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Autore: Namixart    10/05/2015    1 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Namixart cominciava a essere contagiata da quello che aveva ribattezzato “Effetto Sora”. Ovvero l’aspetto del carattere del fratello per cui lei sbuffava e roteava gli occhi da qualche tempo a quella parte: non riusciva a provare rancore verso Saïx, nonostante tutto. Era un bugiardo, un manipolatore, un sadico e un superbo ma… Nami non poteva fare a meno di chiedersi cosa gli fosse successo, per farlo diventare quello che era.
Nessuno si comporta così senza motivo, continuava a ripetersi.
Oh, quanto avrebbe voluto odiarlo. Avrebbe reso tutto più facile. Invece, quando Saïx apparve davanti a loro, tutto ciò a cui riusciva a pensare erano le espressioni degli altri Nessuno, poco prima di scomparire. Dopo la morte di ognuno dei suoi vecchi compagni il senso di nausea della ragazza cresceva, opprimente e oscura, nel suo petto. Tuttavia, non aveva nessuna intenzione di darlo a vedere.
- Immaginavo di trovarti qui, Saïx. L'ultimo baluardo di difesa di Xemnas? - dichiarò, fronteggiando il Nessuno.
- Solo tu potevi arrivare fin qui tutto intero, Roxas. - disse lui, la voce pacata e insinuante al tempo stesso.
Namixart sbatté le palpebre, confusa. La stava deliberatamente ignorando?
Sora, accanto a lei, sbuffò.
- Oh, andiamo! Ancora con questa storia? - esclamò, roteando gli occhi.
- Si chiama Sora. - intervenne Kairi, frapponendosi tra il ragazzo e il Nessuno.
Saïx non rispose subito. Si limitò ad alzare un Claymore di dimensioni mai viste.
- Nome diverso, stesso destino. - proclamò, roteando l’arma in un movimento ampio nella loro direzione.
Il gesto fu talmente violento da scatenare un’onda d’urto che scaraventò Nami, Sora, Kairi e Riku contro la parete opposta. Nonostante il colpo, i gemelli furono di nuovo in piedi nel giro di qualche secondo, pronti a scattare verso Saïx. Kairi, invece, impiegò un attimo di troppo, perché Riku la fermò mentre stava per lanciarsi contro Saïx.
Nami si voltò ad osservarli. La ragazza stava cercando di sfuggire alla presa dell’amico, che però la tenne ferma. Riku alzò lo sguardo verso i gemelli e annuì, prima di trascinare Kairi ancora più lontana dalla battaglia.
Namixart riportò la sua attenzione sul nemico.
Saïx dava loro le spalle, e sembrava immerso in una conversazione con la luna, che splendeva silenzioso nel cielo. Improvvisamente, si voltò verso i gemelli. Nami rinforzò la stretta sul Keyblade.
- Lo sentite, il potere della Luna? - mormorò il Nessuno.
- Cosa? Che importa, adesso? - borbottò Sora, scrutandolo perplesso.
- Luna, risplendi per me! - gridò Saïx, spiccando un salto innaturalmente alto e rallentato, a occhi chiusi.
Namixart assottigliò gli occhi.
- Dannazione. Sora, stai attento. Trae energia dalla Luna! - sibilò all’indirizzo del fratello.
- Ricevuto. - rispose lui, tenendo lo sguardo fisso sul Nessuno.
Saïx spalancò gli occhi e si lanciò verso di loro con un ruggito animale.
 
 
Il cervello di Namixart stava lavorando al rallentatore. Doveva essere quello il motivo per cui Saïx si muoveva così velocemente. Per la prima volta in vita sua, la ragazza si considerò incredibilmente lenta. Non appena riusciva ad avvicinarsi al nemico, quello scompariva dal raggio d’attacco del Keyblade, per poi ricomparire alle sue spalle e continuare a combattere indisturbato.
Sora, poco lontano da lei, se la cavava leggermente meglio. Era riuscito a infliggere a Saïx colpi che sarebbero stati fatali per altri, ma il Nessuno sembrava ancora nel pieno delle forze. Namixart cominciò a correre verso il fratello ma, prima che riuscisse a coprire metà della distanza, Sora si voltò verso di lei, un’espressione di allarme e orrore dipinta sul viso e un grido sulle labbra. Saïx non era più impegnato nel duello con il ragazzo. Nel breve lasso di tempo che intercorse tra la realizzazione e il momento in cui Namixart cominciò a voltarsi verso di lui, Saïx aveva colpito. Un dolore lancinante esplose lungo la schiena della ragazza, che crollò a terra come una bambola spezzata.
- Nami! - gridò Sora, precipitandosi al suo fianco.
Prima che potesse raggiungerla, tuttavia, Saïx la sollevò tenendola per la gola. Sotto gli occhi terrorizzati di Sora, Namixart non riusciva a muovere un muscolo. Saïx le rivolse uno sguardo stranamente lucido, un ghigno beffardo e crudele, prima di scaraventarla violentemente verso la parete.
Non riuscì nemmeno a urlare.
Sora seguì il corpo inerme della sorella con gli occhi, orripilato. Quando si voltò nuovamente verso Saïx, aveva uno sguardo pericoloso, intriso di pura e primitiva rabbia. Il ragazzo si lanciò verso il Nessuno, Keyblade alla mano.
 
 
Namixart non svenne, stavolta. La battaglia davanti a lei era ridotta a un vortice confuso e un clangore di metallo. Un rivolo di sangue le scendeva lungo la fronte ed era piuttosto sicura di avere qualche costola rotta, forse anche un braccio, ma allungò comunque la mano buona per saggiare la ferita sulla schiena. Inutilmente. Non riusciva a spostarla.
Nami spalancò gli occhi, orripilata. Lentamente, provò a muovere tutti gli arti. Ancora nessuna risposta. Poi, la realizzazione la colpì.
- No… dannazione, no! - esclamò a denti stretti, prima di trasalire a causa delle costole rotte.
Era completamente paralizzata.
 
 
Saïx sembrava essere stato sopraffatto dalla furia di Sora, perché era tornato normale, ma resisteva ancora. Il ragazzo, invece, continuava a tempestarlo di colpi impietosi. Fu solo dopo molto, molto tempo che Saïx finalmente crollò. Il Claymore gli cadde di mano, finalmente, e il Nessuno si diresse, arrancando, verso la grande finestra che mostrava la luna a forma di cuore.
- Kingdom Hearts… dov’è… il mio cuore? - mormorò, tendendo una mano esitante verso il cielo. Era ancora in piedi, quando l’Oscurità lo consumò, lasciando dietro solo il vuoto.
Sora si concesse un solo sospiro, prima di correre da Namixart. Lei giaceva scomposta contro la parete, gli occhi pieni di lacrime e il respiro spezzato.
- Nami! Nami, cosa…? - balbettò Sora, raddrizzando con cautela la sorella.
La testa della ragazza le ricadde sul petto.
- S…Sora… - mormorò lei, sotto lo sguardo stralunato del fratello.
- Sono qui, Nami, tranquilla. Cosa…? - chiese Sora, sottovoce.
La voce rotta di Namixart rivelava le lacrime trattenute a stento.
- La mia… La mia schiena. Saïx deve… aver danneggiato dei… dei nervi. E…E… - balbettò.
Sora le alzò delicatamente il viso, per guardarla negli occhi. Finalmente, le lacrime cominciarono a scendere copiose.
- Non posso… muovermi… - sussurrò.
 
 
Riku e Kairi erano tornati nel cimitero. Il ragazzo nel corpo dell’Heartless di Xehanort si era posizionato davanti al portale, ben deciso a non permettere a Kairi di fare un solo passo in battaglia.
- Riku! E se avessero bisogno di aiuto? - esclamò Kairi, pestando un piede a terra.
- Sono perfettamente in grado di cavarsela. Non c’è bisogno che tu ti metta in pericolo. - replicò lui.
- E allora vai tu ad aiutarli e io ti aspetto qui. -
- Bel tentativo. Credi che non sappia che se distolgo lo sguardo, tu… -
- Riku! Kairi! - esclamò Sora, apparendo all’improvviso dal portale.
Riku quasi saltò via dall’arco, mentre Sora lo attraversava arrancando.
Kairi trattenne a stento un grido di spavento.
Il ragazzo era coperto di sangue e sembrava provare dolore a ogni passo. Ma Namixart…
Era accasciata sulle spalle di Sora, inerme. La felpa nera era lacerata sulla schiena e lasciava intravedere la fasciatura improvvisata dalla canotta insanguinata della ragazza. Anche il viso era macchiato di rosso, anche se in parte il sangue era stato lavato dalle lacrime silenziose che continuavano a rigarle il volto. Le gambe e le braccia penzolavano inanimate nel vuoto.
Riku si precipitò a prendere in braccio Nami, per deporla cautamente contro il muro, mentre Sora crollò a terra subito dopo, esausto.
- Cos’è successo? - chiese Kairi, sostenendo Sora.
- Saïx… ha attaccato Nami e… non lo so, non riesce a muovere altro che il viso, non so che fare! - esclamò lui, la voce rotta dalla paura.
Si sedette a terra e si prese la testa tra le mani, scuotendola come per scacciare l’immagine di sua sorella spezzata e immobile.
Riku e Kairi si scambiarono uno sguardo. La ragazza cominciò a rovistare tra gli zaini, in cerca di Elisir, mentre l’altro si rivolse a Nami.
- Dove ti ha colpito? - chiese, la voce sommessa e gentile.
- La… la schiena. - mormorò lei, con una smorfia di dolore.
Riku annuì.
- Capito. -
- Riku, l’ho trovata. - esclamò Kairi, accorrendo accanto a loro con due fiale.
- Panacea e Elisir. - spiegò Riku, in risposta allo sguardo interrogativo di Namixart.
Dietro di loro, Sora stava trangugiando l’Elisir avidamente.
- Dobbiamo rimanere qui finché la Panacea non avrà fatto effetto. È sicuro? - chiese Riku.
Nami avrebbe voluto annuire.
- È rimasto solo Xemnas… non credo che… - venne interrotta da un attacco di tosse violenta che la scosse per qualche momento, finché non sputò sangue.
Sora scattò in piedi, preoccupato, ma evidentemente non era ancora pienamente in forze, perché crollò subito indietro.
Riku la guardò, preoccupato.
- Riposati. Ripartiremo domattina. -
 
 
Nell’incubo di Namixart, il mondo era una macchia rossa. Qualsiasi cosa era imbrattata di sangue. Il suo sangue. Era incatenata a terra, con le braccia e le gambe immobilizzate e una macchia scura che si allargava sempre di più sul petto. Un’altra nel fianco, una sulla fronte. Una figura offuscata le stava davanti, una lancia in mano. La figura sollevò l’arma, pronta a colpire. Sarebbe morta, lo sapeva. A un tratto, nella sua visione apparve Carter, l’unica immagine vivida del suo campo visivo. Il ragazzo correva verso di lei, un’espressione determinata sul viso. Namixart si permise di rilassare i lineamenti contratti dal dolore. Era salva.
Carter era a pochi metri da lei, quando la figura si voltò verso di lui. Namixart avrebbe voluto urlare un avvertimento, ma la sua voce non funzionava. La figura annuì e Carter accelerò.
Era vicinissimo, adesso. Nami avrebbe potuto allungare una mano e toccarlo, l’amico che aveva cercato così a lungo.
La superò.
Namixart si voltò verso di lui e lo vide estrarre un pugnale al rallentatore, per poi lanciarlo verso l’altra figura nitida nella confusione del sangue. Sora.
Il pugnale era arrivato a pochi millimetri da Sora, quando la lancia della figura offuscata calò su di lei e penetrò nella sua schiena.
Stavolta Namixart urlò per entrambi.
 
 
Riku aveva dimenticato di aggiungere un particolare  riguardo alla Panacea.
Durante la notte, Nami venne svegliata da un dolore inumano in tutto il corpo. I nervi si stavano riconnettendo, ma il prezzo era avere le vene invase dal fuoco, o almeno così sembrava.
Quando si ritrovò in fiamme, al buio e dopo una notte insonne, Nami gridò di dolore, solo per ricadere vittima delle costole rotte.
In pochi attimi, Sora fu accanto a lei.
- Va tutto bene, Nami. Sono qui. -
Lei annuì tra le lacrime, ancora incapace di muoversi e di abbracciare il fratello.
Fu lui che si stese accanto a lei e la abbracciò cautamente per confortarla.
- Sono qui. - ripeté, sottovoce.
Finalmente, Nami si addormentò.



[Note]
Siamo alle solite. Bla bla bla blocco dello scrittore bla bla bla scuola bla bla bla capitolo corto.
Almeno, per quanto corto, sono riuscita a scriverne uno interessante, credo. A volte l'ispirazione ricompare nel modo più dark possibile. Ovvero: potrei aver finito Final Fantasy Type-0 HD ed essere emotivamente indisposta e scioccata, tanto da scrivere roba del genere ho pensato che la storia fosse troppo allegra e felice, ergo servivano episodi oscuri, anche se ammetto che la cosa mi è sfuggita di mano.
Non so nemmeno più quello che sto facendo. Immagino che la storia si scriva da sola, a questo punto.
Come sempre, grazie a chi mi segue ancora, nonostante questi ritardi, e ricordate che sono favorevolissima alle recensioni, positive, negative o neutre.
Fatemi sentire che non sono l'unica che legge ancora "Namixart", per favore!
Alla prossima (conoscendomi, ancora in ritardo)
Nami :3
  
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