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Autore: Sasita    15/05/2015    0 recensioni
Flusso di coscienza di un momento di tristezza. Vi siete mai sentiti soli nel bel mezzo della notte?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eppure non doveva andare così. E non sarebbe andata così. Era facile prima, parlare, dialogare, amarsi. Era facile sorridere e vedere la gioia nei suoi occhi. Poi hai commesso degli errori. Errori infantili, errori puerili. Errori di qualcuno che non l'ha mai maneggiato l'amore. Errori di chi ama troppo, incontenibilmente, di chi ama con le viscere e il ventre e le budella. Di chi quelle farfalle le sente in ogni parte di sè e non solo nello stomaco. Eppure sono errori, e gli errori pesano, si pagano.
Ma cosa può saperne una bambina? Cosa sai a sedici anni di cosa è l'amore? Cosa sai di cosa vuol dire essere grandi? Vuoi solo un abbraccio e poi un altro e poi un altro ancora. E ogni abbraccio non basta mai. Ogni abbraccio deve essere seguito da un altro in una successione infinita di candide effusioni. E poi i baci e le carezze e di più, finché anima e corpo diventano una cosa sola.
Ma cosa succede poi? Cosa succede quando sbagli? Perdi. Perdi chi ami, perdi te stessa, perdi pezzi di certezze granitiche costruite sulle solide fondamenta del sentimento che ritieni alla base della realtà dell'universo.
Eppure non doveva andare così. Quelle lunghe discussioni nell'etere, parlando di poesia e di prosa. Quelle lunghe chiacchierate in un mondo di fantasia. Quei tuffi in laghi immaginari, quegli sguardi a una neve che non esisteva davvero. Quegli sguardi, quegli scambi, quelle stelle così lontane eppure così tangibili.
Era così facile prenderne una nel palmo e regalarla a te; la facilità con cui te l'ha posta del palmo quella stella è stata disarmante. Ma già lo sapevi, già lo sentivi... l'amore. Pervadeva ogni angolo e ti faceva esplodere le membra in un'effusione di luce e colore e rumore.
Rumore. 
Rumore di un cuore giovane che batte su una tastiera. Rumore di candida pelle che si copre di brividi su una parola. Su una scarna serie di numeri binari.

01110100 01101001 00100000 01100001 01101101 01101111 
Ti amo.

01110100 01101001 00100000 01100010 01100001 01100011 01101001 01101111 
Ti bacio.

01110100 01101001 00100000 01100001 01110000 01110000 01100001 01110010 01110100 01100101 01101110 01100111 01101111 
Ti appartengo.

E non serve nient'altro. 
E poi c'è il dolore, la distanza, lo strazio. Un'infinità di zero e uno per dirsi quello per cui sarebbe bastato un battino di ciglia. Pixel e led, uno schermo piatto e niente tridimensione. Ma se l'amore è forte ce la fa. E non è questo a fermarlo.
Ma ecco... si annida l'errore che macchinando va, a trafugare i mattoni che costruiscono la fortezza di un amore cieco.
ti amo.
Lo ferisci, lo strapazzi, lo dilanii e ti dilanii. Poveri cuori in fuga da una realtà solitaria e deludente, e pur loro deludenti. Parole cattive, azioni feroci, promesse tradite. 
E piangi e gridi e ti disperi e ti dimeni e no, non ce la fai, non vuoi farcela, non puoi. Tu ami. Lui ama. E non ce la fai a lasciar andare e non lasci andare. Hai sbagliato, senti malissimo ma è questo che ti serve: vuoi sentire male. Non sei una persona che si graffia, che si fa del male fisicamente da sola ma a volte senti il bisogno di punirti... o forse sei solo troppo spontanea. Impulsiva e sciocca, questo sì. 
Esasperazione. Buio che ottenebra una luce abbagliante. Tu lo ami, è vero. Ami le carezze e le parole. Ami quello sguardo appassionato e quelle labbra... tese in un'espressione di attonito sbigottimento davanti alla foglia di un fico in fioritura.
E tu ami tutto questo, ami la curiosità e la sorpresa. Ma non ce la fai. Non riesci più a dimostrare quanto ti ammalino le più piccole cose.
E' difficile, sì. E' triste e insopportabile e non vuoi, non puoi, non ce la fai. Come puoi farcela? Perché devi farcela? 
Eppure non doveva andare così.
Eppure non sareste dovuti arrivare a discutere per una questione così esterna a quello che davvero vi unisce. Eppure non saresti dovuta arrivare a fare un sotterfugio. In passato l'avresti fatto e nascosto è vero, qualcosa è cambiato, tu non menti più, tu non nascondi più se fai un errore e cancelli un messaggio dal suo telefono. Non lo fai, non lo nascondi, non menti. 
Ma hai sbagliato e ne paghi le conseguenze.
Vuol dire che non c'è più quella serie di zero è uno? Non c'è più l'01100001 01101101 01101111 01110010 01100101? Non c'è più l'amore? 
Capita di dirsi parole al vento, di sbagliare sequenza di uno e zero. Un uno in più può cambiare qualsiasi cosa. 
Ti amo o ti odio? 
Ti appartengo o ti lascio?
Sei una delusione o sei un orgoglio?
Sei questo e l'altro e non sei niente ancora. Sei una persona, lui è una persona e voi siete persone e le persone sbagliano, e le persone piangono, e le persone si arrabbiano e si feriscono e si prendono e poi si perdono e poi si abbracciano. 
E tu vorresti solo un abbraccio e poi un altro e poi un altro ancora. 
Tu vorresti parlare di Kierkegard davanti a un fuoco acceso e sfrigolante, vorresti ammirare un volume manoscritto della Divina Commedia, vorresti camminare su un nembo cinerino nello spazio, vorresti sfidare le barriere del tempo e dell'infinito e donargli un attimo con i suoi idoli più grandi. Vorresti fargli capire che l'amore che tieni dentro di te è come il numero di Graham, è il primo numero di grandezza inconcepibile mai idealizzato. Il tuo amore è come l'infinito elevato all'infinito. Il tuo amore è impossibile, perché è qualcosa che va oltre il limite di una sola mente umana, ma si espande ogni giorno perché la mente è talmente limitata rispetto a un'anima. 
E forse non saprai mai nemmeno leggere quelle cifre una dopo l'altra... e non saprai mai descrivere quell'amore che provi perché sei come Dante in paradiso, davanti a Dio. Non puoi descrivere qualcosa che va oltre la tua razionalità. E la parole che a lui viene in mente è la stessa che viene nella tua, l'amor che move il sole e le altre stelle.
Perché l'amore è il motore e tutto il resto non è che una strada con qualche buca. 
Ed è vero che il motore va con la benzina, con l'olio e con l'acqua e con qualsiasi altra cosa ci vada ma senza un motore né la benzina, né l'olio né l'acqua fanno muovere una macchina.
E tu bruci, vibri, infiammi, divampi e poi ti spegni. Sei una nana gialle e poi una gigante rossa e poi una nana bianca. Ma puoi diventare anche una supernova e ripiegarti in un buco nero. Sei una donna e puoi fare questo e molto altro. Sei una donna e sei la costruzione e la distruzione. Sei una donna e vuoi l'amore e la sofferenza. Sei una donna e vuoi un abbraccio dopo aver dato uno schiaffo.
Sei una donna e mai nessuno potrà capire cosa ti passa per la testa, ma nel cuore hai solo l'amore e tanti progetti. Tanti sogni da realizzare, tanti posti da visitare, tanti obbiettivi da raggiungere.
Ma sopra ogni cosa c'è quell'amore, quel moto intrinseco di ogni cosa. 
E sai che la colpa forse è tua perché non sai gestire ciò che ti capita dentro, sai che forse non riuscirai mai a farlo, ma ci provi, tenti e sbagli e poi riprovi.
Ma tu lo ami e lui ti ama ed eppure non doveva andare così. Ma è andata così e stasera dormirai sola. Ma domani lo guarderai negli occhi e vedrai di nuovo la luce.
E poi ti abbraccerà e poi ti abbraccerà di nuovo e poi ancora e ancora. Perché è questo che capita alle persone che si amano davvero. E' questo che capita a chi conosce qualcosa di ancora più grande di un numero con più di 500 cifre. Perché è questo che capita nella vita delle persone complicate.
E siamo tutte persone complicate.
E' questo che capita nella tua vita e nella sua.
E' questo che capita in amore.
E forse non doveva andare così ma forse sì, perché non si sa mai e non si decide. Oggi litighi e domani fai pace e non ci pensi più. Non è niente ed è tutto e resterà sempre qualcosa e sarà l'infinito.
E forse niente di tutto ciò ha senso ma chi ama sa e capisce: l'amore non deve avere un senso. L'amore ha una direzione ed uno scopo. Bruciare sempre avanti e divampare i cuori spingendo sempre di fronte coloro che lo provano.
E tu lo provi. E lui lo prova.
Eppure non doveva andare così.
E ti dispiace per questo.



Dice l'autrice: 
Chiedo scusa per questo patatrac nonsense che è venuto fuori. Sono le due di notte, ho appena finito di litigare con la persona che amo. E stanotte è un'incognita. Domani, chi lo sa. Ma io credo nell'amore e ci crederò sempre. Niente può smuovermi da questa convinzione. Io aspetterò e intanto scrivo e mi sfogo: è sempre meglio che andare a letto e piangere tutta la notte. Tirare fuori il miasma che si ha dentro e riversarlo su una pagina immacolata, dimenticando tutto tra degli zero e degli uno. Non vi chiedo di commentare. Avevo bisogno di lanciare un pezzo di me nell'universo sterminato di internet. Avevo bisogno di liberare quella parte della mia anima. E per ora l'ho fatto. Poi se volete dirmi che merito i pomodori verdi fritti addosso... ben venga.
Arrivederci, cari lettori.

Sasy


 
   
 
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