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Autore: meme_97    16/05/2015    0 recensioni
Ma Nina è veramente come la conosciamo noi? Oppure potrebbe avere un lato nascosto, oscuro?
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nina
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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L'ALTRA FACCIA DI NINA

Dolci note di pianoforte risuonavano tra i corridoi dell'ospedale. Nina camminava lentamente, seguendo quella splendida melodia. Nell'atrio, Flam, seduta compostamente sul seggiolino, faceva volare le mani sulla tastiera. Nina si avvicinò a lei e si appoggiò al piano. La guardava sorridendo, sovrapensiero. 
I capelli dorati ondeggiavano seguendo il movimento del corpo della bambina, enfatizzando i gesti. Lo sguardo restava fisso davanti a sè, ma questo non la fermava. Continuava a suonare imperterrita, allietando i pazienti con la canzone riadattata Sweet dreams di Marilyn Manson. 
Nina osservava l'innocente Flam, sempre più convinta del suo scopo nel suo piano. Conquistare l'ospedale. 
 
La bambina non sapeva, non vedeva l'evidenza delle intenzioni di Nina. 
"Flam, tu sei speciale. Hai un talento, non so come descriverlo. Puoi fare veramente grandi cose."
La bimba, udito che Nina le aveva rivolto la parola, interruppe il brano e si concentrò su di lei. 
"Perché non mi aiuti? Avrei veramente bisogno di una persona come te al mio fianco, da sola non sono capace di andare avanti."
"Grazie, sono felice che ti piace la mia musica. Se hai bisogno ti posso dare una mano!"
La bimba sorrise innocente. 
"Sarai il mio braccio, le mie orecchie e i miei occhi. Ok, magari i miei occhi no."
Flam rise lievemente e si alzò velocemente, andando via saltellando. 
Nina proseguì lungo il corridoio, soddisfatta, con lo sguardo compiaciuto.
 
Ora Nina non aspettava altro che Leo tornasse. 
Se solo quell'8%, e dico 8%, avesse salvato il ragazzo, lei non avrebbe saputo che fare. 
Leo doveva essere eliminato. 
Leo l'aveva consumata, l'aveva usata e poi l'aveva gettata via. Non aveva avuto alcun ritegno nel rifiutarla. 
Ora lei stava male e lui non lo sapeva. E probabilmente non l'avrebbe mai saputo.
Invece la fortuna non aveva assistito Nina. Lo vide lì, davanti all'ingresso, raggiante di felicità e le salì una rabbia incontrollabile. Gli si avvicinò di corsa, afferrò una siringa piena d'aria su un carrellino e gliela piantò in vena. 
Leo, sorpreso, fece un urlo muto e si spense, con il volto sconvolto e gli occhi sbarrati. 
Nina, spaventata, si guardò intorno e scappò di corsa. 
Raggiunse trafelata Flam. 
"Ti prego, ho bisogno di te. Quando i medici scopriranno quello che ho fatto sarò nei guai! Mi devi dire cosa confabulano tra di loro e riferirmelo subito!"
Flam si allarmò a sentire il tono concitato della sua voce. Corse immediatamente verso il luogo del delitto e si nascose dietro un angolo. Subito i medici accerchiarono il ragazzo e lo portarono in sala operatoria. Ma Leo non sopravvisse, era morto a causa di un'embolia. E della gelosia della povera Nina. 
Flam vide, anzi sentì, i medici parlare del caso. Controllando le telecamere di sicurezza, avevano scoperto chi aveva commesso il delitto. 
Ma Flam non ci poteva credere. La sua amata Nina, tanto dolce e gentile non avrebbe mai commesso un tale crimine. Come avrebbe potuto?
 
Con questo tormento nell'anima, Flam si svegliò di colpo. Dopo qualche secondo si rese conto che era solo un sogno e se ne sentì profondamente sollevata. La sua Nina era sempre la stessa e, soprattutto, non era un'assassina spietata.
 
NOTA AUTRICE
Questa storia è nata come parodia, ma non vuole offendere nessuno, nè i lettori, nè Nina stessa. Anche a me piace Braccialetti rossi e questa non è una presa in giro a coloro che hanno tumori o malattie gravi. Se per caso qualcuno si sentisse offeso, mi dispiace molto, ma non era nelle mie intenzioni. 
  
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