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Autore: SunlitDays    21/05/2015    5 recensioni
«Vuoi morire, per caso?» ruggì Clarisse.
«Ti ho soltanto invitata al Prom» rispose Chris. Le parole gli uscirono biascicate; la mascella si stava già gonfiando.

[Chris/Clarisse - ModernAU]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Rodriguez, Clarisse La Rue
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Rough Love
Ship: Chris/Clarisse
Rating: verde
Warning: Modern!AU, HighSchool!AU
Wordcount: 690
N/A: un'altra fic scritta per Dragana. Chris/Clarisse è la sua OTP il che mi mette molta più pressione addosso XD Spero ti piaccia, cara. E grazie per avermi fatto scrivere su questi due. Mi mancavano.
Il prompt usato è Modern!AU Chris la invita al prom, Clarisse rifiuta, lanciato da Darkrin.

 

Se l'aspettava, ma il pugno fece male lo stesso.

Chris si toccò la mascella e poi guardò la sua mano, aspettandosi di trovarla sporca di sangue, ma non sembravano esserci ferite, solo un sordo dolore pulsante sul lato sinistro del volto.

«Vuoi morire, per caso?» ruggì Clarisse.

«Ti ho soltanto invitata al Prom» rispose Chris. Le parole gli uscirono biascicate; la mascella si stava già gonfiando.

«Per la terza volta, e mi pare di averti avvertito dopo la seconda che se avessi di nuovo fatto il cretino ti avrei schiacciato come un hamburger!»

«Non ti ho mica chiesto di pulirmi le scarpe.» Poi, quando vide il pugno di Clarisse alzarsi di nuovo, aggiunse frettolosamente: «Non voglio fare il cretino. Mi piacerebbe davvero andare al Prom con te.»

Lei gli afferrò il colletto con una mano e lo sbatté al muro. «È stato quel coglione di Jackson a dirti di farlo?»

Dei, quanto faceva paura. Nonostante fosse più alto di lei di alcuni centimetri, non dubitava che, con la sua stazza muscolosa in confronto alla propria figura esile, lei potesse stenderlo con un solo colpo. Forse Clarisse La Rue non poteva essere giudicata come una delle ragazze più carine della scuola, tanto meno tra le più dolci e aggraziate, ma Chris non scherzava, voleva davvero andare al ballo con lei.

Aveva la fama di essere cattiva, ma una volta Chris aveva visto un lato della ragazza nascosto a tutti.

Quando tre anni prima sua sorella Mary era venuta a mancare e lui, straziato dal dolore, aveva creduto di impazzire, era stata Clarisse a farlo uscire da quel labirinto funesto. Non l’aveva mai creduta capace di tanta gentilezza e comprensione.

Quando finalmente fu abbastanza lucido da essere di nuovo consapevole degli eventi e le persone che gli stavano intorno, Clarisse gli aveva già voltato le spalle ed era andata avanti con la sua vita come se lui non esistesse. Col tempo era diventata ancora più feroce ed evitava Chris come se avesse la peste.

Gli ci erano voluti tre anni per trovare il coraggio di parlarle. Non era andata molto bene finora.

«No… io… giuro, nessuno mi ha detto di fare niente.»

Clarisse lo guardò come se non valesse più di una chicca attaccata sotto le scarpe e lo lasciò andare. «Te lo dico per l’ultima volta, Rodriguez: non rompermi!» E si voltò per andarsene.

Chris le bloccò la strada e alzò le mani in difesa. «Non ti sto prendendo in giro, okay? Voglio andare al Prom con te perché mi piaci. Perché sei una tipa tosta, ma so che puoi essere anche dolce a volte. Perché nonostante ti piaccia venir considerata una bulla, cerchi lo scontro solo con chi è forte almeno quanto te. Perché quando tutti i miei amici — cavolo! Anche mio padre! — avevano rinunciato a me, tu sei stata l’unica a non arrendersi. Perché probabilmente ora non sarei qui se non fosse stato per te. Perché lo so che fai la dura per nascondere tutte le tue insicurezze. Perché non ti credi bella, ma io ti reputo splendida.» Si fermò per riprendere fiato, poi continuò con più calma. «Quindi... ci vieni al ballo con me?»

Per tutta risposta Clarisse lo afferrò di nuovo per il colletto. Aveva uno sguardo assassino negli occhi, e l'avrebbe ucciso — Chris era sicuro che se lo sarebbe mangiato in un sol boccone.

Aprì la bocca e con voce minacciosa disse: «Sì.»

Chris la guardò a bocca aperta. «Sì?»

«Se mi dai buca, ti uccido. Se solo fai un minuto di ritardo, ti uccido. Mi aspetto che mi porti anche fuori a cena e sarai tu a pagare. E non dire più che sono dolce oppure... oppure io...»

«Mi uccidi?» continuò per lei Chris allegramente.

«Esatto.»

«Non c'è problema. Ci tengo alla mia vita.»

Lasciò la presa lentamente e si schiarì la gola. Sembrava molto impacciata. E tenera. Ma Chris pensò bene di non dirlo.

«Okay,» disse lei, a disagio. «Allora...»

«Passo a prenderti a casa tua alle sette?»

«Non un minuto di ritardo, Rodriguez.» Aveva improvvisamente ritrovato la baldanza. Era bellissima con quell'espressione feroce. E Chris era irrimediabilmente cotto.

«Sissignore.»

 
   
 
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