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Autore: SamKo    23/05/2015    4 recensioni
Hoennchampionshipping | Rocco x Vera | OR/ASverse | multichapter | storia tradotta da Lacie con il consenso dell'autrice
Rocco aveva lasciato molto più di una pokéball e una lettera.
Dal secondo capitolo:
Adriano?! Adesso le telefonava anche? Che cosa si era perso esattamente Rocco mentre era in giro ad esplorare?
[...]
"Adriano?" Cominciò Rocco, "Sono Rocco. Ti ricordi quelle isole misteriose di cui ti parlavo? Al momento ci troviamo su un'isola a sud di Orocea, la stessa in cui ho scoperto tutti quei fossili."
"Oh ma certo, esotico direi. Ti ci vedo proprio, a portare Vera su qualche isola inesplorata per fare delle
ricerche-"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adriano, Altri, Rocco Petri, Vera
Note: Otherverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Of Hoops and Holists
Rocco aveva lasciato molto più di una pokéball e una lettera.


di SamKo
traduzione di Lacie



Io in realtà mi prendo la briga di tradurre le fanfiction dall'inglese all'italiano perché voglio che voi lettori fangirliate con me... /sobs Per questo, continuate a seguirmi!



Quando capì che le espressioni esterrefatte sui visi dei due giovani erano la loro incredula risposta, Blaine si alzò lentamente, e tornò verso la porta. Vera girò piano la testa verso Rocco come se lui possedesse qualche tipo di risposta al comportamento dell'anziano, ma la sua espressione era altrettanto perplessa.
Non appena Blaine ebbe raggiunto la porta, la spinse e, invece di andar via, vi rimase appoggiato con la schiena, con una mano sollevata verso l'esterno della casa e l'altra che sosteneva il bastone.
"Venite," grugnì, chiaramente intenzionato a non spostarsi da lì.
Vera si alzò immediatamente, e Rocco inizialmente inciampò nel sollevarsi dalla sedia, ma fece lo stesso. I due seguirono l'anziano Capopalestra giù fino alla spiaggia, e quando guardarono nella direzione indicata da Blaine, ottennero risposta alle loro domande. Pur in lontananza, Vera riusciva a vedere vagamente un'isola dalla quale si innalzavano sbuffi di fumo, e si trovava decisamente più vicina di quanto avrebbe potuto essere il Monte Camino.
Dopo un'ulteriore ispezione, Vera notò alcuni Pokémon crostaceo nelle secche del bagnasciuga. Non riconoscendoli, per abitudine tirò fuori quasi spontaneamente il Pokédex, e scannerizzò il gruppo di Pokémon sulla spiaggia.
"Questi Shellder sono originari di Kanto..." Mormorò Vera senza fiato, infilandosi lo strumento in tasca senza quasi accorgersene.
"Come puoi vedere," disse Blaine in risposta a Vera, "quell'isola in lontananza è l'Isola Cannella, dove risiedo. I Pokémon del posto sembrano reagire al fenomeno..." Disse Blaine, che ancora guardava verso l'Isola Cannella in lontananza. Videro uno stormo di Pidgey e Pidgeotto volare nel cielo, volteggiare e affollarsi sulla battigia. Un banco di Goldeen emerse e galleggiò energicamente nell'acqua vicina. "Dopo l'arrivo della vostra isola di Verdeazzupoli," continuò Blaine, "le correnti che circondano l'Isola Cannella e le Isole Spumarine sono cambiate del tutto, e tutta la nostra fauna oceanica ha cominciato a comportarsi in modo strano, emergendo dall'acqua in banchi e spostandosi in formazioni particolari."
"Pare che il numero di Pokémon in arrivo ad esplorare Verdeazzupoli sia in rapido aumento," mormorò Rocco, portandosi il pugno alla bocca con fare pensieroso mentre tutti loro continuavano a osservare l'afflusso di Pokémon che si avventuravano verso il bagnasciuga.
Blaine ingrandì una pokéball dalla sua tasca sul petto e rivelò un Talonflame. "Penso di aver visto più o meno quanto necessario per far rapporto alla Lega. Suggerisco a voi due di rimanere sull'isola, magari date un'occhiata in giro, controllate che non ci sia nulla fuori posto?"
"Sì, per l'appunto," cominciò Rocco, con un po' più di decisione nella voce, "andremo al Centro Spaziale. Magari hanno raccolto qualche testimonianza durante il trasferimento di Verdeazzupoli. Potrebbe non essere la risposta, ma è sicuramente un punto di partenza, considerando i recenti avvenimenti di cui siamo stati testimoni ad Hoenn per quanto riguarda Pokémon provenienti dallo spazio."
Blaine produsse una sorta di sbuffo di assenso, e commentò, "Sì, ho sentito parlare molto dei recenti avvenimenti e del vostro eroe qui presente, Vera..." A quel punto montò su Talonflame. "Adesso vi lascio. Teniamoci in contatto. Tornerò ad informarvi su cosa ha da dire la Lega riguardo a tutto ciò, e se hanno una qualche possibile opinione. Tralasciando il fatto che potrebbe essere una potenziale catastrofe, sono piuttosto affascinato da tutta questa storia, specie se vi sono coinvolti dei Pokémon," e con questo, Blaine volò via sul suo Talonflame.
Vera e Rocco si voltarono per lasciare la spiaggia e andare verso il Centro Spaziale, ma mentre stavano camminando, i loro piedi furono improvvisamente sommersi da un'onda calda, e non accennava a fermarsi. Nel momento in cui Vera si girò con curiosità per guardare l'acqua, il cielo scomparve all'improvviso, e fu rimpiazzato da un inquietante viola scuro, e lei per reazione afferrò febbrilmente la manica di Rocco. Lui aveva cominciato a pronunciare il suo nome, ma fu interrotto dalla propria sorpresa nel vedere l'evidente cambiamento. Il vociare distante dell'isola fu zittito. In realtà, ogni suono dell'isola fu soppresso in quell'istante di immobilità. Anche l'oceano era sparito, e l'isola era completamente circondata dal misterioso vuoto viola intenso. Non c'era odore di aria salmastra, nessuna gentile brezza marina. Poi, in un battito di ciglia, il cielo tornò, le onde dell'oceano si infransero sulla spiaggia e uno stormo di Wingull apparve in lontananza.
Come cristallizzati sul posto, i due si fermarono sui loro passi, e nessuno dei due sembrava particolarmente sicuro di cosa fare dopo. Il dolce suono delle onde sulla sabbia e l'aria di mare ripresero come se l'isola non si fosse mai mossa. Un coro di preoccupazioni riempì di nuovo l'aria subito dopo il ritorno dell'isola alla sua posizione originaria.
Mollando finalmente la presa sulla manica di Rocco, Vera cominciò a voltarsi verso Verdeazzupoli, e iniziò a dire, "Dovremmo davvero andare al Cen-"
"No, c'è un altro posto su cui voglio indagare," la interruppe Rocco, portandosi un pugno al mento pensieroso, "e tu devi venire con me."
Aveva sentito bene? Vera girò immediatamente sui suoi tacchi per guardarlo sconvolta. "Prego?" Ribatté incredula, aggrottando le sopracciglia. "E dove dobbiamo andare, esattamente? Dobbiamo verificare se il Centro Spaziale ha riscontrato qualcosa di insolito dopo quanto è appena successo! Potrebbero aver trovato tracce di un Pokémon!"
Nonostante Vera continuasse a controbattere, Rocco aveva già tirato fuori il suo Flauto Eone, e Latios stava già per arrivare.
"Ma sei serio?" Chiese Vera preoccupata, la sua voce che si faceva sempre più palesemente agitata. "Non mi dai nemmeno un qualche tipo di spiegazione? Né mi prendi in considerazione in questo processo decisionale comune, visto che hai reso esplicito che ora questo è nostro lavoro e progetto comune...." Provò a far in modo di mettere particolare enfasi sulla parola "comune", perché voleva assicurarsi che Rocco fosse consapevole di averle appena ordinato cosa fossero sul punto di fare insieme. Non era esattamente pronta a questo, né era tipico di Rocco, poiché lui era solitamente scrupoloso nelle spiegazioni.
Rocco cominciò a montare su Latios, dicendo, "Riconosco che entrambi ci siamo estremamente abituati ai riflettori e a condurre Hoenn verso la salvezza e la verità. Per questa ragione, credo che a questo punto rientri nei nostri migliori interessi esplorare un altro luogo," e facendo una pausa per tendere la mano ad un'esterrefatta Vera, concluse dicendo, "prima di interagire con chiunque altro."
Con il cuore che mancava un battito, Vera lo guardò duramente, incerta sulla prossima mossa. Non aveva intenzione di cedere, ma voleva anche riporre la sua fiducia in Rocco. A parte la questione delle sparizioni, non aveva mai fatto nulla per perderla. Prese la sua mano e sbuffò mentre saltava su Latios dietro di lui, "Sei sempre molto vago, sai..."
Quando Latios si sollevò da terra per prendere il volo, Vera si strinse forte al petto di Rocco e poté sentirlo prendere un respiro profondo, seguito da un lungo sospiro . Lui piegò la testa sula sua spalla sinistra nel tentativo di girarsi verso Vera, e disse, "Le mie scuse. Non è mia intenzione frustrarti, Vera. Sarà solo più facile parlarne se le mie ipotesi riguardo a una certa cosa sono vere."
Cercando senza successo di capire le sue parole, Vera ribatté quasi all'istante, "Se una certa cosa è vera?" Vera si sorprese a stringere ulteriormente la presa, e mormorò sulla sua schiena, "Sei sempre così vago, ma quasi non mi importa perché sai essere persuasivo. Parli sempre dannatamente bene, sai?"
A quel punto Rocco fu grato che Vera si trovasse alle sue spalle in quel tragitto, perché pensare alla sua ultima affermazione gli aveva fatto sopraggiungere in viso una vampa d'imbarazzo. Rocco era sempre stato orgoglioso della sua eloquenza, ma forse lei pensava suonasse... ridicolo? Non che dovesse importargli, certo. Gli piaceva il modo in cui parlava, perché Vera avrebbe dovuto cambiarlo?
"Vera, prova a guardare oltre me, davanti a noi," le chiese Rocco, scoprendosi ora iper attento al registro linguistico che usava, "Vedi quello che vedo io?"
A questo punto, Vera non si meravigliava più di nulla in particolare, e vedeva esattamente ciò di cui parlava Rocco, "Intendi quell'isola boscosa proprio a sud di Orocea? Sì, la vedo. Immagino sia quella la nostra destinazione?"
"Corretto."
Benché Rocco non potesse vederla, Vera assunse un'espressione corrucciata, "Sai, un "esatto" sarebbe molto più appropriato da dire."
Rocco avrebbe voluto riflettere su cosa Vera intendesse con questa sua ultima affermazione, ma Latios si stava avvicinando velocemente all'isola transcontinentale, e i due si stavano preparando all'atterraggio.
L'isola era assolutamente stupenda. Proprio mentre atterravano, uno stormo di Xatu ruppe il silenzio e volò fuori dall'erba alta nelle vicinanze. Un gruppo di Audino stava crogiolandosi nel sole e facendosi l'un l'altro delle ghirlande di fiori in una piccola radura. Pareva esserci una grande montagnola con un cratere al centro dell'isola, ma era circondata dal rigoglioso fogliame verde, e i suoni dei Pokémon li attorniavano.
"Dunque questo..." cominciò Vera, cercando di cogliere al meglio possibile i dintorni, mentre lei e Rocco avanzavano lentamente, osservando il nuovo ambiente che li circondava, "è proprio quello che è successo a Verdeazzupoli?"
"Le mie previsioni sono queste, per il momento," rispose Rocco. "E questa non è né la prima né l'unica isola a materializzarsi così lungo questi mari."
Vera lo guardò con sospetto. "Quindi stai dicendo che ci sono state altre isole, e hai sempre saputo di questo fenomeno?" chiese scettica. "Intere isole sono apparse ad Hoenn..."
"A dire il vero sono piuttosto sorpreso che tu non ne avessi notata nemmeno una, Vera," commentò piatto Rocco.
Vera avvampò visibilmente. "È stato un periodo un po' difficile. Mi stavo rilassando al Resort Lotta, d'accordo?"
"Ah sì, dimenticavo che avevi promesso di fare amicizia con gli ex-ecoterroristi."
Rocco sapeva di aver commesso un errore con quella frase. Non era affatto da lui, tra l'altro, reagire in maniera così sarcastica. L'espressione di Vera non migliorava certo la situazione, e Rocco sapeva che ogni tentativo di ritrattare l'affermazione sarebbe stato inutile. Ma il pensiero che lei si divertisse allegramente e intrattenesse rapporti con i buffoni che una volta erano conosciuti come nemici pericolosi lo irritava senza dubbio, a dir poco.
Tuttavia, Vera non gli urlò contro, e nemmeno parve reagire subito, a dire il vero. Portò entrambe le mani giunte davanti a sé, e abbassò gli occhi. "Mi dispiace di non essere venuta subito a casa tua," disse piano e dolcemente, "immagino di aver perso il conto delle ore."
Con l'espressione che si addolciva immediatamente, Rocco realizzò in che posizione aveva messo Vera con il suo commento, e se ne pentì all'istante. "E anche io ho perso il conto dei giorni," aggiunse Rocco, non sapendo bene dove posare il suo sguardo. Se Vera fosse stata arrabbiata, sarebbe stato più facile. Ma non lo era, ed era invece molto docile sulla questione, su come entrambi si erano persi di vista. "Non sono adirato, sai," aggiunse dolcemente, "Ero certamente un po' frustrato, sì, ma senza dubbio non adirato."
Vera realizzò di essersi mordicchiata la guancia per tutto il tempo in preda al nervosismo, e non appena realizzò cosa stava facendo si fermò. Prendendo un respiro profondo e un momento per dare un'occhiata tutt'intorno, Vera riconobbe che quell'isola era davvero suggestiva. Le piante e i Pokémon non erano chiaramente originari di Hoenn, almeno quello, se non altro, era cosa certa. Accorgendosi che la sua attenzione era ora rivolta altrove, Rocco disse, "Bene, ti piacerebbe visitare l'isola? Ci sono un paio di zone che vorrei ispezionare un po'."
"Allora sei già stato su quest'isola prima d'ora?"
"Sì, e alcune altre isole che sono apparse," rispose Rocco, cominciando ad aprire il sentiero per entrambi con la mano nell'erba alta per far strada, "avevano tutte Pokémon che provenivano chiaramente da altre regioni, e ho scoperto alcuni artefatti degni di nota. Per esempio, su quest'isola, ho trovato vari fossili di Pokémon che una volta erano originari di altre regioni, ma di sicuro non di Hoenn."
Vera lo seguiva nella boscaglia, e quando lui le offrì la mano per scalare una zona più rocciosa lei la prese. A quanto pareva stavano scalando e facendosi strada attraverso parti dell'isola che conducevano al centro della montagnola. Dunque, Rocco aveva passato il tempo a esplorare isole come questa lungo i percorsi oceanici, e a raccogliere le cose interessanti che trovava. Vera giunse a questa sorta di conclusione basandosi su quanto Rocco aveva appena detto.
"Quindi... Hai trovato la Lastraferro che mi hai dato su una di queste isole?"
"Ah, sì," rispose velocemente Rocco, con una strana intonazione della voce, "non è affascinante? Tuttavia, di nuovo, quella lastra e altre simili molto probabilmente non sono originarie di Hoenn e infatti, molte di loro, secondo le mie conoscenze e speculazioni, provengono da Sinnoh."
Rocco tese ancora una volta il suo braccio per condurre Vera su altri ripidi punti rocciosi, poiché avevano quasi terminato la scalata della collina. Vera era quasi esasperata dal supporto di Rocco, ma si costrinse a non farci caso, conscia che, a prescindere da qualsiasi sentimento Rocco provasse per lei, lui non l'avrebbe mai portata da nessuna parte senza assicurarsi che fosse ben protetta, nonostante sapesse che lei era assolutamente in grado di cavarsela da sola.
"Apprezzo il sostegno," cominciò Vera, sempre stringendo la mano di Rocco mentre si faceva strada sulla pendenza rocciosa, "ma ho cavalcato un drago alto sette metri nello spazio."
Rocco inclinò il capo da un lato con un sorriso cupo e sostenne saldamente Vera sull'ultimo pezzo di roccia fino al terreno pianeggiante e poi disse, "Non è mia intenzione sminuirti, eroe e Campione di Hoenn, Vera. Spero tu voglia perdonare il mio desiderio di continuare ad assisterti." Strinse la mano di Vera prima di lasciarla e fece una piccola risatina, quasi triste, e poi proseguì con, "Vecchie abitudini, suppongo."
Vera dapprima lo guardò interrogativa, ma accorgendosi che erano ormai arrivati sulla cima dell'isola, si concesse un momento per osservare invece il paesaggio attorno a loro. Il cratere era pieno di lava, ma non sembrava essere molto attivo né minaccioso. L'isola non era particolarmente grande, ma era palese che, a dispetto di ciò, brulicasse di vita.
"È il caso di trattenerci qui molto a lungo?" Chiese Vera, ricordandosi dei recenti eventi, "Non è che spariremo assieme all'isola da un momento all'altro?"
Rocco sollevò la testa e aggrottò le sopracciglia pensieroso. "Sai, Verdeazzupoli è stata la prima volta in cui mi sono trovato su un'isola al momento del suo spostamento," replicò asciutto. "Non ne sono sicuro, ma in qualche modo ne dubito."
"Oh beh, in questo caso," Vera parlò cautamente, realizzando di star perdendo il filo dei suoi pensieri grazie al calore che, si accorse, le stava inondando il viso. Erano proprio accanto al pozzo di lava, dopotutto. Continuò coraggiosamente, "Possiamo rimanere qui per un po'? Possiamo recuperare il tempo perso? L'isola è splendida, e mi par di capire che tu ti sia già preso del tempo per godertela."
Rocco sentì il suo respiro bloccarglisi nel petto. Non era quella la serie di domande che si era aspettato di sentire da lei. "Ma certo, Vera," disse provando ad usare il suo tono più elegante, e si incaricò di fare la prima mossa e abbassarsi a sedere sul bordo dell'altura, che guardava su una buona porzione dell'isola. "Capisco che tutto questo sia forse travolgente, quindi naturalmente possiamo rallentare il passo," aggiunse, alzando gli occhi verso di lei con un sorriso dolce e ancora una volta, il braccio teso per aiutarla a sedersi accanto a lui. Vera cercò di allontanare la travolgente sensazione di imbarazzo che provò nel prendergli la mano e si abbassò cautamente per fargli compagnia e osservare dall'alto il pittoresco scenario che si stendeva davanti a loro.
Nonostante volessero porsi delle domande, i due sedettero senza parlare per un po'. A dispetto del loro silenzio, l'isola era piena di vita, con il chiacchiericcio dei Pokémon che vagavano qua e là, il costante e armonioso rumore delle onde dell'oceano unito all'ondeggiare degli alberi e delle fronde. Era certamente piacevole, e Vera si sorprese a lasciarsi andare nella serenità del momento. O almeno, finché non sentì una grande mano calda avvolgere la propria, riportandola bruscamente alla realtà, e la sua testa si sollevò di scatto ad osservare Rocco, il quale in risposta si limitò ad assumere la più dolce delle espressioni non appena lei incrociò il suo sguardo. Doveva assolutamente essere colpa della lava, se il suo cuore si stava sciogliendo.
Perché era la bellezza del paesaggio a donargli quell'espressione estremamente contenta, non il trascorrere dei momenti con lei.
"Quindi, di cosa ti piacerebbe parlare? Immagino che tu abbia un po' di domande da farmi..." disse Rocco, ritraendo lentamente la mano e tornando a rivolgere lo sguardo all'oceano. Sì, Rocco le aveva sicuramente afferrato la mano per riportarla alla realtà, provò a convincersi Vera.
"Oh, giusto, beh..." tentò Vera, dimenticando all'improvviso tutte le sue preoccupazioni su di lui. Qual era poi l'ultima cosa che gli aveva chiesto? Aveva più o meno ottenuto risposta per quanto riguardava la lettera e la sua partenza, e benché il quadro non fosse del tutto chiaro, in quel momento non riuscì a trovare il coraggio di indagare più a fondo, in qualcosa di potenzialmente personale. E allora si ricordò di quando, aveva trovato Rocco che usciva dal Centro Pokémon, dove probabilmente si trovava, proprio prima che Verdeazzupoli venisse spostata. La sua chiamata con Adriano era appena stata interrotta, e lui aveva detto che Rocco la stava cercando.
"Un attimo prima che ci incontrassimo, un attimo prima che succedesse questa... cosa," Vera disse piuttosto debolmente, non sapendo ancora bene come definire l'evento, "ero al telefono con Adriano, e prima che la chiamata venisse interrotta, lui ha detto che tu mi stavi cercando? Che avevi qualcosa da darmi?"
Quando Vera terminò e tornò a guardare Rocco, lui la stava osservando con un sopracciglio inarcato, sul viso un'espressione di curiosità mista ad imbarazzo. Era al telefono con Adriano? Prese mentalmente nota di verificare più tardi da lui quanto era appena stato detto.
"Oh, sì, giusto," cominciò a dire frettolosamente, infilando una mano nella sua giacca, ma si bloccò quando il Pokénav di Vera cominciò a squillare. Si fermò momentaneamente mentre la osservava tirare fuori il dispositivo dal suo marsupio e rispondere alla chiamata.
"Vera, va tutto bene?"
"Ciao, Adriano! Sì, la situazione è solo un po' complicata al momento, ma adesso stiamo bene."
Adriano?! Adesso le telefonava anche? Che cosa si era perso esattamente Rocco mentre era in giro ad esplorare?
"Stiamo?" ripeté Adriano con enfasi ultra accondiscendente. "Vera, a quanto ne so, tu viaggi da sola. Con chi sei adesso?"
"Ah, sì, ho incontrato Rocco a Verdeazzupoli!"
"Cosa?! Oh, ma è splendido! 
È tutto a posto lì adesso? All'inizio ho pensato che la linea fosse caduta per colpa del dispositivo difettoso della Devon, ma ho cominciato a preoccuparmi dopo che ho avuto notizia di alcuni strani avventimenti a Verdeazzupoli."
"Beh, a dire il vero, non ci troviamo più a Verdeazzupoli, ma per quanto ne sappiamo," Vera fece una pausa e guardò Rocco. Aveva un'aria nervosa, e tuttavia le sue labbra si piegarono in un piccolo sorriso. "L'isola sembra a posto per il momento."
"Che sollievo. Allora dove siete adesso?"
"Eh..." Vera guardò di nuovo Rocco, incerti su come rispondere alla domanda di Adriano, "Ti passo Rocco per rispondere a questa," disse, allontanando il Pokénav dal viso. "Vuole sapere dove siamo," lo informò, passandogli il congegno a forma di telefono.
"Adriano?" Cominciò Rocco, "Sono Rocco. Ti ricordi quelle isole misteriose di cui ti parlavo? Al momento ci troviamo su un'isola a sud di Orocea, la stessa in cui ho scoperto tutti quei fossili."
"Oh ma certo, esotico direi. Ti ci vedo proprio, a portare Vera su qualche isola inesplorata per fare delle ricerche-"
"-Adriano," Sibilò subito bruscamente Rocco, una lieve sfumatura rosa che gli copriva le guance. Rocco si trovò a pregare Arceus che il volume del Pokénav di Vera non fosse così alto da permetterle di udire quel commento, ma non aveva intenzione di guardarla in faccia per confermare o smentire quella possibilità, per paura di sembrare ancora più sospetto. Allentandosi la cravatta con l'indice della mano libera, Rocco proseguì, "Capisco che ogni tanto ti sia difficile non divagare, ma gradirei molto se riuscissi a focalizzarti sulla situazione in questione."
"Sì, sì, naturalmente. Arceus non voglia che ogni tanto provi a prenderti un po' in giro. In tal caso, voi due dovreste partire per Ceneride. Vorrei parlare più a fondo della questione, e credo che presto dovremmo assemblare una sorta di rapporto per la Lega, se tutto ciò è caotico come penso che sia."
"Sì, hai assolutamente ragione. Ci metteremo in viaggio a breve. A presto."
"Aspetta, Rocco?"
"Mh?"
"Fai in modo di essere sempre chiaro con Vera, oserei dire che non dovresti rischiare di comportarti altrimenti. A fra poco."
Click.
Preso decisamente alla sprovvista da quest'ultima affermazione, Rocco allontanò lentamente il Pokénav dall'orecchio e non poté fare a meno di osservarlo con perplessità. "Beh," cominciò, sforzandosi di ripetere l'ultima parte della conversazione con Adriano senza picchiare mentalmente il suo migliore amico; "Adriano ci ha invitati a Ceneride per discutere ulteriormente con lui di questi eventi. Gli è giunta notizia della scomparsa di Verdeazzupoli, e presto dovremo fare rapporto alla Lega."
Vera annuì in segno d'assenso e aggiunse, "Sì, e anche chiarire l'intera storia prima che ci trovino gli inviati del NaviTalk. Pare che sia solo questione di tempo prima che ci imbattiamo in qualcuno."
Mentre tirava fuori il suo Flauto Eone, Rocco rivolse di proposito a Vera il suo lieve sorriso. Aveva quasi dimenticato tutto ciò che lei aveva probabilmente affrontato tra i paparazzi e il pubblico di Hoenn in generale da quando era diventata Campione e aveva salvato il mondo dalla distruzione non una volta, ma ben due. Solo a pensare al tipo di persona che era Vera, e che si trovasse in quel momento proprio accanto a lui, Rocco si sentì inaspettatamente nervoso. Pur con tutta la sua vitalità e l'allegria dei suoi occhi da cerbiatta, era comunque l'eroe di Hoenn. Provò a non darci troppo peso, ma in fondo alla sua mente lo tormentava la sensazione che presto o tardi avrebbe dovuto confrontarsi con molti di quei pensieri. Rocco si era sempre sentito destinato a vivere una vita grandiosa e importante, eppure in qualche modo diversa da quanto la Devon S.p.A. aveva da offrirgli. Forse era proprio per questo che si era sempre sentito attratto da Vera, e voleva fare in modo che fosse sempre agevolata in qualsiasi cosa intendesse fare.
E lei l'aveva superato, e di molto a questo punto, facendogli sentire il bisogno di partire all'avventura da solo per un po', cosa che di per sé era risultata quasi del tutto inutile. Ovunque andasse, c'era qualcosa che in un modo o nell'altro gliela faceva tornare in mente, o esperienze che sentiva il bisogno di condividere con lei.
Non appena Latios arrivò, prima ancora che Rocco avvicinasse il Pokémon Eone, Vera superò Rocco con un balzo e vi saltò in groppa, sfoderando un largo sorriso nella sua direzione. "Tocca a me guidare! Eddai, Rocco, non puoi lasciarti abbattere dal pensiero di un paio di giornalisti! Ci sono ancora troppe avventure che dobbiamo vivere!"
Ridacchiando piano e riponendo il Flauto Eone nella tasca, Rocco si accostò al Pokémon Eone maschio. Mentre si issava su Latios dietro Vera, Rocco cominciava finalmente a capire che per vivere una vita grandiosa non doveva fare tutto da solo.
Anche il loro volo fu tutto tranne che noioso. L'esatto contrario rispetto alla guida di Rocco, Vera incitava Latios affinché virasse e si inclinasse bruscamente, per puro divertimento, costringendo Rocco ad avvolgerle le braccia attorno un po' più forte di quanto avrebbe normalmente considerato galante.
Prendendo la sua stretta come un segnale, Vera esclamò, "Oh dai, Rocco! Non capisci che a Latios piace? Devi farlo divertire ogni tanto!" Poi aggiunse, con tono più basso e ironico, "Anche se non è neanche lontanamente audace quanto la sorella."
Latios stava appunto per fare un'altra brusca virata verso destra, quando, mentre arrivavano in vista di Ceneride, rallentò il suo slancio. Se per Rocco questo fu un sollievo, la cosa attirò l'attenzione di Vera, che scrutò in cerca di qualsiasi particolare che avesse portato Latios a rallentare la sua guida. E poi la vide, proprio a destra del cratere di Ceneride, c'era un'altra minuscola isola sconosciuta.
"Non avevo mai visto quell'isola prima d'ora..." Mormorò Rocco.
"Dovremmo darle un'occhiata prima di andare a Ceneride, allora?" Chiese Vera. "Anche Latios sembra volerci portare lì."
"Di certo non può nuocere," rispose Rocco. "È vicina, e non sembra estremamente grande."
Una volta atterrati, Latios non volò via come al solito. Rimase nel punto in cui aveva lasciato scendere Rocco e Vera, e pareva più guardingo che mai. "Sospetto che Latios insista affinché facciamo qualche ispezione," osservò Rocco, notando quanto Latios sembrasse teso, "e sicuramente non ci vorrà molto, considerata la grandezza dell'isola."
Rocco aveva ragione. L'isola non era neanche lontanamente bella o piena di vita quanto quella da cui erano appena partiti, seppur ancora chiaramente sconosciuta a entrambi. Rocco e Vera potevano praticamente vedere le coste di tutta l'isola, e l'unica area che si poteva ritenere degna di essere esplorata era un'unica caverna proprio nel mezzo. "Per nostra fortuna, esplorare caverne è il mio forte," disse con sicurezza Rocco, frugando nella sua giacca e producendo una piccola torcia, "procediamo."
L'interno della grotta non era molto più entusiasmante della parte esterna dell'isola. Era coperta in gran parte di acqua, abbastanza profonda da poterla attraversare con un Pokémon, e le pareti non sembravano avere alcuna uscita o sentiero per altre aree. Senza esitazione e praticamente d'istinto, Vera tolse una pokéball dalla sua cintura e rivelò il suo Swampert.
"Vado a controllare l'acqua nel caso ci siano dei Pokémon. Magari ci aiuteranno a capire da dove viene quest'isola," Vera informò Rocco, saltando agilmente sulla schiena del suo Swampert.
"Mi sembra logico," assentì Rocco. "Io controllerò le pareti e il terreno per vedere se c'è qualcosa di sospetto. Magari ci sono degli oggetti, anche qui, o qualche iscrizione sulle pareti."
Vera e Swampert fluttuarono sulla superficie dello stagno con facilità. L'acqua era immobile, ma alcune zone sembravano certamente più profonde di altre. Eppure, la caverna aveva un'aura inquietante, e Vera voleva tuffarsi, ma aveva lasciato la sua muta e l'apparecchiatura per l'ossigeno nella sua base segreta. Oltre a Vera e il suo Swampert, l'acqua sembrava comunque ferma e priva di qualsiasi attività. Proprio quando stava per voltarsi per vedere se Rocco avesse avuto più fortuna, una cosa non più grande di un pallone da basket schizzò in aria fuori dall'acqua, abbastanza forte da creare un'onda che spinse indietro la ragazza e il suo Swampert, e un bagliore grigio e giallo le passò davanti sfrecciando via dall'acqua.
"Buono, Swampert, andiamo lentamente verso di loro. Non vogliamo spaventarlo. Non ho mai visto un Pokémon come quello prima d'ora," Vera quasi sussurrava alla sua creatura galleggiante.
Mentre Swampert nuotava cautamente verso la riva in direzione del Pokémon sconosciuto, Vera si lambiccava il cervello per classificare la razza della creatura con il suo Pokédex, osservandolo mentre fissava Rocco dall'alto, a non più di trenta centimetri dalla sua faccia. Era consapevole che non fosse una cosa comune, assolutamente, ma non era sicura di quanto fosse insolita, e per questa ragione, si guardava bene dal fare movimenti o rumori improvvisi che avrebbero potuto spaventarlo, poiché non conoscevano ancora il suo potere. La ragazza attribuì questa ragione al fatto che Rocco rimanesse perfettamente immobile davanti al Pokémon. Il Pokédex di Vera finalmente segnalò il completamento della ricerca, e le statistiche scorsero sullo schermo.

Uxie. Asessuato. 0,3 m, 0,3 kg.

Alla nascita di questo Pokémon l’uomo avrebbe ricevuto la capacità di migliorare la propria esistenza. Noto come "Essere della conoscenza". Pare che faccia perdere la memoria a chiunque lo guardi negli occhi.

Gli... occhi?
Non appena il Pokédex ebbe finito la lettura, Uxie serrò gli occhi, e come se avesse capito che Vera aveva appena acquisito una nuova informazione su di lui, si telestrasportò in un lampo di luce blu.
Vera saltò giù dal suo Swampert e non si curò di richiamarlo mentre correva verso Rocco. Stava tentando di rimanere calma, ma non poté fare a meno di afferrare per le spalle l'uomo davanti a lei per fissarlo negli occhi. Il Pokédex aveva detto esattamente la parola "Pare." Poteva essere soltanto una leggenda, e magari si stava agitando per niente.
Lo sguardo di Rocco era impassibile, sopracciglia corrugate, labbra appena aperte.
"Rocco? Ehi, stai bene?"
Gli ci volle un secondo, ma gli occhi di Rocco misero a fuoco quelli di Vera, anche se la sua espressione rimaneva perplessa, "Non ne sono sicuro." Guardò per un momento le mani di Vera sulle sue spalle, poi osservò lo spazio circostante. "Quel Pokémon, proprio adesso..."
Vera attese, ma lui non terminava, e allora lei completò per lui, "Era Uxie. Credo sia un gran bel problema, per come l'ha descritto il Pokédex e a giudicare da come si è teletrasporato fuori da qui."
Rocco continuava a restare teso, e spostò il suo corpo di lato per ampliare lo spazio tra sé e Vera, facendo scivolare le mani di lei dalle sue spalle. "Il tuo Pokédex... cos'ha detto a proposito di Uxie?" Domandò, deliberatamente e con cautela.
Cercando di decifrare la distanza che aveva creato e il tono della sua voce, Vera deglutì a fondo prima di rispondere, "All'incirca che se guardi Uxie negli occhi, può cancellare i tuoi ricordi."
A quel punto, Rocco serrò gli occhi, e incrociò le braccia. Quando li riaprì, il suo sguardo era rivolto a terra.
"Suppongo che questo spieghi il perché non ho idea di dove siamo, né di chi sia tu."



NdT (translator's notes):
Dal prossimo capitolo inizia il fluff! Quindi continuate a seguire la storia ~ Grazie mille a Morning Musume per aver utilizzato il suo tempo per recensire, e grazie anche ai tre che l'hanno inserita tra le seguite.
- A Morning Musume: quella dei nomi inglesi è una questione che mi ha dato molto da pensare, ma alla fine ho optato per la versione italiana perché altrimenti ci sarebbe stato troppo contrasto tra i nomi dei due piccioncini e quelli dei Capipalestra tipo Adriano e altri futuri personaggi, che per comodità e comprensione ritengo sia meglio tenere in italiano. Se molti lettori però dovessero esprimere preferenza per i nomi inglesi, non esiterò a cambiarli! Grazie per avermi dato il tuo parere in merito :)
- La descrizione di Uxie è stata presa dai videogiochi di Diamante e Perla e unificata, io non ho fatto altro che usare la traduzione ufficiale fornita da Pokémon Central. Ho solo riadattato le ultime parole della frase finale per "amalgamarle" meglio alle frasi successive.
   
 
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