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Autore: Snow_Queen    23/05/2015    2 recensioni
-Hiccup.. devo chiederti una cosa..-
Hiccup sembrò sussultare e si passò una mano tra i capelli.
-Va bene Jack lo ammetto, ho mangiato io l'ultimo biscotto al cioccolato che ci ha dato Elsa l'altro giorno-
-Il.. il biscotto?-Jack non poté fare a meno di ridere e gli scompigliò i capelli
Brevi (se siete fortunati) short Hijack ♥
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva. Jack non adorava particolarmente la pioggia, preferiva le giornate di sole o quelle di neve, ma non poteva far a meno di doversi alzare quel giorno, finalmente il suo ex insegnante, non che primo avvocato dello studio, aveva deciso di farsi affiancare da lui in un caso un po’ intricato.. più che altro per il carattere dei clienti alquanto particolare.
Voltandosi dalla parte opposta del letto matrimoniale lo sguardo dell'albino si poggiò su Hiccup che era bloccato nelle coperte come un salame. Il sorriso sul suo viso fu spontaneo, così come fu spontaneo il bacio che gli lasciò sulla fronte prima di alzarsi ed andare in bagno per la classica toletta mattutina. Doccia, barba e via, una volta vestito si diresse in cucina a preparare la colazione. Di solito era Hiccup a sorprenderlo ma sta volta, aveva deciso di giocare d'anticipo e aveva preparato degli ottimi pancake e li aveva sistemati in un piatto da portata abbastanza grande e aveva preso vari condimenti, panna montata, sciroppo d'acero, cioccolato.. e perché no anche qualche fragola, mai dire mai. Voleva fare colazione con lui per cui, una volta tutto pronto, ritornò in camera per svegliarlo e non si meravigliò neanche un po' quando lo vide ancora tutto bloccato dalle coperte.
-Hiccup..- lo chiamò piano e gli spostò qualche ciocca di capelli dal viso.. -Ehi..- poggiò poi delicato le labbra sulle sue sentendo qualche piccolo borbottio di protesta.. -È ora di alzarti cucciolotto..- non si chiamavano spesso con nomignoli ma a volte capitava e nessuno dei due se ne era mai lamentato.
-Devo proprio..?- la voce di Hiccup era flebile e ancora rauca per il sonno, gli occhi invece ostinatamente chiusi. -Non ho corso oggi..- borbottò ancora.
-Tu non avrai lezione, ma io oggi non ci sarò tutto il giorno e volevo passare un po' di tempo con te prima di andare allo studio..-
Nel sentire la risposta di Jack, Hiccup si sollevò all'improvviso, rischiando così di cadere anche dal letto date le coperte. Era come se si fosse ricordato improvvisamente di qualcosa di molto importante.
-Diamine Jack mi hai disattivato la sveglia ancora una volta! Volevo prepararti la colazione!-
Jack rise e davanti a quella risata e i suoi occhi gioiosi, la rabbia di Hiccup andava via e fu per questo motivo che tenne gli occhi chiusi.
-Ma cosa fai?- L'albino stava ancora ridendo di cuore mentre il moretto cercava di alzarsi senza guardare dove andava.
-Voglio restare arrabbiato ancora per un po', perciò ho deciso di non guardarti almeno per ora- così cominciò a camminare alla cieca per la stanza fino a che Jack non lo tirò via. -Che fai?-
-Evito che tu pesti la coda di Sdentato.- e ridacchiò di nuovo, risata alla quale Hiccup sospirò e aprì gli occhi.
-E va bene la faccio finita..- aprì gli occhi puntandoli su quelli di Jack e li richiuse solo quando gli rubò un bacio. -Hai preparato tu la colazione quindi?-
-Esatto e se vieni in cucina, facciamo colazione nei venti minuti che mi restano. Scar non è più il mio insegnante, ora è il mio capo e la sua poca pazienza resta la stessa nonostante..- e con un breve gesto del capo lasciò intendere altro della situazione della quale Hiccup sembrava sorpreso e non poco.
-No! Da.. davvero?-
-Già, lui e la professoressa Zira sembrano essere tornati insieme dopo quasi vent'anni di divorzio.- si stiracchiò un pochino e si avvicinò alla porta diretto in cucina. -Io mi avvio, tu mi segui?-
-Arrivo!- liberatosi delle coperte il moretto si diresse direttamente in cucina, dove prese posto accanto al fidanzato. -Finirai col viziarmi se continui così- ed era vero, si capitava spesso che fosse lui a preparare la colazione o i pasti in generale, tentando di preparare cose che potessero piacere a entrambi, nella speranza di non bruciare nulla, alla fine Jack riusciva sempre a sorprenderlo con qualche nuova sorpresa o regalo e ciò lo faceva sentire particolarmente coccolato e viziato ma, c'era da dire, che per quanto borbottasse, non avrebbe rinunciato a quello per nulla al mondo. Amava quel suo modo di fare, le attenzioni che gli lasciava. -Jack..-
-Uhm.. dimmi-
-Ti amo..-
Jack sorrise e si sporse appena accanto a lui, ciò che bastava per poggiare le labbra sulle sue.. un contatto lieve che però divenne via via sempre più possessivo. -Ti amo anch'io..- un sussurro appena accennato sulle sue labbra, la voglia dell'albino di andare a lavoro era praticamente nulla al momento.
-Abbiamo ancora dieci minuti..- le mani di Hiccup vagarono sul petto di Jack fino ad arrivare ai primi bottoni della camicia  che iniziò a sbottonare, i loro sguardi divennero un tutt'uno come se si fossero incatenati.. e la proposta non poté che essere accettata.
-Non dovresti prima togliermi la giacca?..-
Di solito non avrebbe accettato dato il ritardo che già aveva invece, prese Hiccup in braccio e lo riportò in camera da letto mentre l'altro gli sfilava, tra una risata e l'altra, la giacca che gettò sul pavimento dove poi la raggiunsero altri indumenti..
 
☆~☆~☆
 
Erano ancora un po' stanchi ma non importava a nessuno dei due a essere sinceri. Nonostante Jack oramai fosse in ritardo, era ancora unito ad Hiccup e andare via dalle sue braccia gli comportò  un dolore quasi fisico. Non c'era luogo migliore per lui in cui stare e sapeva in cuor suo che lo stesso valeva per Hiccup.
-Devi andare via per forza?-
Chissà perché, Jack si aspettava una frase del genere da Hiccup. Dopotutto, ogni volta che facevano l'amore era difficile per entrambi scostarsi l'uno dall'altro.
-Già, oggi é il primo giorno che Scar mi porta in aula con sé, se non mi presento tutto ciò per cui mi sono impegnato va a farsi benedire.- detto ciò si sollevò piano dal suo petto e gli diede un bacio sulle labbra. -E poi credevo che più tardi volessi vedermi anche tu all'opera..- gli sorrise e gettando lo sguardo sull'orologio si alzò per rivestirsi.
-Ovvio ma..- alla fine Hiccup non parlò oltre, borbottò semplicemente frasi un po' senza senso, o che forse per lui ne avevano. -A che ora inizia il processo?-
-Alle due.. non spargere troppo la voce o finisce che mi ritrovi anche le ragazze in aula.- con una risata alla fine si avvicina ad Hiccup ancora a letto e gli lascia un bacio sulle labbra, l'intenzione è tutta di soffermarsi quanto é più possibile. -A più tardi..- detto ciò si avvicinò alla porta della stanza e prima di chiuderla alle sue spalle si fermò guardandolo. -Hiccup.. Ti amo..-
Per Hiccup fu strano.. per una volta non aveva detto a Jack che lo amava anche lui.. ma era solo una piccola ripicca sul fatto che era andato via.. anche se sapeva che al suo posto lui avrebbe fatto lo stesso.. L'orologio batté in quel momento le dieci e venticinque ma il moretto era già nel mondo dei sogni e vi rimase fino a che la sveglia non prese a suonare.. era l'una. Tirarsi su, fu più difficile del solito, si sentiva il corpo pesante e la bocca impastata, gli era capitato altre volte di dormire fino a tardi, ma al risveglio non si era mai sentito così.. ad ogni modo una volta pronto recuperò le chiavi dal porta-caramelle all'ingresso e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle. Il tragitto in moto fino al municipio non fu lungo anzi, la strada a quell'ora era deserta, era ora di pranzo dopotutto. Parcheggiato nei dintorni si diresse all'interno del palazzo, la statua della giustizia all'interno dell'ingresso era enorme e metteva soggezione a chiunque entrasse lì dentro. A differenza dell'esterno, l'interno del tribunale era stracolmo di gente che correva da parte a parte, gente che sorrideva, gente che piangeva.. Scosse il capo e si diresse direttamente verso l'aula dove si sarebbe tenuto il processo.. Jack gliene aveva parlato in parte, inizialmente non era qualcosa di troppo serio si doveva decidere l'affidamento di tre bambini in seguito ad un divorzio ma c'erano stati dei problemi, l'uomo aveva perso il lavoro e non potendo provvedere al pagamento degli alimenti, l'ex moglie aveva chiesto di limitare ad una volta all'anno le visite mensili o cose del genere.
Entrò in aula che il processo era iniziato da poco, Scar stava esponendo l'arringa iniziale e Jack stava rassicurando l'uomo che solo perché aveva perso il lavoro non potevano impedirgli di vedere i bambini. Sopratutto se era un loro volere incontrarlo. Quando lo sguardo dell'albino si poggiò sulla figura del moretto, il viso gli s’illuminò in un sorriso per qualche istante poi l'uomo gli disse qualcosa e Jack si concentrò di nuovo sul caso. Dopo due ore circa dall'inizio del processo finalmente era arrivata l'ora del verdetto. Per distrarsi nell'attesa Hiccup iniziò a ripetere qualche argomento della lezione del giorno dopo fino a che.. un grido non squarciò il silenzio della sala in attesa.. in un attimo vi fu il caos la gente iniziò a correre fuori e Hiccup cercava ancora di capire cosa era accaduto quando vide la donna, l'ex moglie dell'assistito di Scar, a terra.. l'uomo l'aveva pugnalata lasciando il coltello impiantato nel petto ora tutti gli sguardi dei pochi presenti erano su di lui ascoltando la risata malsana che si librava nell'aria, parole buttate al vento sul fatto che ora avrebbe avuto la custodia totale dei bambini e molte altre cose.. a parte le guardie, che cercavano di avvicinarsi piano all'uomo, il tempo sembrava essersi fermato ora.. mentre con assoluta calma estraeva l'uomo estraeva il pugnale e lo ripuliva addosso mentre tornava al suo posto.
-Ora.. i bambini dovranno essere affidati per forza a me..a me..- piccoli tic nervosi presero il controllo del suo corpo e sia Scar sia Jack preferirono non muoversi.. erano ai due lati dell'uomo e le guardie davanti a loro.. -Tu sei giovane?.. Avrai molto meno di trent'anni.. Io ho avuto il mio primo figlio... a trent'anni.. Michael ora ha quindici anni.. ma mi vuole bene anche.. anche se mi odia.. ascolta un consiglio da padre a figlio..- la scena fu come a rallentatore.. la mano col pugnale si muoveva lenta mentre conficcava la lama interamente nel petto dell'albino e usciva via zampillando gocce di sangue sui documenti lasciando poi cadere il corpo del ragazzo a terra -.. me lo sono dimenticato..-
Hiccup non si era mosso. Era lì in piedi con gli occhi spalancati.. fissi sul corpo di Jack, nient'altro in quell'aula esisteva più.. l'arresto.. le guardie.. nulla. Corse verso il corpo del suo compagno e lo voltò piano in modo che potesse guardarlo.. -Jack..? Jack.. rispondimi per favore..- una.. due.. tre lacrime iniziarono a scendergli lungo le guance.. Jack aveva gli occhi azzurri aperti.. puntati in un punto indefinito.. il petto immobile.. il respiro inesistente. -JACK!- Hiccup provò a scuoterlo a chiamarlo ancora gridando con quant'aria avesse in corpo. -Chiamate un’ambulanza!- ma in ciò che era rimasto al posto del suo cuore sapeva che era tutto inutile..
-Jack.. Ti.. ti prego..- si accasciò su di lui stringendo il corpo ancora caldo al petto.. il sangue aveva creato una pozza tutt'intorno a loro.. La tristezza.. la rabbia.. sentiva tutto e niente.. sentiva i sensi di colpa per non averlo salutato prima che andasse via e lo incolpava anche per essere andato, sapeva che quest'ultima era un errore ma voleva pensare a tutto tranne che alla dura realtà.. Jack era morto.. e nulla l'avrebbe riportato indietro da lui.. Scar gli si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla per scostarlo da lui ma il moretto non ci pensava neanche.. -Jack..-
-Hiccup..-
-No..-
-Hiccup.-
-Non voglio lasciarlo..-
-HICCUP!-
Hiccup sobbalzò tirandosi su dal letto, il viso bagnato di lacrime e davanti a lui gli occhi azzurri di Jack che lo guardavano preoccupato. -Hiccup, che succede? Perché stavi piangendo?- Era ancora vestito come al mattino e fuori dalla finestra il sole aveva iniziato a tramontare.
-Jack..- pronunciò quel nome come se fosse la sua ancora di salvezza e gli si gettò addosso lasciandolo cadere all'indietro sul letto, lo teneva così stretto a se che avrebbe potuto anche fargli male se avesse avuto la forza necessaria.
-Ho.. ho sognato una cosa terribile..-
-ssh.. era solo un incubo.. va tutto bene..- un lieve sorriso gli comparì sul volto mentre stringeva il corpo del ragazzo tra le sue braccia..
-No Jack, tu non capisci.. eri.. eri morto.. ti avevano ucciso e..e..- qualche altra piccola lacrima gli rigò il viso e poi cessarono, Hiccup non era il tipo da piangere ma quell'incubo era..
-Sono qui non vedi? Il processo non si è svolto. La moglie del nostro cliente ha ritirato tutto e ora stanno di nuovo insieme..- gli spiegò cercando si tranquillizzarlo mentre lo cullava appena tra le sue braccia.. Hiccup poteva sentire il battito del suo cuore, tanto che tamburellava ancora dalla paura, e quello di Jack che batteva ad un ritmo più rilassato.. non avevano altre parole da dire.. era tutto fermo nell'aria.. come se quel momento dovesse chiudersi nel silenzio ma Hiccup non era della stessa opinione.
-Jack..-
-Uhm..-
-Ti amo anch'io.. scusa se non te l'ho detto prima..-
 
 

Note da un autrice oramai persa:

Si oramai mi perdo oramai ovunque, non ho molto da dirvi per cui grazie per chi legge la ff :) vi ricordo che il quarto e il quinto capitolo sono stati pubblicati lo stesso giorno per cui attenzione ;)
  
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