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Autore: naley3gwain46    26/05/2015    3 recensioni
la storia è`molto legate al finale della quarta stagione di once upon a time... quindi fate attenzione perche`se non avete ancora visto il finale e`spoiler... ovviamente slash, perciò può non essere di vostro gradimento, e niente Regina sta cercando qualcuno , ma quello che trova e`senza dubbio singolare...
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione
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Si trovavano in una zona dell’Inghilterra sperduta, o forse era la Scozia, non se lo ricordava neanche più.
Era da giorni che vagavano, avevano volato in classe economica dall’altra parte del mondo, in mezzo a bambini urlanti e in sedili troppo scomodi,  ma questo lo avrebbe tollerato, avrebbe tollerato anche di essersi persa, in mezzo al niente, in quel posto dimenticato da Dio dove non c’era segnale, e perfino che le sue scarpe nuove, stessero letteralmente affondando nel fango, avrebbe sopportato stoicamente gli insetti che le si infilavano dappertutto, e tutto quel verde, si quella foresta infinita e intricatissima, in cui vagavano ormai da ore, avrebbe resistito all’impulso irrefrenabile di lanciare una palla di fuoco su quegli alberi e radere tutto al suolo, davvero poteva sopportare tutto questo, se solo non fosse stato per la compagnia.
Sfidava chiunque a non impazzire con quei due al seguito.
Irritanti, esseri perfetti e super positivi, i Charming!
D’accordo era cambiata, ormai aveva smesso di tentare di farli fuori, aveva anche smesso di provare l’impulso irrefrenabile di mettersi a urlare ogni volta che aprivano bocca, ma quegli ultimi giorni passati a stretto contatto, avevano davvero messo a dura prova la sua pazienza, se non fosse stato per Emma e per Henry, sarebbe stata tentata di legarli  a un albero e lasciarli alle cure di un orso.
Chissà se c’erano davvero orsi in libertà da quelle parti, si chiese.
Regina rabbrividì al solo pensiero.
“Credo che ci siamo persi” esclamò David incerto.
“Come siamo perspicaci Sherlock” esclamò Regina.
“Il telefono non da segnale” aggiunse Mary-Margaret.
“Qualche altra osservazione ovvia?” le rispose sarcastica roteando gli occhi al cielo.
Regina si muoveva facendosi largo tra le foglie, con cautela non voleva trovarsi faccia a faccia con un orso, e per di più, in quella terra, la magia non gli era di nessun aiuto.
“Non prendertela con noi, l’incantesimo di localizzazione era il tuo” disse Mary-Margaret risentita.
“Certo scusate se rintracciare il più potente mago di tutti i tempi, che si nasconde al massimo dei suoi poteri, su una superficie vasta, come diciamo, il mondo intero, non  sia la cosa più semplice nell’universo” rispose.
“almeno siamo in mezzo al verde, questi boschi mi ricordano casa”. Disse Mary-Margaret , cercando di trovare il lato positivo.
“certo potremmo metterci a cantare insieme agli uccellini, richiamando tutti gli orsi della zona e farci sbranare” , era proprio questo il problema di Regina, quei due tentavano di trovare il lato positivo in ogni cosa, ed erano così, irritanti.
Lei era solo preoccupata per Emma, e per la promessa che aveva fatto ad Henry.
Emma si era sacrificata perché lei avesse il suo lieto fine, ma col tempo aveva iniziato a realizzare che Emma stessa ne faceva parte, non poteva essere felice,  finchè non la sapeva al sicuro, lei Henry ed Emma condividevano un legame molto forte, erano una sorta di famiglia e non l’avrebbe mai abbandonata, non sapeva come spiegarlo ma era diventata  importante, non solo per suo figlio, ma anche per lei.
All’improvviso il paesaggio davanti a loro mutò.
Si apriva al di là di un gruppo di alberi, una radura, e al centro di essa si trovava un lago, la superficie cristallina dell’acqua rifletteva i raggi solari, che creavano giochi di luci tutto intorno.
Rimase immobile a fissare il paesaggio, era un posto speciale, intriso di magia, poteva sentirlo, doveva essere stato protetto da qualche incantesimo.
Regina torno indietro, guardando al di là degli alberi si vedeva solo la foresta, il lago scompariva alla vista.
Ma se si attraversavano quegli alberi eccolo comparire di nuovo, nella sua maestosa bellezza.
Erano sulla pista giusta ,si disse.
Più in la oltre il lago, sorgeva una graziosa baita di montagna.
Il camino fumante segnalava la presenza di qualcuno  nei dintorni.
Forse ce l’avevano fatta, forse lo avevano trovato.
Il più grande mago di tutti i tempi, doveva essersi nascosto li per tutto questo tempo.
All’improvviso sentirono delle voci.
“Cosa facciamo?” chiese David.
“Dovremmo nasconderci o farci vedere?” disse Mary-Margaret.
“Magari è più prudente farci prima un idea di chi dovremo affrontare, se quest’uomo si è dato tutto questo daffare per restare nascosto  tutto questo tempo, magari non avrà piacere ad essere disturbato” convenne Regina.
Si nascosero tra gli alberi e rimasero ad osservare.
Un ragazzo dai capelli biondi era disteso sul prato, accanto al lago, indossava una t-shirt rossa sgualcita e un vecchio costume da surfista, i piedi scalzi, sorrideva e tra le labbra teneva un filo d’erba.
Gli occhi azzurri fissavano il cielo e la luce che filtrava attraverso i rami.
“Dovresti uscire” gridò sempre fissando il cielo, “prima di ammalarti” stava parlando a qualcuno, pensò Regina, ma lei non vedeva nessuno.
Dei capelli neri arruffati e grondanti e due occhi azzurri spuntarono dal pelo dell’acqua, un altro ragazzo.
Regina iniziò ad avere dei dubbi, che si fosse sbagliata?
Quei ragazzi erano sicuramente finiti li per sbaglio, forse come loro avevano varcato gli alberi, e si erano ritrovati in quel posto senza aver idea di dove fossero.
Il ragazzo moro si avvicino alla riva, l’acqua che scivolava sul suo corpo snello e asciutto e sulla sua pelle assurdamente chiara.
Indossava solamente un paio di boxer bianchi, che l’acqua gli aveva incollato addosso, e che non lasciavano molto all’immaginazione.
Quell’indumento era senza dubbio la cosa meno sexy che regina avesse mai visto al mondo, eppure addosso a quel ragazzo avevano tutto un altro effetto.
Regina era in imbarazzo, che diavolo stavano facendo, avevano una missione da portare a termine.
Il ragazzo moro si avvicinò all’altro,  si stagliò su di lui coprendogli la visuale e gocciolandogli addosso.
“smettila idiota” disse quello biondo, riparandosi il volto dall’acqua con le mani.
“sapete Sire dovreste lavarvi ogni tanto, male non può farvi” disse il ragazzo con i capelli scuri.
Quel tizio è un re, pensò Regina, c’era senza dubbio qualcosa di strano in quella scena.
“quindi puzzerei è questo che stai insinuando?” disse l’altro e  allungò una gamba facendolo inciampare.
Il ragazzo Moro rovinò su di lui, non erano semplici amici, pensò Regina, non a giudicare dal modo in cui si stavano guardando.
Il ragazzo biondo strinse l’altro a se e invertì le posizioni, adesso era sdraiato su di lui, e premeva il suo corpo contro quello dell’altro.
“una volta avevo un servo che si occupava di prepararmi il bagno” disse.
“una volta non avevano ancora inventato le docce maestà” ribatté l’altro.
“mi piaceva quando ti prendevi cura di me” e detto questo infilò un mano nei suoi boxer.
“Io mi prenderò sempre cura di te” rispose l’altro ragazzo inarcandosi contro di lui in risposta al suo gesto e iniziando a baciarlo appassionatamente.
“il mio odore non sembra darti poi così fastidio” rise contro la sua bocca.
“sta zitto e non ti fermare”  gli ordinò il ragazzo moro.
“Misericordia, Regina non possiamo rimanere a guardare” sibilò David.
“Perché no?” chiese Mary-Margaret sottovoce, con lo sguardo innocente.
“Perché No?” ripetè David sarcastico indicando quello che stava accadendo “Quei due ragazzi stanno..” provò a spiegarsi imbarazzato.
“Stanno facendo l’amore tesoro, non devi avere paura di dirlo, è del tutto normale” illustrò Mary-Margaret con il suo migliore tono da insegnante.
“oh Mio Dio!” Sbottò Regina ad alta voce.
Ci mancava solo la classe di Educazione sessuale ora.
Il suo urlò di esasperazione arrivò alle orecchie dei due ragazzi che si staccarono di corsa.
I capelli arruffati e il viso rosso dalla vergogna.
“avevi detto che nessuno ci avrebbe trovato che eravamo nascosti” sbottò il ragazzo Biondo mentre cercava di nascondere l’evidente erezione, in maniera piuttosto inutile.
“lo eravamo Arthur ”  il ragazzo Moro disse coprendosi con una coperta.
“Avresti dovuto controllare meglio”
“Scusami ma qualcuno mi ha distratto”
“Allora sarebbe colpa mia?”
Litigavano come una vecchia coppia sposata pensò Regina, non dando a loro la minima importanza.
“Ehm Pinco Panco e Panco Pinco” sbottò Regina “Non abbiamo tempo da perdere con i vostri battibecchi non so chi voi siate ma sparite alla svelta, non è posto per le coppiette di innamorati questo”
I ragazzi arrossirono di nuovo.
“Regina giusto?” chiese il ragazzo Moro. “Devi essere stata tu a rompere il mio incantesimo di occultamento, sento la magia scorrere potente in te”
“Ora comincia con le stronzate da maestro Yoda!” esclamò il ragazzo che si chiamava Arthur.
“Sta zitto, non ti permetto di insultarmi con un film, che io ti ho fatto vedere io e che neanche volevi guardare” ribatte l’altro.
“Come fai a sapere il mio nome? Conosci l’apprendista? Conosci Merlino, abbiamo un disperato bisogno di lui è una questione di vita o di morte!”
Regina osservò quel ragazzo sgocciolante, avvolto in una coperta, i capelli arruffati, il sorriso gentile, e i suoi penetranti occhi blu, occhi penetranti e profondi, occhi antichi,  aveva detto “il mio incantesimo”, pensò, no non era possibile.
“Se lo conosce?” rise Arthur.
“Vi presento mago Merlino signori e signore il più potente stregone di tutti tempi, e i suoi boxer,
buona fortuna!” concluse ridendo.
“Non fa ridere idiota!”  Esclamò Merlin.
Sorrise a Regina ed esclamò:
“Questo invece è Artù il re delle teste di rapa.  Faremo il possibile per aiutarvi!”
Regina si coprì la faccia con le mani, le cose non erano andate per niente nel modo in cui se l’aspettava.
  
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