Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Shi no hana    27/05/2015    1 recensioni
Camminava da ore in quella distesa bianca. Un bianco accecante.
"Mi sono perso".
Pensò, mentre cercava la strada di casa, ma niente. Il sentiero era svanito nel nulla e pure lui era cresciuto in quella terra ora divenuta ostile...
Un nuovo nemico da terre lontane. Un essere legato al freddo che renderà la vita della nuova regnante un inferno.
Apparirà anche il nostro caro Jack Frost e chissà cosa accadrà? ;)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Jack, Frost, Nuovo, personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Pensieri nel vento.






Si rialzò da terra. Si sentiva svuotata. Aveva fatto appello a tutto alla sua volontà. Non voleva. Non doveva congelare sua sorella.
"Kanna, perché voi?".
Sussurrò, mentre ripensava a quella donna che l'aveva colpita. D'un tratto sentì mugugnare accanto a sé. Era Anna che si stava svegliando.
La vide stiracchiarsi, intanto la coperta che aveva addosso cadeva a terra. Era buffa. Elsa abbozzò un timido sorriso.
"Mh...cre...credo di essermi addormentata un po'..."
Biascicò Anna, mentre si stropicciava gli occhi e sbadigliava.
"Eh, già"
Le rispose Elsa. Cercava di essere il più normale possibile. Non doveva mostrarsi preoccupata. Continuò a sorridere, intanto Anna si alzava e si girava verso la finestra. D'un tratto la vide correre felice verso la finestra.
Un vecchio ricordo riaffiorò. Loro che giocavano felici nel manto nevoso. Senza freni. Senza paure.
Sospirò, mentre rammentava quel periodo meraviglioso durato troppo poco. Si guardò le mani. Quelle mani che avevano un bellissimo dono, ma anche tremendo.
Alzò le spalle scuotendo il capo. Doveva scacciare i cattivi pensieri, come anche la scena di poco prima. Intanto Anna saltellava felice davanti alla finestra, come una bimba di fronte a un nuovo balocco.
"Elsa, sei statatu vero?".
La regina scosse il capo.
"No, non è opera mia...ma della Natura".
Disse, mentre le sorrideva in modo materno.
"Anche se...".
Sussurrò. Istintivamente si toccò il petto. Si fermò di botto. No, non doveva dire del suo malessere. Della tormenta carica di odio e astio atavico. D'un tratto vide Anna guardarla interrogativa. Si avvicinò.
Era preoccupata. Elsa la guardò dolce.
"No, va tutto bene...beh...sono solo un po' stanca". Mentì.
Non doveva farla preoccupare di nuovo, già aveva sofferto troppo in passato.
Anna sospirò e sorridendo le disse.
Anna la guardò e sospirò.
"Elsa dovresti riguardarti. Non vogliamo che ti ammali di nuovo...beh, sai cosa ti accade, vero? Oddio! Altri pupazzetti famelici che corrono per il regno, non è un bel vedere. Anche se sono tanto carucci".
Disse l'ultimo pezzo sospirando. Elsa non potè trattenere una risata. Anna riusciva a distoglierla da ogni preoccupazione. Lei era la cura per tenere a freno le sue emozioni. A frenare i suoi poteri.
"Anna hai ragione".
Sospirò. Era davvero stanca.
"Allora che ne dici di andare a letto?"
Anna annuì. Era tempo di andare a letto. Uscirono insieme dallo studio e camminarono nel lungo corridoio illuminato dalla luce della Luna.
Anna accompagnò sua sorella davanti la porta della sua camera, ma prima di sparire le chiese.
"Domani ti prenderai qualche ora di riposo. Giocheremo sulla neve come, quando eravamo bambine. Come quando eravamo libere. Faremo il tanto agognato pupazzo di neve...e non ammetto un no!"
Finì la frase puntando il dito indice davanti il viso della sorella. Di fronte a quel gesto Elsa non potè che sorridere.
"Okey, domani si farà un pupazzo di neve".
Sussurrò. Si voltò e continuò.
"Buonanotte Anna".
"Buonanotte anche a te Elsa".
Elsa entrò dentro e chiuse la porta dietro di sé. Si sentiva stanca. Tremendamente esausta. Si lasciò cadere lungo la porta, mentre una leggera nevicata l'avvolgeva.
Lì, era al sicuro fi lasciar liberi per un po' i suoi poteri. Di far spaziare la sua mente, ora tormenta da un dubbio. Che cosa era accaduto prima? Si rialzò a fatica, facendo leva con le mani sulla porta. Sentiva le gambe deboli e indolenzite. Alzòla mano destra e sciolse la complicata acconciatura.
"Che cosa mi accade?".
Sospirò, mentre abbassava il viso. Lentamente si diresse verso il balcone e lo aprì. Una brezza fredda e frizzante accarezzò il suo viso pallido. Lo rialzò e guardò fuori. Il cielo era terso, calmo e placido. Era diverso da prima...carico di rabbia.
Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal vento, che accarezzava il suo viso e giocava con i suoi lunghi capelli di platino, ma non poteva sospettare che qualcuno la guardava. L'ammirava.

***

Era indispettito verso quella donna che lo aveva umiliato.
Volò verso il castello, era preoccupato per lei. Per Elsa. Però almeno si sentiva sollevato, non era la causa di quella tormenta ma quella donna.
"Chi era quella Donna che ha il mio stesso potere?"
Pensò, mentre si avvicinava alla finestra dello studio della regina. Voltò il capo e guardò dentro, ma con suo sommo stupore notò che non vi era più nessuno. Solo la luce del lume sulla grande scrivania.
"Sarà andata in camera sua?". Si domandò.
"Dove sarà la sua camera? ".
Spiccò un balzo e si librò in alto dove, aveva una buona visione del castello.
D'un tratto la vide, mentre apriva le imposte del balcone. Veloce si lanciò verso di esso. Planò piano, aveva timore che lei si spaventasse, ma poi si dette del cretino.
"Che scemo! Lei non può né vedermi o sentire".
Ridacchiò, mentre poggiava i piedi sulla balaustra del balcone. Intanto Elsa era uscita con il viso abbassato.
Jack si accovacciò sullabalaustra e la guardò incuriosito.
"Perché tiene il viso abbassato? ".
Si domandò. I lunghi capelli di Elsa brillavano come fili d'argento sotto i raggi della Luna. Lui restò per qualche istante ad ammirarla rapito. Dovette ammattere a se stesso che era davvero bella.
"Alza il viso, su!".
La invitò sussurrando. D'un tratto lei rialzò il viso, come guidata dalla sua voce. Lui sorrise felice.
"Brava".
Le disse, anche se lei non poteva sentirlo. Quando avrebbe voluto parlarle. Sospirò, mentre continuava ad ammirarla. A guardare il gioco del vento con i suoi lunghi capelli di platino.
"Perché ho pensato a quella donna?".
Disse Elsa al vento.
"Di chiparli?"
Domandò Jack.
La vide chiudere gli occhi e scuotere il capo.
"Basta Elsa! Basta pensare a lei!".
Si disse. Si voltò di scatto e rientrò. Doveva smetterla di pensare a lei, ma non ci riusciva. Jack vedendola così scese dalla balaustra.
"A chi ti riferisci, Elsa? A quella donna sulla montagna? Tu sai chi è?"
Quante domande ma Elsa non poteva rispondere. La sua voce era il nulla. Jack strinse con forza il suo bastone. Odiava quella situazione di essere solo un soffio di vento muto e freddo.
Abbassò il viso, mentre si mordeva le labbra dalla rabbia. Intanto Elsa si era diretta verso il grande specchio verticale.
"Cos'era quella fitta che ho sentito al cuore?".
Si domandò Elsa. D'un trattofece scivolare la mano sul petto. Jack rialzò il viso sentendo quella frase. Corrugò la fronte, intanto si chiedeva il perché la regina avesse detto quella frase. Si preoccupò. Lentamente entrò. Voleva, doveva capire. Si avvicinò, intanto lei aveva spostato la mano sui bottoni del colletto del vestito.
Con frenesia cominciò a togliere da ogni asola i bottoni. Jack la guardò stranito.
"Ma che fai, Elsa?".
Era nervosa. Ansimava.
"Sento di nuovo quel malessere...mi manca l'aria".
Biascicava, mentre toglieva l'ultimo bottone e mostrava il candore della sua pelle. Jack arrossì violentemente e voltò il capo.
Anche se aveva duecento anni, non aveva mai visto una donna nuda. Anche se nuda non lo era. Aveva solo la parte superiore aperta, lasciando scoperto il candido collo e mostrando il seno coperto dal corsetto. Ma per lui era troppo. Continuò a tenere il viso girato per pudore, mentre sentiva Elsa farfugliare.
D'un tratto la sentì accasciarsi, intanto intorno a loro cadeva una leggera nevicata. Lui voltò il capo e la vide inginocchiata a terra. Continuava ad ansimare.
"Ma che diavolo ha?".
S'inginocchiò accanto a lei, alzò una mano e cercò di accarezzarle il capo. Voleva consolarla. La mano passò attraverso il corpo di Elsa. Jack digrignò i denti dalla rabbia.
"Non posso nemmeno toccarti! Maledizione!".
Strinse forte la mano e diede un pugno a terra.
"Maledizione! ". Ripetè.
Si rialzò irritato. La rabbia bruciava dentro di lui. Voleva aiutarla. Consolarla, ma non poteva. Chinò il viso verso di lei.
"Vorrei..."
Lasciò la frase a metà, mentre usciva e si librava in volo.
"Però una cosa la posso fare. Resterò a vegliarti...anche se ho invidiato il tuo mondo. Ora la mia gelosia si è tramutata in pena. Sei fragile come la sottile lastra di ghiaccio di primavera...resterò mocciosetta di ghiaccio".
Sarebbe rimasto a vegliarla, anche se un dubbio lo tormentava...chi era quella donna? Era la stessa menzionata da Elsa? Perché aveva il potere del ghiaccio?
Quante domande prive di risposte, ma sapeva che quello era solo l'inizio dell'inferno per Elsa, dove ogni certezza sarebbe crollata...


______________________
In ritardo! Uno spaventoso ritardo! Chiedo scusa, ma ho avuto un po' di problemi legati al trasloco. Posso dirvi che lo odio da morire. Togliere e rimettere a posto ogni cosa...utile, ma specialmente inutile. Sono una vera una accumulatrice di cianfrusaglie :D.
Ora bando alle ciance! Vi ringrazio di cuore a chi commenta, ma anche a chi legge. Vi adoro :)
So che Jack è un po' OOC, ma c'è un perché. Essendo solo ai suoi inizi, dove ancora non ha accettato il suo essere spirito e per questo che l'ho reso un po' geloso di Elsa. Chiedo scusa, ma mi serviva questo lato...ma non temete cambierà. Beh, lo ha già fatto ;).
Au revoir mon cher ♥.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Shi no hana