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Autore: EvyTheStrange    30/05/2015    5 recensioni
Manuale di sopravvivenza al Liceo Artistico. Agitare bene prima di qualsiasi uso. Tenere lontano dalla portata dei bambini.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INDIRIZZI


*Momento Super Quark con musichetta di sottofondo annessa* Nell’odierno Liceo Artistico, con il nuovo ordinamento entrato in vigore dal 1º settembre 2010 e andato a sostituire in pianta stabile tutte le sperimentazioni, i progetti assistiti, i corsi liceali e le opzioni autonome di istituto d'arte precedentemente esistenti, è stata introdotta una nuova struttura. Dopo un biennio comune (classi prima e seconda) l’alunno avrà la facoltà di scegliere un indirizzo in cui specializzarsi per i successivi tre anni. *Fine momento Super Quark, torniamo pure tutti a guardare Jersey Shore*


“Lasciate ogni speranza voi che entrate” Insegna affissa sul portone d’ingresso del liceo artistico.




Arti figurative:
L’alunno di arti figurative in genere sarà il peggio vestito tra i colleghi studenti, con abiti oversize, felpe slavate e pantaloni pseudo hippie. Si veste da disgraziato per darsi un'aria da intellettuale di sinistra estremamente trasgressivo. Non meno importanti nel riconoscimento sono le pupille dilatate (if you know what i mean). Tutti i righelli, squadre e squadrette varie di uno studente di questo indirizzo sono sempre e immancabilmente rotte o sporche di gesso/creta/argilla, indi per cui essi le scroccano sempre alle altre classi. Oppure fantasticano utilizzando linee oblique, con sommo disappunto dei professori di Geometrico. L’astio tra le due fazioni di studenti di arti figurative e di architettura è innegabile. Tale rivalità è vecchia quasi come la razza umana.


Architettura:
Gli studenti sventurati che decidono di scegliere come indirizzo architettura sono il nemico naturale di ogni altro studente della scuola, visto che vengono considerati da tutti i professori i loro cocchi (aka “imbarazzante”, come quando tua nonna ti pizzica le guance in pubblico e ti chiama “orsacchiotto”). Quando lo studente entra in un locale le rare volte in cui prende aria per un'uscita serale le sue uniche frasi sono: "Come sono progettati male i bagni della discoteca!", "Questo non è il posto migliore per l'uscita di emergenza!", "Le scale non sono disposte nel modo più congeniale". Disegna progetti grandiosi strafottendosene allegramente del loro ipotetico costo, con passerelle sospese, ponti sospesi, case sospese con vetro e acciaio in ogni dove, pure nei cessi. Se nella notte sentite un grido che spezza il silenzio, avete colto il tragico momento in cui un architetto nel mondo si è accorto che il bagno della casa che ha progettato non ha la finestra. Lo studente di architettura si riconosce dalle occhiaie degne di un metronotte e dall’abilità di riuscire a dormire sopra qualsiasi cosa: tastiere del pc, zaini, compagni. Passa più tempo davanti alla macchinetta del caffè che davanti al proprio progetto e infatti trae nutrimento esclusivamente da Coca Cola e caffè.


Design:
Il progetto dell’alunno aspirante designer spesso fallisce perché nessuno riuscirà mai a capire da che parte impugnarlo/usarlo/aprirlo/cosadiavoloèquestaaffare. Il vocabolario dell’alunno cambia drasticamente, in quanto compito diventa consegna, persona diventa destinatario ecc... Lo studente di design è incredibilmente pignolo, al punto da ordinare le matite per colore e sistemare sul banco le squadre in base all'angolo di rotazione del foglio vicino. Ha una camera che sembra il magazzino di una cartoleria, completo di fogli, pantoni, matite e vario materiale per modellini. Il futuro designer vive in simbiosi con la sua cartellina 50x70 (che provoca accidentalmente parecchi omicidi ogni volta che il soggetto sale su un autobus).


Grafica:
L’alunno proverà spesso un’incredibile leggerezza del portafogli dopo aver speso un numero tendente a infiniti $ nel programma di montaggio Power Director Ultimate Adobe Staminchia Premiere 2.0., il quale verrà puntualmente superato in funzionalità la settimana dopo con Power Director Ultimate Adobe Staminchiaalcubo Premiere 2.1. Usa vocaboli del tipo downloadare, uploadare, spammare, expare, uppare in, out e simili. I tasti sulla tastiera di un grafico e sul mouse sono così usurati che non sono più leggibili le lettere, e il soggetto ha calli su mani e piedi. Il grafico dopo pochi mesi dalla scelta dell’indirizzo comincia ad avvertire sintomi di perdita della vista con conseguente cecità dovuta presumibilmente all'abuso di computer. L’aspirante grafico non può provare l’ebrezza di cambiare sfondo sul desktop, perché esso è così pieno di programmi che non si noterà la differenza.


Scenografia:
Lo scenografo è una figura mitologica in perenne ricerca di identità. Si ritrova a disegnare ambienti e stanze come un architetto, a ideare pannelli come un disegnatore e a creare abiti come uno stilista. Una delle principali esercitazioni è arredamento della casa di Barbie. E’ riconoscibile da un taglio di capelli orribile, o capelli non tagliati assolutamente, occhiali a fondo di bottiglia e i sexy pantaloni rigorosamente infilati nei calzini. I pannelli realizzati dagli studenti di scenografia occupano aule, corridoi e pure bagni nell’edificio scolastico.


Audiovisivo e multimedia:
Questo indirizzo è nato con l’avvento di moderni computer e tecnologie varie. L’alunno, credendosi un novello Steven Spilberg o fotografo per National Geographic, si troverà in realtà nel suo futuro a riprendere prediciottesimi. Chi frequenta questo indirizzo è subito riconoscibile, essendo il classico Hipster con macchina fotografica ormai fusa con il braccio destro. Nella vita quotidiana l’esemplare si riconosce chiaramente dal fatto che prima di mangiare qualunque cosa estrae il suo iphon69 e scatta la fatidica foto da postare su instagram. Ogni momento è buono per ideare un cortometraggio documentaristico sulla vita delle larve ambientato in discoteca e ogni essere umano è un potenziale attore.




Angolo dell'autrice


Ora scommetto che una domanda vi attanaglia: Quale indirizzo faccio io? VOI- Ma in realtà non ce ne frega un ca..

IO –SHHH! Zitti!

Quindi vi rivelerò che il mio magico indirizzo è… Architettura! Lo so, volevate saperlo intensamente.

VOI – Ma in realtà…

IO –SILENZIO!

*Tossisce per ricomporsi e sorride in modo affabile* Se avete voglia lasciatemi una recensioncina, perché vorrei sapere se sono arrugginita nella scrittura.

Saluti e al prossimo capitolo,

Evy
  
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