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Autore: Dian87    30/05/2015    2 recensioni
Ainara ha sempre vissuto in fuga, fuga dal suo villaggio, fuga da ogni riparo che ha trovato, fuga da ogni umano, sempre con le parole di un indovino alle spalle.
.
Le rane gracidavano nell'oscurità che precedeva l'aurora, mentre un usignolo intonava il suo canto
mattutino.
«Si dice che la strega abiti in questo bosco.» commentò una ragazzina, scavalcando un grosso
tronco.
«E chi te l'ha detto?» chiese un'altra.
«Tutti lo dicono... ma hanno troppa paura per cacciarla.» rispose la prima, lisciandosi con le mani
la gonna.
«Ma forse dovremmo lasciarla lì, no?» il tono era tentennante e l'altra ricacciò nervosamente un
ciuffo di capelli ribelle dietro all'orecchio.
« E se lanciasse qualche maledizione? E se volesse prendere il tuo fratellino per preparare qualche
intruglio? No, noi saremo le eroine che la cacceranno da qui.» ben più decisa della compagna, la
giovinetta prese in mano un ramo molto sottile.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

NdA: consiglio di accompagnare la lettura con il video "Celtic Woman, New Journey Live at Slane Castle, Ireland 2006"


Il sole illuminò Ainara, seduta su un masso presso la cima del monte. Flicker era assente, avendo deciso di accompagnare Peter ed il moccioso al sicuro della valle.
“Mi sarebbe piaciuto rimanere...” pensò la donna, ancora nella forma di succube.
La coda si arrotolava sulla pietra e le ali erano chiuse, ma lo sguardo rosso era ancora puntato verso l'orizzonte.
«Se sei così forte, perché scappi sempre?» chiese una voce, prendendola di sorpresa.
Ainara spostò lo sguardo su Peter, che si trovava qualche metro più in basso.
«Perché sono sola, dici? Perché gli umani mi hanno sempre voluto uccidere.» rispose lei, seria. «Vuoi finire quello che hai iniziato con le streghe?»
Peter scosse piano la testa, avvicinandosi di qualche passo.
«Non potrei mai farlo, Ainara.» ribatté lui. «Dalla prima volta che ti ho visto ho capito che eri speciale, anche se non avrei mai immaginato così speciale...»
Lei fece un sorriso tirato e spostò lo sguardo su di lui.
«Il tuo... amico... sta portando il bimbo al villaggio.» si sentiva quasi a disagio per quella creatura che si era offerta insistentemente per portare il bimbo al villaggio. «Voleva che ti portassi un messaggio: “non partire, mi piace stare qui”.»
Il sorriso della donna si fece amaro e lei scosse la testa.
«Non possiamo restare...» iniziò Ainara.
«Sì che potete, di cos'hai paura?» commentò lui, avvicinandosi e prendendole le mani.
Ainara portò lo sguardo su di lui, seria, mentre gli occhi rossi ospitavano una lunga serie di emozioni.
«Di voi umani.» furono le sue parole.
«Di noi... umani?» Peter non riuscì a trattenere una risata divertita. «Ainara, nessun umano potrebbe mai farti veramente del male. Hai bruciato due streghe con uno schiocco delle dita e hai paura di qualche umano che è molto più debole.»
Le strinse le mani e la tirò a sé, abbracciandola.
«Nessuno può farti del male, Ainara, e se non credi in te stessa, credi a me.» posò la testa di lei al suo petto e quindi le sussurrò. «Ti proteggerò sempre.»
Ainara sentì la stretta di Peter, si sentiva insolitamente bene e tranquilla in quell'abbraccio, ma non sapeva quanto poteva durare.
«Dobbiamo andare, quando vorranno portare su le mucche... o vorranno salire in montagna...» sentiva che stava iniziando a tremare, non poteva permetterselo, sarebbe dovuta partire subito.
«Ci penserò io.»
Le prese il viso tra le mani.
«Ti amo, Ainara.» le sussurrò, baciandola.
  
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