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Autore: Quasar93    30/05/2015    0 recensioni
Questa long è una what if ambientata in vari momenti, partendo da metà dell'ottava stagione circa (poco prima di Mummy on the Orient Express) , tornando indietro con flashback in altri momenti, tra cui la Guerra del Tempo, dov'è in realtà ambientata la maggior parte della storia.
E niente, non voglio spoilerarvi altro! Buon divertimento (?) anzi, buon angst!
Genere: Angst, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Doctor - 12, Doctor - Altro, Master - Altro, Master - Simm
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao! Scusate la prolungata assenza ma sono in piena sessione di esami (maledetta vita reale (lol) . Comunque eccoci qui al primo vero e proprio capitolo durante la guerra! Come sempre alla fine troverete la legenda dei fancast che ho usat mentre scrivevo. Buona lettura!



A warning to the people,
The good and the evil,
This is war.


To the soldier, the civilian,
The martyr, the victim,
This is war
 
 
- Mort! Nasconditi, ne stanno arrivando altri tre! - urlò Magnus, appiattendosi contro quello che restava di un muro, stringendo un enorme fucile, mentre il suo amico gli correva incontro. Alla sua destra tre Dalek avanzavano sparando.
- Troppo tardi! - urlò il Monaco. - Non ti raggiungerò mai! - gridò ancora nel comunicatore che aveva nel collo della divisa, sperando che l’altro lo sentisse nonostante le esplosioni che i laser dei Dalek provocavano tutt’intorno.
- Al mio tre buttati a terra - gridò il Signore della Guerra, stringendo più forte il fucile, ricevendo un segnale di ok dall’altro.
- Uno! - urlò, impostando la massima potenza. - Due! - si preparò all’attacco, i muscoli tesi, la tensione alle stelle.
- Tre! - gridò uscendo dal suo nascondiglio.
Mortimus si abbassò lanciandosi a terra tra le macerie, giusto in tempo per schivare l’enorme raggio di energia arancione che uscì dall’arma di Magnus. Il colpo colpì in pieno il Dalek in mezzo, facendolo esplodere e danneggiando gli altri due.
In una frazione di secondo il Signore della Guerra lasciò cadere l’arma ed estrasse due pistole più piccole che teneva sui fianchi, le strinse più forte e le vide caricarsi di energia. I due Dalek rimasti non ebbero nemmeno il tempo di realizzare cosa stava succedendo che un raggio piccolo ma preciso li colpì alla base dell’occhio facendoli saltare in aria.
Magnus rimise a posto le pistole e andò ad aiutare l’amico, che faticava ad alzarsi.
- Fenomenale, Magnus! È il nuovo fucile a reazione di Drax?
- Già, ma è solo un prototipo. Spara un colpo micidiale, ma poi ha bisogno di molto tempo per ricaricarsi. Ci sta lavorando, ma avrebbe bisogno di più tempo. Spero che presto tutti ne avrete uno. Inoltre, vorrei usare queste - toccò le pistole legate sulle gambe - il meno possibile. Sparano sempre, è vero, ma funzionano ad Energia Artron - sorrise amaramente.
- Già - ricambiò il sorriso tirato Mortimus, toccando l’arma uguale che teneva sotto il braccio. - Spariamo letteralmente anni della nostra vita.
- Pensi che ci daranno un nuovo ciclo di rigenerazioni, finita questa guerra?
- Penso che saremo fortunati se ne vedremo la fine, amico mio. - rispose, mettendosi un braccio di Mortimus dietro al collo. - Ora andiamo al riparo, per oggi abbiamo fatto abbastanza. Gli altri ci aspettano alla base.
Durante la Guerra del Tempo, quando le forze su Gallifrey iniziavano a non essere più così tante, il Consiglio aveva deciso che per la difesa della Cittadella i restanti membri utili allo stato sarebbero stati divisi in team operativi, così da creare più coesione tra i membri e azioni più ramificate sul territorio. Inoltre dividendo le risorse scientifiche in vari laboratori di ricerca il numero complessivo di idee disponibili si moltiplicava.
Mortimus e Magnus facevano parte di un team di 6 persone, una squadra scelta.
Loro due erano l’unità d’azione, Drax e Ushas erano i loro tecnici in laboratorio.
Il loro compito era di progettare le armi e pensare alle cure mediche.
Poi c’era Jelpax, addetto alla pianificazione e all’intelligence. Doveva sempre sapere dove mandare i due combattenti e, infine, c’era Vansell che era l’agente di coordinamento con gli altri team e che, occasionalmente, collaborava con Jelpax anche se questi non era mai davvero presente in prima persona, ma appariva qua e là in forma olografica.
Questi sei non erano stati messi insieme a caso, erano l’eccellenza della loro annata, all’accademia, ed erano tutti amici tra di loro.
Molti, inoltre, erano stati riportati in vita apposta per la guerra, da prima che Gallifrey finisse rinchiuso nell’universo tasca dal Dottore.
Il comandante dell’unità era Magnus, anche detto il Signore della Guerra, nome quanto mai appropriato alle circostanze.
Lui era uno di quelli resuscitati per combattere, tessuto e cresciuto come un soldato dalla famiglia Mirraflex era l’uomo perfetto per gestire uno dei più forti team su cui la Cittadella e il consiglio contassero.
Mortimus, anche detto il Monaco, non era interessato a combattere, aveva sempre preferito restarsene per i fatti suoi, al più combinare qualche guaio con le linee temporali, per puro divertimento. Era stato richiamato per la guerra e combatteva più per dovere che per volere anche se, col passare del tempo, era diventato molto unito con gli altri della sua squadra, cosa che gli faceva seriamente pensare di essersi rammollito.
Ushas, o la Rani, era sempre stata un genio negli esperimenti genetici e in generale nelle ricerche di laboratorio. Si occupava delle cure mediche e del potenziamento dei soldati. Inoltre, se qualcuno veniva ucciso era in grado di riportarlo in vita ritessendolo a tempo di record. Non che le piacesse farlo o che il procedimento fosse piacevole, ma il telaio genetico del loro laboratorio era spesso in attività, nonostante il loro team non dovesse collaborare alla tessitura dei soldati semplici.
Drax, avendo vissuto per molto tempo lontano da Gallifrey, aveva acquisto informazioni tecnologiche che si stavano rivelando molto preziose nella progettazione di armi e tecnologie.
Jelpax poteva contare su una sconfinata conoscenza di Gallifrey grazie alle ore passate su archivi più o meno legali della biblioteca della cittadella e Vansell... beh, era entrato nella CIA che ancora era all’Accademia, era l’uomo perfetto per lavori di coordinazione. I trascorsi tra lui e gli altri non erano stati buoni in passato, aveva tradito la loro fiducia e causato la fine della loro amicizia da ragazzi, per questo, anche ora, nonostante la guerra, non si era integrato bene nel team come gli altri e se ne stava spesso sulle sue.
 
It's the moment of truth, and the moment to lie,
The moment to live and the moment to die,
The moment to fight, the moment to fight
To fight, to fight, to fight!
 
Magnus entrò in laboratorio appoggiando poco delicatamente l’enorme fucile di fronte a Drax.
- Devi migliorarlo. Nel tempo che fa saltare in aria un Dalek ne arrivano altri tre prima che possa ricaricarsi. Anche oggi ho dovuto usare un po’ troppo le ragazze qui sotto - disse, poggiando una mano sulla spalla del tecnico.
- Lo so, lo so, - mormorò Drax - sai che da quando sono rimasti senza tecnici nei team 4 e 8 abbiamo dovuto occuparci anche di loro. Abbiamo un sacco di lavoro.
- Lo so, amico mio. Ma dobbiamo farcela. Là fuori è un inferno.
- Ho presente. - disse toccandosi la testa. - Mente alveare, ricordi? Non tutti abbiamo imparato ad isolarci quando eravamo piccoli. Le cose che posso sentire, Magnus...
- Tutti possiamo sentirle, Drax. - lo rimbeccò Ushas - Adesso questo qua me lo prendo io. - disse tirando Magnus da una parte e facendolo sedere, poi iniziò ad attaccargli strane cose addosso.
- Cosa mi stai facendo?
- Controllo quanta energia Artron stai usando per le tue... ragazze... se rimani senza poi finirai anche tu là in fondo - indicò un tavolo di metallo con un corpo steso sopra. Probabilmente in attesa di essere ritessuto. O usato come materiale genetico di ricambio. Magnus rabbrividì leggermente ma non lo diede a vedere.
- Tutto ok - sentenziò la scienziata. - ...per ora. Adesso vedi di sparire e non bighellonare per il laboratorio che abbiamo da fare. Con il lavoro degli altri team a sommarsi al nostro non abbiamo un attimo libero.
Magnus fece per alzarsi e andarsene, ma prima raccomandò a Ushas di dare un’occhiata a Mortimus, era sicuro che avesse come minimo qualche osso rotto, anche se non se ne lamentava.
- Magnus. - lo chiamò Drax, tirandolo per una manica per fermarlo. - Ushas non lo dice e nemmeno Jelpax, ma siamo stati alla sede generale, là è anche peggio di così. Corpi a non finire. Vi prego, non finite su quel tavolo. Se ci dessero ordine di non tesservi più e di usarvi come materiale genetico di ricambio noi... noi dovremmo farlo, sai.
- Non succederà. Tu non pensarci, progetta nuove armi, tieniti occupato. Non - sottolineò con particolare enfasi questa parola - perderti nella mente alveare. C’è troppo dolore, troppa sofferenza. Finirai per rimanerci intrappolato. Cerca di non ascoltare. Mi hai capito?
Drax annuì e tornò al lavoro, poco convinto.
Era la sua gente quella là fuori a morire, come poteva non ascoltare?
 
A warning to the prophet,
The liar, the honest,
This is war.

To the leader, the pariah,
The victor, the messiah,
This is war

 
Fancast:
Magnus (Il Signore della Guerra) - James D'Arcy
Jelpax - Iain De Caestecker
Ushas (Rani) - Katie McGarth
Vansell - Paul Bettany
Drax - Frank skinner (Perkins nella season 8)
Mortimus (Il Monaco) - Ben Whishaw
  
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