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Autore: Liberty89    31/05/2015    4 recensioni
Ciò che l’eroe dei mondi non credeva possibile era il declino mentale che potesse subire una persona, che per troppo tempo era rimasta in stretto -strettissimo in realtà- contatto con l’Oscurità, anche a distanza di mesi. Sapeva che la gente tendeva a impazzire e fare cose che normalmente non avrebbe fatto, quando si faceva corrompere dal potere oscuro, ma non pensava davvero che qualcuno potesse dare i numeri.
Piccola (credo) fan fiction nata dalla visione di un'immagine su facebook, che narrerà le avventure di Capitan Riku e Mr. Paopou.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Riku, Sora, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Buonsalve a tutti! Ho deciso di pubblicare un giorno in anticipo perché forse domani non avrò la possibilità di farlo e anche perché non vedevo l'ora x3 Certo, ammetto che mettere la parola fine a questa fic un po' mi dispiace. Mi stavo divertendo tantissimo a scriverla, ogni riga era una risata e quest'ultimo capitolo non è stato da meno; in più, ogni volta che una fic finisce per noi scrittori è sempre sia una gioia che un piccolo dispiacere. Ma ciancio alle bande! Alla fine del capitolo troverete una piccola sorpresina, che vi spiegherò con due righe, dopo quella ci rivediamo per i saluti finali. E ora, buona lettura!
 

Episodio Extra: La nascita di Capitan Riku


-Sono a casa!- avvertì Riku mentre oltrepassava la porta per poi chiudersela alle spalle.
-Bentornato caro.- rispose sua madre, mostrandosi dalla cucina con un ampio sorriso a illuminarle il viso dalla pelle candida. -Tutto bene a scuola oggi?-
-I professori cominciano a insistere per gli esami di fine trimestre, ma per il resto tutto bene.- raccontò il ragazzo, togliendosi le scarpe e avviandosi in direzione della donna per darle un bacio sulla guancia.
Lei sorrise ancora di più, scostandosi una ciocca di capelli argentei dietro l’orecchio e facendo poi lo stesso con quelli del figlio. -Se non sei troppo stanco potresti sistemare un po’ il tuo armadio? Sei cresciuto così tanto e molte cose non ti andranno più.-
Nemmeno per un momento il custode aveva pensato di negare quella richiesta. Quando era tornato, sua madre era rimasta in silenzio, interdetta, nel trovarlo tanto cambiato nell’aspetto e nello sguardo, ma poi l’aveva abbracciato senza remore e con tutto l’amore che aveva da donargli. Non aveva chiesto nulla sul viaggio che l’aveva tenuto lontano per più di un anno, gli aveva semplicemente detto “Bentornato” e nell’ascoltare la sua voce, Riku si era reso conto all’improvviso di quanto gli fosse mancata in tutto quel tempo. Si era anche sentito in colpa per essere sparito e per essersi ripresentato così diverso dall’ultima volta che si erano visti, ma sua madre non aveva detto niente nemmeno su questo, le era sfuggito solo un commento sul fatto che il suo bambino fosse ormai diventato un uomo, quando avevano dovuto ordinare una nuova divisa per la scuola, e l’aveva detto quasi con orgoglio. Per tutto questo e per mille altre cose che non avrebbe mai finito di elencare, Riku avrebbe sempre esaudito i desideri e le richieste di sua madre.
-Certo, lo faccio subito.- rispose prontamente. -Dove metto le cose da scartare?-
-Troverai uno scatolone appena fuori dalla tua stanza.- spiegò lei, tornando in cucina.

Con un sospiro stanco, Riku si rialzò dallo scatolone e si voltò a guardare il proprio armadio. Trovò abbastanza desolante la vista di ciò che era rimasto: tre paia di pantaloni, tre magliette a maniche corte, una camicia, una maglia a maniche lunghe, una felpa e un giaccone -che gli sarebbe andato leggermente corto, ma per l’inverno seguente sarebbe andato benissimo. Sapeva, però, che quel fine settimana lo avrebbe passato a fare shopping con sua madre per colmare quella triste desolazione.
All’improvviso il suo sguardo era salito sul ripiano alto dell’armadio, che sembrava pronto a esplodere per la quantità di cose che vi erano stipate. A un’occhiata più attenta, si rese conto che l’asse di legno era pericolosamente piegata verso l’interno e quindi, presto o tardi, avrebbe ceduto al peso del suo fardello. Presa la sua decisione, il ragazzo recuperò la prima scatola di scarpe per vedere cosa ci fosse al suo interno.
Col passare delle ore gli scatoloni erano diventati due e sua madre era stata più che contenta di dargliene un terzo per ogni eventualità. C’erano un sacco di ricordi tra quelle cianfrusaglie, era persino saltato fuori un album di fotografie e si era preso il suo tempo per guardarle tutte. Aveva riservato un sorriso dolce per tutte quelle della sua famiglia e uno divertito per quelle in cui compariva la buffa faccia di Sora, imbronciata o sorridente che fosse. Era ormai sera quando Riku recuperò uno dei tre scatoloni rimasti. Gemette sotto il peso inaspettato, ma fu lesto a posare sul pavimento il contenitore per poi sedervisi davanti, dando le spalle all’armadio e al suo ripiano.
Quando l’aprì, il custode della Via per l’Alba si sentì travolgere dalla nostalgia. All’interno della scatola vi era una collezione di fumetti e alcuni gadget tutti accuratamente conservati e ordinati in modo tale che non si rovinassero. Prese un numero a caso e cominciò a sfogliare quelle pagine colorate, ricordando con una risata sommessa di quanto lui e il suo migliore amico amassero le avventure di quella coppia di supereroi che agiva all’oscuro degli abitanti della città per proteggerli dai malfattori e occasionalmente dalle invasioni aliene, che minacciavano la loro pace. Lui e Sora avevano sempre sognato di diventare come quegli eroi su carta, avevano sempre desiderato diventare forti abbastanza per difendere tutti e avrebbero anche tanto voluto incontrare qualche alieno.
-Beh, alla fine siamo riusciti a fare tutto, anche se non nel modo che speravamo da bambini.- rifletté l’argenteo, osservando la copertina del fumetto dove i due protagonisti si esibivano in una posa eroica nei loro attillatissimi costumi, uno blu e uno giallo. -Certo che avevano dei costumi davvero ridi-
Uno scricchiolio lo interruppe e lo costrinse a voltarsi. Fissò con occhi larghi la mensola alta dell’armadio che subdola, cedeva le armi dopo tanti anni di onorato servizio e riversava il proprio carico sul suo padrone. Riku alzò prontamente le braccia per proteggersi il viso, ma nulla impedì alle due grosse scatole di cadergli sulla testa.

Quando sua madre gli disse che un ladro aveva rubato due coppie di lenzuola -gialle e blu- dal suo bucato steso ad asciugare, Riku rise appena.
-Ma dai, sarà stato il vento a portarle via. Cosa se ne fa la gente di due lenzuoli?-
-Quattro in realtà, sia quello sopra che quello di sotto… ma forse hai ragione tu…- capitolò la donna con un sospiro. -Però è strano, sono spariti solo quelli e il resto del bucato è rimasto dov’è.-
-Non pensarci più. Le ricompreremo, no?- disse lui, alzandosi da tavola e andando a darle un bacio sulla guancia. -Io vado a scuola, ci vediamo più tardi.-
-Buona giornata caro, stai attento mi raccomando!-
Salutandola un’ultima volta, Riku uscì e con passo spedito si diresse al bivio dove s’incontrava con il migliore amico. Un sorriso enorme gli allungò le labbra e i suoi occhi presero a brillare per l’eccitazione.
-Domani sarà tutto pronto.- pensò orgoglioso. -E tra due notti Capitan Riku e Mr. Paopou potranno cominciare la loro missione!-
Il ragazzo fremeva per l’eccitazione, ma s’impose il controllo. Non poteva rischiare che la sua identità segreta venisse scoperta, quindi spense il proprio sorriso e lo sostituì con la consueta espressione neutra e rilassata che mostrava ogni giorno al mondo.
Poco dopo alzò una mano per salutare il castano in arrivo e mentalmente sovrappose alla sua figura il costume a cui stava lavorando. Si complimentò con se stesso per l’idea che aveva avuto e si chiese come aveva potuto non pensarci fino a quel momento. Lui e Sora erano tornati a casa, avevano vinto la battaglia contro Xemnas, ma le forze dell’Oscurità non si sarebbero di certo date per vinte per così poco. No, sarebbero state sempre in agguato, per coglierli di sorpresa e vendicarsi e per proseguire nella conquista dell’universo.
Non poteva assolutamente permetterlo. Lui e Sora, con le loro nuove identità segrete -tutta quella storia dopotutto doveva restare un segreto-, avrebbero protetto le Destiny Islands e gli altri mondi dall’Oscurità e i suoi messi.
-Capitan Riku e Mr. Paopou.- riassunse nella sua mente. -Saranno perfetti.-




Ed ecco svelato come al grande Riku sia venuta la "brillante" idea di fare il supereroe xD Banale, ma efficace, no? xD Passando oltre, vi avevo annunciato una piccola sorpresa. La mia amica hinata 92 ogni tanto si diverte a parodiare canzoni e quando ha sentito "Hanno ucciso l'uomo ragno" degli 883 le è venuto il lampo di genio per creare una nuova parodia su Capitan Riku e Mr. Paopou. Il risultato mi ha fatta impazzire, l'ho adorata fin dalla prima strofa. Buon ascolto e buona lettura ù.ù


Solita notte nelle Destiny Islands
Nel buio si aggirano strane figure.
Loschi individui si muovono in skate
Pieni di paopou e brillantini.
Tutto d'un tratto si chiede Sora
Quale sarà la causa di questa novità.
Povero Sora non può sapere che
Da Riku l'armadio ha fatto SDANG!

È nato Capitan Riku
Come Sora non lo sa,
Forse una botta in testa
Forse è l'Oscurità!
È nato Capitan Riku
Sora non capisce perché
Gli è toccato fare Robin
A un pazzo che quasi non sa più chi è.

Chiedendo aiuto a chiunque ci sia,
Sora cerca soluzioni alla sua traversia.
Un modo per farlo rinsavir ci sarà
O anche lui presto impazzirà!
Né guerrieri né sovrani sanno che cosa far
Per farlo ritornare alla normalità,
Fino a un home run sulla testa di Riku
Quando nessuno ci sperava più.

Ha ucciso Capitan Riku
Grazie a una casualità.
Sora torna a sperare
Nella sua normalità.
Ha ucciso Capitan Riku
Ora spera solo che
Mr. Paopou l'abbia seguito più veloce della luce.

Giù nelle strade non si vedono più
Quei due pazzi di Mr. Paopou e Capitan Riku,
A rischiarare di lucida follia
Le notti dell'umanità.
I personaggi di film e fumetti
Sono eroi per un'ora o poco più.
Invece lui, sì lui era una star,
Chissà se mai ritornerà.

Dov'è ormai Capitan Riku
Nessuno dircelo potrà,
La nostra unica certezza
È che ci mancherà.
Dov'è ormai Capitan Riku
C'è una possibilità
È nell'inconscio dell'albino
Pronto a salvar l'umanità.
© hinata 92





Meravigliosa non è vero? x3 Non smetterò mai di ringraziare hinata per questa bellissima sorpresa che ha voluto farmi. Siategli grati anche voi, su ù.ù
Parlando di ringraziamenti, qui c'è da farne al mondo. Allora, prima di tutto un grazie megagigante va a chi mi ha sopportata in altra sede mentre scrivevo questa storia tragica demenziale quindi alla mia fragolina di bosco e alle mie tre stelline, che mi hanno dato un sacco di suggerimenti per la fic (Vedi Sora? È con loro che devi prendertela ù.ù NdA). Un grazie immenso anche a chi mi ha seguita fin qui, chi ha recensito qui e in altra sede, ma anche ai lettori silenziosi e a tutti quelli che hanno inserito la fic tra le preferite e/o le seguite.
Non pensavo che da un lavoretto demenziale e breve come questo avrei ottenuto così tanta soddisfazione e che sarebbe piaciuto a così tante persone. Grazie a tutti!
Alla prossima fan fiction!
See ya!
  
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