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Autore: Delirious Rose    03/06/2015    1 recensioni
Un tempo, Dioniso distribuiva sobrietà e ubriachezza secondo il suo capriccio.
Adesso è Zac Acratophoroulos, bartender al Camellia's Lounge Bar
Genere: Introspettivo, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Dio dei Cocktail del Camellia's Lounge Bar

 

 

"Ambrosia per due. Quella speciale," l'uomo disse con una strizzatina d'occhio al barista e poi sorrise alla bruna. "Amore, devi assolutamente provare l’Ambrosia di Zac."

Con movimenti rapidi, Zac stappò una bottiglia di Veuve Cliquot Rosé e versò lo champagne nei due flûte, aggiunse la quantità necessaria di Courvoisier, Roger Groult Reserve, Cointreau e succo di limone. Infine, mescolò abilmente il mix contando mentalmente fino a tre.

 

Uno...

Ricordi ancora i Titani che ti adescarono con ninnoli per squartare il tuo corpo e cibarsi della tua carne divina.

... Due...

Senti ancora il tuo cuore pulsante scivolare nella gola della tua madre mortale, insediandosi nel suo grembo per usare il suo sangue e la sua carne per riportarti alla vita.

... Tre.

Ricordi ancora Ampelos, il tuo amico - il tuo amante - come fu tramutato in vite, come cercasti conforto nei suoi grappoli.

 

Premette la buccia di limone, spruzzandone gli oli aromatici sopra il cocktail. "Ambrosia per due", disse Zac, spingendo i bicchieri verso la coppia.

Brindarono a chi-sa-quale lieto evento, ridendo e sussurrandosi sdolcinatezze con voci roche.

Per tutta la serata, Zac miscelò cocktail senza fermarsi, mostrando la sua abilità per compiacere alcuni noti clienti abituali del Camellia Hotel Lounge Bar.

 

Ricordi il sapore del vino non miscelato di millenni fa, così cattivo da dover aggiungere miele, spezie e resine per renderlo più gradevole.

 

"Potresti tenere d'occhio quel tipo? Penso che stia cercando di far ubriacare la sua amica," sussurrò il manager.

"Lascia fare a me", Zac rispose giocherellando con l'antico anello di ametista che gli ornava il dito medio, guardando una rossa alquanto alticcia e il suo accompagnatore non troppo brillo.

 

Un tempo, distribuivi sobrietà e ubriachezza secondo il tuo capriccio, ma hai perso quel potere tanto tempo fa, quando gli uomini smisero di venerarti.

 

"Giornata dura, eh?" disse una trentenne procacemente sexy.

"Anche la tua, Jackie," rispose Zac. "Quello è il tuo terzo bicchiere e non hai toccato le noccioline".

Jackie bevve lo scotch tutto d'un fiato e sbatté il bicchiere sul bancone. "Quel bastardo di Warnet! Mandare a puttane un grosso contratto perché io gli ho rifiutato una sveltina!" Masticò con rabbia una manciata di noccioline e agitò il bicchiere vuoto. "Un altro".

Zac sospirò profondamente. "Non dovresti; sei una dipendente dell'hotel".

"Non per molto," singhiozzò lei depressa. "Sono fottuta…"

"Devi smaltire la sbornia", ordinò lui paternamente. "Chiederò Marcello un plateau di tapas e domani fa’ un salto per un Porto Flip prima di andare in ufficio".

Jackie gli sorrise mezza ubriaca. "Dovrebbero farti santo, sai?"

"I santi sono cristiani," rispose lui scherzando. "Io sono un dio".

"Beh, non è difficile immaginarti nei panni di Apollo o Adone," lei sorrise sorniona.

Zac appena scosse la testa. "No. Io sono Dioniso, o Bacco se preferisci."

"Per favore, no!" rise Jackie, reclinando la testa. "Sei troppo bello per interpretare l'ubriacone panzone di Fantasia!"

 

Una volta avresti punito con la follia chiunque avesse messo in dubbio la tua natura divina.

 

Jackie alzò il bicchiere vuoto per un brindisi. "A Zac Acratophoroulos, Dio dei cocktail del Camellia's Lounge Bar!"

 

E senti il potere traspirare da quelle parole - un mero fantasma di quello di un tempo, ma sufficiente per sopravvivere.

 

   
 
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