SECONDO
CAPITOLO: CONVERSAZIONI
AURORA
Riflettiamo,
solo per un attimo.
Probabilmente
è tutto un sogno, magari è
un’allucinazione.
Forse ho una
malattia, la febbre.
Meglio darsi un
pizzicotto e prendere il termometro.
Ahi! Il
pizzicotto ha fatto male, quindi non è un sogno,
sarà
sicuramente la febbre.
36°, non
ho nemmeno la febbre.
Quindi...
è tutto vero.
Ho davvero il
Dottore nella camera degli ospiti, ed io sto
veramente sonicizzando la tazza del Water.
Quest’ultima
cosa è leggermente imbarazzante, meglio andare
nella mia camera, magari riesco a distrarmi guardando qualcosa sul PC.
Scendo le scale
che portano alla soffitta e torno nella mia
stanza, passando davanti a quella del Dottore.
Mi soffermo
sulla maniglia per qualche secondo, guardandola.
Vorrei tanto
aprirla e iniziare a parlargli di tutte le cose
che so su di lui, vorrei tanto dirgli che è il mio Dottore
preferito, vorrei
saltargli addosso.
Già,
proprio da Whovian, proprio da me.
Lo avrei
già fatto, ma non mi sembra il caso, visto che,
molto probabilmente, lui non sa di essere famoso in tutto il mondo,
soprattutto
qui a Londra.
Chissà
cosa starà facendo, chiuso lì dentro.
Sto per aprire
la porta a vetro della mia camera, quando una
voce dietro di me mi dice
-Vuoi mangiare
qualcosa? Io ho fame, tu hai fame? Posso
cucinare, sono bravo a cucinare-
E’ la
voce del Dottore.
Io mi giro
velocemente su me stessa, facendo un sorriso e
rispondendo con un semplice –Si-.
Sono ancora
troppo emozionata per comporre frasi più
complesse.
Lui mi sorride
di rimando e se ne va in cucina, seguito a
ruota da me.
E’ un
pazzo, non ci sono dubbi su questo.
Ha iniziato a
saccheggiare il mio frigorifero senza nemmeno
chiedere il permesso, ma me lo aspettavo.
In fondo
è il Dottore, non un normale coinquilino.
Non so nemmeno
cosa stia preparando, o cercando, visto che ha
la testa dentro al frigorifero e sta frugando con le mani fra le
salsicce e l’insalata
Forse cerca dei
bastoncini di pesce e della crema.
-Trovate!
– Grida lui, facendomi sobbalzare leggermente.
-Cosa? Cosa hai
trovato?- Chiedo io guardandolo e andando più
vicino alla sua testa per vedere cosa abbia trovato.
Purtroppo mi
sono avvicinata troppo, la conseguenza, molto gradita
da me, è che lui, sollevandosi arriva quasi a sfiorarmi il
naso con il suo.
Io non riesco
più a muovermi, tutto ciò che mi viene in mente
è di indietreggiare, ma non ci riesco, non controllo le
emozioni, non controllo
il mio corpo.
Fortunatamente
lui riesce a rompere il ghiaccio dicendo
-Uova. Ho
trovato le uova. Farò una frittata.- Questa volta
però, anche la sua voce non è molto sicura, deve
essere in imbarazzo.
Questo non me lo
aspettavo dal Dottore.
Sento qualcosa
vibrare nella mia tasca, prendo l’oggetto e
guardo.
E’ il
mio cellulare, mi sta chiamando Irene.
Mi allontano
andando in camera mia, sdraiandomi sul letto per
poi rispondere.
-Pronto?-
-Si
può sapere dove sei finita? Ti stanno aspettando tutti!-
La sua voce è chiaramente irritata e nervosa.
-Tutti?- le
chiedo io non capendo bene di cosa stia parlando.
-Te ne sei
dimenticata, vero? Oggi c’è l’incontro
con gli
altri Whovian, quello che hai organizzato te. Vieni, vero?- Mi dice lei
sbuffando, ma con una voce da cane bastonato, che mi fa quasi venire da
ridere.
Sono una
smemorata, non mi ricordo mai nulla.
Bè,
escludendo le cose di vitale importanza, come ad esempio ogni
più piccolo particolare delle puntate di Doctor Who... cose
di vitale
importaza, come dicevo.
-Il tempo di
farmi una doccia e arrivo- Rispondo io,
sorridendo al pensiero di poter sfoggiare il mio nuovo costume da
cosplayer del
Dottore.
Vado nuovamente
verso la cucina, dopo aver finito la
chiamata.
-Ohi, io
purtroppo devo uscire, Dottore, quindi vado a fare
una doccia, se hai bisogno bussa- Dico io al mio coinquilino, con una
voce
leggermente più calma.
-Ah, ok. Io
continuo a fare la frittata. Sai, penso stia
prendendo vita.- Mi metto a ridere, dopo questa sua ultima frase.
-Come fa una
frittata a prendere vita?- Dico io continuando a
ridere.
-Non lo so.
Magari è una frittata aliena- Risponde lui
guardandomi e sorridendo.
Io mi dirigo in
bagno, lasciandolo alla sua frittata aliena.
***
Ho finito di
fare la doccia, ora devo solo vestirmi.
Apro il mio
armadio e tiro fuori il costume: una camicia bianca,
una gonna nera, un cravattino rosso, un fez e un paio di bretelle.
Mi infilo il
tutto, sistemandomi il cravattino.
In questo
momento mi sento tanto il Dottore.
Per ultimi metto
i miei occhiali.
Già,
porto gli occhiali.
Non mi sono mai
piaciuti.
Li odio.
Prendo il mio
Cacciavite Sonico e lo provo sulla televisione,
per controllare che funzioni.
La TV si
accende, tutto a posto.
Mi tolgo il fez
e lo nascondo nella mia borsa, per evitare
che il Dottore lo veda, poi mi copro con una felpa nera.
-Ho finito di
cucinare!- Sento gridare dalla cucina.
Vado a vedere
cosa è uscito fuori dall’intruglio che lui
osava definire frittata.
Lo vedo seduto
al tavolo con del pesce fritto e crema, noto
invece che la frittata aliena è nel cestino.
-Non dovevi fare
una frittata?- Gli chiedo io trattenendo le
risate a stento.
-Te
l’ho detto: era aliena. Non ha voluto cuocersi,
così le
ho inflitto la giusta pena- Dice lui guardandomi con una faccia seria,
scuotendo la testa.
Io rido e mi
avvicino al pesce.
-Che fai?- Mi
chiede lui con la bocca piena.
-Mangio-
Rispondo semplicemente io immergendo il pesce nella
crema.
Devo dire che
è buono.
Pensavo non lo
fosse.
Invece no.
-Ottima cena
direi, ora devo andare- Dico mentre mi avvio
verso la porta di ingresso.
-Aurora!- Mi
chiama il Dottore
-Si?-
-Bel cravattino-
Dice lui guardandomi con un volto
pensieroso.
Avrà
capito che lo conosco?
Spero di no.
-Gr... grazie-
Mi affretto a rispondere uscendo di casa.
***
DOTTORE
Quella ragazza
è parecchio strana, perfino più di me.
Devo chiamare
Amy, voglio assicurarmi che stia bene.
Mettiamo
l’auricolare e...
-Dottore!
Dottore!-
Aaahh!
-Amy! Non
gridare, potresti rompere l’auricolare!-
-Scusa.
Comunque, come faccio ad atterrare?-
-Non lo so, il
TARDIS è bloccato in un loop di
materializzazione, c’è qualcosa che lo blocca,
devo scoprire di che cosa si
tratta-
-Bè,
sonicizza la zona e fai le tue strane cose come fai
sempre, no?-
-Non posso Amy.
Questo è un universo parallelo, non il nostro
normale universo. Non voglio correre rischi. E poi devo socializzare
con la mia
coinquilina, sai anche a lei piacciono i cravattini-
Sapevo che non
ero l’unico. I cravattini sono forti.
-E’
carina?-
-Sei gelosa?
Amelia Pond?-
-No, stavo solo
chiedendo, curiosità-
-Ora ti devo
lasciare, ho sentito la porta che si apre, deve
essere tornata-
-Chi?-
-Ma non hai
acsoltato nulla? La mia coinquilina, chi altro
può essere?-
-Scusa, scusa.-
-Ora vado.
Sposta il tracciatore zig zag, ti proteggerà da
qualsiasi cosa-
-Fatto. Ciao
Dottore-
Meglio fare
finta di niente, ho dei sospetti riguardo la mia
coinquilina.
Farò
finta di dormire.
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ANGOLO
AUTRICE
Buonsalve, gente!
Eccomi qui con
il secondo capitolo di questa storia.
Inanzitutto,
vorrei scusarmi per il capitolo breve, ma oggi
ho avuto poco tempo e non sono riuscita a fare di più.
Scusate.
Però
sono riuscita a rispettare una consegna, cosa che accade
raramente.
Vi informo che ho
aggiustato il rpimo capitolo, poichè pieno di errori, spero
che ora sia un po’
meglio.
Ho inoltre
rimpicciolito il carattere, in modo che non sia
gigantesco.
Spero che il
capitolo vi piaccia e vi prego di alsciare una
recensione.
Mi
aiuterà a migliorare.
Grazie mille!
Buone vacanze a
tutti quelli che hanno finito, o stanno per
finire la scuola (come me)!
A presto!
-Writer ♥