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Autore: kishinoya_    05/06/2015    1 recensioni
Avete mai sognato, di incontrare Il Dottore?
E se il nostro Mondo, la nostra realtà, non fossero altro che un Universo parallelo?
E se il nostro Undicesimo Dottore, si ritrovasse per puro caso, in questo Universo?
Mettiamo che il TARDIS, rimanesse bloccato in un loop di materializzazione e non riuscisse più ad atterrare.
Cosa succederebbe al nostro Uomo Stropicciato?
Di sicuro, dovrà trovarsi una casa, un luogo dove vivere, cercando di scoprire perchè il TARDIS non riesce ad atterrare.
E se si ritrovasse a condividere la sua dimora, con una Whovian pazza e innamorata di lui?
Chissà cosa succederebbe, in questo caso.
Scopritelo, venite a leggere.
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Vi sarei molto grata se lasciaste una recensione a fine di ogni capitolo!
Grazie!
Genere: Generale, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amy Pond, Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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SECONDO CAPITOLO: CONVERSAZIONI

AURORA

Riflettiamo, solo per un attimo.

Probabilmente è tutto un sogno, magari è un’allucinazione.

Forse ho una malattia, la febbre.

Meglio darsi un pizzicotto e prendere il termometro.

Ahi! Il pizzicotto ha fatto male, quindi non è un sogno, sarà sicuramente la febbre.

36°, non ho nemmeno la febbre.

Quindi... è tutto vero.

Ho davvero il Dottore nella camera degli ospiti, ed io sto veramente sonicizzando la tazza del Water.

Quest’ultima cosa è leggermente imbarazzante, meglio andare nella mia camera, magari riesco a distrarmi guardando qualcosa sul PC.

Scendo le scale che portano alla soffitta e torno nella mia stanza, passando davanti a quella del Dottore.

Mi soffermo sulla maniglia per qualche secondo, guardandola.

Vorrei tanto aprirla e iniziare a parlargli di tutte le cose che so su di lui, vorrei tanto dirgli che è il mio Dottore preferito, vorrei saltargli addosso.

Già, proprio da Whovian, proprio da me.

Lo avrei già fatto, ma non mi sembra il caso, visto che, molto probabilmente, lui non sa di essere famoso in tutto il mondo, soprattutto qui a Londra.

Chissà cosa starà facendo, chiuso lì dentro.

Sto per aprire la porta a vetro della mia camera, quando una voce dietro di me mi dice

-Vuoi mangiare qualcosa? Io ho fame, tu hai fame? Posso cucinare, sono bravo a cucinare-

E’ la voce del Dottore.

Io mi giro velocemente su me stessa, facendo un sorriso e rispondendo con un semplice –Si-.

Sono ancora troppo emozionata per comporre frasi più complesse.

Lui mi sorride di rimando e se ne va in cucina, seguito a ruota da me.

E’ un pazzo, non ci sono dubbi su questo.

Ha iniziato a saccheggiare il mio frigorifero senza nemmeno chiedere il permesso, ma me lo aspettavo.

In fondo è il Dottore, non un normale coinquilino.

Non so nemmeno cosa stia preparando, o cercando, visto che ha la testa dentro al frigorifero e sta frugando con le mani fra le salsicce e l’insalata

Forse cerca dei bastoncini di pesce e della crema.

-Trovate! – Grida lui, facendomi sobbalzare leggermente.

-Cosa? Cosa hai trovato?- Chiedo io guardandolo e andando più vicino alla sua testa per vedere cosa abbia trovato.

Purtroppo mi sono avvicinata troppo, la conseguenza, molto gradita da me, è che lui, sollevandosi arriva quasi a sfiorarmi il naso con il suo.

Io non riesco più a muovermi, tutto ciò che mi viene in mente è di indietreggiare, ma non ci riesco, non controllo le emozioni, non controllo il mio corpo.

Fortunatamente lui riesce a rompere il ghiaccio dicendo

-Uova. Ho trovato le uova. Farò una frittata.- Questa volta però, anche la sua voce non è molto sicura, deve essere in imbarazzo.

Questo non me lo aspettavo dal Dottore.

Sento qualcosa vibrare nella mia tasca, prendo l’oggetto e guardo.

E’ il mio cellulare, mi sta chiamando Irene.

Mi allontano andando in camera mia, sdraiandomi sul letto per poi rispondere.

-Pronto?-

-Si può sapere dove sei finita? Ti stanno aspettando tutti!- La sua voce è chiaramente irritata e nervosa.

-Tutti?- le chiedo io non capendo bene di cosa stia parlando.

-Te ne sei dimenticata, vero? Oggi c’è l’incontro con gli altri Whovian, quello che hai organizzato te. Vieni, vero?- Mi dice lei sbuffando, ma con una voce da cane bastonato, che mi fa quasi venire da ridere.

Sono una smemorata, non mi ricordo mai nulla.

Bè, escludendo le cose di vitale importanza, come ad esempio ogni più piccolo particolare delle puntate di Doctor Who... cose di vitale importaza, come dicevo.

-Il tempo di farmi una doccia e arrivo- Rispondo io, sorridendo al pensiero di poter sfoggiare il mio nuovo costume da cosplayer del Dottore.

Vado nuovamente verso la cucina, dopo aver finito la chiamata.

-Ohi, io purtroppo devo uscire, Dottore, quindi vado a fare una doccia, se hai bisogno bussa- Dico io al mio coinquilino, con una voce leggermente più calma.

-Ah, ok. Io continuo a fare la frittata. Sai, penso stia prendendo vita.- Mi metto a ridere, dopo questa sua ultima frase.

-Come fa una frittata a prendere vita?- Dico io continuando a ridere.

-Non lo so. Magari è una frittata aliena- Risponde lui guardandomi e sorridendo.

Io mi dirigo in bagno, lasciandolo alla sua frittata aliena.

***

Ho finito di fare la doccia, ora devo solo vestirmi.

Apro il mio armadio e tiro fuori il costume: una camicia bianca, una gonna nera, un cravattino rosso, un fez e un paio di bretelle.

Mi infilo il tutto, sistemandomi il cravattino.

In questo momento mi sento tanto il Dottore.

Per ultimi metto i miei occhiali.

Già, porto gli occhiali.

Non mi sono mai piaciuti.

Li odio.

Prendo il mio Cacciavite Sonico e lo provo sulla televisione, per controllare che funzioni.

La TV si accende, tutto a posto.

Mi tolgo il fez e lo nascondo nella mia borsa, per evitare che il Dottore lo veda, poi mi copro con una felpa nera.

-Ho finito di cucinare!- Sento gridare dalla cucina.

Vado a vedere cosa è uscito fuori dall’intruglio che lui osava definire frittata.

Lo vedo seduto al tavolo con del pesce fritto e crema, noto invece che la frittata aliena è nel cestino.

-Non dovevi fare una frittata?- Gli chiedo io trattenendo le risate a stento.

-Te l’ho detto: era aliena. Non ha voluto cuocersi, così le ho inflitto la giusta pena- Dice lui guardandomi con una faccia seria, scuotendo la testa.

Io rido e mi avvicino al pesce.

-Che fai?- Mi chiede lui con la bocca piena.

-Mangio- Rispondo semplicemente io immergendo il pesce nella crema.

Devo dire che è buono.

Pensavo non lo fosse.

Invece no.

-Ottima cena direi, ora devo andare- Dico mentre mi avvio verso la porta di ingresso.

-Aurora!- Mi chiama il Dottore

-Si?-

-Bel cravattino- Dice lui guardandomi con un volto pensieroso.

Avrà capito che lo conosco?

Spero di no.

-Gr... grazie- Mi affretto a rispondere uscendo di casa.

***

DOTTORE

Quella ragazza è parecchio strana, perfino più di me.

Devo chiamare Amy, voglio assicurarmi che stia bene.

Mettiamo l’auricolare e...

-Dottore! Dottore!-

Aaahh!

-Amy! Non gridare, potresti rompere l’auricolare!-

-Scusa. Comunque, come faccio ad atterrare?-

-Non lo so, il TARDIS è bloccato in un loop di materializzazione, c’è qualcosa che lo blocca, devo scoprire di che cosa si tratta-

-Bè, sonicizza la zona e fai le tue strane cose come fai sempre, no?-

-Non posso Amy. Questo è un universo parallelo, non il nostro normale universo. Non voglio correre rischi. E poi devo socializzare con la mia coinquilina, sai anche a lei piacciono i cravattini-

Sapevo che non ero l’unico. I cravattini sono forti.

-E’ carina?-

-Sei gelosa? Amelia Pond?-

-No, stavo solo chiedendo, curiosità-

 E' gelosa.

-Ora ti devo lasciare, ho sentito la porta che si apre, deve essere tornata-

-Chi?-

-Ma non hai acsoltato nulla? La mia coinquilina, chi altro può essere?-

-Scusa, scusa.-

-Ora vado. Sposta il tracciatore zig zag, ti proteggerà da qualsiasi cosa-

-Fatto. Ciao Dottore-

Meglio fare finta di niente, ho dei sospetti riguardo la mia coinquilina.

Farò finta di dormire.

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ANGOLO AUTRICE

Buonsalve, gente!

Eccomi qui con il secondo capitolo di questa storia.

Inanzitutto, vorrei scusarmi per il capitolo breve, ma oggi ho avuto poco tempo e non sono riuscita a fare di più.

Scusate.

Però sono riuscita a rispettare una consegna, cosa che accade raramente.

Vi informo  che ho aggiustato il rpimo capitolo, poichè pieno di errori, spero che ora sia un po’ meglio.

Ho inoltre rimpicciolito il carattere, in modo che non sia gigantesco.

Spero che il capitolo vi piaccia e vi prego di alsciare una recensione.

Mi aiuterà a migliorare.

Grazie mille!

Buone vacanze a tutti quelli che hanno finito, o stanno per finire la scuola (come me)!

A presto!

-Writer

   
 
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