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Autore: IsaMor    08/06/2015    4 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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CAPITOLO II

 

La sera della festa, Stiles si sentiva soffocare dal colletto della camicia e dalla cravatta. Qualcuno più furbo aveva usato dei foulard di seta per coprire quella parte del corpo. 

Nell'enorme sala ricevimenti di un albergo c'era mezza Beacon Hills, sindaco compreso. 

Stiles era stato accompagnato da suo padre, come molti omega, infatti c'erano anche Lydia, Allison, Danny e Erica con i loro genitori, mentre gli alpha erano per lo più soli. 

"Stiles.", Scott si avvicinò sorridente. 

"Scott, che bello vederti qui." 

Scambiarono qualche parola sulla serata sotto lo sguardo dello sceriffo che dopo qualche minuto intervenne. 

"Scott, ho bisogno che tu faccia una cosa per me stasera." 

Scott non capiva cosa potesse chiedergli il padre di Stiles, ma si fidava ciecamente di lui quindi acconsentì con un movimento del capo. 

"Non stare troppo vicino a Stiles." 

"Papà?", lo interrogò. 

L'uomo continuò a parlare a Scott: "Sai che tengo a te, sarai sempre il benvenuto a casa e se hai bisogno di consigli da un alpha io ci sono, ma stasera dà a Stiles la possibilità di conoscere altri alpha. Se sei troppo vicino a lui potrebbero credere che vi siete già scelti, lo dico anche per te." 

"Va bene sceriffo." 

Scott era sempre il più riflessivo dei due e aveva capito le ragioni dell'uomo, quindi si concedò. 

Stiles sospirò affranto, non capiva come sarebbe sopravvissuto a quella lenta tortura che l'aspettava senza il supporto morale del suo migliore amico. 

"Perché non raggiungi i tuoi amici omega, puoi passare un po' di tempo con loro adesso, è ancora presto perché qualche alpha si avvicini. Più tardi però cerca di non farti trovare in compagnia di troppe persone o gli alpha si sentiranno intimiditi." 

Stiles si risollevò, c'era Danny che poteva essergli di sostegno psicologico e le ragazze non erano da meno. Passò la prima mezz'ora con loro, notando come anche le ragazze avessero indossato abiti con collo alla coreana o ampi collieries di perline e brillanti, per coprire il collo. Erica aveva indossato un collare con borchie su un abito elegante di pelle, a ricordare la sua natura di lupa e per tutto il tempo Boyd non le aveva levato gli occhi di dosso, proprio come aveva fatto Derek, che era presente alla festa per tener d'occhio il suo branco. 

Derek stranamente aveva indossato un abito nero elegante con camicia bianca e niente cravatta, che attirava le attenzioni degli omega presenti, però nessuno osava avvicinarsi a lui, aveva un'aria seria e stava in penombra in un angolo della sala. A Stiles scappò un sorriso e un commento: "Lupone acido." 

"Cosa?", chiese Danny. 

"Niente.", rispose, mentre notava un sorriso apparire sulle labbra di Derek, era certo che l'avesse sentito. 

Quando Stiles decise di provare a restare solo seduto ad un tavolo, si accorse che in molti erano interessati a lui. Inizialmente fu imbarazzante, poi con alcuni riuscì a trovare degli argomenti di cui parlare, così da non dare una pessima prima impressione e ottenendo anche la promessa di un secondo incontro a cena. 

Nonostante la prima cena fosse stata terribile, l'idea di affrontarne altre con persone appena conosciute non lo inquietava. 

Quando rimase solo per la decima o quattordicesima volta, aveva perso il conto, un altro alpha si avvicinò silenzioso. 

"Stai facendo conquiste." 

Derek si sedette accanto a lui. 

"Mi pare che anche tu stia attirando l'attenzione di molti omega?", chiese divertito. 

"Non sono qui per trovare qualcuno. Devo solo tener d'occhi il branco. Scott, Boyd e Isaac non sono abituati a stare in mezzo a tutti questi omega senza perdere il controllo, spero solo che migliorino nei prossimi due mesi." 

"Nove settimane e tre giorni.", lo corresse automatico Stiles. 

L'altro lo guardò senza capire. 

"Manca esattamente tanto all'inizio dei primi calori. Saranno nel periodo della luna nuova." 

"Stai contando anche le ore scommetto.", domandò incredulo. 

"Sarà il momento più importante della mia vita. Non posso fare altrimenti.", disse triste. 

L'altro se ne accorse: "Se detesti così tanto quel momento, perché hai deciso di legarti?" 

Stiles non voleva dirlo, sapeva che era una ragione sbagliata, come lo erano tutte quelle che aveva usato per convincere suo padre che il legame fosse la cosa giusta, però Derek era davanti a lui e l'ascoltava.

"Mio padre dovrebbe trovare una persona e finchè ci sarò io a farlo preoccupare non lo farà. Quando mi legherò sarò più tranquillo e mi caccerò meno nei guai, così lui potrà cercare un omega senza che io gli incasini la vita." 

"Tu più controllato? Mi piacerebbe vedere quel giorno." 

L'altro fece una smorfia divertito. 

"Hai già scelto qualcuno? Sembra, dal tuo odore, che nessuno ti eccitì particolarmente." 

"Ti sei messo ad annusare i miei ormoni?", chiese imbarazzato. 

"Ti ho già spiegato che devo approvare il tuo alpha. Quindi rassegnati, mi dovrai tenere tra i piedi a lungo." 

"Sarà divertente, hai anche intenzione di minacciare i pretendenti che non ti piacciono o che non piacciono a me? Come hai fatto con l'agente l'altra sera. Dovevi per forza rompergli le ossa?" 

"Io non ho rotto la mano a nessuno.", si discolpò. 

"Come fai a sapere che si è rotto la mano?", l'aveva scoperto. 

Derek si alzò e mentre girava intorno a Stiles per andare via, gli sussurrò appena chinò su di lui: "Nessuno maltratta i miei omega." 

Stiles ebbe un brivido d'eccitazione lungo la schiena, essere protetto così tanto da Derek era qualcosa di stranamente piacevole. 

La serata continuò con l'apertura delle danze e Stiles voleva morire. 

Si era ben nascosto per qualche minuto in bagno, mentre gli alpha chiedevano agli omega di ballare dei lenti. Lui sapeva ballare molto bene, ma non voleva perché semplicemente gli sembrava una scusa per essere palpato. 

Dovette uscire all'inizio del secondo brano per far contento suo padre che aveva già scoperto il suo rifugio ed era andato a stanarlo. 

Tornato in sala si trovò gli occhi di diversi alpha addosso, che con aria famelica si avviarono verso di lui. 

Una mano afferrò la sua e lo trascinò verso il centro della sala: "Balla con me." 

Per un attimo sospettò che si trattasse del suo lupo custode, ma poi si ritrovò tra le braccia del coach. 

Non ebbe il tempo di dire nulla, troppo sconvolto per riuscire ad articolare un solo pensiero. 

"Sta tranquillo Stiles, voglio solo evitarti i piedi gonfi a fine serata. Metà di loro si muove con la stessa leggiadria di un ippopotamo col tutù." 

Prima che potesse dire o fare qualcosa i suoi piedi si stavano già muovendo a ritmo di valzer e non era poi così terribile che a guidarlo ci fosse il suo coach e insegnante di matematica. 

"Tutto bene?" 

"Sì.", disse poco convinto. 

"Balli bene.", si complimentò. 

"Grazie, coach Finstock." 

"Per stasera puoi chiamarmi Bobby." 

Annuì, ma non osò pronunciare quel nome. 

"Come mai qui?", domandò dopo un po'. 

"Credo per il tuo stesso motivo. Per fare conoscenza." 

Stiles degluitì. 

Il coach l'osservò: "Devo ammettere che non credevo saresti venuto a questa festa, mi aspettavo che rimandassi la scelta di un alpha." 

"Perché?" 

"Perché non sei il classico omega." 

Stiles piegò la testa, si sentiva in qualche modo offeso da quell'affermazione. 

Il coach riprese a parlare: "Voglio dire che tu sei forte anche senza nessuno accanto. E sei anche un tantino ribelle. E... Mi piace." 

Stiles puntò i suoi occhi color miele in quelli del suo insopportabile coach e gli sembrò di vederlo per la prima volta. 

"Un altro ballo?", chiese l'uomo sentendo che Stiles non si era staccato da lui a fine musica. 

"Sì.", acconsentì timido. 

Stiles notò Scott e Isaac ridere di gusto guardandolo, era certo che gli avrebberò rinfacciato quella situazione per il resto della vita. 

"Stiles, ti va bene se vengo a cena da te appena la scuola sarà finita? Non voglio crearti imbarazzi visto che sono anche il tuo professore di matematica, ma appena l'anno scolastico sarà chiuso non ci saranno problemi." 

Tremò a quell'idea, ed era certo che l'alpha se ne fosse accorto, ma non si stava trovando male, quindi acconsentì: "Va bene... Bobby. " 

Non suonava male quel nome o forse era la persona che lo guidava nella danza a non essere male. 

Si separò da lui dopo due brani e le battute non si fecero attendere, quando Isaac lo invitò a ballare solo per poter scherzare sull'accaduto. 

"Se ottieni un dieci in matematica capirò il perché. Scommetto che domani ti farà capitano della squadra di lacrosse." 

Stiles voleva picchiarlo, ma lo sentì smettere di fare battute quando Isaac posò lo sguardo su Derek che lo fissava furioso. 

Non furono gli unici conoscenti ad invitarlo a ballare, anche Jackson ebbe il coraggio di chiedergli un ballo. 

"Non farti strane idee Stiles. Mio padre mi ha minacciato per farmi ballare e tu sei uno dei pochi che non si struscerebbe su di me solo perché sono ricco." 

"Dovresti essere uno sceicco per convincermi ad accoppiarmi con te." 

"Meglio così. Non voglio un omega tra i piedi, tanto meno te." 

"Spiegami perché sei venuto a questa festa, allora?" 

Jackson si voltò con la sua classica aria seria e di superiorità verso suo padre a diversi metri: "Vuole che metta la testa a posto e diventi responsabile, quindi mi ha costretto a fare tutta questa buffonata." 

"E scommetto che a te non frega nulla d'avere un omega?" 

"Siete un peso morto, sempre appiccicati ai vostri alpha come barboncini. Basta che vi buttino un biscottino...", fece un ghigno malizioso a quel non tanto velato doppio senso: "E vi accucciate sul pavimento." 

"Non siamo tutti così!", disse irritato. 

"Forse adesso, riparliamone dopo il calore." 

Stiles rimase solo al centro della pista a fine ballo, infastidito dalle parole di Jackson che era andato controvoglia a chiedere di ballare anche a Danny. 

La serata continuò tranquilla e Stiles ballo con molti altri, pestando anche qualche dito dei piedi quando la mano di un paio di compagni di ballo scivolava dalla vita al suo sedere. Era un'ottima tecnica di difesa. 

Ballò anche con Scott, ma più che ballare non fecero altro che ridere e giocare, erano quasi intenzionati a ricreare la coreografia di "Dirty dancing", quando la musica terminò. 

Non riuscì a sedersi neanche per un attimo e quando furono annunciati gli ultimi balli, sperò che non fosse rimasto più nessuno che volesse ballare con lui. 

Si sbagliava. 

Quanto si sbagliava. 

"Posso avere l'onore di questo ballo." 

"Stai scherzando Peter?" 

"È tradizione, ed è buona educazione accettare." 

Sospirò esausto: "Leviamoci il pensiero." 

L'uomo sorrise, aveva qualcosa in mente. Stiles non ci mise molto a scoprire cosa volesse fare, non appena gli diede la mano e posò l'altra sulla sua spalla, si sentì attirare e stringere senza un solo millimetro di spazio tra i loro corpi. Era sicuro che stessero dando spettacolo, di certo la mano che si era posata sotto la sua giacca e lo stringeva era un chiaro segno di desiderio. 

"Sembri molto richiesto. Posso darti qualche consiglio su chi scegliere?", domandò, con le labbra che sfioravano l'orecchio del ragazzo.

"Non è una cosa saggia accettare consigli da te." 

"Peccato, in questo momento potrei darti il nome dell'alpha che più di tutti vorrebbe prendermi a pugni per come ti sto toccando. Non lo vuoi sapere?" 

"Lo so già chi è l'alpha che vorrebbe pestarti in questo momento. È dietro di te." 

L'uomo si voltò: "Oh sceriffo, come sta?", chiese allegro come se stesse facendo una cosa normale stringendo il figlio contro di sé. 

"Io sto bene, non posso assicurare lo stesso di te se non levi quelle luride zampe da Stiles.", soffiò come una belva verso Peter. 

Si rivolse all'omega, lasciando la presa: "Comunque, non era lui.", andò via allegro. 

Stiles finalmente libero, si ritrovò a danzare con suo padre, e la cosa non gli dispiacquè affatto. 

Quando oramai aveva dato per scontato che l'ultimo ballo fosse con suo padre, almeno poteva rilassarsi, qualcuno di inaspettato s'avvicinò. 

"Sceriffo posso rubaglielo per questo ballo?" 

Derek si manifestò all'improvviso di fianco a loro. 

"Non stancarlo troppo, è tutta la sera che balla.", sostenne lo sceriffo prima di allontanarsi e lasciare Stiles con il licantropo. 

"Starò attento.", si rivolse a Stiles: "Allora." 

"Allora.", diede una mano e posò l'altra sulla spalla dell'uomo, lasciando i fianchi scoperti per permettergli di passare un braccio e posare la mano sulla schiena. 

"Sembra che tu abbia molti ammiratori?", iniziarono a ballare muovendosi lentamente un po' incerti. 

"Sì, a quanto pare. Uno me lo sarei risparmiato volentieri." 

"Mio zio voleva solo provocarti e far saltare i nervi a me." 

"Credo che sia riuscito a fare una delle due cose.", si lasciò guidare dolcemente da Derek che più che ballare sembrava volerlo cullare. 

Il modo di ballare del licantropo era molto serio e studiato come se fosse stato istruito per tutta la vita per quel semplice ballo. Al contrario di tutti gli altri la sua mano non posava all'altezza della vita, ma sotto la scapola di Stiles, mentre l'altra era rigida ed era il ragazzo a stringerla. 

Sembrava uscito dalla scena di un film ambientato nell'Ottocento e Stiles non riuscì a far a meno di assecondare il tutto compresa la schiena dritta e il mento alto, ritrovandosi a guardare quegli occhi verdi in rispettoso silenzio. 

Quando il ballo terminò erano ancora in quella posizione, fu lo scroscio dell'applauso a risvegliare Stiles dall'incanto della situazione. 

"Dove hai imparato a ballare così bene?" 

Derek sembrò inquietarsi e spostò lo sguardo altrove, sciogliendo il legame che si era creato tra i loro occhi. 

"È stata mia madre.", andò via lasciandolo solo al centro della sala. 

Stiles si rese conto d'aver posto la domanda sbagliata, sapeva che Derek soffrisse per la morte di buona parte della sua famiglia nell'incendio di casa Hale, e sapeva che ogni volta che se ne parlava lui s'incupiva diventando il lupo scorbutico con cui litigava spesso. 

 

A fine serata Stiles, Danny, Lydia, Allison e Erica, deciserò di continuare la festa con pizza o hamburger, visto che le tartine non erano piaciute a nessuno. 

Ottenuto il permesso di stare fuori un altro po', ma solo in compagnia di omega, si riunirono poco dopo ai maschi alpha del branco in un Macdonald aperto fino a tardi. Avevano deciso di nascosto e sembrava già che le coppie si fossero create, gli unici a stonare erano Derek e Stiles. 

Dovetterò assistere a scene come quella di Scott e Allison che facevano i romantici o quella di Peter che si scambiava frecciatine con Lydia, mentre Isaac e Danny cercavano di non saltarsi addosso in pubblico. 

Dovettero reprimere la voglia di vomitare l'hamburger appena mangiato, vedendo Boyd e Erica fare gli sdolcinati. 

"Esco due minuti.", disse Stiles più a sè stesso che non agli altri, troppo presi per ascoltarlo. 

Aveva bisogno d'allontanarsi da tutto ciò. 

"Ti accompagno.", disse Derek, non volendo restare un minuto di più a osservare quella scena. 

"No. Voglio stare per conto mio.", disse duro in volto. 

Derek non poté far altro che restare seduto al tavolo. 

Uscito dalla porta posteriore in un vicolo, respirò a pieni polmoni. Si sentiva soffocare e non era a causa della cravatta, aveva ricevuto attenzioni tutta la sera e ora non capiva perché fosse l'unico da solo in compagnia di tutte quelle coppie, temeva di aver sbagliato qualcosa e anche se in molti gli avevano promesso un altro incontro, la sensazione che nessuno di loro andasse bene per lui gli levava il respiro. 

Si piegò in avanti con la sensazione di un attacco di panico che non fece altro che velocizzare l'arrivo dell'attacco di panico. 

"Ehi dolcezza, tutto bene?", una voce attirò la sua attenzione. 

C'era un gruppo di uomini e donne, forse motociclisti appoggiati a un muro in penombra a bere e fumare. 

Un altro si avvicinò: "Vuoi qualcosa da bere, così riprendi colore, sembri palliduccio?", gli mise una bottiglia di birra davanti agli occhi muovendola come un pentolo o un'esca. 

"No, grazie. Ora devo ritornare dai miei amici.", cercò di arretrare, ma una donna gli impedì di rientrare mettendosi davanti alla porta. 

Sospettava che fossero tutti alpha non legati e lui era un omega vicino al primo calore con indosso l'odore di nessuno o troppi alpha, non n'era sicuro, ma era certo che fosse la preda ideale per quella gente. 

"Ci sono molti miei amici alpha che mi aspettano, devo tornare dentro o mi verranno a cercare.", provò a mentire rendendosi conto d'essere circondato. 

"I tuoi amici devono essere degli idioti, non si lascia libero di andare in giro un omega così carino. Ti mostriamo come ci si comporta con uno come te." 

"Jay questo è perfetto per te, hai sempre detto di volere qualcuno per prendersi cura della casa.", scherzavano tra di loro. 

"Non credo che vada bene come casalingo. Li sai rifare i letti piccolo?" 

"Credo che sia più bravo a disfarli." 

Scoppiarono tutti a ridere, tranne Stiles che in quel momento avrebbe di gran lunga preferito aver a che fare con dei mostri e non con degli alpha eccitati. 

Il tizio di nome Jay si avvicinò: "Ora vediamo in cosa sei bravo!" 

Stiles stava per urlare, quando una voce famigliare arrivò dalla porta aperta. 

"Sono proprio curioso di vedere cosa sai fare tu, animale!" 

Derek avanzò verso i motociclisti. 

"Cosa credi di fare da solo?" Stiles si lasciò sfuggire un sorriso. 

"Meglio se non mi metti alla prova.", minacciò l'uomo di nome Jay, sembrava averlo puntato.

Prima che uno dei due iniziasse ad usare le mani, alcuni del branco arrivarono dall'entrata del vicolo. Erano usciti a cercare l'umano per andare via e Scott aveva fiutato la paura di Stiles nell'aria. 

C'erano Scott, Boyd e Peter e non sembravano tanto desiderosi di mantenere la calma come stava facendo Derek. 

Peter aveva sfoderato gli artigli non visto dagli umani alpha. 

"Vieni Stiles.", Derek prese il ragazzo per mano e lo portò verso il branco. 

Vennerò attaccati alle spalle da due di loro. Stiles fu scaraventato verso il muro, mentre Derek dopo essere stato colpito da una spranga di ferro si innervosì tanto da tirar fuori artigli e zanne per avventarsi contro gli umani alpha con suo zio e i due ragazzi a dargli man forte. 

Quando i motociclisti capirono di non aver a che fare con umani, ma terrificanti creature, andarono via terrorizzati e con qualche osso rotto. 

"Stiles stai bene?" 

Scott tentò di farlo alzare da terra, ma lui lo respinse. 

"Non toccarmi!" 

"Stiles sono io, sono Scott. Hai sbattuto la testa?" 

"No, ma non voglio che mi tocchi." 

Rimaserò qualche secondo a guardare il ragazzo che si teneva strette le ginocchia al petto, solo l'arrivo degli altri lo sbloccò. Danny e Allison gli si avvicinarono senza ben capire cosa fosse successo e riuscirono a farlo alzare. 

Dopo qualche secondo scoppiò a piangere contro il petto di Danny e solo allora Derek intuì che fosse terrorizzato da ogni singolo alpha sulla faccia della terra. 

Solo quando venne riportato a casa, riuscì ad avvicinarsi ad un alpha e cioè suo padre. 

Scott e Isaac si dovettero sorbire la sfuriata dello sceriffo che era rimasto deluso dal fatto che ci fosserò anche alpha in compagnia degli omega, quando invece Stiles gli aveva garantito di restare solo con gli omega. 

Danny rimase a dormire da Stiles, per cercare di calmarlo tutta la notte stringendolo a sè. 

 

Lo sceriffo non accettò incontri a cena per diversi giorni, aspettando che il figlio superasse lo shock causato dai motociclisti alpha, intanto Stiles aveva gli allenamenti di lacrosse e la cosa lo spaventava. 

Stare a contatto con tutti quegli alpha, soprattutto negli spogliatoi, lo faceva stare male. Riuscì, in parte, a superare la situazione grazie a Danny che gli stava sempre vicino e a Scott e Isaac che mandavano occhiate ammonitrici in direzione di qualsiasi alpha guardasse con insistenza i due ragazzi. 

Tra la tensione e il fatto che non stesse riposando abbastanza come gli era stato raccomandato dal dottore, Stiles crollò a metà dell'allenamento. 

Il coach si fiondò a controllare le sue condizioni: "Stiles. Stiles. Mi senti.", chiese preoccupato. 

Gli levò lentamente il casco da lacrosse e diede dei colpetti sulla guancia, solo allora il ragazzo rinvenne. 

"Coach... Cosa...", era confuso. 

"Meglio se ti porto da un medico." 

Lo prese in braccio e lo portò direttamente in ospedale con l'aiuto di Danny. 

Scott fu costretto a finire gli allenamenti, ma era certo che sua madre si sarebbe presa cura di lui. 

 

"Ben ripreso Stiles. Come ti senti?" 

Melissa, la madre di Scott, gli stava accarezzando la testa, l'aveva visto crollare durante la visita da parte di un medico alpha. 

Stiles aveva chiesto di non essere visitato da un alpha, ma l'uomo aveva insistito, visto che non c'erano molti medici omega in quell'ospedale, ottenendo come risultato che svenisse una seconda volta. 

"Cos'è successo?" 

"Niente di grave, sei solo svenuto, di nuovo." 

"Davvero?" 

"Davvero. Stiles sei sano dalle analisi, quindi gli svenimenti sono dovuti ad altro. Sembri stressato. Ci sono problemi?" 

"Nessun problema." 

"E il fatto che non vuoi essere toccato dagli alpha, a te non sembra un problema? Prima hai dato di matto perché il dottore ti stava visitando." 

"È normale.", disse chianando il capo. 

"Stiles se hai bisogno di parlare con un omega, io ci sono. Sembra che qualcuno ti abbia fatto del male.", domandò, con molta gentilezza. 

"No, nessuno me ne ha fatto. Però...", si blocco. 

"Però?", chiese delicata. 

"Gli alpha, sono così bestiali. Non fanno altro che puntare gli omega e infastidirli, come se noi grandissimo di essere toccati e provocati volgarmente in continuazione.", si sfogò. 

"Non mi sembrano tutti così, fuori c'è il coach che pareva morto di paura quando ti ha portato qui e l'ultima volta che ho controllato tu e Scott eravate ancora molto uniti." 

"Loro sono a posto, sono tutti gli altri... E un omega non può fare nulla per ribellarsi a queste situazioni, anzì deve anche affrontare tutta questa pagliacciata tradizionale." 

"Invece è tutto il contrario. È questa pagliacciata tradizionale a darci potere. Non nel mio caso, ma se tu seguirai la tradizione, alla fine troverai il tuo alpha ideale. E non dare ascolto a chi ti dice che sarai solo il classico bravo omega che sta a casa, se saprai sceglie la persona giusta che davvero crederà nel legame con te, tu potrai essere tutto quello che vuoi, nessuno ti sottometterà. Sono gli alpha ad essere costretti a sottomettersi per avere una famiglia, non il contrario.", affermò decisa. 

"Sembra più semplice visto così.", constatò. 

Qualcuno bussò. "Avanti.", disse Melissa. 

Il coach e Danny entrarono. 

"Abbiamo sentito le voci e ... Stiles stai bene?", chiese il coach Bobby Finstock. 

"Adesso sì." 

"Mi hai fatto prendere uno bello spavento. Quando ti ho visto a terra ho pensato che fosse colpa mia, non dovevo farti correre tanto, mi dispiace.", si giustificò. 

"Tutto bene, Bobby.", usò il nome per tranquillizzarlo temendo d'infastidirlo, ma sembrò quasi che l'altro sorridesse nell'udire il suo nome dalle labbra del ragazzo. 

Danny sentendo il nome del suo coach pronunciato da Stiles, gli lanciò un'occhiata del tipo "Fai sul serio?", l'altro lo ricambio con lo sguardo "Non giudicare". 

"Ho chiamato tuo padre, sarà qui tra poco." 

"Grazie, ma non era necessario, sto bene." 

"Se vuoi saltare qualche allenamento, per me non è un problema Stiles." 

"Mi stai cacciando dalla squadra?", chiese nervoso. 

Si avvicinò al letto: "No, no, non ti sto cacciando. Voglio solo che tu stia bene." 

Danny e Melissa si guardarono come se fossero di troppo in quella stanza, se Stiles non avesse manifestato la sua intolleranza agli alpha avrebbero provato a lasciarli soli per scambiare due parole. 

Stiles venne dimesso e tornò a casa con suo padre. 

Le parole di Melissa l'avevano aiutato un po' e il fatto che il suo coach fosse stato gentile e premuroso, lo faceva sentire di nuovo più a suo agio con gli alpha. 

 

Stiles non riuscì a starsene in casa a riposare il giorno dopo il suo piccolo malore, andò a scuola e poi decise di passare da Deaton, veterinario e druido locale. 

Di giorno, gli omega ancora non legati e non nel vivo del calore, erano più liberi di girare per strada da soli, nessun alpha di famiglia avrebbe permesso che venisse fatto loro del male, le regole sociali proteggevano i giovani omega, al contrario quelli più grandi non legati e che andavano in calore tre volte l'anno venivano visti in malomodo. Erano considerati pericolosi e capaci di distruggere il legame d'altre coppie, era per questo che si convincevano gli omega a trovare un alpha in giovane età. 

Stiles parcheggiò davanti alla clinica veterinaria, di solito ci andava quando Scott aveva bisogno di un passaggio o quando c'era bisogno di trovare una soluzione a qualche problema sovrannaturale, oppure per curare qualche ferita grave, come quelle che Derek aveva causato a Scott durante uno scontro. 

Deaton era alle prese con i suoi piccoli pazienti animali.

A Stiles trasmetteva sempre sicurezza, era stato lui a spingerlo a credere in se stesso e a immaginare di poter compiere qualsiasi incantesimo. 

Quando vide entrare il ragazzo sorrise, aveva uno sguardo gentile: "Allora sono vere le cose che si dicono su di te." 

"Cosa si dice su di me?", chiese Stiles confuso. 

"Che sei un omega." 

"Perché? Non dirmi che sei uno dei pochi che credeva fossi un alpha?" 

"Non ti ho mai ritenuto un alpha e neanche un omega. Credevo fossi un beta, viste le tue doti." 

"I beta sono molto rari, non ne conosco e poi a quale doti ti riferisci?" 

"Alle tue doti nel maneggiare alcune tecniche magiche e comunque lo conosci un beta, conosci me." 

"Tu sei un beta? Credevo fossi un alpha o un omega che non andava in calore. Quindi tu non senti gli umori degli omega?" 

"Li sento, ma non mi spingono a cercare un compagno o compagna, ecco perché quelli come me maneggiano meglio certe arti magiche. Siamo meno avventati e più concentrati ed è per questo che ti consideravo un beta."

Stiles tirò un sospirò di solievo, si fidava di Deaton come alpha, altrimenti non sarebbe andato da lui, ma si fidava ancora di più come beta. 

"Io concentrato e meno avventato?", domandò incredulo Stiles. 

"Quando studi i miei libri e tenti alcune magie, sei l'esatto opposto di come sei di solito." 

"Non ci avevo mai fatto caso." 

"Come mai da queste parti? Non sei occupato con la ricerca di un alpha?", domandò mentre riponeva un gattino tutto scodinzolante nella sua gabbia. 

"Dovrei, ma per adesso non ne ho proprio le forze." 

"Scott mi ha raccontato dell'accaduto. È tutta la settimana che si preoccupa per te." 

Il veterinario stava mettendo delle medicine nell'acqua di un pappagallino, mentre parlava. 

"Lui si preoccupa sempre troppo." 

"Ci tiene molto a te. Credevo che vi sceglieste, visto che il vostro legame è già molto forte." 

Stiles sorrise: "Siamo amici da sempre, sarebbe strano per noi e poi ha già trovato Allison." 

"Mi parla molto anche di lei. Però sembra che ci siano problemi con la famiglia. Il fatto che il padre di Scott sia andato via spezzando il legame viene visto come un qualcosa che si può ripetere anche da parte sua." 

"Non lo sapevo. Questa settimana sono stato completamente assente come amico. Dovrò chiamarlo stasera, avrà bisogno di sostegno psicologico." 

"Più tardi viene qui, puoi aspettarlo quanto ti pare." 

"Meglio così." 

Stiles seguì l'uomo nella stanza dove c'erano le gabbie più grandi, e l'aiuto a dare il cibo ad alcuni ospiti presenti, si fermò ad osservare due cani che stavano vicini in una delle gabbie. Uno aveva una fasciatura alla zampa, mentre l'altro pareva sano. 

"Questo perché sta qui?", domandò indicando il cane. 

Deaton sorrise: "Per amore." 

"Per amore?", domandò confuso. 

"Non voleva lasciare la sua compagna. Sai Stiles, questa è la dimostrazione di un vero legame. Si sono trovati e si sono fusi in un'unica entità, non vivono l'uno senza l'altra. Se solo gli umani fosserò così, ci sarebberò più coppie davvero legate e non si parlerebbe di stupidagini come il fatto di dover sottomettere il proprio omega. Il mondo sarebbe un posto migliore. Quando vedo come Scott s'illumina ad una telefonata di Allison, non riesco a fare a meno di sorridere anch'io. È straordinario il legame." 

Stiles era colpito da quelle parole. Anche lui aveva notato come certe coppie che si erano appena formate sembravano fatte per fondersi in esseri di pura perfezione, neanche l'idea della frenesia del calore poteva spezzare quell'immagine. 

"Io non troverò mai nessuno con cui essere parte di qualcosa di così straordinario.", si lasciò sfuggire sconsolato. 

"Stiles, lo troverai presto, ne sono certo. E se proprio non ci riesci prima di questo calore, puoi riprovare nei prossimi mesi. Avrai tutto il tempo che serve per cercare la persona giusta." 

"Credo che non ci riuscirò mai, finirò come Derek a ringhiare alla gente." 

"Derek è diventato così perché si è legato alla persona sbagliata." 

"Cosa!?" 

Deaton si rese conto d'aver parlato troppo. 

Tornò nell'altra stanza, mentre Stiles lo seguiva come una volpe la cui curiosità era stata stuzzicata. Già immaginava il cervello del ragazzo elaborare astuzie per fargli raccontare tutta la storia. 

Decise di dire tutto, oramai era troppo tardi per rimangiarsi quelle parole e conoscendo Stiles, c'era il rischio che andasse a fare domande inopportune al diretto interessato. Derek avrebbe potuto ucciderlo per quella storia. 

"Ok, ascolta, se Derek viene a sapere che te ne ho parlato, noi due finiamo male. Molto male.", guardò dritto negli occhi il ragazzo che ora sembrava pendere dalle sue labbra. 

"Non dirò nulla." 

Ispirò profondamente e cominciò a parlare: "Quando Derek aveva la tue età ed era iniziata la stagione degli amori, la sua famiglia decise di fargli conoscere dei licantropi omega di altri branchi. Derek era più che d'accordo, visto che lui era nato licantropo e spiegare ad un umano cosa fosse era un rischio. Quindi accetto di andare in altre città della zona per conoscere i licantropi omega, di solito con lui andavano sempre una delle sue madri o Peter. Conobbe diversi omega, tutti figli o figlie di capi branco proprio come lui, ma non riuscì a trovare la persona giusta per sé. Devi sapere che per i licantropi il legame è più forte e deve essere perfetto, altrimenti alle prime lune piene se ci sono dissapori anche leggeri, essi vengono amplificati e si finisce per scontrarsi. Tra licantropo e umano ciò non accade, prevale il bisogno del licantropo di garantire la sicurezza del suo umano. Quando oramai mancava solo un mese agli inizi dei calori, Derek dovette andare ad una cena a casa di un omega da solo perché nessuno poteva accompagnarlo. Ci volevano quattro ore d'auto quindi non era certo di tornare a casa, si sarebbe fermato in albergo se fosse stato stanco o interessato al licantropo omega. Lo videro partire di pomeriggio e non rientrare durante la notte, quindi sperarono tutti che l'incontro fosse andato bene. Passarono tutto il giorno senza avere notizie di Derek e alla fine, non capendo perché non telefonasse, una delle sue madri decise di telefonargli, ma non rispondeva. Telefonaro alla famiglia dell'omega, ma loro sapevano solo che fosse partito la sera prima per tornare a casa. Tutti iniziarono a preoccuparsi, temevano che qualche alpha licantropo l'avesse attaccato per gelosia o per l'invasione del suo territorio, oppure che i cacciatori l'avesserò ucciso. Derek telefonò in serata e annunciò che si era legato ad un'omega umana. Lei era in calore quindi sarebberò rimasti in albergo per i prossimi giorni. La famiglia non si pronunciò, ma era chiaro a tutti che l'omega fosse più grande d'età, visto che andava in calore in mesi diversi dai soliti degli omega più giovani. Decisero di sorvolare sull'età e sul fatto che fosse un'umana e sperarono che Derek si trattenesse dal morderla come licantropo, rischiando di trasformarla. Si chieserò come un'umana potesse non essere terrorizzata da un licantropo dopo solo un giorno che si conoscevano, ma dovevano aspettare per porre quella domanda. Di norma il calore dura tre o quattro giorni, poi c'è qualche giorno di quiete e riposo soprattutto dopo il legame, la nuova coppia cerca di restare sola per alcuni giorni nel loro nido d'amore. Tutti calcolarono di conoscere la donna dopo una settimana, invece si ritrovarono la coppia davanti casa il quarto giorno dall'inizio del calore e neanche dieci ore dalla fine. Era davvero strano che avesserò affrontato un viaggio di diverse ore così presto." 

"Davvero strano, cosa successe poi?", domandò Stiles concentrato, stava imparando delle cose interessanti sul calore e sui licantropi, erano informazioni che potevano tornare utili a Scott, ma sospettava che Derek gli avesse già spiegato molte cose. 

"Tutti accettarono la nuova arrivata, Peter le fece anche le feste come un cagnolino, all'epoca Derek era il suo nipote preferito e lui sosteneva anche il più sveglio per trovarsi una donna di carattere forte come quella. Purtroppo il suo carattere era il problema più grande. Se a Peter piaceva a sua madre alpha e capo branco ispirava poca fiducia. Aveva sedotto Derek facendosi trovare per strada in difficoltà con l'auto e ad inizio calore, già ciò dava l'impressione di premeditato. Il fatto, che nei primi giorni a casa Hale, si separasse da Derek senza problemi, portò tutti a pensare che fosse già stata legata in passato, ciò spiegava tante cose, ma non tutto. Dopo una settimana, anche l'eccitazione di Peter per la nuova nipote diminuì, secondo lui la donna era subdola." 

"Detto da lui.", si lasciò sfuggire il ragazzo. 

"Peter sarà pure l'uomo più fuori di testa che esista, ma sa riconoscere quando qualcuno è più fuori di testa di lui. In meno di un mese, Derek aveva tutta la famiglia contro a causa della sua omega. La donna pretendeva che lui diventasse il successore di sua madre alla guida del branco un giorno, al posto di Laura sua sorella maggiore. Derek finì in mezzo alle liti, non sapeva cosa fare, da una parte c'era la famiglia e il branco che si sfaldava irrimediabilmente, alcuni non della famiglia avevano preferito andare via, e dall'altra c'era la sua omega. Quando il legame è forte, anche solo da parte di uno dei due della coppia si tende a dare sempre ascoltò all'altro, anche se sbaglia. E Derek commise questo errore, tanto che dovette lasciare casa. Le cose peggiorarono ancor di più e Derek si allontanò anche dalla sua omega per alcuni giorni e fu proprio in quei giorni che si...", non sapeva come continuare. 

Stiles lo osservò, era diventato cupo in volto, cercò di farlo continuare: "Cos'è successo? Continua, ti prego." 

L'altro sospirò affranto: "Fu in quei giorni che si consumò la tragedia. Venne appiccato l'incendio che uccise metà della famiglia Hale e fu l'omega di Derek a farlo." 

"Cosa? Ma non era stata Kate? Prima che Peter la uccidesse, lei ha ammesso d'aver appiccato l'incendio."

"Sì, Kate era l'omega di Derek." 

Stiles sembrò rifletterci per diverso tempo, scioccato dalla rivelazione. 

"Ora capisco perché Derek è così e capisco anche perché vuole selezionare personalmente i compagni per gli appartenenti al suo branco. Si spiega anche perché non cerca un omega. Erica era perfetta per lui, invece a preferito ignorarla." 

"Non credo si legherà mai più ed è un peccato. Lui sarebbe davvero un grande capo branco con un omega a fianco." 

Dopo tutto il racconto, Stiles non giudicava più nessuno dei comportamenti dell'uomo. 

"Perché Kate l'ha fatto?" 

"Potere. Se Derek fosse diventato l'alpha, lei avrebbe avuto il controllo indiretto sul branco. Incontrare Derek e costringerlo al legame era stato il suo piano sin dal principio. Solo che Derek aveva smesso di sentirsi legato a Kate e aveva iniziato a vedere per la prima volta chi fosse davvero la donna. Lei scappò via e non se ne seppe più nulla. Derek la cercò, voleva vendicarsi, ma non riuscì a trovarla, quindi rimase lontano da Beacon Hills fino a un paio d'anni fa. Il resto lo sai." 

"Quindi è vero che gli omega possono fare molti danni quando usano il calore per controllare i loro alpha. Credevo fosse il contrario." 

"È per questo che si deve usare l'istinto e il cuore per scegliere un compagno. Stiles non usare la ragione quando arriverà il momento, rischi di fare la tua scelta basandoti su concetture, solo il cuore ti dirà la verità sull'alpha che sceglierai." 

"Per essere un beta, conosci le cose più importanti su omega e alpha." 

"Vi osservo. Come ti ho detto, è straordinario il modo in cui vi innamorate." 

"E tu? Troverai mai qualcuno." 

"Quando sarà il momento troverò anch'io qualcuno." 

Stiles si sentiva rinascere, c'era speranza per lui e per la sua ricerca di un alpha. Soffriva per via della storia di Derek, ma Deaton gli aveva dato un motivo per riavvicinarsi agli alpha, desiderava il legame come l'aveva descritto l'uomo, ma se non fosse riuscito nell'impresa poco importava, ci avrebbe riprovato. 

Il veterinario lo lasciò a leggere uno dei suoi libro che trattava di portali interdimensionali e passaggi che conducevano a città costruite nel sottosuolo da creature considerate fantastiche, fantastiche quanto lo possono essere i mannari a Beacon Hills. 

Stiles adorava quei vecchi libri. 

"Stiles, come mai qui?", Scott arrivò qualche ora dopo ed era stupito di trovarlo lì. 

Lavorava alla clinica da quando aveva sedici anni e pareva che nel suo futuro ci fosse un lavoro come veterinario. 

"Ero passato a trovare Deaton e volevo parlare con te. Questa settimana mi sono allontanato da te e credo d'averti fatto sentire in colpa solo perché sei un alpha." 

"Stiles, non mi devi spiegazioni. Mi sentivo in colpa solo perché non sapevo come aiutarti, mi sono solo limitato a tenere lontano chi voleva provarci con te, sperando che ti riprendessi. Come alpha, non capivo cosa ti fosse successo, sei sempre stato bravo ad affrontare situazioni pericolose e poi sei crollato in quel modo. Non sapevo cosa fare." 

"Non dovevi fare nulla, anzì ti ringrazio di non essermi stato addosso. Dovevo capire che la mia natura di omega non mi permette più certe imprudenze, ma io sono sempre lo stesso Stiles. Ora sto meglio." 

"Meglio così. Riprenderai a vedere alpha?" 

"Sì, da domani. Mio padre sta distribuendo i numerini davanti casa, come avevi detto tu.", sorriserò entrambi. 

"Come va con Allison? Deaton mi ha detto che ci sono problemi con la famiglia." 

"Loro vorrebberò qualcuno migliore di me. Sai che mia madre non può aiutarmi molto per quanto riguarda le spese che comporta iniziare una nuova vita con una compagna. Mi ha già offerto molte cose, compreso l'aiuto per continuare gli studi e l'anello della nonna da regalare a Allison prima del legame. Ma io devo trovare una casa e non so come fare. Lo stipendio qui è buono, ma un appartamento per gli standard della famiglia di Allison non posso permettermelo." 

"Capisco..." 

"Quello posso trovarlo io.", dichiarò Deaton entrando nella stanza. 

"Davvero?", chiese Scott illuminandosi. 

Deaton stava prendendo delle chiavi da un cassetto: "Di sopra c'è l'appartamento che di norma dovrei usare io per occuparmi degli animali in condizioni gravi anche di notte, ma l'ho utilizzato solo un paio di volte perché ho già una casa non molto lontano da qui. Se prometti di fare i turni di notte quando sarà necessario è tutto tuo." 

Stiles vide Scott con le lacrime agli occhi mentre abbracciava Deaton, come si può fare solo con un padre e anche lui stava piangendo dalla felicità nel vedere il suo amico realizzare i suoi progetti con Allison, "Dannati ormoni" pensò. 

L'appartamento era nuovo, bello ed accogliente, già ammobiliato e c'era anche una stanza in più se avesserò deciso d'avere bambini o cuccioli, pensò divertito Stiles. 

Scott camminava ad un metro da terra dalla felicità. Ora doveva solo andare a cena da Allison e dimostrare che era in grado di garantire una casa e uno splendido futuro alla sua omega, mentre lui ancora non era riuscito a conoscere un bravo alpha. 

Doveva muoversi e l'avrebbe fatto dal giorno dopo. 

NOTE DELL'AUTRICE

Salve a tutte. Siete in tante a seguire la storia e vi ringrazio. *balla dalla felicita*
Spero che i vari pretendenti con cui a ballato Stiles vi stiano piacendo, quasi quasi la modifico e non la faccio finire in Sterek... Ehi... Di chi era la scarpa che mi ha colpito? Lasciamo stare... per ora.
È un capitolo un po' così, ma presto ci sarà da divertirsi. La scelta di un alpha sarà dura e tragicomica.
Ho utilizzato qualche particolare della serie, ma prendete tutto come storia a sè. Per dubbi chiedete pure.
Al prossimo capitolo.
Un abbraccio, Francesca.
   
 
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