Il fruscio della giacca sulle proprie spalle la fece sobbalzare. Alzò il capo, Steve sorrise imbarazzato facendo un passo indietro.
“Sembravi molto presa”.
Maria roteò gli occhi, stringendo le spalle sotto il tessuto che le ricadeva lungo i fianchi sfiorando le gambe.
“Ci sono molte scartoffie da firmare. Principalmente denunce” disse.
Steve le poggiò una tazza di caffè davanti, aggrottò la fronte.
“Per Stark?”.
Maria infilò le maniche della giacca che le stavano tre volte, la allacciò lasciandola scendere oltre il bordo della camicetta bianca e sorrise.
“Anche per gli Avenges in generale” ammise.
Prese la tazza, bevve qualche sorso e alzò il capo socchiudendo gli occhi azzurri.
“Non preoccuparti. È tutto pagato”.
Steve scosse il capo, prese la sedia avvicinandola al lato della scrivania e si sedette.
“Mi preoccupa più che la gente non capisca che vogliamo salvarli” 
Maria alzò gli occhi al cielo, accavallò le gambe stringendo la tazza.
“Se il mondo volesse essere protetto, lo SHIELD non avrebbe avuto tanti problemi”.
Steve strinse le labbra intrecciando le mani tra loro.
“Un po' cinico da parte tua”.
Maria si tolse una ciocca di capelli neri dal volto, poggiò la schiena contro la sedia e allargò le braccia.
“L'idealista è il mio capo, quello sgargiante in armatura. Noi, dietro le quinte, possiamo permetterci un po' di cinismo”.
Steve allargò le gambe, abbassò lo sguardo osservandosi gli stivaletti rossi.
“È difficile, questo mondo”.
Maria posò la tazza di caffè, gli poggiò la mano sul ginocchio.
“Alle volte basta poco per renderlo più facile”.
Steve alzò il capo, sorrise.
“Poco quanto?” domandò.
Maria piegò il collo verso di lui, socchiuse le labbra.
“Una tazza di caffè ed una giacca sulle spalle” sussurrò.