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Autore: uomi_hime    15/06/2015    1 recensioni
Il Dottore saltella allegro attorno alla console del TARDIS, gli occhiali sul naso e uno sguardo folle negli occhi. Donna lo fissa pensierosa, una domanda che le frulla in testa da un po’. Forse dal momento stesso in cui ha scoperto le sue origini, non lo sa, ma sta di fatto che ormai sta diventando difficile tenere a freno la lingua (e per lei, che è abituata a dire tutto quello che le passa per la testa, la cosa è ancora più complicata).
‘Dottore’
Si decide a chiamare, attirando l’attenzione dell’uomo.
‘Parlami di Gallifrey’
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROMPT: Ten/Donna, "Parlami di Gallifrey" di Sakura Hikari
CREDITS: partecipa al drabble event indetto dal gruppo di fb ‘We are out for prompt’
 
 
 
~TELL ME OF GALLIFREY~
 
[When your dreams all fail
And the ones we hail
Are the worst of all
And the blood’s run stale
 
I wanna hide the truth
I wanna shelter you
But with the beast inside
There’s nowhere we can hide]
 
 
 
Il Dottore saltella allegro attorno alla console del TARDIS, gli occhiali sul naso e uno sguardo folle negli occhi. Donna lo fissa pensierosa, una domanda che le frulla in testa da un po’. Forse dal momento stesso in cui ha scoperto le sue origini, non lo sa, ma sta di fatto che ormai sta diventando difficile tenere a freno la lingua (e per lei, che è abituata a dire tutto quello che le passa per la testa, la cosa è ancora più complicata).
‘Dottore’
Si decide a chiamare, attirando l’attenzione dell’uomo, che però non si gira.
‘Parlami di Gallifrey’
Il Signore del Tempo si blocca, la mano a mezz’aria che sfiora la leva che si stava apprestando a tirare. Le sue spalle si irrigidiscono, e d’improvviso la tensione si fa palpabile nell’aria.
‘Perché questa domanda improvvisa?’
Domanda, il tono più secco del solito. Donna sa di essere stata troppo diretta, ma ormai il danno è fatto: per cui decide d’insistere e vedere che riesce a scoprire.
‘Non c’è un motivo particolare’ spiega ‘Era da un po’ che volevo chiedertelo. Insomma, tu sai quasi tutto di me, mi piacerebbe sapere qualcosa sul tuo pianeta, per lo meno’
Il Dottore sospira, togliendosi gli occhiali e girandosi finalmente a guardarla: i suoi occhi nocciola sono velati di tristezza, mentre ricordi lontani riaffiorano nella sua mente.
‘Da dove posso cominciare?’ sussurra, sedendosi accanto a lei ‘Gallifrey era un bellissimo pianeta. Città innovative, prati sconfinati e fiumi limpidi come il cielo… il sapere era il nostro bene più grande, e i nostri capi lo custodivano con saggezza’
Donna sorride, immaginandosi un Dottore formato bambino correre per le strade della sua città ridendo con i suoi amici e compagni.
‘Poi però le cose cambiarono. Il potere ci rese avidi, portandoci a creare armi di cui in seguito ci saremmo pentiti’ i suoi pensieri volano all’amico d’infanzia che non è riuscito a salvare ‘Ebbi paura. Per la prima volta, sentii il desiderio di fuggire. Così rubai un TARDIS e scappai tra le stelle’
Chiude gli occhi, intrecciando le mani come se stesse formulando una preghiera.
‘A volte mi capita di domandarmi se quello non sia stato lo sbaglio più grande della mia lunga vita. Se fossi rimasto, sarei riuscito ad evitare la guerra? Se non me ne fossi andato, sarei riuscito ad evitare la distruzione della mia casa?’
Donna gli poggia una mano sulla spalla, perché di più non può fare: il dolore del Signore del Tempo è troppo grande, lei non può e non potrà mai comprenderlo a fondo.
‘Chi lo sa’ sussurra, alzando gli occhi verso l’alto ‘Tutti facciamo degli errori di cui poi ci pentiamo. Ci domandiamo se avessimo potuto evitarlo, se la nostra scelta sia stata veramente quella giusta. Ma il passato non può essere cambiato, e piangere sul latte versato non serve a niente: conta solo ciò che i nostri sbagli ci insegnano, e quali saranno le nostre scelte future’ sorride leggermente, ricordando quante volte suo nonno le abbia ripetuto quel discorso ‘Dottore, tu hai scelto di vivere per salvare le persone. Tenti sempre l’impossibile per evitare la morte di un innocente, per salvare le vite di persone che neanche conosci. Questi sono meriti che ti fanno onore’
Il Dottore le lancia un’occhiata riconoscente, gli occhi meno tempestosi di prima. Poi balza in piedi, una nuova energia che gli scorre in corpo e il peso che da sempre pesa sui suoi due cuori leggermente più leggero.
‘Allora, dove vuoi andare oggi?’
 
[When you feel my heat
Look into my eyes
It’s where my demons hide
It’s where my demons hide
Don’t get too close
It’s dark inside
It’s where my demons hide
It’s where my demons hide]
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
~little corner~
Allora… uhm…
Hello new fandom~ *agita manina*
Che bello riuscire finalmente a pubblicare qualcosa su Doctor Who *^*
Serio, erano ere che desideravo scriverci qualcosa. Peccato che la rigenerazione di Eleven (ARGH-) e l’ottava stagione (DOPPIO ARGH-) abbiano distrutto completamente il mio povero et fragile cuoricino.
Whatever. Vi piace? È un’orribile schifo sgocciolante? Devo affogarmi nel Tevere? Ditemi voi. Solo, niente morti dolorose o che comprendano maratone degli episodi più angst (aka quelli scritti da Moffo)i Sherlock e Doctor Who. Non sopravvivrei.
See yay~

P.s. La canzone è Demons degli Imagine Dragons, by the way.
 
uomi_hime
   
 
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