Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Ricorda la storia  |      
Autore: Risa Lily Angelie    19/06/2015    4 recensioni
Questa one-shot è, come le altre, una Hogwarts!AU; è precedente alle mie altre OS Slytherin e Kiss.
***
«Di' un po', sicura di non essere una Serpeverde? Ti ci vedrei bene»
Anna scrollò le spalle: «No, non direi», rispose, «Non mi sento di appartenere a quella casa. Chiamalo sesto senso. Anche se in effetti non mi dispiacerebbe», ragionò poi, sospirando ed alzando gli occhi sognanti al cielo, «ci sono dei ragazzi così belli tra i Serpeverde...»
Kristoff la guardò con aria schifata: «Non ne dubito...» biascicò allibito.
Anna lo fulminò con lo sguardo: «Oh, che ne puoi sapere, tu», esclamò con uno sbuffo, affrettandosi a scartare la scatola, «sei un maschio», aggiunse poi.

***
[Kristoff/Anna, accenni di Elsa/Jack]
{Hogwarts!AU, potrebbe essere un po' OOC.}
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Jack, Frost, Kristoff
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tutti ad Hogwarts!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note di Risa:
Un paio di appunti - al solito - prima di cominciare.
Sì, sono ad Hogwarts.
Elsa, Jack e Hans sono Serpeverde (e sul perché sono in quella casa mi sono già abbondantemente spiegata nelle altre OS, specie in Kiss); Kristoff è Tassorosso (idem). Sono tutti e quattro in procinto di cominciare il quarto anno.
Per Anna, invece, questo è il primo anno ad Hogwarts.
Le altre OS potete trovarle qui
http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=13888&i=1
Ah, e ci saranno alcune battute riprese dal film (o come le ricordavo dal film): è che le adoro troppo per non metterle.
Mmh, tutto qui.










 
Meeting.



Anna tamburellò le dita sulle gambe, mentre guardava distrattamente fuori il finestrino del treno; di tanto in tanto, si ritirava giù la gonna della divisa, stranamente troppo corta per lei.
La camicia, invece, le stava grande.
Beh, a dirla tutta, la divisa che aveva addosso era stata fatta su misura di sua sorella, che aveva indossato lo scorso anno; Anna era più acerba di forme rispetto alla sorella - non che Elsa eccedesse, comunque - e questo giustificava la camicia che le stava grande - senza contare che, in ogni caso, la maggiore l'aveva usata durante il suo terzo anno, a tredici anni, ed Anna ne aveva solo undici - mentre la gonna, probabilmente, aveva subito qualche lavaggio di troppo o qualche incantesimo restingente.
Guardava Elsa, i capelli legati in uno chignon, che discuteva animatamente con un suo compagno di casa: aveva gli occhi chiari, un sorriso da schiaffi e i capelli chiarissimi, più di quelli color platino della maggiore delle sorelle Arendelle.
«Frost, te lo ripeto per l'ultima volta: non ti permetterò di sabotare il discorso del Preside!»
«Oh Arendelle, sei così noiosa!»
Poiché non conosceva nessuno, Anna aveva seguito la sorella nei vagoni in cui solitamente si sistemavano i Serpeverde; il fatto che, però, lei non fosse stata ancora smistata, la metteva a disagio e più di qualcuno la guardava con un certo scetticismo.
"Non finirò mai a Serpeverde" pensò la ragazzina, guardandosi le mani, nervosa.
Quale sarebbe stata la casa adatta e lei? E se l'avessero rimandata a casa, dicendole "Ci dispiace, signorina Arendelle, ma lei non ha alcuna caratteristica per nessuna casa"?
Anna aveva paura; non sarebbe mai finita tra le Serpi. Lei non era come sua sorella, non lo sarebbe mai stata.
Lei era molto più imbranata... E aveva perennemente fame. Come in quel momento.
La ragazzina si alzò in piedi e la sorella interruppe il suo monologo contro l'altro ragazzo - ad Anna pareva si chiamasse Jack Frost, o qualcosa del genere.
«Anna? Dove vai?» Le chiese appunto la maggiore, voltandosi a guardarla.
La minore si voltò con un sorriso.
«Ho fame», disse, «vado a vedere se c'è ancora qualcosa dalla signora del carrello.»
Elsa annuì distrattamente, poi tornò a discutere con Frost.
Anna si avvicinò all'uscita del vagone, aprì la porta scorrevole e ci fu uno scossone e la ragazzina cadde in avanti, finendo tra le braccia di un ragazzo.
«Cavolo, che imbarazzo...» balbettò sollevando gli occhi verdi; si trovò davanti un altro Serpeverde dai capelli castani, gli occhi color sabbia, che le sorrideva amabilmente. «... Non che tu sia imbarazzante, io sono imbarazzante, tu sei bellissimo! ... aspetta, che?!»
Il ragazzo sorrise in modo più aperto, divertito da quella ragazzina che le era finita addosso.
«Non fa niente, ehm...?», poi la guardò, come a chiederle il suo nome.
Anna lo guardò a sua volta; ci mise un poco a capire cosa volesse da lei il ragazzo, poi sorrise e si lisciò una treccia rossiccia.
«Oh, io sono Anna Arendelle», si presentò goffamente, stringendogli la mano.
«Arendelle...?»
«Oh sì, sono la sorella di Elsa», Anna si portò la mano libera dietro la nuca, «Sono più piccola, penso si veda.»
«Io sono Hans», si presentò il giovane a sua volta, «Hans Delle Isole del Sud»
Anna lo guardò un po' stupita.
«Oh, è un nome un po'... Lungo. Non che sia brutto - nulla di te è brutto - ma non pensavo che... Ok, la smetto.»
Hans ridacchiò nuovamente; quella ragazzina era buffissima, l'opposto della sorella.
«Beh, cosa ci fai qui?»
«Oh, stavo uscendo, perché volevo andare dalla signora del carrello per chiederle se c'era ancora qualche cioccorana da mangiare...»
Hans, trattenendo l'ennesimo sorrisino, le fece spazio per farla passare.
«Sbrigati, l'ultima volta che l'ho vista ne erano rimaste ben poche»
«Assoluta-», altra scossa e Anna finì con la faccia a terra, «... mente.» Borbottò, alzandosi in piedi.
«Ti sei fatta male?»
«Oh no!», disse Anna con una risatina nervosa, nascondendo le mani dietro la schiena, «per niente!» e poco dopo svicolò via da quei bellissimi occhi color sabbia.


***


"Oh cielo, è così bello...!" pensò Anna sognante, sfiorandosi il gomito destro; in realtà, cadendo si era fatta male, ma non le sembrava il caso di preoccupare inutilmente qualcuno come Hans per una cosa del genere. 
Non entrava nei vagoni, li aggirava per lo stretto corridoio, cercando di trovare con lo sguardo la signora del carrello.
Così distratta dal pensiero del bel Serpeverde, non fece attenzione a dove metteva i piedi e finì per andare contro una schiena: era abbastanza imponente, a dire il vero.

«Oh per la miseria, che disastro...», farfugliò la giovane Arendelle portandosi una mano alla bocca, in imbarazzo.
Si voltò un ragazzo biondo: al collo aveva la cravatta dei Tassorosso e, tra le mani, una scatola contenente una cioccorana.
«Come-?», riuscì a farfugliare il Tasso, perplesso.
«Prima cado addosso contro un Dio greco e faccio delle figuracce, ora cado addosso a te e- ehi, quella è una cioccorana?»
Gli occhi nocciola del ragazzo saettarono da quelli verdi di lei alla scatolina che aveva tra le mani.
«Ehm, sì», rispose, con una leggera apprensione: quella tipa gli sembrava semplicemente pazza. 
«Ce ne sono ancora, vero?!», domandò ansiosa la ragazzina, strattonando la camicia del Tassorosso, che poté guardarla meglio: notò che non aveva alcuno stemma sulla divisa - in effetti, sembrava che uno stemma ci fosse, ma che fosse stato scucito appositamente - né alcuna cravatta al collo.
«Lasciami la camicia, me la sgualcisci!», brontolò il ragazzo, prendendole i polsi per allontanarla, «Comunque no, questa era l'ultima cioccorana.»
Anna mise su il broncio: tirò fuori il labbro inferiore, spalancò gli occhioni verde-acqua ed incrociò le braccia.
Il Tasso restò a guardarla qualche momento inebetito; che accidenti stava facendo?
«Per favore- ehm...?», in quel momento, Anna si accorse di non sapere il nome del ragazzo.
«Kristoff. Kristoff Bjorgman», brontolò lui, capendo la muta richiesta della ragazza dalle trecce rossicce.
«Piacere», esclamò la ragazzina, afferrandogli la mano libera e stringendogliela, «Anna Arendelle.»
Quel cognome non giungeva affatto nuovo a Kristoff; si ricordava di una ragazza dai capelli biondissimi del suo stesso anno, che era stata smistata a Serpeverde.
«Per caso sei-?»
«La sorella di Elsa, sì. La conosci?»
«Non direi. Però siamo stati smistati insieme, lo stesso anno.»
Anna annuì; sua sorella non era particolarmente estroversa, non la stupiva affatto che non avesse molte amicizie, all'infuori della sua cerchia di confidenti.
«Beh?», fece la ragazza dopo un po', «me la dai questa cioccorana o no?»
Kristoff si esibì in una smorfia.
«In base a cosa dovrei darti la mia cioccorana?»
«Sono più piccola, sono una femmina e tu dovresti essere un galantuomo», lanciò un'occhiata alla sua cravatta, «e tu sei un Tassorosso.»
«Anni e anni di lotte per la parità dei sessi buttati al vento per una cioccorana
Anna arricciò il naso: «Dai, un po' di eleganteria
Kristoff si rifiutò di commentare l'ultima parola pronunciata dalla ragazzina - dubitava, infatti, che esistesse una parola del genere - ma la guardò malamente: «Che c'entra la mia Casa?»
«Elsa spera che non finisca tra i Tassorosso perché la loro Sala Comune è vicino alle Cucine e ha paura che io finisca per svuotarle», argomentò, «tu potresti mangiare tutto quello che vuoi, una volta arrivato ad Hogwarts, io invece potrei non avere questa fortuna. Dai, dammi la cioccorana.»
«E se finissi anche tu a Tassorosso?»
«Avresti fatto una buona azione nei confronti di una dolce ed ingenua ragazza»
«Dolce ed ingenua», ripeté Kristoff con uno sbuffo, dando la scatola della cioccorana ad Anna, «Di' un po', sicura di non essere una Serpeverde? Ti ci vedrei bene»
Anna scrollò le spalle: «No, non direi», rispose, «Non mi sento di appartenere a quella casa. Chiamalo sesto senso. Anche se in effetti non mi dispiacerebbe», ragionò poi, sospirando ed alzando gli occhi sognanti al cielo, «ci sono dei ragazzi così belli tra i Serpeverde...»
Kristoff la guardò con aria schifata: «Non ne dubito...» biascicò allibito.
Anna lo fulminò con lo sguardo: «Oh, che ne puoi sapere, tu», esclamò con uno sbuffo, affrettandosi a scartare la scatola, «sei un maschio», aggiunse poi.
Kristoff sollevò gli occhi al cielo con aria esasperata.
«No, non capisco», ribatté lui, «mai stato più contento di non capire qualcosa.»
Anna lo ignorò poiché era finalmente riuscita ad aprire la scatoletta: appena lo fece, però, la cioccorana saltò fuori e andò a spiaccicarsi sul finestrino.
«Accidenti», brontolò lei, «Kristoff, aiutami a prenderla»
Il ragazzo - cercando di ignorare il fatto che la giovane glielo aveva praticamente ordinato - si avvicinò con lei verso il vetro, accorgendosi con orrore che il finestrino era un poco aperto.
«Ok, Anna, ora cerco di prenderla, se non dovessi riuscirci è tutto nelle tue mani; attenta, perché il finestrino è aperto.»
La ragazza annuì e lui alzò la mano destra per prendere la cioccorana, ma quella saltellò verso Anna, che provò a sua volta ad afferrarla, ma le saltellò sul capo e poi oltre lo spiraglio del finestrino.
«Quanto sono scoordinata», esclamò Anna, afflitta, «non riesco nemmeno a prendere una rana di cioccolata», poi ridacchiò, «beh, almeno non mi ha vista Hans»
«C-chi-?», riuscì a chiedere Kristoff, curioso suo malgrado.
La ragazza sorrise e lo guardò con occhi sognanti: «L'uomo perfetto», disse con un sospiro.
Il Tasso si esibì in una smorfia disgustata: 
«Certo, immagino», rispose perplesso.
«Devo chiedere ad Elsa se è fidanzato e se me lo presenta», continuò Anna, con gli occhi a cuoricino.
«Scusa-? Non lo conosci già?»
«Oh, no», rispose lei, «o meglio, gli sono finita addosso, gli ho chiesto scusa e lui mi ha sorriso e- oh, dovresti vedere i suoi occhi! E il suo sorriso!»
«Fammi capire», Kristoff alzò le mani, «in base a cosa lo definisci l'uomo perfetto
«E' evidente», rispose Anna, «è un ragazzo così a modo...», e fece l'ennesimo sospiro estasiato.
«E se scoprissi che si scaccola?», la punzecchiò Kristoff, ridacchiando.
«Si scaccola?» Anna lo guardò allibita.
«E poi se le mangia.»
«Oh che schifo, i Serpeverde sono eleganti!»
«I maschi lo fanno tutti.»
Anna fece una smorfia schifata: «Beh, sopravviverei», rispose poi.
«Ma almeno lo conosci?»
«Cioè?»
«Sai almeno il suo cognome?»
«Delle Isole del Sud», rispose Anna, come se fosse una cosa ovvia.
«Nome del migliore amico?»
«Probabilmente John...?»
«Numero di scarpe?»
«E questo che c'entra?»
«Beh», Kristoff tirò su col naso mentre il treno rallentava la sua corsa, «non puoi innamorarti di uno che non conosci»
Anna sollevò gli occhi al cielo: «Mi sembri Elsa», brontolò poi, pensando che, effettivamente, la sorella gli avrebbe risposto una cosa simile.
«Tua sorella è saggia», rispose allora il Tasso.
Anna aprì la bocca per ribattere, ma non lo fece poiché il treno si fermò e si spalancarono gli sportelli dei vagoni.
«Hogwarts!», esclamò quindi, affiacciandosi dal finestrino per vedere meglio la scuola.

 
***

 
«Anna Arendelle»
Kristoff si sporse dal tavolo dei Tassorosso per vedere quella ragazzina dai capelli rossicci che si sedeva sullo sgabello; le venne messo in testa il Cappello Parlante e ci furono un paio di minuti di silenzio.
Lo sguardo di Kristoff vagò al tavolo dei Serpeverde, dove individuò la sorella: sembrava piuttosto ansiosa e solo in quel momento, il Tasso si accorse che le due sorelle si somigliavano parecchio, come lineamenti.
Elsa, da parte sua, guardava la sorellina con una punta d'apprensione: tra i Serpeverde non l'avrebbe mai vista, forse tra i Tassorosso...? Vagò con lo sguardo tra il tavolo di quella casa e trovò un ragazzo biondo che la guardava. 
Strinse le labbra e distolse lo sguardo; non importava in quale casa sarebbe finita, lei sarebbe stata smpre sua sorella, a prescindere da tutto.
Il Cappello Parlante spalancò la bocca e gridò a gran voce: «Grifondoro
Solo allora Anna si decise ad aprire gli occhi - che aveva tenuto chiusi fino a quel momento - ed a cercare Elsa con lo sguardo; la guardava sorridente.
"Allora non è arrabbiata." Sospirò sollevata, pensando a quella sorta di lotta che da sempre era presente tra i Grifondoro e i Serpeverde.
Quando Anna si avvicinò al tavolo dei Grifondoro per sedersi, con la coda dell'occhio vide Kristoff e gli sorrise. Il Tasso fece a sua volta lo stesso e la ragazza si mise seduta.
"Beh", pensò Kristoff con un sorriso, "almeno le Cucine sono al sicuro."








Note di Risa:
... beh, non proprio, visto che una Serpe di nostra conoscenza sgattaiola comunque nelle Cucine a notte fonda :')
Avevo promesso che prima o poi avrei scritto qualcosa anche su Kristoff ed Anna; purtroppo, la mia mente ha deciso(?) i due hanno tre anni di differenza e che quindi Kristoff ed Elsa sono allo stesso anno, e quindi mi rende difficile fare una storia d'amore (?); quando Anna ha 11 anni (quindi entra ad Hogwars) lui fa già il quarto, e visto che gli anni ad Hogwarts sono sette, quando Kristoff ha 17 anni lei ne ha solo 14 çwç 
Mi sono rovinata tutto da sola; ma, ehi, dai, Kristoff è più grande di Anna, o almeno così sembra dalle scene iniziali del film. Anche se a pensarci, forse dovrebbe essere pure un po' più grande di Elsa... Oh beh ^^"
Ma anyway, mi sono divertita a scrivere di una baby-Anna; un po' ho ricalcato le scene del film, le adoro troppo ^^"
Sono abbastanza sicura che, prima o poi, scriverò qualcosa su Rapunzel, vedremo ^^"
Grazie per essere passati, alla prossima ^^

Risa.

 
 
 

 
 
 

 

 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Risa Lily Angelie