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Autore: fandom_are_love    20/06/2015    1 recensioni
è una normale sera al campo mezzo sangue quando Nico e Percy decidono di guardare un film nella cabina di poseidone. Tutto sembra andare per il meglio ma che succederebbe se il minore decidesse di far capire finalmente cosa prova all'altro?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percy era nella cabina di poseidone, le gambe avvolte appena dal lenzuolo, lo sguardo rivolto al soffitto blu. Non poteva credere che fosse successo solo pochi minuti prima, gli sembrava di essere fermo a pensare a come comportarsi in quella posizione da un eternità...

Aveva invitato Nico a guardare uno di quei vecchi film in bianco e nero nella sua camera e lui aveva accettato senza esitazione l'offerta proposta. Erano passati circa quaranta minuti dall'inizio del lungo metraggio, quando sorprese il ragazzo ad osservarlo insistentemente
"ehi c'è qualcosa che non va?"
"n-no nulla, va-va tutto bene Percy"
"Nico che ti succede? Sai che a me puoi tutto, vero piccolo?"
Tutto accadde in un attimo. Il minore si girò di scatto, lo prese per il colletto della maglia arancione del campo e lo avvicinò a lui poi, più rosso di come lo avesse mai visto, poggiò le sue labbra sulle sue.
"N-nico!"
Cercò di parlargli ma quello era già scattato in piedi ed era corso via, esattamente come aveva fatto tre anni prima, subito dopo la morte di sua sorella.

Non rimase schifiato o si arrabbiò, semplicemente si sorprese. Si sorprese di non aver mai capito quello che provava l'altro, si sorprese del coraggio che aveva avuto Nico e, soprattutto, si sorprese che il bacio gli fosse piaciuto così tanto. Sapeva che era sbagliato, sapeva che non avrebbe dovuto apprezzarlo, ma fu più forte di lui. Ripensò alle labbra del quattordicenne poggiarsi tremanti sulle sue. Erano calde, per quanto non lo sembrassero.
"No, disse a se stesso" disse a se stesso "io sto con Annabeth, è lei che amo"
Ma la verità e che non ci credeva nemmeno lui. L'aveva amata, l' aveva amata moltissimo, ma le cose tra loro erano molto cambiate nell'ultimo periodo, se ne erano accorti entrambi. Non gli batteva più il cuore quando la vedeva, nè le mancava se non si vedevano per un giorno o due. Invece Nico...lui lo faceva stare bene, faceva di tutto per renderlo felice ed il  maggiore adorava la sua sua compagnia, ma non lo aveva mai visto in quel modo, non fino a quel momento almeno. Finalmente prese la sua decisione: sarebbe andato da lei, avrebbe rotto con lei, poi avrebbe pensato a cosa fare con il piccolo. 

"Annabeth,Annabeth ci sei?" chiese bussando alla cabina di Atena
"sono qui Percy, un secondo e arrivo"
La porta si aprì, lasciando intravedere alcuni dei suoi fratelli leggere, altri lavorare al computer e ne vide uscire Annabeth sorridente e con i capelli biondi sciolti sulle spalle
"a cosa devo la tua visita testa d'alghe?"
"dobbiamo parlare"
Percy vide sparire il sorriso dal viso della ragazza, mentre lo prendeva per mano e lo trascinava in un luogo più isolato, dove nessuno li avrebbe ascoltati
"So che le cose non sono più come prima ma..." la sua voce non era decisa come sempre, il suo labbro inferiore tremava
"io ti amo, io non ho mai smesso di amarti!"
poi, vedendo l'altro non spiccicare una parola, proseguì il suo discorso con una domanda che spiazzò il figlio di poseidone
"E tu? tu mi ami?"
silenzio
"Percy rispondi ti prego!"
avrebbe potuto dire che l'amava, che era confuso, avrebbe potuto baciarla, invece si limitò a fissarsi i piedi, diventati improvvisamente interessanti. Annabeth scoppiò a piangere, schivando i tocchi del ragazzo che cercavano di calmarla
"vattene" disse tra un singhiozzo e l'altro
"Annie io..."
"vattene idiota!"
All'ennesimo richiamo il sedicenne si girò di spalle e cominciò ad andare via. Per un attimo provò anche l'impulso di tornare indietro, di dirle  che l'amava e stringerla forte, ma avrebbe mentito a lei e soprattutto a se stesso. Vagò un pò senza meta per il campo, allontanando con un "solo un pò di malditesta" tutti quelli che gli chiedevano se qualcosa non andasse.
Il coprifuoco stava per scattare e Percy cominciò ad incamminarsi verso quella che era diventata la sua casa al campo, quando all'ultimo minuto cambiò direzione.
Aprì piano la porta, ritrovandosi immerso nel buio più totale. Chiuse cercando di fare meno rumore possibile e raggiunse il centro della stanza, dove cominciò a sentire dei singhiozzi soffocati, probabilmente, da un cuscino.
"Nico, non piangere ti prego"
Anche nell'oscurità Percy potè scorgere una sagoma girarsi e in quel momento i gemiti si fecero più forti, ma lui cercò di nasconderlo.
"O-ora mi abbandonerai, non è così?"
"ma che cosa stai dicendo piccolo!"esclamò sorpreso l'altro
"ti faccio schifo , è così"
La sorpresa si trasformò in tenerezza, mentre raggiungeva il minore sul letto scuro e gli circondava le spalle con un braccio
"NO!NON VOGLIO LA TUA PIETA'!" 
Nico cercava di sfuggire alle sue braccia,agitandosi moltissimo. Percy però non gli avrebbe permesso di scappare un'altra volta, anzi più quello si dimenava più lui lo stringeva a se. Quando finalmente si calmò lo girò verso di se e con il dorso della mano gli asciugò le lacrime, per poi farlo accoccolare con la testa sul suo petto
"quello che hai fatto non mi ha infastidito, anzi" disse sorridendo Percy
a quelle parole Nico arrossì fino alla punta delle orecchie e borbottò qualcosa che suonava come un che vorresti dire. In quel preciso istante il discendente di Nettuno si rese conto dell'enorme sbaglio che aveva fatto non avendo guardato prima da così vicino quel corpo gracile,quei capelli disordinati e  quegli occhi neri profondi che riflettevano alla luce della luna.  E capì
"io ti amo Nico" quattro semplici parole erano la conclusione di tutto quello su cui aveva riflettuto tutto la sera. Rise, poi baciò con foga il ragazzino, ormai talmente rosso da poter  essere scambiato subito per qualcuno scottato dal sole. Quando si staccarono, Nico si rifugiò subito tra le braccia di Percy
"anche io ti amo idiota"
   
 
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