Fumetti/Cartoni europei > Dylan Dog
Segui la storia  |       
Autore: Yulin Fantasy    21/06/2015    3 recensioni
La vita insieme non era abbastanza pazza per te, amico mio?
Che bisogni avevi di unirti a un circo itinerante? Un maledetto spettacolo che passa da Londra una volta all’anno, fermandosi solo tre giorni.
Folle lo sei sempre stato, ma questo era troppo, anche per te.
Sei andato via senza una scusa decente, se non quella di cercare te stesso.
Un tempo avresti provato a cercare tra gli annunci delle persone scomparse.
(Da Dylan Dog numero 333: Raminghi dell’autunno)
Questa fiction riprenderà la trama di quell’albo ma molto cambiata: l’unica cosa a cui assomiglia al numero 333 è il fatto che Groucho è andato via da due anni, unendosi all’horror circo e non vuole vedere Dylan. Ma lui non si arrende.
Cosa cambierà? Forse tutto. Diciamo che non c’è la “sostanza” e i mostri sono veri.
Dylan cercherà Groucho da tutte le parti e non capisce perché il suo amico non vuole più vederlo.
Cosa si nasconde dietro quei tendoni colorati?
Cosa è successo a Groucho?
Perché vuole allontanare Dylan a tutti i costi?
Uno degli incubi peggiori dell’indagatore dei medesimi sta per arrivare…
Una parola: addio.
(Chi non ha letto il numero 333 forse non capirà.)
Genere: Angst, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dylan Dog, Groucho, Ispettore Bloch
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Raminghi dell'autunno'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 6
NE SEI SICURO, DYLAN DOG?

 
Crystal era rimasta immobile, ad ascoltare parlare il direttore. Quando quest’ultimo finì di raccontare, non riuscì a trattenere una lacrima, che le scivolò lungo la guancia, cadendo sulle sue gambe.
Il direttore lo notò e si avvicinò a lei, posandogli una mano sulla spalle.
- Ragazza mia, non fare così. Vedrai che tutto si risolverà.-
- So che noi tutti dobbiamo fidarci di lei, direttore… ma a volte questa orribile verità fa più paura che la realtà la fuori.-
Il direttore la guardò, per poi scuotere la testa.
- Sei davvero sicura di questo?-
Non aspettò una sua risposta.
Le diede un biglietto.
- Qui c’è scritto quello che dovete fare.-
- Vuole dire che anche…-
- Sì, anche lui dovrà collaborare. Che lo voglia, o no.-
Crystal guardò per un po’ il biglietto che aveva tra le mani, come se non capisse il significato di quella azione.
In realtà, lo capiva benissimo.
Il direttore aprì la porta, per uscire dal camerino della ragazza.
- Ricordarti, Crystal… esistono due mondi e questi due mondi hanno tutti la loro gente. Non si possono mescolare. Te lo ricordi questo, vero?-
- Sì… sì, me lo ricordo benissimo.-
- Bene. Vedi di non dimenticarlo mai.-
Disse, per poi uscire. Crystal strinse i foglietto, guardando in alto.
Lo spettacolo doveva continuare anche quella sera.
 
- Io… io non riesco a capire… tu chi sei?-
- E’ così importante, ora?-
Dylan si irrigidì.
- Penso proprio di sì! Come fai a sapere così tanto, sulla mia vita!?-
L’oscura figura non si mosse, come se stesse in attesa di qualcosa.
- Ora questo non è importante, Dylan Dog… tu vuoi riavere al tuo fianco Groucho, giusto?-
- Quello che voglio non ti riguarda…- Sibilò tra i denti l’indagatore dell’incubo, arrabbiato.
Prima che la figura potesse dire qualcosa, vennero interrotti dalla musica del circo, che stava invadendo le strade e il cielo.
- Ecco, stanno iniziando lo spettacolo.-
- Lo spettacolo?-
- Ora vai, Dylan Dog.-
Dylan girò in fretta lo sguardo, guardando la figura.
- Io voglio delle risposte e non me ne andrò senza averle!-
- Non vuoi salvare Groucho?-
- S… salvarlo? Cosa significa? È in pericolo?-
La figura, ancora una volta, stette zitta.
- Rispondimi!-
- Vai Dylan Dog… vai prima che sia troppo tardi.-
Dylan non voleva andarsene. Voleva avere delle risposte. Voleva sapere chi fosse quell’uomo, voleva capire come facesse a sapere così tante cose sul suo conto…
Ma si rese conto che quella era la seconda serata. Ormai non c’era più tempo.
Si girò di scatto e corse verso la porta che portava all’esterno.
La sinistra figura, quando fu sola, sussurrò.
- Addio Dylan Dog… e spero che tu riesca a capire quello che stia accadendo… sempre se sarai ancora in tempo.-
 
Il cielo sopra Londra era minaccioso, con nuvole cariche di pioggia.
Il circo stava aprendo.
La gente che stava aspettando entrò, con il chiacchiericcio degli adulti e gli schiamazzi dei bambini.
Qualche freak stava dando i biglietti, mentre le luci del circo illuminavano quella oscura serata.
Dylan era riuscito a prendere un posto in prima fila.
Nonostante il casino attorno a se, lui non si scomponeva.
Nella sua mente, i pensieri tristi e pieni di dubbi, lo stavano pian piano soffocando.
Doveva avere delle risposte, era stanco di continuare ad avere come risposte alle sue domande altre domande.
Ora lui voleva delle risposte ben precise, belle o brutte che siano.
E sapeva che in quel circo c’era quello che cercava.
Quando le luci si spensero, tutti fecero silenzio.
Il direttore arrivò da dietro i tendoni colorati e fece un elegante inchino.
- Benvenuti e bentornati! Sono davvero felice di vedervi sempre così numerosi!-
Si rimise dritto e si sistemò il cappello, con aria soddisfatta.
- Beh, visto che ci siamo tutti, possiamo cominciare con lo spettacolo!-
Dylan guardò con disgusto tutti quegli artisti in scena, finché non arrivò il turno di Crystal, la ragazza dalle ossa di vetro.
Il suo numero fece un certo effetto.
Molta gente cominciò a gridare, finché lo spettacolo non fu concluso.
L’indagatore era rimasto concentrato per tutto il tempo, ma non era riuscito a vedere Groucho.
Anche se cambiava sempre maschera, lui l’avrebbe riconosciuto subito.
La gente cominciava ad andarsene, ma Dylan era rimasto lì.
Le luci cominciavano a spegnersi e fu in quel momento che Dylan notò di non essere solo, nel tendone.
Che fosse il suo quinto senso e mezzo a suggerirglielo?
Si alzò in piedi e controllo il luogo. Gli pareva strano che nessuno fosse venuto a cacciarlo.
- C’è qualcuno?-
Chiamò. Forse era un ragazzo che si era perso o voleva fare uno scherzo…
O forse se lo era soltanto immaginato.
Qualcosa si mosse, a un certo punto, dal tendone dietro il palco.
Questo non se lo era immaginato, di sicuro.
Si guardò attorno, e quando si accertò che non c’era nessun’altro in giro (cosa che a lui pareva comunque strana), decise di andare a controllare.
Arrivò dietro il palco e discostò di poco il tendone, che rivelò un lungo corridoio pieno di specchi.
Dylan storse al naso, a queste scoperta. Il suo quinto senso e mezzo non faceva altro che gridargli di andarsene, ma questa volta lui non gli avrebbe dato ascolto.
Iniziò a camminare per il corridoio, tenendo la testa bassa.
Era come se avesse paura di quegli specchi.
Ma la cosa che più lo spaventava, era quella sensazione di sentirsi manovrato da qualcuno.
Era stato troppo facile, arrivare lì.
Ma ora, non poteva tirarsi indietro.
Continuò a camminare, senza capire per quanto tempo. Non arrivava mai all’uscita.
Era come se non si muovesse.
No, no, calmati Dylan. Ragioniamo un secondo. Il circo non è così grande, non possono aver fatto un corridoio così lungo. Allora come…
Si fermò. La sua mente aveva appena suggerito qualcosa di strano.
Beh… in fondo provare non costa nulla.
Riprese a camminare e questa volta tenette la testa alta: a un certo punto arrivò a una porta, che lui aprì di scatto e con la stessa velocità se la chiuse alle spalle, sospirando.
Era… era solo un’illusione. Un’illusione, sì. Una specie di suggestione da parte degli specchi, non ci può essere altra spiegazione…
Alzò lo sguardo, controllando il luogo in cui era appena arrivato. Era un altro tendone, più piccolo di quello in cui si tenevano gli spettacoli.
Era tutto buio.
Dylan non riusciva a capire il senso del perché due tendoni dovessero essere collegati con un corridoio così lungo.
Fuori pioveva. Poteva sentire i tuoni rompere il silenzio di quella notte.
Le campane rintoccavano la mezzanotte.
- Qua non c’è nulla… a quanto pare, devo dare più ascolto al mio quinto senso e mezzo… meglio tornare indietro.-
Concluse l’indagatore dell’incubo. Ma prima che potesse riaprire la porta, le luci si accesero di colpo.
- Perché se ne va così in fretta… indagatore dell’incubo?-
Questa voce… lui la riconosceva.
- Tu sei il direttore del circo, vero?-
- In persona.-
Dylan si girò e vide il direttore illuminato da due riflettori.
- Sono davvero lieto di fare la vostra conoscenza, Dylan Dog… siete famoso, da noi, sa?-
Disse il direttore, porgendo la mano a Dylan. Quest’ultimo, però, lo guardava con disprezzo.
- Come faceva a sapere che ero qui?-
- Oh, una cosuccia da nulla: la conosciamo bene. Abbiamo fatto qualche ricerca sul suo conto e conosciamo la sua enorme curiosità. Bastava solo che noi la riaccendessimo e poi voi avete fatto tutto da solo. Oh, vi dispiace se vi do del tu?-
- Qualche ricerca sul mio conto?- Dylan tentò di reprimere la rabbia e il disgusto.
- Cosa sapete voi di me?-
- Spero che non ti offendi, se ti do del tu: ti chiami Dylan Dog, come professione fai l’indagatore dell’incubo, a Londra. Sei un ex-poliziotto di Scotland Yard e abiti a Craven Road 7. Hai un fidanzata ogni mese, ma non abiti da solo… abiti assieme al tuo assistente, Groucho.-
A sentire il suo nome uscire dalle labbra del direttore, il cuore di Dylan ritornò colmo di rabbia e vendetta come mai prima d’ora.
- Dov’è!?-
- Chi?- Chiese il direttore, con aria innocente.
- Groucho! So che si trova qui! So che l’avete plagiato!-
- Non serve scaldarsi tanto, sai? Non fa bene alla salute…-
- Ora piantala!- Aveva alzato la voce. – Groucho si trova qui, lo so! E voi l’avete ingannato!-
- Ingannato? Noi…-
Il direttore scosse la testa e guardò Dylan negli occhi.
- Sei davvero sicuro che siamo stati noi a ingannarlo, Dylan Dog?-
 
- Volete il vostro solito antiemetico, ispettore Bloch?-
- No, non ancora, per fortuna…-
Disse Bloch. La polizia era attorno al luogo del delitto. Erano in un vicolo buio, in una via abbastanza malfamata.
Il corpo era di un uomo sui quaranta anni, ucciso per un colpo di pistola che gli è stato fatale.
- Dinamica diversa, ma il simbolo è lo stesso, giusto?-
- Esattamente. Ispettore Bloch, non volevate coinvolgere anche Dylan Dog?-
Chiese l’agente al fianco dell’ispettore.
- C’ho provato, ma non sono riuscito a trovarlo. Magari è andato a trovare qualcuno…-
E ho paura di sapere chi…
 
ANGOLO AUTRICE
Iniziamo a essere nel vivo della storia! Allora, volevo per prima cosa avvertirvi: da lunedì pomeriggio fino a domenica, non potrò vedere EFP, perché vado pure io in vacanza. Comunque, mi portò sempre con me un blocco per scrivere.
Altra notizia: sono andata a una fiera dei fumetti e indovinate un po’ chi ho incontrato? Fabio Celoni! Esattamente, ho incontrato lo sceneggiatore e disegnatore di questo splendido numero! Gli ho portato una delle mie due copie dei Raminghi (sì, se ho due) e poi mi ha fatto un disegno di Dylan e Groucho con la dedica! *^*
Poi ho incontrato Silvia Ziche (autrice che lavora su Topolino e disegnerà una storia sceneggiata da Tito Faraci per il Groucho color fest), che mi ha disegnato Paperino e anche Mauro Borselli (creatore di Dampyr, sceneggiatore di Tex), che mi ha autografato dei Tex e Dampyr. Sono felice!
Poi ho anche comprato le sceneggiature di “Memorie dell’invisibile” e “La casa degli uomini perduti”.
Dopo queste notizie, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, buon soltizio d’estate e... tra poco esce il Dylan Dog 346!
Sayõnara,
Yulin Dyana Fantasy
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Dylan Dog / Vai alla pagina dell'autore: Yulin Fantasy