Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: mattmary15    22/06/2015    4 recensioni
Sequel de 'Il destino di una vita intera'. Un uomo crede fermamente nel destino, un altro non ci crede affatto. Qualcuno ha detto che sono due facce della stessa medaglia ma il tempo pare non avere dato ragione a nessuno di loro. La ruota del destino si è rimessa in moto e la domanda che si pongono tutti è sempre la stessa: Gli dei possono davvero giocare con la vita degli uomini? Il destino si può cambiare oppure una nuova guerra santa legherà i cavalieri al ciclo infinito di vita, morte e rinascita?
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il destino di una vita intera'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Note dell'autrice rediviva:
Allora, si sentiva davvero il bisogno di un sequel???
Noooo!
Allora perchè? Perchè non riesco a togliermi dalla testa che la storia sia andata davvero come ricomincia da questo punto e perchè, a distanza di diverso tempo dalla fine de 'Il destino di una vita intera' ricevo ancora commenti e richieste di raccontarvi come va davvero a finire.
cercerò di non rendere questa storia incomprensibile a chi non ha letto il polpettone parte prima, però se qualcun altro vorrà fare un salto da quella parte ne sarò estremamente felice.
Tuttavia se qualcuno che ha letto la mia prima storia, troverà alcune differenze nel mio modo di descrivere i personaggi, sappiate che la motivazione è solo una: ad Aprile sono stata in Giappone e ho visto i personaggi di Saint Seiya un pò come li vedono loro. Che significa? Lo scoprirete leggendo se vi fa piacere.
A presto e, come al solito, buona lettura...


La ruota del destino e del tempo.

Prologo

 

Un urlo rabbioso si levò nell’aria e i veli del tempio furono squarciati da un vento furioso. Il rumore dei cocci, probabilmente di un’anfora candida, sul pavimento di marmo rosa rimbombò fino ai timpani decorati finemente.
Il giovane dai capelli d’oro avanzò piano, quasi temesse che la sua stessa presenza in quel luogo provocasse ulteriore collera. Solo quando le fu abbastanza vicino da poterla vedere in ginocchio con le vesti lacerate e gli occhi rossi per il pianto, osò allungare una mano e sfiorare una ciocca di capelli colore del grano.
“Madre”, disse e le ancelle che si erano nascoste dietro le alte colonne del tempio fecero capolino al suono di quella voce che sembrava una canzone.
Come a voler distruggere persino l’armonia spontanea nata da quella voce, la figura scattò in piedi e si mostrò minacciosa.
“Non chiamarmi così, sai che lo detesto!”
Il giovane si contrì come sempre per quelle parole ma non vi dette alcun peso.
Per Afrodite, dea della bellezza, la maternità era motivo di vergogna e non di vanto. Eros si fermò a guadarla. Nonostante la rabbia e l’amarezza le avessero alterato i tratti del viso, rimaneva bellissima. Un astro di pura luce.
“Perché sei così adirata?” chiese pur conoscendo il motivo per cui la dea era in collera.
“Tuo padre è stato sconfitto! Condannato all’ oblio da quella maledetta, sciatta e vendicativa Atena! Che Zeus la fulmini!”
Eros aveva percepito chiaramente svanire il cosmo di Mars ma la cosa gli era stata totalmente indifferente. Un padre ed un figlio non erano mai stati tanto diversi. Dio della guerra, seguito da timore e paura uno, dio dell’amore con il compito di dispensarlo agli uomini, coloro che suo padre più odiava, l’altro.
Anche se avesse voluto soffrire per la sua dipartita, Eros non avrebbe potuto dimenticare  quanto Mars, durante gli innumerevoli secoli, lo avesse deriso. Bambino, lo chiamava, arciere che impugna un’arma in modo ridicolo. In passato lo aveva persino costretto ad uccidere e lui lo aveva detestato e rifuggito per sempre.
Sua madre lo piangeva ma a lui era indifferente il fato che aveva subito per mano di Atena.
Immaginare poi che il divino padre degli dei potesse in qualche modo punire la sua figlia prediletta era fuori questione. Molte battaglie s’erano combattute sull’Olimpo e sulla Terra e in tutte, nessuna esclusa, Atena aveva preso le difese del padre.
Eros non era particolarmente interessato alle questioni, come dire, politiche e aveva sempre fatto parte della coalizione in cui s’era schierata sua madre –che poi era quella di Mars- ma non era uno sciocco.
Anche in quel momento una faida silenziosa divideva l’Olimpo e sua madre era una delle divinità maggiori che potevano far pendere l’ago della bilancia a favore di una parte o dell’altra.
“Anche se infesti l’Olimpo con le tue maledizioni, Zeus non fulminerà Atena. E Mars non avrebbe dovuto muoverle battaglia per futili motivi. Non è previsto che lei ami un dio. Se così fosse, io lo saprei, non credi?” disse pacatamente il ragazzo alla divinità.
Afrodite, come fosse stata punta da una vespa, fece apparire un’altra anfora che originariamente stava all’ingresso del suo tempio e la lanciò contro la parete alle spalle del figlio.
“Credimi, Eros, in un modo o nell’altro avrò la mia vendetta!”
“Intendi davvero appellarti al divino Zeus? Lui non ti ascolterà, non stavolta!”
“Se lui non mi ascolterà, so chi lo farà di certo! Abbiamo ancora chi è in grado di fronteggiare senza timore quella sfacciata! Neppure il suo potere può nulla contro l’Astro del firmamento!” disse sopravanzando il figlio e guadagnando l’uscita del tempio. Eros fece cenno alle ancelle che potevano uscire. Aglaia, la più coraggiosa fra loro fece un inchino al dio dell’amore e osò proferire parola.
“Scatenerà una nuova guerra sacra? Dovremo combattere?” Eros le accarezzò il viso e la tranquillizzò.
“Non temere. Non scenderebbe mai in campo personalmente. Non lo farà fare alle sue guerriere. Il suo obiettivo è Apollo ma verrà delusa. Sono quasi certa che lui non si farà trascinare in una battaglia contro Atena per vendicare la morte di Mars.
L’ha già affrontata e si è ritirato. Nessuno sa cos’è accaduto quando si sono scontrati. Per la prima volta nessuna delle due divinità ha vinto o ha perso.
Sarebbe bello se tutte le sfide tra dei si risolvessero nel semplice saggiare le loro forze.”
Aglaia sorrise e Eros pensò che fosse davvero splendente di bellezza come il suo nome suggeriva. Poteva quasi gareggiare con sua madre. Di certo però, questo non lo avrebbe mai detto altrimenti la fanciulla sarebbe stata mutata dall’irascibile Afrodite in una bestia quadrupede.
Si limitò a lasciare anche lui il tempio di Cipro e volò con le sue splendide e candide ali fino a Delo.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: mattmary15