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Autore: eugeal    25/06/2015    0 recensioni
Questa storia è uno spin-off di "A World that Will Not Turn to Ash" e si colloca dopo il finale, quindi leggetela solo dopo l'altra per non rischiare spoiler.
Guy è diventato il Guardiano Notturno al posto di Marian. Queste sono le sue avventure.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Robin Hood, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Sono morto. Stavolta sono morto.
Allan spronò il cavallo, cavalcando verso Clun più velocemente di quanto non avesse mai fatto in vita sua.
Marian era sparita e Allan era assolutamente certo che la ragazza fosse andata in cerca di guai e altrettanto sicuro che li avrebbe trovati.
Dopo una cena consumata in un silenzio imbarazzante, Allan aveva visto la ragazza salire al piano di sopra con aria abbattuta. Notando che aveva le guance rigate di lacrime, il giovane aveva deciso di non seguirla per permetterle di sfogare la sua tristezza senza testimoni inopportuni.
Più tardi Allan aveva salito le scale e aveva bussato alla porta della sua stanza per vedere come stava, ma non aveva risposto nessuno. Un po' preoccupato, aveva provato a girare la maniglia e la porta si era aperta, rivelando una stanza deserta.
In quel momento la preoccupazione di Allan si era trasformata in orrore.
Se dovesse succederle qualcosa, Giz mi ucciderà. Dovevo solo tenerla d'occhio, non era così difficile no?

Guy si guardò intorno per accertarsi che il vicolo fosse deserto e si avvicinò in fretta alla parete posteriore della stalla, iniziando a tastare le tavole per trovare quelle allentate descritte da Robin e pregando che a nessuno fosse venuto in mente di ripararle.
Finalmente sentì la parete che cedeva sotto le sue mani e osservò il varco che era riuscito ad aprire: era più stretto e basso di quanto avesse pensato e valutò che per riuscire a passare avrebbe dovuto stendersi a terra e strisciare nell'apertura.
Non perse tempo, i soldati di guardia potevano pattugliare il vicolo da un momento all'altro.
Guy si gettò a terra ed entrò a fatica in quel passaggio, ritrovandosi a strisciare sul pavimento lurido della stalla.
Bel posto in cui portare le ragazze, Robin, complimenti. Rotolarsi nel letame è così romantico…
Si rialzò da terra in fretta, ma rimase nascosto nel box del cavallo in cui era spuntato. L'animale non sembrava fare caso a lui e Guy iniziò a guardarsi attorno in cerca di Marian.
Si spostò cautamente, uscendo dal box e un attimo dopo fu costretto a chinarsi di scatto per evitare di essere colpito da un bastone diretto alla sua testa.
Saltò di lato e si girò a guardare la ragazza, concedendosi un breve sorriso nel vedere che stava impugnando una scopa di saggina come un'arma e che era pronta a combattere.
Ora che l'aveva trovata, doveva riuscire a salvarla e, come nel caso di Meg, Guy aveva l'impressione che anche Marian non gli avrebbe reso le cose facili.
La ragazza si avventò su di lui, decisa a smascherare quel falso Guardiano Notturno e Guy afferrò una pala, alzandola davanti a sé per parare il colpo con il manico.
Il bastone di Marian rimbalzò indietro e la ragazza lo fece roteare per provare di nuovo a colpire l'avversario, ma ancora una volta l'altro Guardiano Notturno riuscì a bloccare il colpo.
Fecero entrambi un balzo indietro e si studiarono a vicenda, cercando di capire in anticipo quale sarebbe stata la prossima mossa.
Guy osservò Marian, la sua fierezza e la sua grazia a malapena celate dalla benda che le copriva il viso e dal mantello, e si ritrovò a sorridere tra sé.
È anche per questo che ti amo...
La ragazza scattò in avanti nel tentativo di colpirlo alla testa e Guy rotolò di lato, allungando una gamba per cercare di colpirla alle caviglie con un calcio, ma Marian riuscì a evitarlo facendo un salto all'indietro e atterrando agilmente in piedi. Gisborne corse verso di lei per attaccarla di nuovo, preparato a una sua reazione e deciso a immobilizzarla e a trascinarla fuori da quella stalla.
Se non ci fossero stati gli uomini dello sceriffo in agguato, Guy avrebbe trovato piuttosto divertente quel combattimento e non avrebbe avuto tanta fretta di concluderlo, ma sapeva di doversi sbrigare, sia per il bene di Marian che per quello di Robin.

Robin Hood trascinò i corpi privi di sensi delle guardie all'interno del magazzino per non farli notare ad eventuali soldati di pattuglia e poi si inoltrò a sua volta nel capannone.
Gli uomini arrestati nei villaggi erano incatenati tra loro ed erano stesi a terra. Molti dormivano, stremati dalla fatica e dalla paura, ma altri gemevano di terrore oppure pregavano a bassa voce, in cerca di coraggio o di speranza. Tra loro c'erano anche bambini e adolescenti tremanti di paura.
Robin si avvicinò a uno degli uomini svegli e gli fece segno di non fare rumore.
- Sono qui per liberarvi, ma mi servirà anche la vostra collaborazione. - Sussurrò, iniziando a trafficare con la punta di un coltello sulla serratura delle manette dell'uomo. - Se qualcuno di voi è in grado di aprire queste catene lo faccia e poi aiuti gli altri.
- Ma dopo che faremo? Ci sono soldati armati lì fuori!
- Ci uccideranno tutti!
Robin alzò le mani per dir loro di tacere.
- Usciremo di qui a gruppi di due o tre alla volta e ogni gruppo prenderà una direzione diversa. Io e i miei uomini penseremo a distrarre i soldati, ma non dovrete tornare a casa, nascondetevi nella foresta. Ma ora pensiamo a fuggire.

Little John e Much videro il cavallo che si avvicinava al galoppo e si misero in mezzo alla strada per intercettarlo.
- Allan! - Gridò Much, riconoscendo il giovane. - Che ci fai qui?
- Dove sono Robin e Giz?
- Nel villaggio, Robin ci farà un segnale quando avranno bisogno di un diversivo. Ma tu non dovresti essere a Locksley? Gisborne ha detto...
- Marian è sparita! Credo che sia venuta qui per cercare di liberare i prigionieri da sola, l'avete vista passare?
- No, ma c'è anche l'altra strada.
- Devo cercarla, o almeno avvisare Giz.
Little John lo fermò afferrando le redini del suo cavallo.
- No.
- No?
- Non mi fido di Gisborne, ma Robin sì a quanto pare. Conta su di lui per questa missione, se vai a dirgli che Marian è sparita, lascerà Robin da solo e lo metterà in pericolo.
Allan lo guardò, incredulo.
- E vorresti abbandonare Marian al suo destino? Se le dovesse succedere qualcosa, non oso pensare alla reazione di Giz.
- Andremo noi tre a cercarla. - Disse Little John e Much approvò, annuendo.
- Va bene. - Disse Allan, scendendo da cavallo per legare l'animale fuori dal villaggio. - Andiamo.

Guy scambiò altri colpi con Marian e alla fine riuscì a farle volare via di mano la scopa con cui la ragazza si stava difendendo. Gisborne si avvicinò a lei, preparandosi a immobilizzarla per portarla fuori dalla stalla.
Se fosse stato necessario, era pronto a tramortirla per trascinarla via da lì, ma sperava di non esserci costretto, odiava l'idea di colpirla seppure a fin di bene.
Capì dal suo sguardo che Marian non aveva alcuna intenzione di arrendersi e con un sospiro si preparò ad attaccarla, ma non ne ebbe il tempo perché in quel momento le porte della stalla cedettero sotto i colpi dei soldati e si spalancarono di colpo.
Con un salto, Gisborne si gettò addosso a Marian e la trascinò a terra con sé, gettandosi insieme a lei in un mucchio di paglia per nascondersi allo sguardo dei soldati.
La schiacciò a terra col proprio corpo per non farla muovere e le fece segno di restare in silenzio, sperando che non si ribellasse, poi rimase immobile e trattenne il respiro, sperando che il nascondiglio offerto dalla paglia fosse sufficiente a nasconderli alla vista delle guardie dello sceriffo.
Marian sentì che l'impostore che si spacciava per Guardiano Notturno si era immobilizzato, cercando di respirare il meno possibile e si trovò a imitarlo suo malgrado. Anche volendo avrebbe faticato a respirare normalmente perché il peso dello sconosciuto le schiacciava il petto, ma il timore di essere scoperta dai soldati era un ulteriore incentivo a restare in silenzio.
Marian si diede della sciocca.
Quando si era trovata di fronte il falso Guardiano Notturno si era dimenticata degli uomini che le davano la caccia e si era concentrata solo sul suo desiderio di smascherarlo, ma ora era terrorizzata al pensiero che gli uomini dello sceriffo potessero catturarla.
Se l'avessero presa non sarebbe morta solo lei, ma avrebbe condannato a una brutta fine anche suo padre e Guy, offrendo allo sceriffo il pretesto per vendicarsi.
Solo in quel momento riuscì a rendersi davvero conto del senso delle parole di Guy, del motivo per cui Gisborne aveva perso la calma gridandole contro.
Lo aveva accusato di non preoccuparsi dei prigionieri, ma solo ora capiva che Guy era semplicemente stato consapevole del pericolo sin dall'inizio.
Lei aveva agito d'impulso e cosa aveva risolto? Non era riuscita a liberare gli uomini dei villaggi e aveva messo in pericolo tutti loro.
Le veniva da piangere, ma si costrinse a ricacciare indietro le lacrime. Anche se aveva paura doveva sforzarsi di restare lucida ed essere pronta a sfruttare anche la minima occasione per fuggire.
Si chiese che intenzioni avesse l'impostore: aveva lottato contro di lei, ma quando le porte della stalla avevano ceduto l'aveva trascinata al riparo e ora le stava facendo scudo col proprio corpo.
Erano talmente vicini che il viso di Marian era premuto contro il torace di quell'uomo e la giovane poteva sentire il battito del suo cuore, accelerato quanto il suo. Si sentì improvvisamente fin troppo consapevole di quella vicinanza forzata e fu felice di essere al buio e di avere il volto coperto altrimenti il rossore che sentiva sulle guance sarebbe stato sin troppo evidente.
Uno dei soldati entrati nella stalla inciampò in un secchio e il rumore improvviso fece sussultare sia Marian che il falso Guardiano Notturno. Involontariamente la ragazza si aggrappò al mantello dello sconosciuto, tremando per la tensione.

Robin si affacciò sulla porta del magazzino, facendo segno di restare indietro ai prigionieri che, alle sue spalle, si accalcavano per uscire. Tese l'arco e scagliò verso l'alto una freccia fiammeggiante.
Qualche strada più in là, Much notò il segnale e lo indicò ad Allan e Little John.
- Guardate, Robin ha bisogno di noi!
I tre uomini si affrettarono ad aprire stalle e recinti e a sciogliere i cavalli, colpendoli con le mani sui fianchi per farli partire al galoppo per le strade del villaggio, poi corsero anche loro verso il punto da dove avevano visto partire la freccia.
Videro alcuni soldati che cercavano di fermare i cavalli imbizzarriti senza fare caso ai gruppetti di contadini che uscivano dal magazzino e sparivano tra le case, facendo perdere le loro tracce.
Allan, Much e Little John si avvicinarono a Robin per aiutarlo a far allontanare anche gli ultimi uomini.
- Robin, abbiamo un problema. - Disse Allan, non appena l'ultimo gruppo di prigionieri fu fuggito.
- Marian, immagino. Si è rifugiata in quella stalla e Guy è andato a cercare di portarla via da lì.
- Allora spero che ci sia già riuscito perché in caso contrario abbiamo un problema. Guardate!
Allan indicò i soldati che si stavano avvicinando all'edificio con le torce in mano.

Guy attese che i soldati si fossero inoltrati nella stalla prima di muoversi. Sapeva che era solo questione di tempo prima che riuscissero a trovarli e vedeva che quegli uomini stavano affondando le loro spade nei mucchi di paglia e nelle balle di fieno per cercare di scovare il Guardiano Notturno.
Fece segno alla ragazza di non muoversi, si alzò in piedi senza fare rumore e impugnò l'arco.
Lasciò partire una freccia e ne incoccò subito un'altra, trafiggendo due soldati prima ancora che potessero accorgersi della sua presenza.
Gli altri si voltarono e cercarono di attaccarlo, ma Guy ne colpì altri due e i restanti decisero che era più saggio ritirarsi per il momento e corsero fuori dalla porta.
Guy fece segno a Marian di spostarsi verso il retro della stalla, ma la ragazza scosse la testa e allora Gisborne la afferrò per un braccio e la tirò in piedi di peso, gettandola con una spinta all'interno del box dove si apriva il varco. Guardò la porta della stalla per valutare se avrebbe avuto il tempo di entrare anche lui nel box del cavallo per fuggire insieme a Marian, ma non appena aveva distolto lo sguardo, una freccia gli era passata accanto sibilando e lui era tornato a tendere l'arco per far arretrare i soldati.
Se avesse cercato di scappare lo avrebbero raggiunto in pochi attimi e ucciso colpendolo alle spalle, poteva solo restare a difendere la porta e sperare che Marian avesse abbastanza buon senso da fuggire da sola. Si riparò dietro una balla di fieno e tenne di mira la porta.
Almeno, pensò, i soldati pensavano che ci fosse un solo Guardiano Notturno nella stalla, finché continuavano a concentrare la loro attenzione su di lui, Marian sarebbe passata inosservata. Anche se lo avessero ucciso, nessuno avrebbe continuato a cercare e la ragazza si sarebbe salvata.
Guy fece un respiro profondo e si chiese perché i soldati non continuassero ad attaccare.
Poi vide il fumo.
   
 
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