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Autore: lukespj    28/06/2015    5 recensioni
“Haz, mi vuoi sp-”
“Ti prego, so che sono un emerito coglione, un cretino, uno stronzo, tutto quello che vuoi. E mi dispiace, giuro. Ma non posso starmene con le mani in mano. Ti amo, cazzo, e non posso lasciarti andare, anche se probabilmente sarebbe la cosa migliore, ma non posso. Sarò anche egoista, ma non mi importa. Ti voglio con me e per me, e non mi interessa niente e nessuno. Che vadano tutti a farsi fottere. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ho sempre avuto bisogno di te, e tu ci sei sempre stata. E so che ci sarai ancora, perché anche tu hai bisogno di me, anche se io non ci sono stato molto per te, ma ti prometto che cercherò di migliorare. Te lo prometto. Ma ti prego, ti scongiuro.. Non lasciarmi” dico tutto d’un fiato, interrompendola e porgendole le rose.
[questa ff è nata in seguito alle tre OS che ho scritto su Harry, ma racconta quello che sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente da quanto avevo scritto]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Harry  POV)

Allaccio l’ultimo bottone della camicia bianca. Di solito non chiudo completamente le camicie, ma oggi è diverso.  Prendo la cravatta e la metto intorno al collo, iniziando ad annodarla. Sono talmente nervoso che nemmeno riesco a fare uno stupidissimo nodo, al che mi levo la cravatta e la butto in un angolo. 

Okay Harry, respira e calmati.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente, poi recupero la cravatta e mi concentro, riuscendo – finalmente- ad annodarla. Prendo la giacca dall’attaccapanni, guardandomi alla specchio mentre la metto.  
Non ricordo quand’è stata l’ultima volta in cui mi sono vestito così elegante, mi sembro totalmente un’altra persona. Sembro davvero un uomo di 26 anni, non che di solito non lo sembri, ma insomma, così è tutta un’altra cosa. Noto che mamma mi ha lasciato sul mobile vicino allo specchio una rosa bianca con il gambo cortissimo, così la prendo e la metto nel taschino della giacca. 
Passo una mano nei capelli per sistemarli un po’. Sono troppo un casino, avrei dovuto ascoltare Giulia e tagliarli un po’, ma credevo di riuscire a tenerli a bada per oggi, invano.
Sento da fuori il brusio di persone che parlano, così mi avvicino alla finestra per dare un’occhiata. 
Gli ospiti stanno arrivando piano piano, salutandosi a vicenda e raccontandosi quello che è successo nel tempo in cui sono si sono visti. 
Mi siedo sulla cassapanca in legno e inizio a ripercorrere lentamente tutto quello che è successo in questi anni.

I ragazzi sono diventati famosi in tutto il mondo. E’ successo così, per caso, quando hanno deciso di iniziare a postare qualche cover su youtube, riscontrando sempre più visualizzazioni. Così hanno deciso di provare a incidere a spese proprie un loro primo EP, e da lì sono partiti per un viaggio meraviglioso. Non li vediamo spesso, sono in tour per la maggior parte dell’anno e quando non lo sono hanno interviste, registrazioni di album e chi più ne ha più ne metta. Giulia è davvero orgogliosa di loro- un po’ come tutti noi- e credo che lei sia stata la prima vera e propria fan dei 5 Seconds Of Summer.

Liam e Margarita stanno ancora insieme e, appena hanno entrambi finito l’università, si sono trasferiti a Sydney – alla faccia nostra- , dove Mar fa la doppiatrice e Mr Payne l’allenatore di una squadra d’atletica.

Louis e Eleanor non si capisce bene cosa vogliano fare, stanno in continui tira e molla da un bel po’, ma nessuno ci mette becco dato che ci teniamo alla nostra vita. Lou continua a lavorare da Costa, non ha mai voluto continuate gli studi, ma è felice, quindi direi che è la cosa migliore, mentre Eleanor, strada facendo, ha deciso di mollare tutto e buttarsi a capo fitto nel campo della moda.


Malik si è trasferito a New York – per mia grandissima gioia- per lavorare come critico d’arte  non so dove e non so come, ne’ tantomeno perchè.  Davvero non riusciamo ad andare d’accordo, deve essere proprio una cosa a pelle, anche se cerco di fare del mio meglio per Giulia.

Niall invece ha messo su una scuola di musica qui a Londra e da un paio d’anni sta con  una ragazza carinissima, Eveline, che ha conosciuto in Irlanda. Con lui devo dire che ho legato moltissimo, è davvero una persona magnifica e sono felice di averlo come amico. Certe persone sono davvero una benedizione, e Niall lo è.

E poi ci siamo io e Giuls. Ancora ricordo la sua faccia quando, senza dirle niente con l’aiuto di Ashton, mi ha trovato nel suo appartamento con tutta la mia roba. E’ stata la cosa più bella del mondo. Siamo rimasti in quell’appartamento anche quando El e Mar se ne sono andate, fino all’anno scorso, quando abbiamo cercato una casa tutta nostra, lasciando libera quella che per cinque anni è stata il nostro nido, così che qualche nuovo studente potesse iniziare la sua avventura. Non siamo più tornati a casa, i nostri ne hanno sempre approfittato per venire a vedere Londra, tranne per qualche occasione speciale, come il 25 dei Blye, e, purtroppo, anche per un paio di funerali dei nostri nonni.
Io sono riuscito ad aprire il mio studio di fisioterapista poco dopo la laurea  e il periodo di tirocinio, mentre per Giulia è stato un po’ più complicato. Appena laureata, ha mandato il suo curriculum all’FBI, ricevendo però un rifiuto. Non fu per niente facile, ci rimase talmente male che per poco non cadde in depressione. Ma fortunatamente a Niall venne l’idea di provare a mandare il curriculum – a sua insaputa- a Scotland Yard. Quando ricevette la lettera in cui le dicevano di andare per un colloquio, l’ho vista rinascere. Certo, non è lo stesso che lavorare per l’FBI, quello era il suo sogno di una vita, ma è comunque una grande organizzazione e lei può farsi valere ogni giorno. Certo, la paura che non torni più a casa è grande, e ogni sera ringrazio Dio per averla ancora al mio fianco.

Vengo distratto dai miei pensieri quando il brusio fuori dalla finestra aumenta.  Guardo velocemente e noto che sono qui praticamente tutti. Mi alzo di scatto e corro fuori dalla stanza, andando verso quella in cui sta Giulia, da dove vedo uscire un Eleanor fin troppo soddisfatta – che fortunatamente non mi vede- e Sophia, che invece mi vede eccome e, capendo penso le mie intenzioni, mi sorride e lascia la porta socchiusa, guardandosi intorno e facendomi un cenno, prima di andare via.
Mi avvicino alla porta e prendo un respiro profondo, prima di entrare e chiuderla piano dietro di me.
Giuls è seduta sulla poltrona che si trova all’angolo destro della stanza intenta a mettersi le scarpe. Non si è accorta della mia presenza, così ne approfitto per osservarla. 
Quando si sente sicura riguardo alle scarpe, si alza in piedi e si sistema la gonna del vestito. E io perdo un battito.  L’abito bianco le sta benissimo, sembra un angelo caduto dal cielo. La gonna del vestito sembra fatta di un materiale tipo tulle e le arriva fino al pavimento, rimanendo leggermente più lunga sul dietro. Il busto è fasciato da un corpetto di seta, su cui si dirama una fantasia di pizzo, che le copre le spalle e anche la schiena, venendo ripreso un po’ anche sulla gonna. I capelli sono leggeri sulla sua schiena, formando dei morbidi boccoli, tranne per alcune cocche che sono raccolte e tenute ferme da una forcina con dei brillantini incastonati.
Quando alza lo sguardo, riflettendosi nello specchio, spalanca gli occhi vedendomi dietro di lei. Mi avvicino e le circondo il bacino con le braccia, stringendola a me e lasciandole un bacio sulla guancia.

“Sei bellissima, Giuls” 

Lei arrossisce e abbassa lo sguardo. Si gira lentamente verso di me, mettendo le braccia intorno al mio collo.

“Anche tu, Haz.. Cioè, tu lo sei sempre, ma oggi ancora di più”

Appoggio la fronte sulla sua, stringendola ancora di più a me.

“Sei la sposa più bella che abbia mai visto” sussurro. 
“Beh, come minimo! Sarebbe un problema se ne avessi vista un’altra di sposa” dice, mordendosi poi il labbro per trattenere un sorriso.

Scoppio a ridere, scuotendo la testa. 

“Non dovresti essere qui, lo sai vero?” dice, mentre cerca di sistemarmi un po’ i capelli.
“Questa regola di non poter vedere la sposa davvero non la capisco.. Se ho voglia di vederla, la vedo, se ho voglia di rapirla e scappare con lei, lo faccio”

Sorride, abbracciandomi.

“E vorresti lasciare qui tute quelle persone li fuori?”
“Perché no” dico, alzando le spalle.

Appoggia le mani sul mio petto e mi fa allontanare.

“Vai ora, ci vediamo tra poco”

Annuisco, dirigendomi verso la porta.

“Giuls?” dico, prima di uscire.
“Sì?” chiede, girandosi verso di me.
“Ti amo”
“Anche io” dice, sorridendomi.

Sorrido, uscendo dalla porta e imbattendomi in Malik.

“Styles” mi saluta.
“Malik” contraccambio, superandolo.

Scendo velocemente le scale dirigendomi verso il giardino. Tutti gli invitati si girano a salutarmi quando passo tra di loro, andando verso quello che per oggi sarà l’altare. 
Vedo mamma e papà già seduti al loro posto da testimoni, mentre Robin e Gemma sono seduti sulla prima panchina.  
Il giardino della casa dei nonni Blye è stato riempito di sedie e panchine un po’ improvvisate, sulle quali sono stati intrecciati dei fiori. Sulla strada dalla veranda all’altare sono sparsi dei petali di rosa e qui dove staremo io e Giulia ci sono delle composizioni floreali di alcuni fiori molto belli. Si nota che non me ne intendo, vero?
Guardo velocemente verso il posto in cui dovrebbero stare i testimoni  della sposa, ma non ci sono ancora, mentre sulla prima panchina della fila opposta rispetto a quella in cui sono seduti Gemma e Robin, c’è Sophia insieme a sua mamma e a nonna Blye.
Tutto sembra  essere pronto, quindi non mi resta che aspettare l’arrivo della mia bellissima Giuls.

(Giulia POV)

Appena Haz esce, qualcuno bussa alla porta.

“Avanti” dico, mentre mi sistemo una ciocca di capelli.
“Giuls sei.. Ohmiodio” dice Zayn, rimanendo sulla porta.
“Puoi evitare di fissarmi i quel modo? Sembri un maniaco, Zay!” dico, avvicinandomi e lasciandogli un pugno sulla spalla.

Lui scuote la testa, per poi allungare il braccio e tirarmi a se.

“Scusami, è che sei bellissima, scimmietta”
“Grazie, Zay”

Rimaniamo abbracciati per un po’, poi ci allontaniamo.

“Sei pronta?”
“No.. E se poi Haz non-”
“Gli  stacco le palle, problema risolto”

Scoppio a ridere, scuotendo la testa.

“Andiamo va, idiota” 

Mi prende a braccetto e scendiamo le scale della casa dei miei nonni. Sono felice che mia nonna abbia voluto che facessimo tutto qui, è come se ci fosse anche il nonno in questo modo.
Appena arriviamo al piano terra, noto papà fuori dalla porta finestra che cammina avanti e indietro con in mano un bouquet di rose bianche.

“Non credo di averlo mai visto così in ansia” dice Zay, guardando anche lui verso papà.
“Perché tu non eri a casa mia quando gli ho detto che io e te stavamo insieme”
“Forse è stato meglio così” dice lui, ridendo sotto i baffi. 

Improvvisamente, si sente un rumore e dei passi affrettati.  Pochi secondi dopo, ecco Mikey, Luke e Cal che ci sfrecciano davanti, correndo verso il giardino.

“Woah, Giuls sei uno schianto!” mi urla Mikey, senza fermarsi.
“Grazie!” dico, scoppiando a ridere.
“Beh, devo dire che hai scelto i testimoni più ritardatari di sempre, solo che stavolta non sono io quello in ritardo” dice Zay, gongolandosi.

Gli tiro una gomitata e lui scoppia a ridere.

“Ci sono! Ci sono! Ci sono!” dice Ash, fermandosi accanto a noi con il fiatone.
“Ash! Quanto mi sei mancato!” dico, fiondandomi tra le sue braccia.

Mi stringe forte, poi ci allontaniamo e lo aiuto a sistemarsi il nodo della cravatta.

“Sei bellissima”
“Aaah, vi prego smettetela di dirlo tutti!”
“Ma se è vero, scusa!” dice Ash, scoppiando a ridere insieme a Zay.
“Grazie per essere qui” dico, sorridendogli.
“Non mi sarei perso il tuo matrimonio per nulla al mondo, e comunque, un concerto lo facciamo lo stesso” dice, facendomi l’occhiolino.

Sorrido, scuotendo la testa. Papà nel frattempo è entrato e i ragazzi stanno uscendo.  Mi passa il bouquet con la mano che trema.

“Papà..”
“Oh, andiamo! La mia bambina si sta per sposare! Quando è successo tutto questo?” dice, con gli occhi lucidi.

Lo abbraccio, stringendolo forte.

“Ti voglio bene, papà”
“Anche io, bambina mia” dice, lasciandomi un bacio tra i capelli.

Sentiamo la marcia nuziale partire, segno che dobbiamo andare.
Inizio ad andare nel panico e papà mi sorride, prendendomi a braccetto.

“Facciamo finta che stai imparando a camminare, ti va?”
“D’accordo” dico, sorridendo.

Prendo un respiro profondo, poi iniziamo a camminare. Ci stanno fissando tutti e cerco di non focalizzarmi su nessuno, entrerei solo più nel panico.  Istintivamente, cerco gli occhi di Haz e, quando li incontro, mi sento subito meglio. Quando arriviamo all’altare, papà mi lascia per andare a sedersi vicino a mamma e Haz mi porge la mano, che afferro prontamente.

“Dici che possiamo passare direttamente passare alla parte in cui ti bacio e ce ne andiamo via di qua?” mi sussurra all’orecchio.
“Mi sa che ti tocca aspettare”

Lui sorride, un sorriso magnifico contornato dalle sue adorabili fossette che gli prende anche gli occhi.

“Ho aspettato ventisei anni per questo momento, posso resistere ancora un po’”

Sorrido, senza però rispondergli. 
La cerimonia inizia e, in un battito di ciglia, io e Haz ci stiamo scambiando gli anelli e il secondo dopo, possiamo dire di essere marito e moglie. Lentamente, tutti gli invitati si avvicinano per la foto, poi iniziano ad uscire, dirigendosi alle macchine per poi andare al ristorante.
Quando anche io e Haz abbiamo finito con tutte le foto, usciamo di casa e saliamo sulla cinquecento di nonno, che si è vista il matrimonio dei nonni, di mamma e papà e delle zie. 

“Ma dove stai andando?” chiedo ad Harry, notando che sta andando dalla parte opposta a dove si trova il ristorante.
“Te l’ho detto che se volevo scappare con la sposa, lo avrei fatto”

Scoppio a ridere, seguita subito da Harry. 
So che dovrei dirgli di tornare indietro, che dovremmo fare il banchetto e tutte le altre cose da circostanza, ma che importa. Sono con Haz, il resto non conta. 

Allora è così che ci si sente ad essere al momento giusto, nel posto giusto, con la persona giusta.




*Spazio autrice*

Ciao a tutti! 
Giovedì ho finito finalmente il liceo, mi sento liberaaaa! Ok, ok, non vi interessa lol passiamo al motivo vero e proprio per cui sono qui.
Eccoci giunti alla fine di questa storia, potrete stappare lo spumante che non vi romperò più le scatole! Hahah  Spero di non avervi deluso con quest’epilogo, l’ho riscritto una cosa come cinque volte, quindi spero sia abbastanza decente. Vorrei che mi diciate tutto quello che vi passa per la testa, anche che mi devo ritirare per sempre e stop hahah ( vale anche per tutti i lettori silenziosi, se ne avete voglia)
Non so se scriverò ancora qualcosa, in realtà delle idee per una nuova storia ce le ho, vedremo, mah.
Vi ringrazio infinitamente per avermi accompagnata in questo “viaggio” e spero di non avervi annoiato troppo, non era mia intenzione.

Un bacione, 
alla prossima ( forse)
Giuls xx
   
 
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