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Autore: christhebest    29/06/2015    0 recensioni
La mia prima storia su Kingdom Hearts... Otto ragazzi vivono una vita normale nella città di Salerno, ma un giorno un pericolo incombe su un altro mondo e vengono convocati per salvarlo! Saranno in grado di proteggere tutti i mondi? Saranno disposti a lottare contro essere privi di cuore e di sentimenti? Tutto questo in Kingdom Hearts New Travel!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Sora, Un po' tutti, Xion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Dopo aver sconfitto Ade all’arena, White  e Lea furono ospitati da Ilamaru (che, se ne non vi siete già dimenticati, è Marluxia) per riposare dopo il combattimento contro il dio degli Inferi e per passare la notte in quel mondo. Sfortunatamente per loro fu una notte in bianco: nessuno dei due, chi per un motivo chi per un altro, non riusciva ad addormentarsi.
Lea stava steso sul suo letto, con le mani dietro i capelli rossicci, a guardare il soffitto. In realtà i suoi occhi erano altrove: stava percorrendo gli eventi che erano accaduti in quella giornata, dall’incontro con Deimos ai “ricordi” che gli aveva mostrato.
“Eppure non riesco a ricordare.” Pensò Lea, riflettendo intensamente.
Poi ridacchiò: era strano. Era strano che i ricordi, che erano l’unica cosa che gli era rimasta quando era diventato Nessuno, gli stavano lentamente fuggendo sottomano. Si ricordava ancora del suo migliore amico, delle sue giornate passate con lui sul campanile a mangiare gelati al sale marino. Ma alcuni ricordi stavano scomparendo: non si ricordava di quella ragazza con i capelli neri che gli aveva mostrato Deimos, non ricordava di alcuni momenti passati con il suo amico (soltanto qualche leggero flash) e poi…
“Come sono diventato Nessuno?”
Si ricordava che tutto era accaduto ai Giardini Radiosi, nel laboratorio di Ansem il Saggio, ma il modo in cui lo  era diventato gli era del tutto ignaro. Forse Isa gli avrebbe potuto dare qualche spiegazione, se non addirittura raccontargli come si erano svolti i fatti.
 
White, invece, era seduta sul bordo di una finestra a guardare le stelle del cielo notturno del Colosseo dell’Olimpo. Aveva sempre desiderato farlo, ma abitando in un palazzo era fin troppo pericoloso e gli era stato proibito più volte il solo affacciarsi alla finestra. Le stelle splendevano alte nei cieli del mondo, quasi illuminandolo di una luce innaturale, mistica. White stava riflettendo su quello che il finto Chris gli aveva detto nell’incubo creato da Deimos. Era da molto che non pensava a che fine avessero fatto i suoi amici, dove fossero, se stavano bene … o se erano ancora vivi …
“Ragazzi … dove siete?” chiese la ragazza sottovoce, come se i suoi amici potessero sentirla, come se fossero sempre stati vicino a lei.
Poi lentamente incominciò a singhiozzare: si sentiva una stupida, un’idiota, aveva perso soltanto tempo a vagare con Lea per i mondi, non si stava minimamente preoccupando dei suoi amici.
“Stupida!Stupida!Stupida!” si ripeteva nella sua testa, mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi.
Si mise la testa tra le mani e si mise avvicinò le gambe a sé.  Si sentiva inutile, si sentiva in colpa per qualcosa che non aveva commesso.
“Hey, tutto bene?”
La ragazza si girò di scatto e vide Ilamaru appoggiato alla porta di camera sua. Si asciugò velocemente le lacrime e continuò a guardare le stelle.
“Sto bene, non ti preoccupare.” Mentì la ragazza spudoratamente.
Il ragazzo, però, non uscì dalla stanza, anzi si affiancò alla ragazza, appoggiandosi al muro vicino alla finestra.
 
[At Dusk I Will Think of You = https://www.youtube.com/watch?v=NyLoifSkIVA   ]
“Sai White, ti voglio rilevare  una cosa … Fingere di essere felice, di stare bene, di sentirsi tranquilli, non fa altro che farti sentire peggio, ti uccide interiormente.”
La ragazza guardò il ragazzo sorpresa: non aveva lo stesso tono calmo e pacato di quando l’aveva conosciuto all’arena. Sembrava triste, quasi malinconico. Il suo sguardo era fisso sul muro dell’altra parte della stanza, uno sguardo perso nei ricordi.
“Quando sono diventato Nessuno, la prima cosa che ho fatto è stato mentire. Ho sempre mentito, ho sempre cercato di dimostrarmi più forte degli altri, più crudele … Ma poi … ho incontrato Sora.”
Nella mente della ragazza si stampò l’immagine del castano dagli occhi chiari: come si erano conosciuti lui e Ilamaru?
“Ormai sono passati quasi due anni da allora: io ero a capo di un gruppo dell’ Organizzazione XIII. Io e un’altra ragazza volevamo ribellarci agli ordini di Xemnas, nostro capo, utilizzando Sora come marionetta. Avevamo con noi una bambina speciale, particolare…”
Il ragazzo sospirò e incrociò lo sguardo di White.
“Questa ragazza aveva poteri straordinari, riusciva a controllare i ricordi delle persone.”
Si avvicinò alla ragazza e si sedette di fianco a lei, guardando con interesse le stelle.
“All’epoca non volevo dimostrarlo, ma … mi sentivo un mostro. Sembra strano a dirlo, ma era così: un Nessuno che si sente in colpa per quello che aveva fatto. Ma ormai il piano era incominciato, non potevo mandarlo in fumo per nulla …”
White continuava ad ascoltare la storia di Ilamaru, molto presa dal suo racconto.  Ilamaru aveva passato quello che lei stava provando in quel momento: si era sentito consumato interiormente, in colpa per un atto orribile e disonesto.
“Poi Sora riuscì a sconfiggermi … Ed ora dopo un anno ho riavuto una seconda possibilità. Tutti i sentimenti di quell’anno mi si gettarono contro contemporaneamente: stavo quasi per impazzire. Poi decisi …”
Il ragazzo si sistemò i capelli rosa e sorrise.
“Ormai non aveva più senso mantenere un comportamento del genere e allora decisi che avrei fatto del bene, mi sarei creato una nuova vita, mi sarei innamorato, avrei aiutato chi era in difficoltà.”
La ragazza aveva capito: non serviva a nulla piangere senza far nulla di concreto, doveva riuscire a prendere una decisione, svegliarsi e andare alla ricerca dei suoi amici.
“Ora vado White …” il ragazzo sbadigliò sonoramente “Sono talmente stanco che potrei addormentarmi in questo preciso momento!”
I due risero e si salutarono. White si distese sul letto e si addormentò.
Sognò le stelle, centinaia, migliaia di stelle luminescenti.
 
[Olympus Coliseum : https://www.youtube.com/watch?v=w40MkHTV17o ]
White entrò in quel momento nel salotto, sbadigliando sonoramente. Ilamaru sporse la testa e vedendo la ragazza le augurò il buongiorno e le chiese se avesse dormito bene.
"Splendidamente!" Commentò la ragazza, sorridente "Tutto grazie ai consigli di qualcuno."
Gli fece l'occhiolino, che il ragazzo ricambiò, mentre Lea, sprofondato nella poltrona non riusciva a comprendere. 
"Voi due mi nascondete qualcosa..." disse guardando sospettoso i due. Poi scoppiarono a ridere e Lea si avvicinò a Ilamaru: doveva assolutamente scoprire a tutti i costi se quello che gli aveva detto era vero!
"Alloooooooora, Ilamaru, amico mio..."
Il rosato, di tutta risposta, gli puntò un cucchiaino da zucchero.
"So cosa stai per chiedermi e la risposta è sì! Ancora poca fiducia in me, Axel?" Disse, ghignando.
"Il mio nome è... ah, lasciamo stare! E comunque, era solo per pura curiosità!" Rispose l'altro, allontanando "l'arma" dal suo collo.
"E se vuoi saperla tutta..." Lea drizzò le orecchie mentre il rosato gesticolava teatralmente. " La conosci pure... oh, eccome se la conosci!" 
Per un momento il rosso era rimasto con l'espressione corrucciata e con tre puntini sospensivi sulla testa. Poi però la sua faccia divenne pallidissima e si stampò un espressione di puro terrore.
"N-non mi dire che è...!"
"Ed invece è proprio così! Dopotutto non è così tanto "isterica"!" Poi continuò sottovoce " A meno che non sia in quel periodo..."
Ma Lea non l'aveva minimamente ascoltato, aveva preferito piuttosto sbattere la testa contro la colonna più vicina. White lo osservò stordita e chiese a Ilamaru se stava bene.
"Si, si, sta benissimo... è sempre stato un po’ esibizionista" rispose sorridendo, come se fosse tutto normale. 
Lea si riprese per un attimo e indicò Ilamaru.
"Tu... tu sei completamente pazzo."
Ilamaru alzò le spalle e rispose che i gusti erano gusti. White non si chiese nulla, perché sapeva che non esisteva nessuna risposta logica per quello che era appena successo. Ilamaru servì una tazza di tè ad ognuno di loro  incominciò a girare il suo cucchiaino nel liquido. 
"Quindi quale sarà la vostra prossima destinazione?"
White sorseggiò il tè e guardò il rosso per avere una risposta, ma lui scosse il capo. Posò la tazzina e si grattò dietro  la nuca.
"In verità, non abbiamo un piano preciso. Re Topolino ci aveva assegnato solo i mondi iniziali e non sapevamo..."
Mentre Lea spiegava come si erano separati i gruppi, White continuò a sorseggiare il proprio tè, guardando fuori dalla finestra rudimentale della casa. Ad un certo punto sembrò che il tempo rallentasse. La tazzina di tè scivolò dalle mani di White, facendo versare il liquido sul pavimento e rompendo la tazzina a metà. Le pupille della ragazza si restrinsero, la sua pelle divenne pallida come quella di un cadavere, il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi.

Fuori dalla finestra c'era il gatto.
 
Il gatto che li aveva separati e trasportati alle Isole del Destino. L'animale stava osservando White con i suoi occhietti gialli privi di ogni sentimento. Lea si voltò verso la ragazza e la scosse con una mano.
"White, cosa succede, tutto bene?" Chiese il ragazzo, spaventato dall' improvviso cambiamento della sua amica.
White non si mosse minimamente, riuscì soltanto ad alzare il braccio e ad indicare con un dito fuori dalla finestra. Lea e Ilamaru si girarono in quella direzione e videro anche loro quella strana creatura. Il "gatto" emise un verso simile ad un miagolio, non perdendo mai di vista la ragazza. All'improvviso dietro di lui si aprì uno strano varco oscuro, di un colore più violaceo rispetto a quelli che creava Lea. La creatura guardò prima il varco, si girò per un' ultima volta verso la ragazza e c’entrò dentro . 
"Il gatto..." balbettò " Il gatto..."
Il Keyblade comparì nella mano della ragazza che, appena la creatura era scomparsa, si era alzata di scatto e aveva corso contro la finestra, scavalcandola, entrando nel varco oscuro.
"White, aspetta, è pericoloso! Quello è..." lo avvertì Lea, ma sapendo che la ragazza non poteva sentirlo, la seguì a ruota libera dentro il varco. Anche Ilamaru cercò di seguirli, ma la fiamma d'oscurità si chiuse appena mise piede fuori casa. Il ragazzo imprecò e tentò di aprire un varco oscuro, pensando intensamente ai due ragazzi, ma una mano si appoggiò sulla sua spalla.
"Questi non sono affari che ti riguardano..." gli disse all'orecchio una voce maschile. 
Poi un urlo di dolore risuonò nell'aria del Colosseo dell' Olimpo.
 

Correre.
 

Questo era l'unico pensiero che era venuto in mente a White appena aveva visto quella cosa. Non le importava cosa fosse o cosa non era: doveva inseguirla. Se c'era il gatto, la probabilità che anche gli altri suoi amici fossero lì era molto alta. Ad un certo punto, però, si fermò e si chiese : "E se non fosse così?". Il Keyblade scomparì dalle mani della ragazza che si voltò indietro per vedere se Lea l'aveva raggiunta. Il ragazzo era dietro di lei, piegato sulle ginocchia, senza fiato e con il volto, che guardava in basso, più rosso dei suoi stessi capelli. 
"Perché..." incominciò a dire il ragazzo tra un respiro e un altro. "Perché... hai inseguito..."
La ragazza non rispose subito e incominciò a osservare intorno a sé: si trovavano dentro quella che sembrava essere una foresta tropicale, a causa del clima umido dell’aria.
"Quella cosa... è ciò che ci ha trasportato sulle Isole del Destino... e mi ha separato dai miei amici." Disse guardando il suolo con aria triste.
Lea sollevò il capo e guardò la ragazza con aria sorpresa.
"Ciò che dici è impossibile! Quello è un Heartless Purosangue!"
La ragazza si voltò, guardandolo direttamente negli occhi.
"Un Heartless Purosangue?! E cosa li differenza da quelli normali?"
Il ragazzo si sistemò e incominciò a spiegare alla ragazza la differenza.
"Gli Heartless si dividono in tre tipi: Purosangue, Emblema e Misti. Al primo tipo appartengono gli Heartless composti soltanto da pura Oscurità, gli Emblema contengono una piccola parte di cuore mentre i Misti entrambi..."
Il ragazzo incrociò le braccia e chiuse gli occhi, pensieroso.
"Un Heartless del genere non avrebbe esitato ad attaccarvi... perché trasportarvi in un altro luogo, quando avrebbe potuto attaccarvi ed eliminarvi senza problemi?"
La ragazza era rimasta senza parole: se ciò che diceva Lea era vero, perché li aveva separati? Che avesse...
"No...no..."
La ragazza si mise le mani tra i suoi capelli dorati e urlò a squarciagola dalla disperazione. Non voleva crederci : i suoi amici potevano essere stati eliminato dall' Heartless mentre loro ...
"NO!!!" Urlò ancor più forte, mentre le prime lacrime affioravano sul suo volto.
La ragazza si addentrò sempre di più dentro la foresta. Non sentiva nemmeno le urla del ragazzo dietro di lei. Per lei non c' era più nulla, se non una cosa: vendicare i suoi amici. Doveva trovare quell' Heartless e distruggerlo. Ma chissà quanto era grande quella foresta, chissà cosa si estendeva all' infuori di essa... e chissà come mai si riusciva a percepire un abbaiare di cani...
 

Cascate Paradiso
 
[Dimble Woods: https://www.youtube.com/watch?v=puKKSZQ7F4Y ]
Pian piano la disperazione divenne rabbia, rabbia di non essere stata capace di difendere i suoi amici, rabbia per aver perso tempo, quando c'era ancora stata una possibilità per salvarli. Il Keyblade ricomparse in mano alla ragazza mentre correva a perdifiato. Due Shadow spuntarono poco davanti e lei digrignò i denti.
"Fuori dai piedi!" Urlò, lanciando contro di loro il Keyblade. L' arma colpì in pieno petto i due nemici che scomparvero in una nuvola nera.
L’arma le ritornò indietro e lei la prese al volo, continuando a correre. Dove diavolo era finito quell’ Heartless? Se non fosse stata fermata da Lea forse l’avrebbe raggiunto!
“Dannazione!” disse tra sé e sé. “Lea non si sarebbe dovuto intromettere!”
Si fermò un momento, rallentando la corsa fino a fermarsi e si guardò intorno. Dell’Heartless non c’era traccia, ma neanche del suo amico.
Era rimasta sola.
“Dov’è finito Lea?”
 
 
“White! White, dove sei?!”
Dopo che la ragazza era partita di corsa dentro la foresta, l’aveva completamente persa di vista, ma aveva deciso lo stesso di cercarla.
“Pessima idea.” Sbuffò Lea, ad alta voce.
Non solo adesso non trovava più White, ma si era anche perso!
“Di tutte le idee sciocche che ho avuto, questa è stata la peggiore!”
Improvvisamente sentì qualcosa provenire da dietro di lui. Si girò di scatto per vedere che cosa fosse, ma non c’era assolutamente nulla. Evocò il suo Keyblade per sicurezza, se si fosse presentato qualche ospite sgradito.
Il silenzio della foresta era fin troppo strano: persino gli uccelli avevano smesso di cinguettare. Lea si osservò intorno: era sicuro di aver visto un'ombra dietro di lui. Era stata così veloce che non era neanche riuscito a distinguere la sua figura. All'improvviso sentì un secondo rumore, come quello di un legnetto che si rompeva. Si girò di scatto in quella direzione e puntò il Keyblade davanti a sé.
"Aerora!"
Dalla punta dell'arma uscì una sfera d'aria che, accompagnata da altri flussi, si andò a schiantare contro un albero lontano, facendo svolazzare le foglie dei vari cespugli. 
"Che cosa sta succedendo in questa foresta?" Pensò ad alta voce, con voce fievole.
Abbassò la guardia, pensando che alla fine poteva essere stato soltanto un uccello. Si incamminò con calma, senza fretta, verso la zona che aveva colpito con la magia. 
"Ora."
Davanti a Lea comparvero, accompagnate da  un fumo incolore, due figure bianche: esse indossavano un paio di cuffie, avevano due spadini come arma e sul loro volto c'era segnato il simbolo dei God Disaster.
"Dicevo che c'era qualcosa che non andava!" Esclamò il ragazzo, evocando nuovamente la sua arma.
 
[SHOWTIME: https://www.youtube.com/watch?v=ER0Y8cuMgqE&index=10&list=LLXfropTIwo9ogBIAcY8WP6g ]

Non fece in tempo a muoversi che un terzo Nessuno Disaster lo colpì col gomito sulla schiena, facendolo cadere per terra di faccia. Il ragazzo non fece in tempo a rialzarsi che i tre tentarono di affondare le spade nel suo corpo, all'altezza dello stomaco. Lea fece appena in tempo ad alzare la mano e a mormorare una parola strana. Un piccolo scudo di vetro era comparso sopra la sua schiena, proteggendolo dai sei spadini. Ma i Nessuno non si arresero e tentarono di distruggere lo scudo con maggiore forza. Lea rotolò su un fianco, evitando le schegge dello scudo andato distrutto.
"Anche qui i God Disaster! Quando finirete di perseguitarci?!" Sbraitò il ragazzo, riacquistando la sua arma.
Gli esseri non gli risposero, anzi, si gettarono contro di lui, in successione , tentando nuovamente di colpirlo allo stomaco. Lea pose il Keyblade in orizzontale parando il primo colpo del Nessuno, ma dovette velocemente cambiare posizione per parare il secondo e il terzo. L'ultimo forzò le spade contro l'arma di Lea, facendolo cadere nuovamente a terra, questa volta di schiena. Cadendo, puntò contro di loro la punta della sua arma, esclamando un "FIRA". Una sfera di fuoco di medie dimensione partì contro i tre, ma riuscirono ad evitarla, mimetizzandosi nel fogliame della foresta.
"Cosa volete da me?!" Urlò nuovamente, digrignando i denti. "Si può sapere perchè volete creare dolore in ogni persona che incontrate?!"
I tre Nessuno non ricomparvero, il silenzio ritornò nella foresta. Lea non riposò subito l'arma, temendo un nuovo attacco a sorpresa. Poi un pensiero terribile gli attraversò la mente.
"White!" Esclamò, ricordandosi che aveva lasciato da sola l'amica. Scelse una direzione e incominciò a gridare a squarciagola il nome della ragazza, sperando che non fosse troppo tardi.
Poco più in là, White continuava ad eliminare ogni singolo Heartless che le capitava davanti. Ognuno di loro non riusciva a reagire alla rabbia della ragazza, che ardiva peggio di un incendio in una foresta. Nei suoi occhi c'erano solamente le immagini dei suoi amici, nella sua mente solo il pensiero di uccidere ogni dannato nemico che si sarebbe messo tra lei e il suo obbiettivo. Una volta sconfitto anche l'ultimo Heartless, la ragazza si riposò, riprendendo fiato. In lontananza sentiva qualcuno che la chiamava, ma lei non si muoveva minimamente. Udiva soltanto il battito del suo cuore, veloce, quasi esausto. Una mano sulla sua spalla la fece sobbalzare, facendola saltare in avanti, in allerta.
"Uho uho uho!" Lea pose le mani davanti a sé, scuotendole. "Stai calma, sono solo io!"
"Cosa vuoi?!" Ribatté la ragazza, sedendosi su una roccia lì vicino, abbassando il volto.
Lea sospirò: era abituato a quel tono di voce, non era simpatico a molte persone. Il ragazzo si avvicinò a lei, rannicchiandosi per guardarla in faccia.
"Ascoltami, so quello che stai passando..." 
"Cosa vuoi saperne tu?!" Urlò, alzandosi in piedi di scatto. "Tu non puoi capire come mi sento adesso!"
Si voltò per non mostrare le lacrime che incominciavano ad uscire dai suoi occhi smeraldini.
"Ho paura Lea... molta paura..." disse, cercando di sopprimere i singhiozzi "Ho paura di aver perso per sempre i miei amici... ho paura che questo viaggio sia soltanto una battaglia persa... io .... io..."
Le parole le morirono in gola, quel fuoco che poco prima ardeva nel cuore della La ragazza ora era stato spento, dall'acqua salata delle lacrime. Quei singhiozzi che aveva tentato di sopprimere, ritornarono, più forti di prima. Mossa dalla tristezza, cercò conforto, abbracciando con forza il ragazzo. Lea rimase sorpreso da quell'improvvisa dimostrazione d'affetto.
"Cavolo non sono bravo in queste cose …!" Mormorò, senza farsi sentire dalla ragazza. 
"Non ti preoccupare White" disse, alzando il volto della ragazza."Sconfiggeremo i God Disaster e troveremo il modo di recuperare i tuoi amici... Got it memorized?" Chiese, sorridendo.
La ragazza si asciugò le lacrime, annuendo con un sorriso triste.
All'inizio sembrava soltanto essere un sibilo, sottile e leggero come quello dei serpenti, ma ben presto si trasformò in un urlo disumano. Una semplice parola riecheggiò nell' aria e poi tutto venne sommerso da una forte esplosione. White e Lea si separano, cadendo in due diverse direzioni. Gli alberi che li circondavano erano stati sradicati e appiccati: i due si ritrovavano in un cerchio di fuoco. White si alzò a fatica e tentò di aiutare il suo amico, ma venne presa alla sprovvista da una comparsa improvvisa. 
"Lea, alzati, abbiamo visite." Disse la ragazza, con tono serio, scuotendo l'amico.
Lea si alzò da terra, dolorante, e vide chi fosse l'ospite inatteso: era di nuovo quel dannato gatto.
Davanti ad esso vi era impressa una scritta infuocata:
TRADITRICE.
 
[Tension Rising: https://www.youtube.com/watch?v=yQMcPxUsg3Q ]
"Che significa tutto questo?!" Urlò la ragazza, invocando il Keyblade.
Il gatto miagolò: era molto più acuto rispetto a quelli precedenti. Otto Heartless lo circondarono : due di loro erano come delle armature con uno scudo simile alla faccia di un cane, altri due erano delle sfere nere con tre tentacoli, mentre gli altri quattro erano normali Blu Ciccio.
"Defenders e Dark Ball ... questa non ci voleva..." sussurrò Lea, ancora dolorante.
I Blu Ciccio furono i primi ad attaccare: due di loro si scagliarono contro White, nel tentativo di schiacciarla. L'attacco era prevedibile e White schivò i due rotolando tra di loro. Lea, invece, dovette vedersela con un Defender e un Dark Ball che tentarono di colpirlo con un Fira e un morso. Il ragazzo schivò agilmente la magia, ma venne colpito dai denti dell'altro Heartless che si conficcarono nella spalla. Il ragazzo urlò dal dolore, ma venne salvato da White che con un Blizzara era riuscito a colpire da dietro il Dark Ball,  congelandolo, mentre Lea lo finiva con un colpo di Keyblade. Distratta dall'urlo dell'amico, non si accorse del Defender dietro di lei che la colpì con lo scudo. La ragazza cadde a terra di petto, senza poter reagire in alcun modo. Il Keyblade era caduto poco lontano, ma non riusciva a raggiungerlo con il braccio. Il Defender ne approfittò castando un Fira sulla sua schiena. La ragazza urlò al contatto con il fuoco, una parte della maglietta bruciò, lasciando una scottatura evidente tra le due scapole. Lea udì l'amica e corse nella sua direzione, schivando il colpo di due Blu Ciccio, che si andarono a schiantare tra di loro. 
"Non osare!" Urlò il ragazzo.
Unì le mani, facendo scomparire il proprio Keyblade, e urlò a squarciagola un "Firaga!".
Un enorme sfera infuocata partì dalle sue mani, colpendo direttamente la testa dell' Heartless che scomparve in una nuvola di fumo. (HEADSHOT!)
"Forza White, non abbiamo ancora finito!" Esclamò il rosso, aiutando l'amica a rialzarsi.
La ragazza annuì dolorante: nonostante il dolore della scottatura aveva ancora voglia di combattere. I due Blu Ciccio provarono di nuovo a gettarsi su di loro, ma essendosi stufati di quegli inutili Heartless, li aggirarono, colpendoli con più fendenti sulla schiena. Ormai esausti, anche questi due Heartless scomparvero, lasciando spazio agli ultimi quattro.
"Sotto, chi è il prossimo?!" Gridò la ragazza con aria di sfida.
Il gatto miagolò ancora una volta e i due Defender si piazzarono davanti a lui, mentre i Dark Ball ai lati, coprendolo completamente.
"Uhm... si è capito chi è il capo qua in mezzo..." affermò Lea, osservando la strana disposizione degli Heartless.
In quel momento i Dark Ball volavano bassi, probabilmente per coprire meglio i lati del "gatto", mentre i Defender non sembravano capaci di sollevarsi da terra a causa della loro corporatura goffa. White riflettè velocemente ad un piano.
"Ho un'idea!" Esclamò. "Lea corri verso i Defender!"
"Cosa?!" Gridò lui, sorpreso.
"Tu fallo e basta!"
Lea, ancora confuso dalle intenzioni della ragazza, si diresse verso i due Heartless c he, allarmati dal movimento improvviso, si allontanarono dalla loro posizione. Gli altri tre Heartless non si mossero dalla loro posizioni, come se non gli importassero minimamente le mosse degli avversari. 
"Ora piegati in avanti!" Urlò White, quando il compagno si era sufficientemente avvicinato ai due Defender.
Il ragazzo realizzò il piano dell'amica e ubbidì all'ordine. White incominciò a correre e, utilizzando la schiena del compagno, saltò verso l' alto, in direzione dei due Heartless.
Tutto sembrò fermarsi. I due Heartless non poterono fare altro che guardare la ragazza superare loro teste. White girò su sé stessa, senza smettere di guardare l'orribile gatto. I due Dark Ball si alzarono in volo, tentando di approcciare un attacco diretto contro la ragazza. White, vedendo che i due nemici caricare verso di lei, lanciò il suo Keyblade.
"Questo..."
Il Keyblade superò i due nemici e si diresse verso il gatto.
".. è per quello che hai fatto..."
Il volto della creatura si trasformò in un'espressione di pura rabbia, ma non ebbe tempo di spostarsi che venne trafitto dall'arma, esplodendo in una densa nuvola nera.
"... ai miei amici!" Concluse White, atterrando per terra su un ginocchio.
I quattro Heartless si guardarono tra di loro e decisero di battere in ritirata, aprendo dei corridoi oscuri per fuggire in un altro mondo.
"Ce l'abbiamo fatta!" Esclamò entusiasta Lea , sollevando il pugno al cielo.
White si avvicinò al suo Keyblade e lo estrasse da terra. Osservò la lama dell'arma e si immaginò i volti dei suoi quattro amici perduti.
"Questo era per voi ragazzi.. ."
[End of the Song]
Una mano le si appoggiò sulla spalla.
"Hey, va meglio?" 
White annuì piano, continuando a guardare davanti a sè.
"Li ho vendicati." Rispose con fermezza. "Erano miei amici, non si meritavano di morire in questo modo... non voglio che ciò si ripeta."
Lea annuì a sua volta, togliendo la mano dalla spalla della ragazza. La scritta di fuoco e gli alberi incendiati si spensero quasi per magia e di quelle fiamme non rimase che il ricordo dell'odore della legna bruciata. Lea utilizzò un'Energiga per poter curare sia lui che White: la ragazza aveva una brutta scottatura e la maglia si era ridotta in brandelli, quasi mostrando il suo reggiseno. La ragazza, però, non sembrava preoccuparsene, aveva altro a cui pensare in quel momento. Com'erano riusciti lei, Mark, Duncan e Anastasia a sopravvivere dall'attacco di quell'Heartless? Che c'entrasse qualcosa quella strana ragazza che le aveva donato il Keyblade? Ma perchè loro quattro e non gli altri? Che c'entrassero i God Disaster? White non riusciva a capire: avrebbe indagato successivamente, chiedendo più informazioni sugli Heartless e sull'Organizzazione a Lea più tardi.
"Certo che questa foresta è proprio strana." Esclamò Lea.
White si voltò verso di lui, guardandolo confusa.
"Non sembra esserci nessuna presenza umana, ma allo stesso tempo sento dei cani in lontananza e ci sono impronte di scarpe per terra." Indicò lui.
White osservò il suolo e constatò che il ragazzo aveva ragione: c'erano per davvero delle orme per terra, ma non erano le loro. Che ci fosse davvero qualcun altro in quella foresta? White alzò la testa versò gli alberi, quasi a scrutare se ci fosse qualcuno nei paraggi. All'improvviso vide qualcosa muoversi tra gli alberi, ma era stato come un guizzo, come un uccello che plana verso il basso. La mente della ragazza ci mise un pò a focalizzare l'immagine... l'era quasi sembrato che fosse...
"Un God Disaster!" Urlò, alzandosi da terra.
Lea si girò di scatto nella direzione in cui era White.
"Che cosa?! Allora non se ne sono andati!"
White si girò a sua volta verso l'amico.
"C'erano dei God Disaster e non me l'hai detto?!"
"Beh, sai com'è, c'erano dieci Heartless che ci volevano fare fuori! Ora andiamo, prima che lo perdiamo di vista!"
I due si misero a correre nella direzione indicata da White, tentando di inseguire la figura nella foresta. Il God Disaster si muoveva velocemente tra gli alberi, saltando da destra a sinistra, come se si fosse accorto di essere seguito dai due ragazzi. White e Lea, peró, non demordevano, lo continuavano ad inseguire, nonostante la natura dell'ambiente li ostacolasse leggermente. Ad un certo punto, però, i due finirono in un largo spiazzo, privo di alberi. Gli alberi circondavano l'intera area, lasciandola quasi spoglia, priva della natura. Il God Disaster si trovava esattamente al centro, con il cappuccio alzato, fino a coprire anche il volto. I due ragazzi evocarono i Keyblade, pronti ad attaccarlo.
"Rivela il tuo volto!"urlò la ragazza, aggressivamente.
 
[The Thirteenth Discretion: https://www.youtube.com/watch?v=oIjnNbh0UG8 ]
I l God Disaster ubbidì all'ordine, togliendosi lentamente il cappuccio. Il suo volto era chiaro e sottile, quasi pallido, i capelli erano di un castano chiaro, leggermente scombinati, accompagnati da un paio di cuffie blu scuro. I capelli sembravano essere pieni di gel, tanto che avevano creato un piccolo corno in alto a destra. Aprì i suoi occhi, rivelando il loro colore smeraldino. Si tolse le cuffie, appoggiandole al collo.
"C-chris?"esclamò la ragazza sorpresa.
"È un piacere rivederti, White." Sorrise lui.
La ragazza corse verso di lui, lasciando il suo Keyblade, e lo abbracciò con foga. 
"Mi hai fatto preoccupare così tanto! Io ... io ti credevo morto! Pensavo ti avessero ucciso!"
Il ragazzo non reagì all'abbraccio, si limitò a sorridere leggermente.
"Anche tu mi sei mancata tanto..."
"Allontanati da lui, White! Non hai visto che indossa la tunica dei God Disaster!" urlò Lea, lontano da lei.
White realizzò che il ragazzo aveva ragione e lasciò Chris.
"Che succede White? Non eri felice di vedermi?" Domandò Chris, perdendo il suo sorriso.
"I-io..."
La ragazza indietreggiò lentamente.
"Ma come, non siamo amici?" Chiese Chris, facendo un passo in avanti.
"Stai lontano da lei!"
Lea scattò in avanti, pronto ad attaccare il ragazzo con il Keyblade.
Chris non si mosse di un millimetro, ma davanti a Lea si mostrarono tre di quegli strani esseri che aveva affrontato prima nella foresta, parando il colpo con le loro spade.
"Uhm... tu devi essere Lea, mi hanno parlato molto male di te..." commentò il ragazzo freddo.
Un varco oscuro si aprì sotto i piedi di Lea e delle tre creature, facendole scomparire.
Delle fiamme violacee comparirono all'improvviso intorno all'area, impedendo ogni possibile fuga della ragazza.
"Meglio così, potremo parlare in pace." Disse il ragazzo, sottolineando la parola 'parlare'.
"C-cosa ti è successo Chris...?" chiese White, ancora scioccata.
Il ragazzo fece spallucce, avvicinandosi lentamente.
"Assolutamente nulla, sono solo migliorato." Affermò lui. " Dopo che TU mi hai abbandonato a morire!" 
"M-ma non è vero! Noi siamo venuti a cerc..."
"Menzogne!" Sbraitò lui, furioso. La indicò con l'indice della mano destra. "Tu hai lasciato ognuno di noi a morire! CI HAI UCCISO."
"No..." scosse la testa, terrorizzata.
"Non vi siete minimamente preoccupati di noi! Avete seguito Sora e compagnia senza neanche pensare prima ai vostri amici!"
"No..." scosse nuovamente la testa, con gli occhi pieni di lacrime.
"E sei rimasta qui a perdere tempo, credendo ad ogni singola bugia che ti dicevano, NONOSTANTE  tu mi avessi visto nella foresta alle Isole del Destino!" 
"No!" Urlò lei, ancora più sconvolta.
"Non puoi mentirmi, non puoi mentire ai ricordi!" Urló lui, fermandosi.
"Chris..." pianse lei, lentamente.
"Chris è morto, lo hai ucciso tu! Io sono Crisis, il numero XIII dell'Organizzazione God Disaster! Io sono l'Oscuro Spadaccino della Luce e della Memoria!"
"Chris..."lo richiamò disperatamente la ragazza.
Il ragazzo chiuse gli occhi e li riaprì di scatto, mostrando un volto maniacale.
"Affronta ciò che hai creato..."
Un enorme portale nero si aprì dietro il ragazzo, facendo uscire grida di disperazione e di terrore.
"Affronta ciò che hai distrutto...!"
Dall'enorme varco uscì un Heartless gigante: aveva il corpo violaceo simile a quello di un’ombra, sottile e sfuggente, con due lunga braccia che avevano due mani a tre dita, il volto era coperto da una maschera bianca che esprimeva rabbia, mentre ai lati della testa ve ne erano molte altre, invece sopra vi era un ciuffo di "capelli" castani chiari. Sul petto era inciso l'emblema degli Heartless. Le gambe erano assenti, quasi sembrava fosse l'ombra di Crisis.
"AFFRONTA I SENTIMENTI REPRESSI!"
 
[Vim and Vigor: https://www.youtube.com/watch?v=Xk9dyREdRWA ]
Il ragazzo scomparì in un varco oscuro, lasciando la ragazza e l'Heartless da soli. White cadde per terra, spaventata dall'aspetto dell'Heartless. La creatura cambiò maschera, mostrandone una con un ghigno malefico, esprimendosi in una lunga e profonda risata roca.
"A-aiuto..." bisbigliò lei.
La creatura si gettò contro di lei, tentando di schiacciarla con la mano destra. La ragazza rotolò a sinistra, evitando la mano, ma venendo colpita dal polverone che aveva alzato. White si rialzò velocemente, preparandosi ad un prossimo eventuale attacco. La maschera dell'Heartless cambiò nuovamente, mostrandone una furiosa, e la creatura incominciò a battere le mani sul terreno, tentando di colpire la ragazza. I colpi erano molto veloci e White a stento riusciva ad evitarli, tentando di spostarsi rapidamente. L'Heartless si fermò, risollevando le mani da terra. White era già stremata: affrontare due scontri di seguito, senza neanche avere l'aiuto di Lea, era impossibile per lei, non era sufficientemente allenata.
Quello, però, non era l'unico motivo per cui non se la sentiva di combattere.
Si sentiva tradita, sconfitta. Non riusciva ad accettare la realtà che il suo amico avesse scelto di stare dalla parte dei God Disaster, accusandola di averlo ucciso. Chris era il suo migliore amico, si fidavano uno dell'altro, perché le aveva fatto questo?
"Perché...?"sussurrò White. L'Heartless si preparò a caricare sulla ragazza, cambiando nuovamente maschera, questa volta in una allegra e spensierata.
"Sono sola... non posso farcela..." sussurrò nuovamente, delusa da sé stessa.
"Non ti arrendere White!"
Quella voce l'aveva colta impreparata, si era completamente dimenticata degli auricolari.
"L-lea?"
"Non puoi smettere proprio ora!" Un suono di spade si udì in sottofondo. "Ti prometto che appena troveremo la serratura di questo mondo scopriremo che cosa è successo al tuo amico... TE LO GIURO!"
"Lea..." sussurrò nuovamente.
L'Heartless si preparò e lanciò il suo corpo contro White, pronto a travolgerla.
"Lotta per i tuoi amici White! Non arrenderti mai! Non farti sconfiggere dai sentimenti!!!"

Il tempo si fermò. 

L'Heartless stava per ferire con gli artigli la ragazza, ma lei aveva già sollevato il Keyblade contro la sua "faccia". Una parola veloce riechieggiò nell'aria.
L'Heartless si gettò all'indietro gridando dal dolore: sulla sua maschera era comparso un grande frammento di ghiaccio. White mosse un piede in avanti e si girò di tre quarti, muovendo un braccio in cenno di sfida contro il suo avversario. L'Heartless cambiò maschera, questa volta era una compiaciuta, ma con un sorrisetto diabolico. White scattò in avanti,  pronta a colpire il petto della creatura. L'essere tentò di respingerla con il suo lungo braccio, ma la ragazza riuscì a rotolare in tempo. Una volta rialzatosi, utilizzò un altra volta un Blizzara, mirando sotto la testa. Questa volta, però, l'Heartless si mosse più velocemente, riuscendo ad evitare la magia e scaraventando White lontano da lui. La ragazza atterrò male, graffiandosi i gomiti e le ginocchia. L'Heartless rise nuovamente di gusto, portando le sue mani dalle unghie appuntite al petto. White si rialzò a fatica, gemendo dal dolore, ma allo stesso tempo sogghignando. La creatura cambiò la sua espressione in una di sorpresa.
"Non... posso arrendermi... davanti ad un Heartless presuntuoso!" Sogghignò lei, riprendendo l'equilibrio. 
L'essere cambiò nuovamente maschera, in una di pura rabbia, e sbatté le sue due mani sul terreno intorno a lui. Tre buchi oscuri comparirono intorno a White, circondandola, mentre un quarto comparì sotto l'Heartless, che vi si immerse con una piroetta. White aveva capito che sarebbe uscito da uno di quei tre buchi e rimase sull'attenti, pronta ad ogni possibile attacco a sorpresa. All'improvviso i due portali davanti a lei si chiusero, mentre un sinistro ghigno fuoriuscì da quello dietro di lei. White ebbe appena il tempo di girarsi che l'Heartless uscì dal portale roteando, colpendo nuovamente la ragazza. White ricadde nuovamente atterra, questa volta vicino all'Heartless, e le sue ferite incominciavano ad aprirsi, facendo uscire un po’ di sangue. La creatura la prese con una mano e la portò davanti a sé, ghignante. Incominciò a stritolarla, mentre lei tentava disperatamente di dimenarsi. L'Heartless ruggì davanti a lei, pronto a darle il colpo di grazia, ma White rivolse la punta del Keyblade contro il polso dell'essere.
"B-blizzara..." sussurrò lei, con il poco fiato che le era rimasto.
Il polso della creatura si ghiacciò immediatamente e, dal dolore, l'Heartless aprì la mano, lasciando libera White. La ragazza riprese fiato e saltò sul petto dell'Heartless. La creatura non si accorse della ragazza e White sfruttò quell'attimo di distrazione per usare il petto come trampolino, saltando al di sopra della sua testa. L'Heartless alzò il capo per vedere cosa stesse facendo, ma prima ancora di poter reagire, White aveva voltato il Keyblade, spezzando in due la maschera che aveva sul volto e ferendolo al petto. L'Heartless ruggì dal dolore, portandosi entrambe le mani al volto, sostituendo la maschera rotta con una nuova. White atterrò soddisfatta, preparandosi ad un nuovo attacco da parte della creatura. L'Heartless ora era infuriato, sbatteva le mani a destra e manca, e la sua maschera mostrava alla perfezione i suoi "sentimenti". L'Heartless aprì le braccia davanti a sé e incominciò a girare vorticosamente su sè stesso.
"Che diavolo sta... facendo..." si chiese White, affannata e ormai prossima al collasso.
L'Heartless incominciò ad avvicinarsi pericolosamente alla ragazza, alzando un polverone dal terreno e causando forte raffiche di vento. Doveva fermarlo o anche lei sarebbe rimasta travolta da quel tornado impazzito: ma come fare?
La ragazza guardò il suo Keyblade e tentò un gesto disperato. Portò il braccio con l'arma dietro di sé, caricando con le ultime forze che le rimanevano, e lanciò il Keyblade contro l'Heartless. Ormai era troppo vicino: se il colpo non fosse andato a buon fine, per lei non sarebbe rimasta alcuna speranza. L'Heartless si fermò di scatto, urlando letteralmente dal dolore:l'arma era riuscita ad attraversare il vortice da lui creato e la lama si era conficcata nel centro del simbolo degli Heartless. La creatura sembrava non riuscisse più a muoversi, incapace di togliersi la lama dal petto. White, utilizzando l'estremo delle forze, si avvicinò alla creatura e continuò a spingere con forza la lama nel petto.
"MUORI!" Esclamò con enorme rabbia.
La creatura mosse un braccio verso di lei, spingendola a terra insieme al Keyblade. Ma ormai la sua fine era giunta. White, usando l'arma come sostegno, si rialzò da terra.
L'Heartless stava morendo.
La maschera che aveva sul volto si staccò e tante altre, con espressioni differenti, comparirono da al "volto" incominciando a girare vorticosamente intorno ad esso. Le maschere mutarono espressione, in una di paura e sgomento, finché una voce terribilmente familiare non risuonò nell'aria.
"WHITE!" urlò la voce, più profonda e disperata rispetto all'originale. "Perché... perché mi hai fatto questo?!" 
Dal corpo degli Heartless incominciarono a comparire dei fasci di luce, finché tutto il corpo non ne fu pervaso, fino ad esplodere in una luce immensa, mentre un grande cuore di cristallo  usciva da esso. 
Ce l'aveva fatta. Era riuscito a sconfiggerlo.
La testa incominciò a girarle, il dolore delle ferite aumentò a dismisura, finché non cadde a terra, perdendo completamente di vista il mondo intorno a sé.
Un varco oscuro si aprì nuovamente al centro dell'area, ritornata silenziosa dopo la morte dell'enorme Heartless. Crisis uscì dal portale, serio in volto, avvicinandosi al corpo svenuto di White. La sollevò e la mise pancia all'aria per farla respirare meglio. Crisis l'appoggiò delicatamente per terra e le aprì con dolcezza la bocca. Prese da una tasca una strana bottiglia contente del liquido color oro e glielo fece bere con cautela, alzandole la testa. Le ferite più gravi incominciarono a rimarginarsi, mentre quelle più lievi sembravano essere scomparse. Le sussurrò qualcosa all'orecchio, dolcemente, e poggiò la testa a terra. La guardò per un'ultima volta, poi si girò e scomparve in un varco oscuro.
"Povero ragazzo..."
Una figura incappucciata era alzata in piedi davanti ad un ragazzo piegato sulle ginocchia. Il ragazzo sembrava stesse piangendo e aveva i vestiti pieni di sangue.
"Costretto ad osservare inerme la morte dei propri amici... sapendo di essere stato tradito dalla persona che teneva più a cuore..."
Chris alzò il suo volto, guardando direttamente quello della persona davanti a sé.
"Come ti senti adesso? Cosa percepisci con il tuo cuore?" Chiese, con voce neutra.
"Dolore... tristezza... rabbia..." rispose, singhiozzando tra una parola e un'altra.
"Vorresti liberartene? Vorresti diventare più forte e vendicarti di chi ti ha lasciato qui?"
Il ragazzo annuì, piangendo ancora. L'incappucciato alzò la mano destra, puntandola contro Chris.
"Dì addio al vecchio Chris..."
Una luce nera incominciò a generarsi intorno alla sua mano.
"E dai il benvenuto a Crisis, membro dei God Disaster!"
White aprì di scatto gli occhi, risvegliandosi da quell'incubo: cosa aveva appena sognato? Non era di certo un ricordo che apparteneva a lei, ma sembrava così realistico, come se l'avesse vissuto in prima persona. La ragazza si guardò intorno e cercò di capire dove era finita: sembrava una vecchia casa in legno, con mobili dello stesso materiale e con due comode poltrone verdi a lato. Lei era sdraiata su un divano, anch'esso verde, con la testa poggiata su uno dei bracci.
"White!" 
La ragazza alzò la testa e vide che nella stanza c'era anche Lea, che si precipitò davanti al divano di corsa.
"Per Kingdom Hearts, stai bene! Ero così preoccupato!" Esclamò lui, abbracciandola con foga.
White si controllò il corpo: le sue ferite erano scomparse, di alcune, invece, non erano rimasti che piccoli tratti. La debolezza era completamente scomparsa, mentre adesso si sentiva rinvigorita e piena di energie.
"Lea... mi hai curato tu?" Chiese lei, interrogativa.
Il ragazzo la guardò negli occhi, confuso.
"Quando ti abbiamo trovata avevi pochissime ferite e quindi avevo pensato che prima di svenire avessi usato una magia..."
La ragazza negò col capo, raccontando cosa era successo durante lo scontro e raccontandogli della strana morte dell'Heartless.
"Uhm... è molto strano. Se nessuno di noi due ti ha curata... chi può essere stato?" Si domandò lui, incrociando le braccia.
"Non lo so..." rispose lei, che aveva ancora più interrogativi a cui dare una risposta. "Come ci siamo finiti qui...?"
"È una lunga storia, ma vedrò di essere il più breve possibile..."
Dopo un anno dal settimo capitolo, sono ritornato. Come avete potuto ben notare il capitolo è stato tagliato a metà ( poi capirete il perchè) e la seconda parte dovrebbe arrivare a fine Luglio. Vi prometto che gli aggiornamenti saranno mensile se no vi avvertirò modifcando il capitolo precedente. Ci si vede !
P.s. L'Heartless di questo capitolo si chiama... indovinate un pò? Sentimenti Repressi. In un prossimo aggiornamento vedrò di postare una sua immagine. Ho deciso anche di modificare i primi capitoli a causa di alcune cose (il mondo di Salerno e altre cose simili).
  
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