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Autore: taisa    16/01/2009    2 recensioni
Qualcosa distorce il cielo terrestre, qualcuno minaccia la Terra... qualcuno deve difenderla.
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Crilin, Goku, Nuovo personaggio, Piccolo, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A NEW DIMENSION

A NEW DIMENSION

*

Un colpo solo

*

“Sparisci!” gridò Goku, mentre l’enorme sfera Genkidama si scagliò contro il suo avversario. “Non è così facile sconfiggermi!” urlò di rimando Kojin, estendendo le braccia davanti a sé, nel tentativo di fermare l’ultima salvezza dell’umanità.

La Genkidama toccò il terreno, producendo un enorme boato, facendo scuotere la Terra. Tuttavia, Kojin non sembrò preoccupato, e immobile restò in attesa che la sfera lo raggiungesse.

Sfortunatamente per lui la potenza della Genkidama risultò molto più distruttiva di quanto il mostro avesse preventivato.

Goku, in alto nel cielo, spinse la sfera con tutte le sue forze, fino a quando essa non si scagliò definitivamente sul suo avversario. Con un grido acuto, Kojin, finì in mille pezzi, disintegrato completamente.

Il Saiyan osservò l’opera di distruzione, e di salvezza al tempo stesso, che aveva compiuto la Genkidama. Sorrise, appena constatò che del suo avversario non era rimasta più nessuna traccia, “Ce l’ho fatta!” esultò, lasciandosi cadere al suolo.

Con un tonfo toccò il terreno, distruggendo parte delle rocce accanto a sé. Restò in mobile per alcuni secondi, con gli occhi chiusi ascoltando il ritmo del suo respiro affannoso.

Un rumore poco distante attirò la sua attenzione. Goku aprì lentamente gli occhi e al suo cospetto si riunirono le tre persone che lo avevano aiutato in quest’avventura.

Crilin e Piccolo lo guardarono dall’alto al basso, sorridendo. Chi più chi meno. Poco distante anche Vegeta lo aveva raggiunto, dandogli però solo le spalle.

“Sei stato straordinario Goku” si congratulò l’amico terrestre, posandosi le mani ai fianchi. Era sempre il migliore. E il Saiyan sorrise soddisfatto. “Ce la fai ad alzarti?” gli domandò apprensivo Piccolo, avvicinandosi di un altro passo.

Goku annuì e senza troppa fatica s’issò, sedendosi sul posto. “Ragazzi che faticaccia” si lamentò, nonostante la sua espressione raccontasse tutt’altro.

Vegeta gli rivolse le spalle, “Mpf, perdi sempre un sacco di tempo” brontolò. E mentre Crilin gli rivolse una smorfia confusa, Piccolo si limitò a guardare la sua nuca. La reazione di Goku fu una risata quasi divertita, “Hai ragione, dovrò escogitare un modo che mi consenta di essere più veloce” concordò.

Il terrestre guardò prima uno poi l’altro cercando inutilmente di comprendere il discorso. Anche al namecciano sfuggì qualcosa del vero significato, ma lui comprese parte dello strano dialogo criptato. Di conseguenza sorrise.

Goku si alzò in piedi, stiracchiandosi come se si fosse appena destato da un lungo sonno, “Allora? Che si fa adesso?” domandò con una naturalezza che aveva dello straordinario. Se qualcuno lo avesse guardato, in quel momento, avrebbe sicuramente creduto che aveva appena passato una giornata in un prato fiorito per una scampagnata, a discapito dei suoi abiti strappati e delle ferite su tutto il corpo.

“Io direi che possiamo andare al Santuario di Dio. Dende ci rimetterà in sesto in un attimo” suggerì Piccolo incrociando le braccia. Crilin annuì, “Sì, se torno a casa così sarà mia moglie a uccidermi!” asserì osservandosi da capo a piedi e appurando l’attuale stato dei suoi abiti. Goku non poté fare a meno di scoppiare in una sonora risata.

“Andiamo allora” stabilì il namecciano, ma a bloccarlo prima che potesse prendere il volo fu il piccoletto. “Ehi, aspetta Piccolo, cosa ne facciamo del bastone?” domandò mostrandogli l’oggetto che per tutto il tempo aveva tenuto saldamente in mano.

Piccolo osservò il pezzo di legno per alcuni istanti, “Lo porteremo a Dende. È giusto che lo conservi l’attuale Dio nel suo palazzo” rispose dopo attente valutazioni. Crilin annuì concorde. “Che state aspettando ancora, muovetevi!” sbottò il Principe, stufo di attendere. Vegeta fu il primo a prendere il volo, gli altri lo seguirono uno dopo l’altro.

*

“Ah! Perché siete conciati così?!” esclamò sbalordito il giovane Dio, osservando a occhi sgranati i quattro guerrieri che si erano presentati ai suoi occhi, uno più contuso dell’altro. Sembrava avessero fatto a gara su chi riuscisse a ferirsi maggiormente. Dura stabilire un vincitore.

A rispondere alla domanda del giovane namecciano fu Goku. Il Saiyan si grattò la nuca, ridendo un po’ nervosamente. “E’ una storia lunga” minimizzò.

Dende lo scrutò per alcuni istanti, infine sbuffò. “E va bene. Chi è il primo?” domandò avvicinandosi ai quattro.

*

Il primo a sparire fu, come da programma, Vegeta. Senza aggiungere una sola parola spiccò il volo stupendo tutti per il suo improvviso gesto. Sebbene nessuno si ponesse ulteriori domande sulle sue motivazioni.

Era fatto così e basta.

Piccolo rigenerò i suoi abiti, dopo essere stato guarito dal conterraneo. Incrociò le braccia e si allontanò a sua volta dal gruppo; pur restando sempre in loro compagnia.

“Grazie Dende, non so proprio come faremmo senza di te” lo ringraziò Goku, sentendosi come nuovo. Il piccolo namecciano si grattò la nuca con grande imbarazzo, “Oh beh, non faccio nulla di straordinario” mormorò decisamente a disagio.

“Bene” attirò l’attenzione di tutti Crilin, “Si sta facendo tardi, meglio che vada” stabilì. L’amico Saiyan annuì “Va bene, allora ci vediamo presto” lo salutò con il suo solito e immancabile sorriso. Il terrestre gli sorrise di rimando, poi porse il bastone al Dio del suo Pianeta. “Allora, Dende l’affido a te” disse porgendogli l’oggetto in questione.

Dende fece un cenno affermativo col capo, “Ok, non c’è problema” acconsentì afferrando il pezzo di lego. Successivamente si guardò attorno alla ricerca della persona di cui aveva bisogno. “Mr. Popo” disse solamente e il buffo assistente si avvicinò a lui comprendendo immediatamente il suo ordine. “Ci penso io” lo rassicurò prendendo in consegna l’oggetto magico.

Crilin compì un passo indietro facendo un cenno con la mano, “Ciao a tutti!” salutò prendendo il volo. Goku guardò l’amico svanire nel cielo, dopo averlo salutato a sua volta con un gesto della mano, “Sarà meglio che vada anch’io” annunciò in seguito.

*

Per la città dell’Ovest mancava poco. In volo, Vegeta osservò il paesaggio circostante, riconoscendo la strada che percorreva tutte le volte che tornava a casa dopo essere stato via per qualche ragione.

Istintivamente la sua mano si posò sulla fronte, assumendo un’espressione pensierosa.

*

“Sono a casa!” si annunciò Goku, varcando la soglia di quella piccola casetta ai piedi dei monti Paoz.

Il primo ad accoglierlo fu il primogenito, che si mostrò a lui con un libro in una mano. Evidentemente immerso nella sua lettura. Gohan scrutò con attenzione il genitore che entrò in salotto. Sembrò pensieroso nel guardarlo, come se Goku avesse qualcosa di strano. E sicuramente non erano i suoi abiti stracciati, quella non era di certo una novità.

“Ehm… p… papà. Posso farti una domanda?” gli domandò infine, cogliendo ciò che non andava nell’aspetto del padre. Goku si avvicinò al divano, dove il figlio era seduto, e annuì. “Certo dimmi tutto, cosa c’è?” lo esortò a parlare.

Gohan sembrò pensarci su ancora per pochi istanti, poi additò il volto del genitore, “Cos’hai fatto in fronte?” espose quindi il suo dubbio.

L’adulto lo guardò perplesso per un istante, successivamente si tastò il luogo indicato dal figlio comprendendo le sue parole, rise. “Oh nulla, ho preso una piccola botta” spiego, non convincendo affatto il ragazzo.

“Goku!” esordì severa la moglie del guerriero, che lo minaccio con uno straccio alla mano. “Si può sapere dov’eri finito? Che fine ha fatto il pesce che dovevi pescare?!” s’infurio.

Il Saiyan ci pensò per alcuni secondi, “Oh cavolo!” esclamò quando, infine, si ricordò di un piccolo dettaglio.

*

FINE

*

*

lilac: Innanzitutto ti ringrazio sentitamente per aver seguito fino a qui questa piccola storia che aveva l’unica pretesa di essere il più “dragonballiana” possibile. Lo scopo era appunto costruire una specie di puzzle prendendo in prestito pezzi del maestro. Spero sinceramente che anche l’ultimo tassello sia stato all’altezza. Andando oltre (ma forse è meglio di no XD), spero di non averti ucciso definitivamente! Grazie mille del sostegno (e della chiacchierata pubblicamente privata XD).

  
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