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Autore: xT Zealot    02/07/2015    0 recensioni
"Questi compagni resteranno con voi per tutto il resto del vostro periodo qui alla Beacon, quindi fate attenzione a scegliere qualcuno con cui possiate lavorare bene. Ciò detto, la prima persona che vedrete dopo essere atterrati sarà il vostro partner per i prossimi quattro anni." [Versione pseudo-romanzata/Universo Alterato]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Blake Belladonna, Ruby Rose, Weiss Schnee, Yang Xiao Long
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NDT: Questo secondo capitolo riprende i fatti dell'episodio 9 della prima stagione.

Link agli episodi della prima stagione di RWBY: https://www.youtube.com/playlist?list=PLUBVPK8x-XMhCW2fW7ZYlD9MHjvmT8IGK


First Mornings - Prime Mattine

Il rumore era quasi impercettibile ma, anche così, fu sufficiente affinché le sensibili orecchie di Blake lo captassero facendola svegliare. Anche il fatto di avere il sonno leggero le fu di aiuto; una conseguenza del tempo passato con i White Fang prima e dopo il loro cambiamento. Dormi quando puoi ma sii sempre pronta ad uscire per il prossimo assalto o la prossima missione.

"Può lasciarlo lì, ci penso io," sentì delle rassicurazioni sussurrate.

Era difficile però uscire da un letto perfettamente morbido e caldo. Per via dei prolungati boicottaggi e delle proteste i membri dei White Fang si trovavano spesso a dormire per strada e Blake, naturalmente, all'epoca non aveva fatto eccezione. Le vere basi e i rifugi che costruivano per loro stessi erano migliori ma non di molto, perché un buon numero degli edifici era stato riconvertito sul momento. Tendevano ad essere sovraffollati, con materassi duri e coperte sudicie che dovevano essere condivise con altri.

E anche se doveva condividere la stanza con le sue tre compagne, la prima impressione di Blake del loro dormitorio era stata positiva perché era evidente che la camera era stata progettata per ospitare quattro persone. A parte lo stesso numero di letti allineati lungo una parete della stanza, c'erano quattro scrivanie dall'altra parte comprese di mensole sopra ciascuna di esse attaccate al muro. Con una libreria situata sotto l'alta finestra, Blake avrebbe avuto diversi posti dove mettere la sua collezione di romanzi oltre che i loro libri di testo. Beacon era una scuola di combattimento, ma era pur sempre una scuola.

Lottando contro la pigrizia Blake si mise seduta sul letto e si strofinò gli occhi, cercando di svegliarsi. Uno sguardo verso la porta d'ingresso le fece notare che era socchiusa, e che una serie di valigie e altri bagagli erano impilati proprio di fianco ad essa.

Entrando, Yang trasportò in ciascuna mano una valigia che pareva sul punto di scoppiare dalla quantità di oggetti che conteneva. La bionda non sembrava risentire del loro evidente peso dal modo in cui le aggiunse al mucchio senza apparentemente fare il minimo sforzo. Stava per tornare indietro a prendere il resto quando vide che Blake era sveglia.

"Buongiorno, Blake!" La salutò con un cenno della mano e un sorriso amichevole.

"Buongiorno, Yang." La sua voce era un po' roca e non sembrava essere ancora del tutto sveglia perché alzò una mano per nascondere uno sbadiglio. "Che stai facendo?"

"Recupero le nostre cose. Le hanno portate qui giusto un minuto fa."

Blake avrebbe dovuto intuirlo. La gigantesca nave volante che li aveva portati lì non aveva trasportato solo gli studenti. Anche se la Beacon offriva loro un alloggio e altre comodità, gli studenti dovevano provvedere ai propri vestiti e agli altri effetti personali che erano stati etichettati e immagazzinati nella stiva. Quando avevano ricevuto le loro chiavi e le loro stanze il giorno prima, era stato detto loro che le loro valigie sarebbero arrivate prima dell'inizio delle lezioni.

La ragazza fauno diede un'occhiata all'orologio e vide che erano le sei e cinque. Beh, le loro cose erano arrivate come promesso ma Blake avrebbe preferito avere un giorno intero per potersi sistemare come si deve; le lezioni iniziavano quel giorno. Non che a qualcuno fosse venuto in mente di obiettare il giorno prima, perché gli sforzi compiuti durante la loro iniziazione si erano fatti sentire e tutti non avevano desiderato altro che crollare sui propri letti subito dopo averli ricevuti.

L'orario mattiniero non aveva per niente smorzato l'entusiasmo di Yang, la ragazza stava mormorando un motivetto che Blake non riconobbe mentre andava a recuperare il resto dei loro bagagli. Quando uscì dal letto, Blake vide che Ruby e Weiss stavano ancora dormendo. Ai piedi del letto dell'ereditiera c'erano delle valigie bianche accuratamente impilate.

Ah, giusto. Non tutti avevano dovuto aspettare perché Weiss aveva contattato il suo fattorino personale che aveva portato le sue cose nella loro stanza.

"Vuoi una mano, Yang?"

La ragazza era già scomparsa in corridoio, ma aveva sentito la domanda di Blake. "Eh, se vuoi. Non c'è rimasto molto-" Si sentì un'esclamazione e un tonfo.

"Yang?" I rumori spinsero Blake ad affrettarsi a raggiungere la porta aperta. Ad accoglierla fu la vista della bionda piegata per controllare l'etichetta di un borsone nero di cui teneva le cinghie ma che non stava sollevando. Blake non ebbe bisogno di vedere il suo nome sull'etichetta per riconoscere il suo bagaglio.

"Cos'hai qui dentro?" Chiese Yang. "Mattoni?"

Blake sorrise divertita. "Libri."

La sua partner le rivolse una rapida occhiata prima che il suo piede nudo toccasse il borsone, seguito poi da uno scossone di prova per sentire il rumore di carta sfogliata. "... Quella era la mia seconda ipotesi."

"Lo prendo io."

Yang ignorò la mano protesa. "Nah, ci penso io." A differenza del suo precedente tentativo, questa volta alzò il borsone con la stessa facilità degli altri. "Dovevo solo compensare il peso."

Blake non ne dubitava. Il giorno prima aveva visto l'attaccabrighe picchiare un Ursa a forma di orso spedendolo contro diversi alberi della Emerald Forest, seguito dall'incredibile spettacolo del tenere aperto il becco di un Nevermore con un braccio mentre l'altro gli sparava pallottole giù in gola. Non sarebbe stata messa in difficoltà così facilmente da un paio di libri, indipendentemente che fossero con la copertina rigida o morbida.

Se Blake non l'avesse visto prima avrebbe faticato a credere che la prosperosa bionda che girava in canottiera e pantaloncini corti riprendendo a canticchiare il suo motivetto fosse la stessa persona che aveva compiuto quelle imprese. A confronto con l'infantile innocenza e la timidezza di sua sorella, Yang era molto più spensierata e sicura di sé, come aveva chiaramente dimostrato dal modo entusiasta in cui aveva salutato Blake durante il loro primo incontro trascinandosi dietro una timida Ruby.

Alla ragazza fauno piaceva, ed era quel carattere che l'aveva convinta a sceglierla come partner. Anche la facilità con cui l'aveva trovata aveva aiutato molto, perché la bionda stava urlando a nessuno in particolare durante la sua 'noiosa' passeggiata in mezzo al territorio infestato dai Grimm. Blake aveva osservato lo scontro di Yang con gli Ursa dalle ombre e visto con i propri occhi la sua incrollabile fiducia di fronte al pericolo... seguita da un'esplosione di potere e di rabbia quando una ciocca di capelli biondi aveva portato alla morte di uno dei mostri.

Stranamente, Blake aveva trovato la sua rabbia quasi comica considerando il motivo per cui era scoppiata, ed era intervenuta per occuparsi del secondo Ursa. Di fronte al corpo del mostro che crollava, un paio di occhi lilla avevano incrociato i suoi ambrati e Blake le aveva rivolto un sorriso che Yang aveva ricambiato, con una battuta di spirito ad indicare un cambio nelle sue emozioni. Erano seguite molte altre battute che avevano fatto alzare gli occhi al cielo a Blake oppure l'avevano fatta sorridere, ma ogni azione era accompagnata da un'aria divertita e dalla certezza di poter sopportare tutto questo per i prossimi quattro anni.

C'erano ancora altre valigie, e Blake salutò Ren che stava svolgendo il loro stesso compito - con l'aria per niente felice - prima di cercare le etichette con il nome Belladonna scritto sopra. Sorpresa, Blake ne trovò solo una - le altre tre erano etichettate Xiao Long. Il fatto che Yang aveva tenuto i propri bagagli per ultimi colpì la ragazza fauno, che prese una delle tre valigie per portarla dentro con la propria.

"A proposito," disse Yang quando le passò di fianco, "sono arrivate anche le nostre uniformi. Le ho messe sulla scrivania. Puoi andare a fare una doccia e cambiarti per prima."

"Tu hai portato la maggior parte delle valigie," protestò Blake, che non voleva accettare una simile gentilezza senza discutere. "Dovresti andare tu per prima."

"Ti stancheresti di aspettare, fidati." Poiché aveva nuovamente le mani occupate, Yang dovette scuotere la testa con decisione per attirare l'attenzione di Blake verso la sua lunga chioma di capelli disordinati. "Questi piccoli necessitano di attenzioni speciali." Usò un piede per chiudere la porta con un calcio. "Inoltre, devo trovare il mio asciugacapelli."

Beh, su questo non poteva discutere. "Grazie."

Le uniformi erano appoggiate su una scrivania proprio come Yang aveva detto, accuratamente piegate e protette dalla plastica. Con esse c'erano quattro tazze che avevano il simbolo della Beacon stampato su di esse, cosa che divertì Blake come non mai quando ricordò che il preside ne aveva sempre una in mano. Lei preferiva il the al caffé ma, per quel che ne sapeva, quella che Ozpin beveva sempre poteva essere qualsiasi cosa. Prese la sua uniforme e l'attacapanni che era stato fornito ma lasciò le tazze per dopo.

Se c'era una cosa di cui Blake poteva lamentarsi riguardo ai dormitori era che la porta a sinistra ospitava un solo bagno mentre quella a destra era un armadio dove riporre i vestiti. In un gruppo di quattro persone pensava che sarebbe stato più efficiente avere due bagni per stanza in modo da non rallentare troppo le cose, ma ritenne che i bagni e le docce pubbliche potessero compensare se gli studenti erano disposti a fare il tragitto per raggiungerle, cosa che loro, dopo le avventure nella Emerald Forest, avevano fatto.

Scacciò quella preoccupazione non appena entrò in bagno e chiuse la porta a chiave dietro di sé. Ora che aveva la sua privacy...

Le sue orecchie ricoperte di pelo viola approfittarono della loro libertà non appena Blake sciolse il fiocco, flettendosi e muovendosi in modo da allentare l'indolenzitura. Anche se era stata attenta a scegliere una copertura che fosse comoda, tenerle legate tutta notte e limitate al minimo dei movimenti le aveva causato qualche disagio che doveva essere alleviato. Un piccolo prezzo da pagare.

Fece scorrere l'acqua prima di togliersi il pigiama, ed era abbastanza calda dopo che Blake ebbe tirato fuori la sua uniforme appendendola alla porta. Questa non volta non riuscì a sopprimere le fusa sapendo che le sue compagne non potevano sentirla, mentre il calore dell'acqua impregnava e rilassava il suo corpo. Poteva fare i tipici rumori che la gente pensava potesse fare un fauno felino come lei, ma le piaceva fare una doccia calda esattamente come qualsiasi umano.

Questo era uno dei motivi per cui la teoria che certa gente sosteneva - che fosse uno scherzo crudele o pensata in tutta serietà non aveva importanza - che i fauni si leccassero l'un l'altro per pulirsi la faceva così tanto agitare. Le sue orecchie feline si appiattirono contro la sua testa per fare in modo che nei suoi sensibili canali uditivi entrasse meno acqua possibile.

Rimase solo il tempo necessario, consapevole della presenza delle altre. Uscì dalla doccia e usò gli asciugamani forniti per asciugarsi. Poi, con lo stomaco contratto per l'eccitazione, Blake indossò la sua uniforme.

Scelse di non indossare i calzini e anche se aveva qualche riserva nel portare la gonna, alla fine lasciò perdere. Le avevano preso le misure in precedenza, ma rimase comunque leggermente impressionata nel notare quanto la camicia, il gilet e la giacca le calzassero alla perfezione. Le gentili e naturali tonalità di marrone erano gradevoli alla vista. Lo specchio le permise di vedersi e Blake non fu in grado di reprimere il sorriso che si allargò sul suo volto.

Eccoci qui, disse mentalmente rivolta al suo riflesso. Blake Belladonna: studentessa di Beacon e futura Cacciatrice. Pronta ad iniziare la nostra nuova vita?

Sentì le proprie orecchie agitarsi per l'eccitazione che quei pensieri le avevano provocato, e lo specchio le permise di vedere il movimento.

Oh... giusto. L'entusiasmo diminuì, come pure il suo sorriso. Sospirando, il fauno prese il frontino e lo indossò prima di legare nuovamente il fiocco per nascondere alla vista le sue orecchie.

Forse per merito di Yang o di sua spontanea volontà, Ruby si era svegliata e, curiosamente, stava ammirando la propria uniforme. Sentendo Blake arrivare, la giovane leader si voltò e la ragazza fauno dovette reprimere l'impulso di agitarsi nervosamente di fronte a quello sguardo intenso e argenteo che la stava esaminando così attentamente.

"Fantastica," disse Ruby con un sospiro.

Blake non ebbe finito di sentire il comrplimento che già sentì le sue guance arrossire. Non sapeva come rispondere, ma venne risparmiata quando Ruby afferrò il suo mantello e scomparve in una cascata di petali rosa. Blake percepì una folata di vento e sentì un rapido "Buongiorno Blake!" al suo fianco che terminò con una porta chiusa alle sue spalle.

L'imbarazzo fu momentaneamente sostituito dallo stupore mentre Blake girò la testa. Non aveva mai visto Ruby muoversi così velocemente prima di quel momento.

"E' la sua Sembianza."

Blake si voltò e vide Yang seduta di fronte ad una valigia aperta, con una serie di oggetti - compreso un asciugacapelli giallo - sparsi intorno a lei. "La velocità?"

Yang annuì. "A-yup."

"Impressionante." Il commento fu sincero. Da una ragazzina che maneggiava una falce gigantesca, Blake non si aspettava una simile abilità. Lei stessa era veloce, ma quando Ruby si era mossa non era riuscita neppure a seguirla. "Credo di immaginare quale sia la tua."

"Appariscente, lo so," ammise Yang con aria orgogliosa. La ragazza raccolse una serie di bottiglie di shampoo e balsamo dalla valigia e le lasciò vicino all'asciugacapelli. "Anche la tua è molto figa. Non sono riuscita a vederla bene ma sei in grado di creare cloni di te stessa?"

"Copie temporanee," spiegò Blake, con espressione ugualmente orgogliosa. "Riesco a usarle solo come distrazioni e potenziamenti però."

"Davvero?" Yang aggrottò la fronte in modo esagerato. "Quindi immagino tu non possa usarle per qualcosa di utile come ad esempio mandarle a lezione? Fare i compiti al posto tuo? Pettinarti i capelli?"

Il tono della sua partner era scherzoso ma non impedì ad un cipiglio - per niente esagerato - di comparire sul viso di Blake, mentre la ragazza si irrigidiva rispondendo in tono difensivo. "No."

"Woah calma." Yang alzò le mani in segno di resa, con un'espressione dispiaciuta. "Era solo uno scherzo, ma mi dispiace se ti ho offesa. Non fraintendermi; quella roba ninja è davvero figa."

Le scuse sincere e il pensiero che scherzare era una cosa che la sua partner amava fare apparentemente rilassarono la sua postura. Il complimento servì a spazzare via tutta la sua irritazione. Blake sapeva che la sua reazione non era del tutto colpa di Yang. Come fauno aveva imparato ad aspettarsi insulti e commenti degradanti da un umano e lo scherzo, anche se innocente, aveva risvegliato una reazione istintiva.

Sarebbe stato uno scherzo se avesse saputo? Si chiese Blake. Yang e Ruby erano entrambe ragazze gentili, ma la cosa si estendeva anche ai fauni? Gli umani potevano essere i migliori degli amici tra di loro, e i peggiori dei nemici con un'altra razza. Da Weiss si aspettava un atteggiamento ostile, ma le interazioni tra gli altri due membri del gruppo e i fauni erano ancora un'incognita.

Blake esitava a chiedere, ma aveva visto altri della sua razza essere accettati alla Beacon. La cosa migliore da fare era aspettare e osservare, anche se non sapeva che benefici ne avrebbe tratto alla fine. Pregiudizi o no, Blake non aveva intenzione in nessun caso di rivelare loro la sua identità. Non tanto perché era una ragazza fauno, ma perché alla fine la cosa avrebbe fatto emergere i suoi legami con i White Fang e questo avrebbe causato un danno irreparabile, soprattutto con l'ereditiera Schnee.

La stanza si era fatta silenziosa, se si escludeva il rumore dell'acqua corrente. Blake scelse volontariamente di non rompere quel silenzio, e sperò che Yang tornasse a riordinare le sue cose. Con sua sorpresa, la ragazza dai capelli corvini vide la compagna osservarla proprio come Ruby aveva fatto prima. Gli angoli della bocca le si incresparono.

"Stai proprio bene con quella per essere una ninja."

Il complimento provocò lo stesso rossore di prima. Abbassando lo sguardo per nascondere le guance, Blake giocherellò con l'orlo della gonna. "Non sono un'amante di questo tipo di tenuta."

"Sembri invece essere un'amante di quel fiocco," ribattè Yang. "Non credo di averti mai vista senza."

Blake continuò a giocherellare con il tessuto ma la sue guance arrossirono ancora di più. Yang aveva fatto cenno al fiocco in precedenza, ma era successo prima che diventassero partner e Blake riuscì a rispondere con noncuranza. "E' un oggetto importante per me."

"Oh." Non stava guardando Yang, ma Blake sentì il suo tono abbassarsi. Poi riprese con un allegro, "Beh, ti posso capire! Ruby indossa sempre quel suo mantello a meno che non stia dormendo. E ti ho già detto che il fiocco mi piace. Ti dona."

Il sollievo di come una scusa così semplice l'avesse salvata incoraggiò Blake ad incrociare lo sguardo caloroso di Yang. "Grazie."

Yang annuì con un sorriso smagliante prima di tornare a rovistare tra la sue cose, felice che qualsiasi incomprensione fosse stata risolta. Blake si trovò a camminare con passo quasi allegro verso la pila di valigie, individuando le proprie cose da mettere in ordine.

Il rumore della doccia che veniva chiusa fu fin troppo evidente vista la tranquilla atmosfera che si era creata. Un minuto dopo la porta si spalancò e uscì la leader del team RWBY, con indosso la sua uniforme scolastica. A differenza di Blake aveva indossato i calzini, e la ragazza fauno notò che Yang aveva detto la verità riguardo al mantello, perché Ruby lo stava portando sulle spalle.

Il mantello si alzò seguendo la piroetta che la ragazzina fece per mostrare il suo completo. Quando si fermò, osservò le sue compagne con la chiara aspettativa di sentirsi fare dei complimenti. Le sue braccia rimasero allargate, come pure le sue labbra.

Blake continuò a trovare impossibile resistere a Ruby quando la sua bolla di entusiasmo la trascinava dentro di sé. Si sentiva contagiata da quell'energica allegria che non era soddisfatta di restare intrappolata in un corpo così piccolo. Quindi quando la sua leader la guardò con un sorriso smagliante, Blake dovette sorridere a sua volta e rispondere con un cordiale, "Magnifica."

Soddisfatta dell'approvazione di una delle sue compagne, Ruby si voltò verso l'altra... e impallidì considerevolmente.

Blake vide la fonte del suo terrore. Alzandosi dal pavimento con movimenti lenti, Yang si rimise in piedi in tutta la sua altezza. Qualsiasi espressione ci fosse sul suo viso fece scuotere la testa a Ruby in segno di diniego.

Yang per tutta risposta annuì.

La testa di Ruby si mosse ancora più freneticamente.

Yang annuì più rapidamente e fece un passo verso la sorella.

Ruby indietreggiò e lanciò un'occhiata da sopra la sua spalla verso il bagno che pareva adesso così lontano.

Yang sfruttò quell'attimo di distrazione per andare alla carica.

Ruby lanciò un "Eeped!" e fuggì precipitosamente, afferrando la porta con tutta l'intenzione di sbatterla in faccia alla bionda. Per una che aveva la velocità come sua Sembianza, fu troppo lenta. Non appena la sua mano afferrò la maniglia fu costretta a lasciarla andare perché Yang le saltò addosso.

Dalla sua posizione seduta Blake non poteva vedere cosa, esattamente, stesse succedendo quando le sorelle sparirono e subito dopo si sentì il rumore di entrambe che cadevano per terra. A chiunque non fosse abituato ai loro siparietti sarebbe potuto sembrare che una delle due stesse venendo strangolata... cosa che perfino Blake doveva ammettere stava probabilmente succedendo.

"Troppo carinaaaaaaaaaaaaa!" Si sentì Yang esclamare.

Blake dovette appoggiare la testa contro una pila di valigie, chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro per non scoppiare a ridere.

Nell'unico letto ancora occupato, Weiss si girò per dare meglio loro la schiena.


= Due Anni Prima =

Il cavaliere la stava aspettando in fondo alle scale. Con un ginocchio appoggiato a terra, la testa nascosta da un elmo e le nocche piegate avvolte nell'armatura appoggiate sul pavimento di marmo, sembrava un guardiano silente in attesa di ordini o, in questo caso, intento a sorvegliare finché la presenza di un intruso non l'avrebbe fatto alzare in tutta la sua considerevole altezza. Una colonna ospitava una spada lunga ugualmente gigante, abbastanza vicino da permettere al cavaliere di afferrarla e armarsi per annientare qualunque cosa potesse rivelarsi una minaccia.

Quando Weiss scese dalle scale e un tacco risuonò contro le bianche piastrelle, il cavaliere rimase al suo posto e non la degnò neppure di uno sguardo.

Per quanto la sua armatura fosse enorme, la sua stazza e la sua altezza apparivano quasi modesti a confronto con l'ingresso principale del palazzo Schnee. Le scale dalle quali era scesa l'ereditiera erano alte tre piani, e la sala si allungava in modo impressionante verso le massicce doppie porte dell'ingresso. Lungo i muri erano appesi ritratti di membri della famiglia e antenati Schnee, insieme a costose pitture ad olio e paesaggi meravigliosi, in particolare la Cava Schnee.

Per sfoggiare ancora di più la ricchezza della famiglia, un buon numero di statue, vasi, e perfino armi antiche con decorazioni e ricoperte di lucido per contrastare i segni del tempo erano in bella mostra. Appeso al soffitto c'era un lussuoso candelabro di cristallo. In risposta alla notte che stava calando, le candele erano accese per fornire un'illuminazione che faceva risplendere l'intera struttura.

Alcuni aspetti del palazzo potevano apparire medioevali, ma tutto era stato fatto per mostrare come la famiglia Schnee avesse raggiunto una tale importanza in una sola generazione, quando il nonno di Weiss aveva formato la SDC e aveva ottenuto grossi guadagni prima di lasciare le redini a suo figlio. Anche se la SDC era giovane a confronto con altre compagnie di Dust che erano arrivate prima di essa, nessuna si era ingrandita tanto o così velocemente. Le dimensioni del palazzo e le ricchezze che conteneva mostravano a tutta Remnant chi era più importante quando si trattava di fornire all'umanità la sua più grande scoperta e la chiave della sua civiltà.

Weiss si mosse lungo la sala, scomparendo in uno dei corridoi dove le piastrelle di marmo cedevano il passo a costosi tappeti. Ulteriori sfoggi di ricchezza materiale erano allineati in bella mostra da un lato, mentre l'altro aveva una serie di finestre che fornivano una vista limitata del buio cortile e dello sfarzoso giardino che i giardinieri avevano modellato con cura, domando la natura con contorni arrotondati e cespugli di rose. Il palazzo Schnee era un monumento che trasmetteva grandezza.

Quel luogo era anche una fortezza. Il palazzo aveva un'ampia serie di difese tecnologicamente avanzate, e sistemi di rilevazione in quelle vetrine vecchio stampo progettate per tenere lontani gli intrusi. Dietro i quadri c'erano telecamere di sicurezza. Fuori, c'era un'invisibile rete laser configurata per rispondere agli attacchi sia di umani che di non umani. Determinate piastrelle sul pavimento erano trappole a pressione che potevano scatenare armi biologiche o meccaniche. C'erano almeno due rifugi fortificati dove i membri della famiglia Schnee potevano rifugiarsi ed essere completamente al sicuro finchè il pericolo non fosse passato o non fosse stato eliminato.

Era una prigione. Tutto ciò che era progettato per tenere lontane le persone aveva anche lo scopo di tenere rinchiusa lei.

Un paio di servitori, a mani vuote e dal passo rilassato, parlavano di ritirarsi nei loro alloggi. Avevano comunque la schiena dritta e, non appena videro l'ereditiera, fecero presto ad inchinarsi. Weiss non rispose, oltrepassandoli con passo deciso con la pergamena stretta al suo fianco.

Il profumo residuo di una cena recentemente preparata aiutarono Weiss a localizzare il suo obiettivo, anche se sapeva dove trovarlo. Tutto lì si muoveva come gli ingranaggi di un orologio, incluse le abitudini. Una prolungata giornata di lavoro voleva dire un tardo rientro alla sera. Per fortuna, in quei casi ci sarebbe stato un pasto rilassante cucinato da un membro dello staff che sarebbe stato sul punto andare a letto, in modo da potersi poi alzare in tempo per la colazione. In seguito, un drink e una revisione dei dati finanziari sui guadagni del giorno per prepararsi a ciò che poteva succedere l'indomani.

Era una serata tranquilla. Ancora meglio, era una serata che era stata preceduta da altre molto simili. Niente porte sbattute, niente urla, nulla di rotto o di gettato a terra. Weiss si era preparata ad un momento simile ed era inconcepibile non sfruttare un'occasione così perfetta. L'umore era calmo e le sue argomentazioni non sarebbero state messe da parte così rapidamente.

Tutto ciò che serviva era una telefonata per rovinare tutto, una sola brutta notizia annunciata da un servitore per rovinare l'intera atmosfera. Per esperienza sapeva come le cose potessero precipitare in brevissimo tempo. Doveva agire in quel momento.

La sala da pranzo principale non era così imponente, ma era comunque troppo grande per le poche persone che effettivamente consumavano lì i loro pasti. Al centro c'era un lungo tavolo che aveva uno squisito panno di seta appoggiato sulla sua superficie. Sopra al profumo del cibo, Weiss poteva sentire l'odore del lucido lasciato dai pannelli sui muri; evidentemente lo staff delle pulizie era riuscito a passare prima dell'arrivo del padrone.

La figura solitaria era seduta ad un'estremità del tavolo, occupando una delle tante sedie che lo circondavano ma che venivano usate raramente. Come Weiss sospettava, si intravedeva l'illuminazione della pergamena che aveva in mano, con un dito sospeso a mezz'aria mentre lei faceva il suo ingresso. Poco distante notò un bicchiere che conteneva una generosità quantità di un liquido sconosciuto. Il colore rispecchiava ciò che c'era nella bottiglia di cristallo - vuota per un quarto.

Osservando la costosa bottiglia e come la luce del vicino focolare danzasse sulla sua superficie cristallina, Weiss si chiese se, come pensava, andasse a suo vantaggio il fatto che l'uomo avesse preso qualcosa dall'armadietto dei liquori - tenuto sotto chiave per evitare l'inserimento di veleni.

Per fortuna non era mai stato tipo da indugiare in un simile vizio, per quanto furioso diventasse. Se Weiss doveva conferirgli un merito, era la sua convinzione che una strada simile avrebbe solo peggiorato la situazione, sia in ufficio che a casa. Al contrario, si limitava a pochi sorsi per liberarsi abbastanza dello stress da facilitare il sonno. La ragazza sperava che il liquore la aiutasse a mantenere la discussione strettamente professionale.

Tuttavia, era pronta a metterla sul personale se fosse stata costretta.

Weiss prese una sedia dalla parte opposta del tavolo. Avvicinarsi di più non avrebbe giocato a suo favore, e sapeva che sarebbe stato un insulto per entrambi se ci avesse provato. Si sedette e presentò la sua pergamena.

Sentiva lo sguardo di lui su di sé, quegli occhi che aveva ereditato osservavano ogni suo movimento. Aveva messo da parte il bicchiere ma la pergamena era rimasta di fronte a lui, soprattutto quando aveva visto quella di lei. Lo sguardo non piegò la postura di Weiss, né fece esitare i movimenti delle sue dita mentre digitava sullo schermo.

Alla fine al rumore del fuoco scoppiettante si aggiunse un beep insistente e un segnale luminoso si accese. Durò solo un secondo, il tempo per lui di accettare il trasferimento che avrebbe caricato i file di Weiss sul proprio schermo. Il suo sguardo azzurro ghiaccio si spostò dalla ragazza, per poter esaminare le informazioni.

Quello di Weiss invece rimase concentrato su di lui. La ragazza appoggiò la pergamena sul tavolo ricoperto di seta, ma non rilassò la propria postura. Era qualcosa di più dei profili, degli schemi, e del resto dei dati che aveva raccolto; doveva fargli capire che il suo comportamento era serio, e non l'egoistica richiesta di una ragazzina di quindici anni che attraversava una fase di ribellione.

Attenta a possibili avvisaglie di pericolo, dovette assicurarsi di non lasciare trasparire il suo sollievo quando non ne vide. L'uomo era piegato leggermente in avanti, con una mano teneva la pergamena perfettamente dritta mentre con l'altra scorreva, con un lento e costante movimento del dito, le informazioni sullo schermo in sequenza, ma prendendosi il tempo di leggerle accuratamente. Non si fermò mai per prendere il bicchiere al suo fianco.

Sfortunatamente, la ragazza capì che non era arrivato molto lontano nella lettura quando disse, "pensavo ne avessimo già parlato."

Weiss dovette reprimere la propria irritazione, ricordando a se stessa che stava ancora osservando la pergamena. "Te ne ho accennato, ma la situazione al tempo non ha lasciato molto spazio per discuterne in modo soddisfacente."

Era successo un mese prima e due settimane dopo l'ennesimo funerale. Weiss in seguito avrebbe capito di avere agito troppo presto. Non tanto per via dell'elaborazione del lutto - entrambi ormai avevano passato quella fase - quanto piuttosto per il lavoro che doveva essere fatto per individuare un adeguato sostituto. Quello e le condoglianze ai familiari, la revisione delle misure di sicurezza, altre forme di contenimento dei danni gli avevano fatto scambiare appena due parole con lei sull'argomento prima di uscire di casa.

L'uomo fece un lieve cenno con la testa ma poco altro. Fu solo dopo un altro movimento delle dita e una lettura con lo sguardo che Weiss vide la mano che teneva la pergamena irrigidirsi solo per un istante. Aveva tenuto il conto del numero di movimenti delle dita e intuì che stesse leggendo abbastanza a lungo da notare le chiare somiglianze dei profili.

I loro nomi, la loro reputazione, e il loro prezzo sostenevano le loro raccomandazioni. Weiss aveva fatto molte ricerche per assicurarsi di scegliere non solo i migliori, ma anche i più compatibili con lo stile di combattimento che aveva scelto.

Quello, almeno, sembrò incontrare l'approvazione di suo padre. Dopo avere letto l'ultimo dei profili mormorò, "uno stile elegante."

L'unico degno di una Schnee. Una spada poteva apparire antiquata in un modo pieno di tecnologie avanzate, ma era un'arma che permetteva di apprendere più di un semplice stile di combattimento: aiutava a sviluppare disciplina, equilibrio, resistenza, grazia, velocità, e coordinazione. Quel particolare stile di spada sfruttava queste caratteristiche con stoccate rapide ed eleganti, con l'intento di uccidere il nemico con colpi puliti e accurati, non con i fendenti maldestri e selvaggi di un'arma più ingombrante.

Inoltre, la tecnologia poteva essere diventata l'elemento predominante della loro società ma gli elementi mistici che l'umanità aveva padroneggiato consentivano loro di superare quei limiti. Weiss aveva tenuto in considerazione le sue abilità nella costruzione della propria arma.

Quel particolare aspetto non passò inosservato. L'uomo girò la pergamena in modo da farle vedere il progetto prima di dire in tono di disapprovazione, "questo non l'hai fatto tu."

Mentirgli non sarebbe servito a nulla. Mantenendo un'espressione neutrale, Weiss ammise, "No. Ho convinto Fulgun ad aiutarmi con il design sulla base delle idee che gli ho fornito e le risorse che avremmo avuto a disposizione."

Un sopracciglio di lui si alzò, forse perché non si aspettava che lo ammettesse, o forse perché non si aspettava che lo facesse così facilmente. Girò nuovamente la pergamena verso di sé, "il design è unico così come le idee. Se le risorse saranno a disposizione o no, resta da vedere."

Weiss sentì le proprie sopracciglia abbassarsi, la propria pelle immacolata distendersi con essi, ma non disse nulla.

Il resto della lettura continuò in silenzio. Quando ebbe finito, l'uomo mise da parte la pergamena e prese finalmente in mano il bicchiere. Weiss interpretò quella mossa come un tentativo di prendere tempo per ripensare ai dettagli e decidere in che modo affrontare la questione. Era un modo diplomatico per dire che stava pensando a come continuare a tenerla rinchiusa lì.

"La mia prima domanda," iniziò, mettendo da parte il suo bicchiere vuoto, "è perché?"

"Non è ovvio?" Chiese Weiss nel tono più civile che riuscì ad esprimere. "Siamo in guerra padre, e preferisco non passarla come un obiettivo indifeso. Abbiamo le nostre risorse e i nostri uomini validi - i migliori che i soldi possono comprare - ma i nostri nemici si stanno dimostrando sempre più tenaci. Devono solo avere fortuna una volta, e allora cosa farò?"

"Una valida argomentazione, che condivido. Ciò che non condivido è il luogo in cui desideri ottenere tutto ciò. Come può una Schnee mescolarsi a simili bestie? Noi controlliamo la fornitura di armi, perciò lascia che siano i soldati a combattere. E' inutile e controproducente."

"Non voglio entrare nei loro ranghi. Non sono così stupida da abbassarmi a svolgere una simile occupazione quando c'è in gioco il destino della nostra famiglia. Intendo solo approfittre delle loro strutture per diventare più forte. Gli insegnanti che ho scelto mi raccomanderanno."

"Non vedo perché non puoi semplicemente addestrarti qui."

Quella era la parte più difficile della discussione, ma anche la più importante. Anche se Weiss avesse finito per ottenere tutto ciò che chiedeva, se non otteneva questo allora non sarebbe servito a niente. Beacon le offriva più della possibilità di diventare più forte: le offriva la libertà.

Ma non avrebbe lasciato trasparire la sua disperazione, o avrebbe rischiato di perdere tutto. "E' considerata la scuola di combattimento migliore dell'intero pianeta. I suoi professori sono tutti ex Cacciatori e Cacciatrici con anni di esperienza, e le sue biblioteche ospitano tutto il sapere esistente sull'arte della guerra. E' il posto migliore e più sicuro che esista."

"Sicuro?" Ribattè lui in tono scettico. "Ti mandano all'esterno a combattere mostri."

"Ecco perché accettano solo i migliori e i più brillanti per ucciderli. Dubiti forse delle mie abilità, padre?"

L'uomo fece un gesto noncurante con la mano. "No, certo che no. Non essere ridicola. Sei la ragazza più intelligente e dotata che ci sia ed io sono orgoglioso di te, Weiss. Qualsiasi cosa vuoi - qualsiasi cosa desideri - puoi ottenerla."

"Allora lasciami avere questo."

"Lo farò, potrai averlo qui."

Weiss aveva scelto di tenere le mani sotto il tavolo per nasconderle, in modo che suo padre non vedesse come si fossero strette a pugno. Anche alla giovane età di quindici anni, la ragazza aveva un'ottima padronanza delle sue emozioni durante simili discussioni. Le sue prime lezioni si erano concentrate proprio sul come lasciarsi andare ai propri sentimenti equivalesse a lasciarsi andare ai propri nemici, permettendo loro di vincere il dibattito.

Ma era comunque una ragazzina. Una ragazzina che si era stancata di stare rinchiusa e desiderava la libertà costi quel che costi. E se suo padre poteva permettersi di arrabbiarsi, perché lei no?

"Qui?" Le dita iniziarono ad affondare nei suoi palmi. "Qui non posso fare nulla."

Suo padre la guardò con aria incredula. "Questo è il tuo diritto di nascita. Tutto ciò sarà tuo un giorno."

"Ma non lo è!" Ribatté Weiss. "Non capisci!?" Fu solo vagamente consapevole del rumore della sedia che cadeva alle sue spalle o del modo con cui stesse afferrando il bordo del tavolo mentre scattava in piedi. Il suo sguardò tagliò la distanza che li separava. "Niente di tutto questo è mio!"

Indicò intorno a loro. "Questo è tuo! Tutto in questo palazzo è stato costruito da te e dal nonno! Quando hai preso in mano la compagnia, bastava solo un'occhiata ad un edificio simile per capire la tua grandezza! Ma io, padre? Io sono solo un altro ninnolo che tieni rinchiuso qui, lontano dal mondo! Nessuno sa niente di me!"

"Non essere ridicola!" Fu il turno di suo padre di alzarsi in piedi. Il suo tono di voce era più controllato, ma non poté reprimere l'espressione offesa sul suo volto o il colorito che stava assumendo. "Certo che lo sanno!"

"Oh, giusto," ribatté Weiss in tono sarcastico. "Non sono un ninnolo; sono un delicato uccellino che canta di fronte al pubblico in un altro dei tuoi monumenti. E in cosa mi aiuterebbe? In che modo questo mi rende una degna erede del nome Schnee? Perché i White Fang dovrebbero avere paura di me, padre?"

Quell'ultimo commento sembrò interrompere qualsiasi cosa l'uomo volesse controbattere. Incoraggiata, Weiss continuò, "Ecco cosa farà la Beacon per me. Lì posso diventare forte e la gente lo saprà! Mi riconosceranno come Cacciatrice, un uccisore di mostri, la migliore che ci sia! I Fang lo sapranno e mi temeranno! Mostrerò loro la futilità delle loro azioni contro di noi e dimostrerò a tutti che la nostra famiglia è potente!"

La sfuriata lasciò Weiss piegata sul tavolo, con le mani strette intorno alla tovaglia bianca e il respiro affannoso. Per una volta fu suo padre a sembrare stupito dalla sua rabbia e non viceversa. L'unico motivo per cui Weiss non sorrise soddisfatta era il timore di avere appena rovinato tutto.

Eppure suo padre non le urlò contro come si aspettava. Anzi, il colorito rabbioso sparì completamente dal suo viso e il suo cipiglio si distese di fronte a quello di lei. Era tornato a sedersi ma Weiss rimase in piedi, continuando a fissarlo per tutto il tempo.

Quando l'uomo allungò la mano per prendere la bottiglia, Weiss capì di avere vinto.

"D'accordo," disse l'uomo dopo essersi riempito nuovamente il bicchiere. La sua espressione tornò a farsi leggermente tagliente ma l'ereditiera intuì che era solo una finta. "Avrai i tuoi insegnanti, ma sarai tu che dovrai entrare alla Beacon."

La presa di Weiss sul tavolo si rilassò, ma invece di recuperare la sedia si raddrizzò. Sapeva di cosa stava parlando e se l'era aspettato. Per entrare alla Beacon doveva recuperare il tempo che non aveva trascorso in una normale scuola di combattimento nei prossimi due anni. Non sarebbe stato un problema, perché lei dopo tutto era Weiss Schnee: la più brillante e dotata figlia del capofamiglia Schnee. Avrebbe accettato qualsiasi sfida e l'avrebbe vinta.

"Allora non ho nulla di cui preoccuparmi," Weiss raccolse la sua pergamena ma, nuovamente, non si mosse per rimettere a posto la propria sedia, limitandosi a girarci intorno per raggiungere la porta.

"Puoi dire a Fulgun che avrà la sue risorse."

Fu perché gli stava dando le spalle che Weiss sorrise quando raggiunse la porta. "Lo farò."

"E dopo, credo che gli servirà un nuovo lavoro."

Il sorriso si spense e Weiss raggelò con la mano sulla maniglia. Voltò la testa in modo che il suo occhio sinistro tornasse a fissare suo padre. "Immagino di sì."

L'idea di avere appena rovinato la vita di qualcun altro per ottenere ciò che voleva la mise a disagio, ma represse quel sentimento di rimpianto. L'uomo poteva trovare lavoro presso un'altra compagnia. Era abile in ciò che faceva, per lui sarebbe stato facile.

Weiss, d'altro canto, non poteva contare su seconde possibilità. Aveva vinto la sua battaglia ma la guerra era ancora in corso, e a volte si dovevano fare sacrifici. Non avrebbe dimenticato le vittime, ma avrebbe usato i ricordi come incentivo per andare avanti, non per farsi trattenere nel passato.

E quella guerra aveva molte vittime. Dubitava che il loro numero si sarebbe annullato nel breve periodo.


= Presente =

Yang non aveva esagerato riguardo al tempo che dedicava ai propri capelli. Dopo la sua doccia si sentì il rumore dell'asciugacapelli all'interno del bagno che durò, secondo Blake, quasi quanto i venti minuti che erano serviti a lei per fare tutto dal modo in cui l'asciugacapelli si spegneva, c'era una pausa, e poi si riaccendeva quando la bionda trovava qualcosa che doveva essere sistemato. La ragazza fauno immaginava che ci volesse tempo per asciugare una simile massa di capelli, ma così era ridicolo.

Quando Yang finalmente uscì, stava ancora dando gli ultimi ritocchi. Con la sua lunga capigliatura appoggiata sopra una spalla, le sue dita passarono in mezzo alle ciocche per individuare qualsiasi nodo dell'ultimo minuto. Non ne trovò nessuno, per il sollievo di Blake.

E così le R, B, e Y del team RWBY erano pronte per iniziare la giornata. Per quanto riguarda W...

"Si è affaticata molto durante la prova di iniziazione," disse Yang in sua difesa e perfino Blake annuì a quel commento mentre osservavano la massa informe nascosta da una coperta. Per quanto fosse diffidente nei confronti dell'ereditiera, anche la ragazza fauno doveva ammettere che Weiss era abile non solo con la spada ma anche con i suoi incantesimi di Dust. Immaginò che la combinazione delle due tecniche fosse abbastanza spossante.

Anche se non c'è da sorprendersi di questa sua seconda abilità... Blake era perfettamente consapevole che la fiala di Dust rosso che aveva raccolto all'entrata della Beacon era solo una delle tante che la spadaccina aveva come scorta. Potenzialmente doveva averne dozzine sigillate in quelle valigette dal design apposito ai piedi del letto, da usare insieme alla sua Myrtenaster.

"Niente scuse!"

Blake non aveva idea di dove fosse finita la timida ragazzina di due giorni fa, ma poteva intuire perché fosse sparita. Come avevano discusso il giorno prima, affrontando un test che aveva richiesto loro di fronteggiare e superare un pericolo mortale con i propri compagni aveva fatto sì che si creasse un'unione non solo all'interno del team RWBY ma anche JNPR. E questo sembrava avere permesso a Ruby di trovare il suo posto all'interno della Beacon e tra le persone che la circondavano. Di certo spiegava tutto quell'entusiasmo.

"Questo è il nostro primo giorno ufficiale come team RWBY!" esclamò la mora con i riflessi rossi mentre apriva una tasca laterale di una delle sue borse. Ci infilò dentro una mano e iniziò a cercare. "Bisogna fare dei preparativi, a partire dalla nostra base operativa! Non abbiamo tempo da perdere!"

Essere team leader probabilmente aiutava ma quando Ruby tirò fuori la mano, stringendo tra le dita l'inconfondibile forma di un fischietto, Blake iniziò a chiedersi se fosse stato saggio mettere a capo di un team di Cacciatori una ragazzina di quindici anni senza aspettarsi che la cosa le desse alla testa. Yang non sembrava condividere le sue paure, perché la bionda stava recuperando oggetti da una valigia non ancora svuotata, spinta dall'entusiasmo della sorella.

Forse furono le parole eccitate di Ruby a svegliare Weiss dal suo sonno. Le coperte si mossero e scivolarono via quando la ragazza si mise a sedere sul letto, con le gambe nude fuori dal bordo. Si stiracchiò le braccia sopra la testa e sbadigliò.

La cosa non impedì a Ruby di continuare con la linea d'azione che aveva scelto quando si mosse silenziosamente verso il letto della sua partner, sedendosi sulle proprie ginocchia e portando il fischietto alle labbra. Il debole spostamento del materasso allertò Weiss della presenza di Ruby, e un paio di occhi azzurri sbatterono debolmente per focalizzare la sua figura.

Blake era pronta, ma dovette comunque nascondere una smorfia quando lo squillo acuto del fischietto colpì le sue orecchie nascoste. Weiss non ebbe la stessa possibilità, e l'ereditiera esclamò un "Guh!" quando lo strumento la fece saltare da letto dimenando le braccia, scivolando e cadendo dal bordo prima di atterrare malamente per terra.

Ruby saltò giù dal letto e riuscì ad atterrare prontamente in piedi prima di urlare, "Buongiorno, Team RWBY!"

Weiss alzò la testa dal pavimento di legno e si girò in modo da poter rivolgere lo sguardo verso Ruby. L'occhiata che lanciò alla sua leader era un misto di perplessità e rabbia crescente. "Cosa diavolo c'è che non va in te?"

Ignara della rabbia rivolta verso di lei, Ruby sorrise allegramente alla sua subordinata. "Adesso che sei sveglia possiamo ufficialmente iniziare il nostro primo ordine del giorno!"

"Prego?" Chiese la spadaccina, la perplessità ebbe la meglio sulla rabbia mentre cercava di riprendersi. Si alzò in piedi, strofinandosi e riassettandosi la camicia da notte.

"Arredare!" s'inserì allegramente Yang. Era tornata al fianco di Blake con le braccia piene di una serie di oggetti che spaziavano da un cuscino a forma di cagnolino, cuffie, e altri prodotti per capelli come una spazzola e un'altra marca di shampoo - quest'ultima con un samurai stampato sulla confezione.

Weiss si voltò verso le altre due. "Come?"

Blake aveva sorriso davanti all'allegria della sua partner ma adesso tentò di mantenere un'espressione seria quando notò gli occhi dell'ereditiera Schnee su di sé. Alzò la sua valigia. "Dobbiamo ancora disfare le valigie." Quest'ultima era già strapiena, eppure nonostante la stesse tenendo in mano da diverso tempo quel leggero movimento sembrò essere la goccia che fece traboccare il vaso perché la valigia si spalancò, rovesciando per terra coperte, un libro - ovviamente - uno spazzolino, e un dentifricio. Osservando il casino, Blake aggiunse, "eeeeee pulire."

L'espressione di Weiss era ben lontana dall'essere divertita, e Ruby sfruttò quel momento per fischiarle in faccia una seconda volta. La spadaccina si trattenne dall'urlare questa volta, ma non riuscì a reprimere un secondo balzo di sorpresa che le fece perdere l'equilibrio cadendo nuovamente per terra.

"Okay!" Ruby si mise al centro della stanza, con un sorriso perennemente stampato sul viso. "Weiss, Blake, Yang, e la loro impavida leader Ruby hanno iniziato la loro prima missione!" Alzò un pugno al soffitto e terminò con un, "Banzai!"

"Banzai!" Non fu solo Yang a copiare le azioni della sorella perché Blake si ritrovò ad aggiungere la propria voce e pugno a quelli della bionda. Non riuscì a trattenere il sorriso questa volta e fu sorpresa di non volere nemmeno provarci.

Doveva ammettere che era tutto molto... divertente. Vedere i membri dei team JNPR e RWBY socializzare nell'ufficio del preside l'aveva fatta diventare vittima di quel calore palpitante dentro di sé che la metteva a suo agio, vedendo tanta allegria. Il giorno prima però c'era stata un'incertezza che l'aveva tenuta in disparte, rimanendo una spettatrice. Per quanto lo spettacolo fosse piacevole, era un qualcosa di così estraneo che Blake aveva esitato a farne parte finché non era sorto un argomento della sua precedente vita di sofferenze che l'aveva spinta ad intervenire.

Questa volta non era una spettatrice e il calore palpitante era diventato una forza inarrestabile alimentata dagli atteggiamenti spensierati di Ruby e Yang. Al punto che la stava travolgendo e spingendo sconsideratamente in avanti per far parte di quei comportamenti gioiosi. Era ancora un qualcosa di estraneo per lei, ma a Blake non importava.

Weiss non sembrò essere d'accordo. Con l'aria esasperata, l'ereditiera sospirò e appoggiò la fronte contro il pavimento, non volendo affrontare la risposta che aveva appena ricevuto. Alla fine mormorò, "... Prima faccio una doccia."

Mentre l'acqua scese per una quarta volta, si misero al lavoro. Blake aveva una questione importante che non poteva attendere e che coinvolgeva il borsone che aveva messo in difficoltà la sua partner. Lo trascinò verso la bassa libreria che prese subito per sé - Ruby avrebbe dovuto mettere la sua pila di riviste WEAPONS da un'altra parte - e si sedette.

Come aveva raccontato a Yang, la borsa era piena di libri; molti di loro erano grossi e pesanti, avrebbero richiesto ore se non giorni di tempo in un luogo tranquillo per poter essere letti mentre poteva portare con sé i più piccoli, a portata di mano ogni volta che avesse avuto tempo di leggere un breve capitolo o due.

I libri erano stati una fonte di conforto nella vita di Blake, insieme ad Adam. Anche se aveva dedicato la sua vita ad una causa che richiedeva impegno e azione in un vano tentativo di cambiare il mondo, la ragazza fauno trovava piacevole isolarsi da esso per un po' di tempo insieme a quei tomi di carta e inchiostro. Tutto ciò che ci voleva erano un angolo appartato, una debole luce, e il rumore delle pagine per trovarsi in un universo fittizio creato nella sua mente con l'aiuto della parola scritta.

Un luogo molto più piacevole e misericordioso della realtà. Tante volte aveva messo da parte un libro, dopo avere completato un'altra storia, riflettendo su quella diversità. I libri potevano essere di tanti generi, raccontare storie diverse per diverse persone in diversi luoghi con diversi conflitti, eppure c'era un filo comune tra gli autori. A parte ovvie eccezioni come le tragedie, la formula narrativa tendeva ad essere la stessa indipendentemente dal genere, sia che fossero storie d'amore, fantasy, avventure, o drammi: c'erano momenti di grande dolore e difficoltà per il protagonista, ma gli ostacoli venivano sempre superati e il lieto fine raggiunto.

Erano racconti di fantasia ma costruiti con gli ideali dell'autore, narrati senza mai dare per scontate cose come il trionfo del male. Blake non capiva come un'etica del genere fosse così normale nella dimensione letteraria quando nella realtà esistevano terribili immoralità.

Alla fine pensò che fosse proprio per ciò che erano: semplici storie. Non erano reali, ed era questo che attraeva sia l'autore che il lettore. Erano scritte e lette perché potevano essere manipolate per poter essere giuste e legittime. Una penna, un foglio di carta e l'immaginazione potevano riuscire dove il mondo reale e le sue imprevedibili variabili rimanevano in un perenne stato di caos. Erano una scappatoia, niente di più, ma non erano ingannevoli; non celavano ciò che erano.

Blake era talmente assorta che per poco non notò un certo libro, di natura tale che la ragazza fauno voleva tenerlo nascosto almeno quanto le sue orecchie. L'Aveva tenuto di fronte a sé, leggendo il titolo a chiare lettere rosse su copertina nera, e stava per infilarlo nella mensola con il resto degli altri prima che il suo cervello lo riconoscesse di colpo.

Subito lo riprese in mano, con gli occhi spalancati e osservando nervosamente le sue compagne che improvvisamente erano troppo vicine per i suoi gusti. Yang aveva spostato da una parte i loro letti in modo da decorare meglio la parete con un poster, mentre Ruby stava cercando di capire come attaccare un bastone e delle tende rosse ai ganci che si trovavano in cima alla loro alta finestra. Blake sfruttò la loro distrazione per infilare il libro in una tasca laterale del suo borsone. Avrebbe pensato più tardi ad un nascondiglio migliore.

Yang aveva finito di lisciare il poster terribilmente storto, e la curiosità di Blake la spinse ad osservarlo per capire un po' meglio i gusti della sua partner. Tentativo inutile, perché la ragazza fauno non riconobbe nessuno dei ragazzi del poster e il nome The Achieve Men non le diceva assolutamente nulla.

L'attaccabrighe le lanciò un'occhiata e notò la faccia confusa di Blake. Spostando lo sguardo dalla sua partner corvina al poster, Yang assunse un'espressione ugualmente perplessa prima di dire, "The Achieve Men."

Lo disse lentamente, come se stesse parlando ad un bambino, ma Blake non se la prese per qualcosa che si stava chiaramente rivelando colpa della sua ignoranza. Scrollò le spalle, ammettendo la sconfitta.

"The Achieve Men," disse nuovamente Yang, come se così facendo avesse potuto magicamente fornire a Blake la conoscenza che le mancava. Non vedendo cambiamenti provò a dire, "Geoff, Ray, Ryan, Michael, Jack, Gavin?"

Blake scrollò nuovamente le spalle con aria desolata.

"Mark Nutt è un fan di questi ragazzi! Hanno tenuto un concerto un paio di settimane fa per commemorare il loro ultimo album Tease It!"

Blake non aveva idea di chi fosse Mark Nutt ma pensò di ricordare che a Vale in quel periodo fosse successo qualcosa. In realtà, il motivetto che Yang stava mormorando poco prima le era sembrato vagamente simile a qualcosa che le sue orecchie feline avessero già sentito, prima di tapparsele in modo da non essere distratta durante la lettura.

Ma ancora non aveva idea di chi stesse parlando Yang. "Mi dispiace?"

"Dovresti esserlo!" esclamò Yang, alzando le mani in aria. "Tu leggi un sacco, no? Dovresti avere almeno letto i loro fumetti, giusto?" Senza aspettare una risposta - probabilmente perché non voleva sentire un'altra replica negativa da parte di Blake - Yang si voltò verso sua sorella. "Ruby, te li sei presa dietro?"

La loro leader era riuscita a sistemare il bastone e le tende con Crescent Rose e stava usando la parte non affilata della sua falce per chiuderle. Doveva però avere ascoltato la loro conversazione perché rispose, "X-Ray e Vav?" Si voltò verso Yang, tirandosi dietro la sua arma. "Certo! Sono i migliori!"

Blake stava per spiegare la sua preferenza nei confronti dei romanzi rispetto ai fumetti, ma venne interrotta quando mezza tenda per poco non le cadde addosso. Senza che Ruby se ne fosse resa conto, girandosi aveva voltato Crescent Rose e l'affilatissima lama aveva tagliato il tessuto a metà.

Ma qualcuno gliel'avrebbe fatto subito notare. "Imbranata!"

Tutti si voltarono per osservare Weiss, che era uscita con la camicia da notte accurattamente piegata tra le braccia e con indosso la sua uniforme scolastica.

Ruby fissò Weiss e poi la tenda decapitata. Rendendosi conto di ciò che era successo cercò di nascondere Crescent Rose in tutta la sua lunghezza dietro di sé quando si voltò verso la sua partner. "Weiss, è stato un incidente!"

"E con questo fanno quanti incidenti che hai provocato?" Chiese rabbiosamente Weiss.

"Um..." Ruby si chinò all'indietro, con aria pensosa mentre cercava di ricordare il numero esatto.

"Lascia perdere!" Weiss avanzò a grandi passi verso i suoi bagagli e ne prese uno dalla pila dopo avere messo da parte la sua camicia da notte. Dopo una rapida ricerca tirò fuori un ago e un piccolo gomitolo di cotone che si prese dietro. "Lo sistemerò, io come sempre!"

Ruby sembrò troppo sorpresa da ciò che Weiss aveva in mano per replicare. "Sai cucire?"

"Certo che so cucire!" Ribattè Weiss, evidentemente offesa all'idea che qualcuno non credesse che potesse fare una cosa che per lei doveva essere di poco conto. Lanciò la parte di tessuto lacerata a Ruby. "Non sarà perfetto, ma solo perché non intendo sprecare tutto il mio tempo a riparare qualcosa che hai rovinato tu!" Si mise in cima alla libreria. "Vieni qui e tienilo fermo!"

Ad essere sinceri Blake era sorpresa almeno quanto Ruby, perché pensava che Weiss avesse abbastanza servitori che potessero fare un lavoro simile senza che lei lo dovesse imparare. Guardò Yang, che scrollò le spalle.

"Ho imparato a farlo quando Ruby strappava i suoi vestiti," le disse l'attaccabrighe in privato. "Ma hey," scrollò le spalle e fissò le due ragazze che fianco a fianco in cima alla libreria maneggiavano le tende, "sono carine, no?"

Blake non pensava che quello fosse un termine appropriato per descrivere la scena, visto che Weiss occasionalmente sgridava Ruby e quest'ultima tentava subito di seguire le sue istruzioni, ma non replicò. L'espressione addolcita sul viso dell'attaccabrighe mentre osservava la scena fece capire alla ragazza fauno che, nonostante le apparenze, Yang sperava che le ragazze diventassero ottime compagne. Blake non sapeva se questo desiderio le veniva dall'essere la sorella maggiore, o se Yang stesse dando a Weiss una possibilità dopo che aveva salvato Ruby dall'essere impalata dal pungiglione di un gigantesco scorpione.

Il rattoppo di fortuna comunque non fu niente male; bisognava avvicinarsi per vedere la cucitura. Sistemato questo incidente, la missione del team RWBY di arredare la loro stanza riprese senza intoppi e le ragazze riempirono l'armadio, le mensole, le pareti, e le scrivanie con ogni sorta di gingillo personale che si erano portate dietro e facendo spazio quando c'era bisogno.

... E fu in quel momento che inevitabilmente incapparono nel loro successivo problema. Restando davanti all'ingresso con il resto del team, Blake fu costretta ad ammettere che la sua precedente idea che nella stanza ci fosse un sacco di spazio potesse essere stata un po' prematura, a giudicare dai letti accatastati alla buona nel centro della camera durante i loro tentativi di abbellirla.

"Non va bene," dichiarò Weiss.

"E' un po' stretto," ammise Blake.

"Forse dovremmo buttare via una parte delle nostre cose," suggerì Yang.

"Oppure," contemplò Ruby, percorrendo la stanza con lo sguardo prima di fermarsi nel centro. "Potremmo buttare via i letti..." Sussultando all'idea improvvisa, Ruby saltellò sul posto. "E sostituirli con letti a castello!"

"Mi sembra un'idea incredibilmente pericolosa," disse Weiss in tono apatico.

Blake poteva intuire il perché, visto che i letti non erano stati costruiti per essere disposti a castello. Non si trattava solo di mettere un letto sopra un altro; ci volevano dei supporti adeguati per fare in modo che non cadessero, e allo stesso tempo per alzarli in modo tale che chiunque usasse il letto in basso non picchiasse la testa contro quello sopra. Non aveva idea di come potessero riuscirci.

"E super fantastica!" Esclamò Yang.

... Ma questo non voleva dire che non volesse provarci. E se avessero avuto successo avrebbero guadagnato molto spazio. Guardò in fondo alla linea per rivolgersi meglio a Weiss e Ruby. "Sembra efficiente."

Weiss fissò le due con aria incredula. L'efficienza non sembrava essere il primo pensiero nella testa dell'ereditiera quando tornò a voltarsi verso i letti. La ragazza sembrò farsi sempre più nervosa mentre immagini terrificanti invadevano la sua mente. "Beh, dovremmo metterla ai voti..."

Era un maldestro tentativo di ritardare l'inevitabile e Ruby le fece osservare il suo grosso errore. "Direi che l'abbiamo appena fatto."

Blake alzò il pollice verso la sua leader e Yang la seguì subito con il suo gesto di assenso. Weiss si accigliò.

E dopo questa dimostrazione di assolutamente corretta e imparziale democrazia, il gruppo si divise nelle rispettive coppie per stabilire le loro zone.

"Dunque, come facciamo?" Chiese Yang mentre lei e Blake si trovavano di fianco ai letti che avevano recuperato dall'intricata matassa e messi uno di fianco all'altro. "Ne alziamo uno e lo mettiamo in cima all'altro?"

"Così non c'è abbastanza spazio per chi sta sotto," rispose Blake, convidendo le sue precedenti osservazioni. "Sono troppo bassi."

L'attaccabrighe mormorò e si grattò la testa con aria pensierosa. "Ciò significa che la cosa migliore sarebbe avere qualcosa impilato in mezzo a loro. Però non ho nulla che possa andare."

A Blake era venuta un'idea, ma era riluttante a rivelarla a Yang a meno che non avessero trovato qualcosa di meglio. Quando la sua partner non rispose, Blake si avvicinò alla libreria. "Possiamo usare questi."

L'espressione confusa che Yang le rivolse si trasformò in totale sconcerto vedendo la pila di libri che le stava venendo offerta. "Oh no, non i tuoi libri! Possiamo pensare a qualcosa più tardi se dobbiamo."

"Li ho già letti." Se non altro, la riluttanza di Yang stava convincendo Blake che l'idea era buona. La bionda aveva compreso la sua passione per la lettura e questo, unito ai piccoli gesti di gentilezza che le aveva rivolto quella mattina, spinsero Blake a voler restituire il favore.

I suoi libri le piacevano, era vero, ma pensò che potessero offrirle un'occasione di svago in altri modi. E non aveva mentito quando aveva detto di averli già letti.

Le perplessità di Yang non vennero cancellate quando la ragazza osservò la pila che Blake le aveva lasciato prima di andare a prenderne altri. "Posso vedere se Ruby ne ha qualcuno da prestarci. Probabilmente si rovineranno."

Blake aveva fiducia nei suoi romanzi e nelle loro solide copertine. "Non preoccuparti; ne ho tanti."

"Sei sicura?"

Per la ragazza fauno fu una fortunata coincidenza il fatto di dare le spalle a Yang quando rispose, perché così l'altra non poté vedere il suo sorriso. "Assolutamente."

Suddividere i libri in parti uguali tra le quattro gambe del letto si rivelò più difficile del mettere un letto sopra l'altro. La diversa altezza dei tomi dovuta al numero di pagine costrinse le ragazze a diversi rimescolamenti per evitare pericolose inclinazioni che potevano condurre al disastro. Quando finalmente furono soddisfatte, tutto ciò che servì fu una dimostrazione di forza bruta da parte di Yang e un attento riequilibrio di Blake per sistemare i loro letti a castello.

"Abbiamo fatto un buon lavoro," dichiarò Yang annuendo soddisfatta.

Se la sua partner intendeva costruire una struttura precaria che garantisse morte istantanea al primo movimento sbagliato dei suoi occupanti allora sì, avevano fatto 'un buon lavoro'. Era curioso che Blake si sentisse soddisfatta, se non altro perché già vedeva tutto lo spazio che erano riuscite a liberare.

"Chi sta in cima?"

"Io prendo il letto in basso," rispose Blake. "E' stata una mia idea."

"Aw, allora ti preoccupi per me!"

La ragazza fauno ammiccò a quelle parole e le ci volle un po' per capire che Yang aveva frainteso le sue intezioni. Voleva il letto in basso perché in questo modo avrebbe avuto a portata di mano i suoi libri anziché dovere sempre arrampicarsi su e giù. Il commento sul fatto che l'idea fosse stata sua serviva solo a ribattere contro qualsiasi protesta la bionda potesse avere, non dare l'impressione che lo stava facendo per accettare qualsiasi conseguenza potesse capitare se i suoi libri avessero ceduto e avessero schiacciato i due letti.

Il disagio che provò le impedì di correggere Yang. Tutto ciò che fece fu mormorare un imbarazzato, "non scuotere i letti." Sentendo il bisogno di fissare qualsiasi altra cosa che non fosse Yang, la ragazza osservò i progressi di Ruby e Weiss. E ammiccò di nuovo.

"Weiiisss, mi serve aiuto!" supplicò Ruby, con le braccia tese per lo sforzo.

La sua partner dai capelli color neve non mosse un dito per avvicinarsi. "Sei impazzita?"

Blake non sapeva dove Ruby avesse preso le funi per creare la sua puleggia, e una silenziosa occhiata a Yang le fece capire che nemmeno la sua partner lo sapeva. Non c'era modo tuttavia di negare la scena: Ruby, con le mani strette intorno a una fune per sollevare un letto che stava oscillando pericolosamente per via dei suoi sforzi. Il movimento non stava aiutando la ragazzina a tenerlo fermo, e Weiss si stava tenendo a distanza per garantire la propria incolumità.

"Sono carine?" Domandò Blake.

Yang scosse la testa. "No. Diamo loro una mano."

Una volta che la sorella ebbe preso il suo posto, Ruby si arrampicò in cima al letto penzolante con diversi metri di corda. Con l'aiuto di Blake - e di una riluttante Weiss - le tre ragazze legarono le funi intorno al letto diverse volte prima di agganciarle al soffitto. La cosa sarebbe potuta finire lì, ma Ruby insistette ad avere una specie di tenda improvvisata per commemorare meglio quello che aveva chiamato il 'Forte Rose'. Ovviamente Weiss non era per niente contenta di quella frase, perché voleva dire che lei avrebbe preso il letto sotto la creazione della sua leader.

Abbassando lo sguardo dal suo trespolo, Ruby osservò i risultati del suo team prima di dichiarare con orgoglio, "Obiettivo completato! E adesso il nostro secondo ordine del giorno èèèèèè..." Fece un cenno a Yang che le porse subito un quaderno, "... le lezioni."

Rispetto all'energico inizio, quell'ultima parola era stata pronunciata quasi stancamente. Il momento durò fino a quando la ragazzina non aprì il quaderno in grembo, con una matita in mano, e poi il tono di voce tornò come prima. "Abbiamo alcune lezioni insieme oggi. Alle nove abbiamo-"

Weiss alzò la testa di scatto verso Ruby. "Cosa?! Hai detto le nove?"

"Um..."

"Sono le otto e cinquantacinque, stupida!" Girando i tacchi, Weiss corse fuori dalla porta.

Ruby fu colta alla sprovvista dall'esclamazione della sua partner e dalla sua uscita precipitosa. Ben presto però scese dal letto e seguì il suo esempio correndo fuori dalla stanza. "A lezione!"

Blake fu l'ultima ad uscire dopo Yang, e la ragazza fauno notò che la porta della stanza del team JNPR era aperta e tutti e quattro i suoi membri avevano tirato fuori la testa per vedere cosa stesse succedendo. Se la scena non avesse fatto capire a Blake che non erano le uniche ad essere nei guai, il titubante commento di Jaune "Lezione?" lo confermò. Aveva già raggiunto le scale quando sentì, "faremo tardi!"

Otto cacciatori e cacciatrici in addestramento saltarono fuori dal dormitorio e corsero per il cortile della Beacon. Nonostante il pericolo di arrivare in ritardo il loro primo giorno e la disperazione che incitava i due team a correre il più velocemente possibile, un solo pensiero dominava la mente di Blake.

Quella era la mattinata migliore che avesse mai vissuto.


Quello doveva essere il giorno peggiore che avesse mai vissuto.

Beh, non era del tutto vero. C'erano stati giorni molto molto peggiori di quello nella personale classifica di Weiss Schnee, ma la sua continua sofferenza nel presente le stava facendo momentaneamente dimenticare le sue esperienze del passato.

La vita alla Beacon si stava rivelando più di quanto avesse pianificato, cosa che era allo stesso tempo una benedizione e una maledizione. Quando aveva mosso i primi passi fuori dall'aeronave, Weiss era stata colpita dall'immagine di un'accademia che rappresentava chiaramente l'incerto inizio dell'umanità e i progressi che erano stati fatti da allora.

Similmente al palazzo Schnee, le torri, le strade acciottolate, le ampie arcate fornivano un aspetto medievale che nascondeva la tecnologia testimoniata dal gigantesco veicolo dal quale era appena uscita. Eppure Weiss trovò quella vista rinfrescante. Considerando che erano circondati da territori infestati dai Grimm, descrivere la Beacon come un luogo aperto e liberatorio non era la prima cosa che poteva venire in mente a qualcuno.

Weiss notò subito le differenze. Anche quando scoprì che l'avanzata tecnologia nata dall'ingenuità umana era ristretta a pergamene, schermi, proiettori olografici e armadietti azionati a razzo, Weiss non sentì l'aria asfissiante che solitamente la soffocava quando era a casa sua. A parte quell'ultimo dettaglio, tutto il resto era destinato a scopi accademici e nient'altro.

I grandi spazi aperti erano i benvenuti, anche esplorando più a fondo il campus: l'ampio cortile separava i dormitori, la libreria, le arene, e le aule che avrebbero potuto ispirare un senso di claustrofobia se fossero state ammassate tutte insieme. Non c'erano inganni lì. Quando il corpo docente era formato da ex Cacciatori e Cacciatrici, quando gli stessi studenti avevano già alle spalle diversi anni di addestramento nel combattimento, non c'era bisogno di sofisticati sistemi di sicurezza o di difese disposte come una soffocante coperta di sicurezza.

C'era un senso di vera libertà, e Weiss si permise di chiudere gli occhi e assaporare quella sensazione. Aveva davvero trovato la sua via di fuga, e l'ereditiera lasciò che un sorriso sincero apparisse sul suo viso. L'espressione sembrava fuori posto. Come se i suoi tratti faticassero ad accettare un movimento che non avevano fatto per quella che sembrava essere una vita intera.

Purtroppo, quella si sarebbe rivelata essere l'ultima occasione per sorridere, almeno per un po' di tempo. Il suono di quelle che dovevano essere le sue speranze e i suoi sogni disintegrarsi alle sue spalle lo cancellarono quando si girò per individuare la fonte del disturbo.

Solo più tardi avrebbe capito di trovarsi davanti un presagio dei tempi bui che la attendevano: una figura rossa e nera con un po' di bianco attorno. L'immagine perfetta di come tutti i suoi sforzi stavano per essere annullati con l'arrivo di un'infantile ragazzina.

Si trattava di un qualcosa al di là del suo controllo. Weiss aveva passato mesi a pianificare i suoi istruttori, la sua arma, il suo stile di combattimento, e due anni a prepararsi sia mentalmente che fisicamente a quel giorno (anche se per il primo requisito era più che qualificata). Qualsiasi cosa Beacon le avesse scagliato contro, sarebbe stata in grado di superarla. Ne era stata certa.

Ma il Destino, quello era tutto un altro genere di avversario. E poteva essere molto crudele.

Con perversa delizia l'aveva tormentata con quella sua ultima pedina. Quando Weiss si era trovata in mezzo ad una folla di studenti, le era servito un semplice cenno del capo per individuare i capelli nero rossicci di fianco a lei. Quando non stava riuscendo a dormire per le continue chiacchiere che sentiva, la fonte del rumore che aveva cercato di zittire non si era rivelata essere nient'altro che la stessa ragazzina quindicenne. Quando era stata catapultata in quello che aveva pensato essere un punto a caso in mezzo alla foresta, erano state le continue macchinazioni di quell'entità invisibile a farla girare e incrociare i suoi occhi azzurro ghiaccio con uno sguardo color argento.

E così, il suo destino era stato segnato.

Tuttavia, era disposta a compromessi. Era disposta a diventare la partner di quella ragazzina se questo voleva dire evitare qualcuno di più incompetente. Se lei doveva essere il suo galoppino per tutta la durata del suo soggiorno alla Beacon, poteva mettere da parte le loro precedenti dispute. E forse la ragazzina era un tipo 'a posto'.

Il Destino aveva riso e le aveva sputato in faccia.

Rovina: ecco tutto ciò che avrebbe ottenuto.

Svegliandosi quella mattina, Weiss si era concessa il beneficio del dubbio sul fatto che quello fosse stato semplicemente un piano ben elaborato. Una falsa iniziazione presentata come un monito di ciò che le sarebbe successo se non fosse rimasta vigile evitando quel demonio con il mantello. I suoi piani non dovevano cambiare.

Un cenno del capo più tardi ed eccola lì, allerta. Il suono di un fischietto si rivelò essere un campanello d'allarme in più di un senso.

E così era iniziato il primo giorno di Weiss Schnee come studentessa ufficiale della Beacon.

Non posso crederci! Si disperò mentalmente, non per la prima volta e decisamente non per l'ultima. Era diventato il suo mantra incessante man mano che la giornata andava avanti, e servì solo a far diventare ciò che prima aveva ammirato un luogo infernale.

Che libertà poteva avere se doveva essere costretta a piegarsi ai capricci di una ragazzina di due anni più giovane di lei? Che reputazione poteva mai farsi quando la sua leader non riusciva nemmeno ad occuparsi del suo programma perché era troppo impegnata ad arredare la loro stanza? Stava iniziando a rimpiangere di non essere rimasta a casa ad allenarsi.

No, non era vero. Quella era l'unica ragione per cui era disposta a sopportare tutto questo, pregando nel frattempo che le cose in qualche modo si sarebbero risolte.

"Weiss! Weiss!"

Entrando nell'aula riservata al suo corso sullo Studio dei Grimm, si domandò seriamente se una cosa simile potesse succedere. Correzione: il loro corso sullo Studio dei Grimm. L'ereditiera vide la mano alzata ancora prima di sentire l'irritante vocina. Serrando la mascella, Weiss rivolse un'occhiata gelida ala persona che cercava di attirare la sua attenzione.

Immune al calo di temperatura, Ruby indicò un posto tra lei e quel bruto di sua sorella. Blake era seduta dall'altra parte di Yang. Che carine; il suo team era al completo e la stava aspettando.

Weiss dovette fare un'ulteriore correzione. Quello non era il suo team; era quello di Ruby. RWBY come Ruby. L'ennesimo scherzo a spese di Weiss.

Aveva cercato di tenere le distanze durante il giorno. Come Ruby aveva detto, avevano alcune lezioni in comune e Weiss era riuscita a mantenere un accettabile livello di isolamento fino a quel momento. La fortuna era stata dalla sua parte inserendo altri studenti di fianco alla sua partner. Per buona parte del giorno, Weiss aveva potuto indugiare nella fantasia di essere una studentessa diligente senza restrizioni o distrazioni.

Non per questa lezione. Di sicuro Ruby voleva assicurarsi di vantarsi in sua presenza, stavolta. Preparandosi mentalmente, Weiss prese il posto riservato a lei e si costrinse a guardare davanti a sé per evitare di incrociare lo sguardo intenso che sentiva puntato su di lei.

E' solo una lezione per un giorno, l'ereditiera cercò di convincersi. Diventò una gara per vedere quanto a lungo Weiss potesse resistere e impedirsi di calcolare il numero di lezioni che c'erano in un giorno e quanti giorni c'erano in quattro anni. Perse la scommessa molto presto.

Le arrivò una gomitata ai fianchi un po' troppo forte. Reprimendo un gemito e la sua irritazione, la ragazza lanciò un'occhiata alla sua sinistra. "Cosa?"

"Com'è stata la tua giornata, Weiss?" Chiese Ruby con quel sorriso perennemente stampato in faccia che faceva venire voglia a Weiss di digrignare i denti ogni volta che lo vedeva.

Mantenne il suo sangue freddo. In passato aveva litigato con la sua partner in diverse occasioni, ma adesso la situazione era cambiata. Ruby aveva avuto il suo ruolo, ma lei avrebbe mantenuto il suo contegno in classe. "Bene."

La bocca di Ruby si contorse per mostrare la delusione di una risposta così secca. Peccato che non avesse colto l'antifona, come dimostrarono le sue successive parole. "Solo bene? Siamo alla Beacon, Weiss! La miglior scuola di combattimento di tutta Remnant! Voglio dire, la nostra iniziazione è stata fantastica, ma adesso siamo veri studenti! Diventeremo delle Cacciatrici!"

La ragazzina stava praticamente saltellando sul posto, cosa che contribuì ad irritare ancora di più l'ereditiera. Lei era stata scelta come team leader? Come aveva potuto pensare Ozpin che quella fosse una buona idea? Anche se aveva detto che erano stati tenuti sotto sorveglianza, Weiss stava iniziando a pensare che chiunque li avesse osservati si fosse perso qualche dettaglio.

Per poco non si è fatta ammazzare! Ricordò Weiss. Ed io con lei! Entrambi gli episodi erano accaduti nello spazio di pochi minuti: dal cadere da centinaia di metri di altezza dalla schiena di un Nevermore al precipitarsi contro il pungiglione di un Death Stalker che - puntualizzò - avrebbe fatto fuori Ruby se non ci fosse stata lei a salvarla.

L'impulsiva ragazzina stava ancora parlando. "Aspettavo da tanto questo momento! In teoria non potrei frequentare la Beacon prima di aver trascorso altri due anni a Signal!"

Hai saltato due anni mentre io mi sono spaccata la schiena durante i miei. Non poteva dire che si fosse trattato di tempo sprecato, l'aveva usato per leggere i volumi della libreria di suo padre mentre ordinava quelli che non aveva. Un po' di ristrutturazione aveva fatto nascere una stanza di addestramento dove Weiss aveva passato le sue giornate sotto lo sguardo di un insegnante privato che aveva raffinato la sua scherma, mentre un altro le aveva insegnato come manipolare il potere della Furia della Natura da una fornitura infinita di Dust che le era stata assegnata.

Era stata dura ma aveva fatto le cose per bene.

"Perché sei venuta alla Beacon, Weiss?" Chiese Ruby. "Volevo chiedertelo ma non ne ho mai avuto la possibilità."

La cicatrice sopra l'occhio sinistro di Weiss si contrasse. "Ruby?"

La sua parnter la guardò, in attesa. "Sì?"

"La lezione sta per cominciare. Stai attenta."

Ruby guardò davanti a sé e vide che il loro professore era arrivato. "Oh, scusa!"

Corpulento era sicuramente la parola giusta per descrivere il professor Peter Port, perché il vestito borgogna che indossava non riusciva ad impedire l'occasionale sobbalzo della sua pancia che minacciava di strappare i bottoni dorati che lo tenevano insieme. Weiss cercò di non farsi influenzare da quel rozzo spettacolo nel giudicare un uomo che dai capelli grigi e dai folti baffi e sopracciglia doveva essere in età avanzata. Alla spadaccina era stato spiegato che i professori che insegnavano alla Beacon era tutti Cacciatori che avevano scelto di dedicarsi all'insegnamento piuttosto che passare il loro tempo a caccia di Grimm, quindi vista l'età Port doveva essere un uomo di grande abilità ed esperienza.

Oppure solo molto fortunato, pensò con una punta d'ironia. Non aveva ancora escluso quella eventualità come possibile spiegazione per la presenza di Ruby. Sperò solo che le teste impagliate che decoravano le pareti fossero davvero trofei derivanti dalle uccisioni del loro professore.

Tuttavia, la sua attenzione fu attirata dai grafici e diagrammi che decoravano una sezione dietro alla scrivania dell'uomo che mostravano disegni fatti a mano di diversi tipi di Grimm, completi con annotazioni delle più importanti caratteristiche che ciascuno di loro possedeva. Anche se si trattava di informazioni utili, Weiss era più interessata alla gabbia che si trovava in un lato della stanza. Le ombre e gli spazi stretti in mezzo alle sbarre rendevano difficile vedere qualcosa, ma pensò di riuscire a cogliere un movimento dietro al grigio metallo del contenitore.

"Mostri!"

Weiss guardò di fronte a sé e vide che Port si era rivolto alla classe con un gran gesto del braccio e un urlo esuberante. La sua natura accademica prese il sopravvento, e recuperò un paio di fogli bianchi e una matita per prendere appunti.

"Demoni!" Continuò Port. "Predatori della notte! Sì, le creature di Grimm hanno molti nomi, ma io preferisco chiamarle semplicemente prede!" Il braccio teso si mosse a tempo con un fragoroso, "Ha-ha!"

Ah, un'introduzione inefficace con un maldestro tentativo di far salire la tensione sull'argomento combinato con uno scherzo mal eseguito per alleggerire l'atmosfera e apparire più amichevole nei confronti della platea. Il silenzio totale fu la prova del fallimento. Non sentendo nulla di interessante uscire dalle labbra del loro insegnante per il momento, Weiss si concentrò sui diagrammi. La sua matita si mosse, cercando di copiarli.

Era l'unica a farlo. Non si sentivano altri rumori di scrittura, e Weiss lanciò occhiate furtive alle sue compagne per vedere cosa stessero facendo. Avevano tirato fuori dei fogli ma nessuna di loro stava scrivendo qualcosa. Weiss provò un senso di frustrazione. Era vero che non c'era nulla da imparare da quel discorso introduttivo - Port era passato a parlare di Vale e degli altri tre regni - ma c'era del sapere da cogliere se avessero guardato attentamente.

Che importa. Che non si aspettino però che divida i miei appunti con loro. Tornando al proprio lavoro, Weiss ascoltò Port con un orecchio nel caso in cui iniziasse a parlare di qualcosa di più interessante.

"Questo è ciò che vi state addestrando a diventare!" L'uomo terminò con un inutile promemoria dei doveri di Cacciatori e Cacciatrici. "Ma prima, una storia. Un racconto di un giovane, affascinante uomo: me!"

Weiss abbassò leggermente le spalle e i suoi occhi minacciarono di chiudersi in risposta. Stava iniziando a capire che tipo di persona fosse il loro professore: gentile ma abbastanza pomposo quando si trattava di parlare dei suoi successi che diventavano piacevoli ricordi. Cionondimeno, non sarebbe stata sorpresa di trovare tali storie in un test, quindi avrebbe fatto bene ad ascoltare.

Stranamente, fu in quel momento che sentì scribacchiare alla sua sinistra. Sbattendo le palpebre, la spadaccina si voltò e vide Ruby chinata sulla sua parte di banco, con la matita che si muoveva furiosamente. L'ottimismo che provò all'idea che la sua leader stesse finalmente prendendo le cose sul serio e scrivendo appunti morì all'istante. La matita si muoveva per tutto il foglio bianco, al punto che sembrava che stesse tracciando un enorme cerchio.

Cosa sta...? Weiss cercò di vedere cosa stesse scrivendo, ma l'altro braccio di Ruby le impediva la visuale. Stava per spostarsi e chinare la testa per sbirciare sopra l'ostacolo quando il buonsenso ebbe il sopravvento e tornò a concentrarsi su Port. Non avrebbe permesso alle pagliacciate di Ruby di distrarla quando non erano affari suoi.

"Per quanto puzzasse di cavolo, mio nonno era un uomo saggio. 'Peter', mi disse-"

Sfortunatamente, le risatine soffocate di Ruby lo fecero diventare un affare personale di Weiss. Lanciò un'occhiataccia alla ragazzina.

Ruby rispose alzando il foglio verso di lei. Non era più immacolato. Insieme ad una nota Giorno di Studio dei Grimm e il suo nome, c'era un'orribile caricatura del Professor Port con un corpo più tondeggiante di quello vero e braccia e gambe rinsecchiti. Il viso però era abbastanza accurato.

Le linee di puzza in cima erano un indizio, ma Weiss non riuscì a capire cosa stesse intendendo Ruby finché non lesse il titolo in maiuscolo in fondo al disegno: PROFESSOR POOP.

... Quella era Ruby Rose. La ragazzina scelta come leader del Team RWBY. Che doveva guidare un gruppo di Cacciatrici in battaglia contro il nemico più grande dell'umanità, che era armato di denti, artigli, becchi, tenaglie, e furia crudele.

E Weiss Schnee, erede della Schnee Dust, doveva seguire quella bambina?

Si sentì una risata dall'altra parte di Weiss ma la ragazza non si voltò nemmeno, sapeva che si trattava di Yang e probabilmente era sempre lei che stava picchiando un pugno contro il legno. Oh, stava quasi per dimenticare; erano in due.

Inconcepibile!

Port si schiarì la gola rumorosamente, e le sue folte sopracciglia aggrottate riportarono ordine nel banco del Team RWBY. Il silenzioso rimprovero ferì Weiss nell'orgoglio, e la ragazza raddrizzò la schiena quasi istintivamente. Ancora una volta stava pagando per la stupidità di Ruby.

La colpevole era ben lontana dall'essere dissuasa. Quando lo sguardo di Port si spostò altrove, Weiss si voltò nuovamente verso Ruby e la vide giocherellare con il materiale scolastico: la ragazzina stava tenendo in equilibrio una matita sul suo dito, sopra alla quale c'era uno dei suoi libri di testo.

Di fronte alla classe, Port continuava a parlare. "La morale di questa storia? Un vero Cacciatore deve essere onorevole!"

Onore? Dov'era l'onore in tutto questo? Weiss digrignò i denti, e strinse a pugno le mani sotto il banco.

"Un vero Cacciatore deve essere affidabile!"

Fidarsi di Ruby per cosa? I suoi voti? La sua reputazione? La sua vita? La sua anima se quello era davvero ciò che si aspettavano che facesse? L'aveva già detto: lei e Ruby non sarebbero mai state compatibili.

"Un vero Cacciatore deve essere uno stratega, beneducato, e saggio!"

L'unico stratagemma che Ruby conosceva la ragazzina lo stava usando per mettersi un dito nel naso.

ORA. BASTA!

"Allora, chi di voi crede di possedere tutte queste caratteristiche?"

La sfida di Port aveva fatto notare a Weiss come il suo corpo stesse tremando dalla rabbia crescente che provava di fronte a quella grave ingiustizia, che era per lei così evidente e così invisibile a tutti gli altri. Ruby Rose non era una vera Cacciatrice. Lei lo era!

Forse era quello il problema. Senza esitare, la ragazza alzò la mano. "Io, signore!"

Le folte sopracciglia si alzarono, se per la sorpresa o per la gioia nel vedere con che entusiasmo Weiss aveva risposto non seppe dirlo. Ma subito tornarono al loro posto. "Bene allora, verifichiamolo!"

L'uomo anziano si era avvicinato alla gabbia che Weiss aveva notato prima. Non aveva dato segni di vita durante la lezione ma con l'avvicinarsi di Port improvvisamente iniziò ad agitarsi. Si sentirono sbuffi e ringhi provenire dall'interno. Un paio di scintillanti occhi rossi premettero contro le sbarre per fissare meglio il professore.

Incurante della bestia digrignante, Port fece cenno a Weiss. "Vieni avanti, e affronta il tuo avversario!"

Avrebbe fatto ben di più. Quando la ragazza si alzò in piedi, fu con l'intenzione di mettere ben in chiaro a tutti una cosa: lei era l'unica leader di cui il Team RWBY avesse bisogno.

   
 
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