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Autore: Morgana la Strega    08/07/2015    8 recensioni
Sei sempre stata luce, adesso brillerai.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La più elegante Signora


"Sei sempre stata luce, adesso brillerai"



Mi aggrappo a vecchie fotografie,
per mantenere vivo il tuo ricordo,
ma quelle immagini ti ritraggono diversa
dalla donna che ho conosciuto.
Su quei cartoncini seghettati,
vedo una ragazza che porta grandi cappelli di paglia,
foulard a pallini legati all'esile collo,
in pose da attrice francese
e mi dico che avresti fatto la tua bella figura
sui grandi schermi.
*
Sento ancora il profumo
della crema nivea che mettevi,
quanto mi piaceva quell'odore
quando mi prendevi in braccio
e ti sedevi sulla grande poltrona in soggiorno.

Le tue mani,
eleganti dita affusolate
mi davano piccoli pizzicotti affettuosi
sul viso.
I tuoi grandi occhi neri
e le lunghe ciglia
dietro gli occhiali da vista
posati su un piccolo naso all'insù.

La pelle
conservava lo stesso colore 
della gioventù,
ma posso riscontrarlo solo in parte
in queste fotografie bianche e nere,
un po' sbiadite,
che tengo in mano.
*
Il profumo delle paste 
portate da te la domenica mattina,
quel giorno a settimana che tanto aspettavo.
Sentivo il buffo rumore 
della tua macchina
entrando nella grande corte,
ed io correvo fuori, verso te.

Eri sempre vestita di di chiari tessuti,
seta,
raso,
lana.
Quel ciuffo cotonato
ti dava l'aspetto
di un'importante signora ottocentesca,
con un carattere autoritario,
più da generale,
che da mamma
moglie
e casalinga.
*
Giusta e sincera,
sei stata una guida
per me e mia madre,
le tue parole di conforto,
le tue critiche costruttive
hanno gettato basi di cemento,
che neanche il più forte dei venti,
potrà distruggere.
*
Adesso alzo gli occhi
da questi pezzi di carta
e guardo oltre la finestra.
Ti vedo camminare sopra una scala
verso il cielo,
il bianco ciuffo cotonato ha lasciato il posto
a due trecce biondo cenere,
sei vestita di bianco e luce,
indossi scarpette bianche.
 Ti giri verso me,
mi guardi e poi sorridi,
con quella bocca dipinta a pennello
da far invidia al migliore dei pittori,
la stessa bocca rimasta immutata,
che si curvava ogni volta: vedendomi
fare i primi passi
e sentendomi pronunciare le prime parole,
che erano solo consonanti senza significato,
prive di senso
ma cariche d'amore
per quello che mi circondava,
per te.

Su quella scala,
sei come nella foto che più ho cara,
lì hai dieci anni
e stringi la mano di un'altra bambina
più piccolina.
*
Sei così bella,
vuoi salutarmi adesso,
prima di proseguire la salita?
Vorrei che tu scendessi
e tornassi l'elegante donna di mezz'età,
profumata,
calda
e sicura.
Non esiste persona
che almeno una volta,
vedendoti passare
o parlando di te,
non abbia detto
"lei, che bella signora"
*
Dopo avermi sorriso
ti giri verso la salita,
i tuoi piedini
dentro le scarpette bianche
riprendono a salire,
come sei luminosa,
Ti vedrò tra le stelle?
Sicuramnte sarai tra quelle più belle.
*
Lasciami un messaggio
se hai tempo...
tra le bianche nuvole,
o tra i raggi del sole
riflessi nel mare.


E.



dedicato a Lorenza, mia zia.










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