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Autore: Odinforce    13/07/2015    5 recensioni
Era già trascorso un anno dal loro matrimonio, non sembrava vero... un anno che Naruto avrebbe potuto definire quasi “normale”: era stato un periodo molto tranquillo, durante il quale non era accaduto nulla che richiedesse la competenza di un ninja dagli enormi poteri come lui. La cosa, naturalmente, gli stava benissimo... dopo aver affrontato nemici del calibro di Kaguya, Toneri e lo stesso Sasuke, meritava almeno un’intera vita di riposo; meglio ancora se poteva condividerla con una persona meravigliosa come la sua Hinata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Settimo passo
 
La caccia al tesoro non era ancora finita. Naruto non riusciva a crederci, nonostante stringesse tra le mani la prova inconfutabile: un rotolo contrassegnato dal numero 7, circondato da un cuore sul nastro che lo sigillava. Al suo interno, il biondo trovò un altro messaggio scritto da Hinata:
 
Amore mio,
probabilmente adesso sei irritato per la mia improvvisa assenza, perciò ti chiedo scusa. Il fatto è che ho ancora una sorpresa in serbo per te, così speciale e così grande da non poter essere contenuta in questa casa. Se hai aspettato come ti avevo chiesto, allora ho quindici minuti di vantaggio... tempo sufficiente per raggiungere la tappa finale. Inoltre, se sei stato attento alle mie parole, ricorderai il lago di cui abbiamo parlato durante la cena. Io ti aspetterò laggiù... e ti prometto che ne varrà la pena.
Non tardare!
Hinata
P.S. Lascia il kimono in casa, non ne avrai bisogno.
 
Lo stato mentale di Naruto dopo aver letto il messaggio non era decifrabile in alcun modo. Provava un gran numero di emozioni nello stesso istante, vorticando dentro di lui come se le avesse cacciate a forza in un frullatore.
« Brutto affare » commentò Kurama nel frattempo. « Sembra che tua moglie ti abbia dato buca. »
« Nient’affatto! » replicò Naruto, indignato. « Questo messaggio dice chiaramente dove trovarla: un lago nelle vicinanze... ma allora... »
Il biondo ripensò alla conversazione avvenuta poco prima. Aveva parlato dei vecchi tempi con Hinata, soffermandosi su un episodio in particolare... la ricerca dell’insetto bikochu, quello che lo avrebbe aiutato a trovare Sasuke. Lei aveva menzionato un lago, non lontano dalla casa in cui avevano appena finito di banchettare...
Possibile che Hinata lo avesse fatto apposta? Aveva parlato della missione di proposito, per guidarlo verso la nuova destinazione? La conversazione era parte dell’indizio, allora...
Qualcosa, però, non lo convinceva. Naruto aveva girato tutto il giorno per Konoha, seguendo le indicazioni, raggiungendo posti che avevano un significato sia per lui che per Hinata. Il lago di cui avevano parlato non sembrava corrispondere a questo criterio: quella volta, quando cercavano l’insetto, non era accaduto nulla di importante, né di profondo a livello sentimentale.
Oppure sì?
Naruto scosse la testa. Era inutile continuare a pensarci su, ormai lo sapeva. C’era un solo modo per scoprire la verità, giungere a destinazione senza esitare. Hinata non aveva lasciato indicazioni su come raggiungere il lago, ma per il biondo non era affatto un problema. Dopo essersi spogliato dell’abito nuziale e aver recuperato i suoi vestiti da ninja, chiuse gli occhi e restò immobile per una manciata di secondi, senza muovere nemmeno un muscolo, come se non esistesse. L’energia della natura lo invase quasi subito, penetrando nel suo corpo per donargli una nuova forza.
Modalità eremita!
Naruto riaprì gli occhi. Ora percepiva ogni forza vitale nel raggio di chilometri, la presenza di ogni essere vivente che lo circondava; la foresta, popolata da insetti, animali e alberi, pulsava di vita. Ma al biondo eremita interessava una sola forza vitale... e la trovò, a circa venti chilometri in direzione nord-ovest. Hinata era laggiù, nelle vicinanze di un lago, da sola.
« Sto arrivando, Hinata » dichiarò mentre apriva la finestra, lanciandosi fuori da essa con un balzo. Era buio pesto, ma Naruto non aveva bisogno di luce per vedere dove andava, in modalità eremita: l’energia naturale illuminava ogni cosa che lo circondava, e la forza vitale da cui era attratto lo guidava come un faro nella notte. Cercò di restare concentrato, di tenere la mente libera dai dubbi e dalle domande a cui non sapeva rispondersi; la verità, l’unica di cui aveva bisogno, era laggiù, e stava per raggiungerla.
Naruto avanzò, seguendo un sentiero che conduceva nella direzione giusta. Ormai era vicino; ad un tratto, però, fu costretto a frenare la sua corsa, poiché un grosso cespuglio ostruiva il passaggio. Oltre il fogliame, Naruto poteva sentire il rumore di acqua che scorre.
Lei lo stava aspettando laggiù...
« Rasengan! »
Il cespuglio andò in briciole sotto la potenza della sua tecnica, liberando il passaggio. Fu in grado così di vedere il paesaggio nella sua interezza: un grande specchio d’acqua, avvolto quasi completamente dalla nebbia. Naruto era sicuro che fosse il luogo giusto, ma in giro non si vedeva nessuno. L’energia naturale nel suo corpo si era esaurita subito dopo aver sferrato quel colpo, dunque non poteva localizzare Hinata. Dove poteva essere finita?
Inoltre tutto questo sembrava essere già accaduto...
Pochi attimi dopo si accorse di non essere solo. Aguzzò la vista verso il lago, scoprendo una figura tra la nebbia: una giovane donna senza ombra di dubbio, dal fisico esile e delicato; danzava sul pelo dell’acqua con incredibile grazia, incurante del fatto di essere nuda. Nulla per lei era importante, tranne la sua danza in completa armonia con la natura: l’acqua e il vento ondeggiavano intorno a lei formando una spirale, scintillante alla luce della luna. 
Era incantevole... la cosa più bella che Naruto avesse mai visto. Dunque era proprio vero, pensò meravigliato: aveva davvero visto una fata, l’ultima volta che era stato laggiù... e la storia si stava ripetendo. Possibile che lei fosse rimasta lì ad aspettarlo per tutto quel tempo?
La fata smise di danzare poco dopo, facendo ricadere l’acqua nel lago. Restò immobile dov’era, rivolgendo lo sguardo su Naruto; questi restò inchiodato sulla riva, eccitato e imbarazzato allo stesso tempo. Ora i raggi della luna la illuminavano chiaramente, mettendo in risalto il suo aspetto e le sue forme, i lunghi capelli neri e il viso gentile... e i suoi luminosi occhi perlacei.
« Hinata? »
Non riusciva a crederci. Non c’era ombra di dubbio, la splendida fata su cui un minuto prima era intento a rifarsi gli occhi, non era altri che sua moglie. La sua incredulità raggiungeva vette che di rado aveva superato nel corso della sua vita, come nel caso in cui aveva “conosciuto” i suoi genitori ed altri eventi del genere.
Il silenzio regnò a lungo tra i due sposi, l’uno davanti all’altra, come se qualcuno avesse tolto l’audio dall’intero ambiente. Hinata restava in piedi sull’acqua, ancora nuda, ignorando il freddo e l’umidità sulla sua pelle delicata; aspettava pazientemente la reazione del suo amato, unica cosa di cui le importava.
« Incredibile » balbettò infine il biondo, ricordandosi di avere ancora una voce. « Allora... quella ragazza, la fata... Hinata... eri tu? »
Hinata gli sorrise, annuendo flebilmente. Dal momento che suo marito sembrava ancora impossibilitato a formulare un discorso completo, decise di raggiungerlo; mosse appena due passi in avanti, quando perse improvvisamente la concentrazione. La quantità di chakra necessaria a farla camminare sull’acqua diminuì, e questo la fece sprofondare di colpo; l’acqua non era profonda, ma lo spavento la fece cadere all’indietro con un forte pluff.
« Hinata! »
Naruto la raggiunse subito, mettendo i piedi nell’acqua. Lei, tuttavia, si era già rialzata a sedere, intenta a spostare i capelli dalla sua visuale. Il biondo si chinò su di lei, coprendola con la sua giacca; non aveva nulla che non avesse già visto ripetute volte, ma non era certo tipo da ignorare la sua compagna in evidente difficoltà.
Era lei... questo pensiero continuava ad echeggiare nella sua mente, come un disco rotto. Quella notte, molti anni fa, quando con il Team 8 stava cercando uno stupido insetto, aveva visto Hinata danzare sopra quelle stesse acque: era così bella e magica che l’aveva scambiata per una fata, per poi abbandonare il ricordo negli abissi della sua pessima memoria. Ormai era sposato con quella splendida fata, con la quale non aveva più alcun segreto... eppure lei non aveva mai rivangato quell’episodio da quando stavano insieme.
« Cavolo, è incredibile » commentò il biondo con un sorriso. « Giuro che non sono arrabbiato, è solo... incredibile... è l’unica parola sensata che riesco a dire. Oh, Hinata... perché non me lo hai mai detto? »
Hinata lo guardò, ancora molto rossa in viso.
« Perché... tu non ricordavi » mormorò, rievocando la timidezza di un tempo. « E non mi andava di rivelarti una cosa del genere, sapendo che lo avevi dimenticato... ho pensato che non sarebbe stata la stessa cosa. Inoltre me ne vergognavo ancora... questo dimostra che in fondo sono sempre la stessa: una tipa strana, timida e insicura. »
La ragazza mantenne lo sguardo fisso su Naruto, mentre il suo rossore spariva.
« Ma poi, tu hai ricordato » proseguì. « L’altro giorno... mi dicesti di aver sognato la fata del lago... e anche se non te ne rendevi conto, ho capito subito a cosa ti riferivi. Avevi deformato il ricordo e trasformato in una fantasia. Volevo che ricordassi tutto... perciò ti ho fatto venire qui... come ultimo passo della caccia al tesoro; le parole non sarebbero bastate... tu dovevi rivedermi... be’, così. »
Naruto restò in silenzio, meravigliandosi sempre di più ad ogni istante che passava. Capiva perfettamente Hinata e il suo piano articolato per rendere così fantastico – così magico – il loro primo anniversario; anche lei, come molti altri, sapeva che Naruto non era in grado di imparare con le parole, bensì con i fatti. E un fatto come questo sarebbe rimasto impresso nella sua memoria a vita, ne era certo. Quel lago solitario quanto splendido era importante per Hinata, dopotutto; non lo aveva scelto per un motivo futile. Perciò il biondo non disse nulla a riguardo; la sua risposta rimase muta mentre con calma si sfilava la maglietta, sotto lo sguardo stupefatto di sua moglie.
« Sai una cosa, tesoro? » disse nel frattempo. « Ammetto di aver dimenticato tante cose, ma sembra che anche tu ne abbia dimenticata una importante... su di me. Ma non c’è problema, ti rinfresco volentieri la memoria, proprio come tu hai fatto con me per tutto il giorno. »
Hinata restò immobile, seduta nell’acqua, mentre osservava suo marito spogliarsi di tutto e inginocchiarsi davanti a lei, nudo al suo cospetto.
« Non hai motivo di vergognarti di ciò che sei » continuò Naruto. « Dici di essere ancora una tipa strana, timida e insicura? Non lo posso negare, ma te l’ho già detto una volta: a me piacciono le persone come te. Mi piacciono... davvero molto. »
Il biondo si chinò per raggiungere le sue labbra, ma Hinata fu inaspettatamente più veloce. Si aggrappò al suo braccio bendato per spingersi in avanti, liberandosi della giacca con cui l’aveva avvolta e abbracciandolo più forte che poteva. Di colpo non faceva più freddo, perché lui l’avrebbe riscaldata, con il suo corpo, con il suo amore. Le loro labbra si incontrarono, e tutto divenne ancora più magico di quanto già non lo fosse.
« Oh, Naruto... »
« Hinata... grazie. »
Quella notte sarebbe durata a lungo... e non l’avrebbero mai dimenticata.
 
---
 
Kurama sbadigliò, nel suo tentativo di appisolarsi per non sentire ciò che stava facendo la sua Forza Portante. Simili momenti erano una vera seccatura per lui, ma poteva sopportarlo; non era peggio dell’essere controllato da uno Sharingan. L’indomani si sarebbe svagato un po’ con Naruto... non poteva farci niente, andava matto per la morra cinese.
 
Fine.
   
 
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