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Autore: sachiel    14/07/2015    0 recensioni
Macerie ovunque, il fumo lo circondava. Vide due ombre e vide quei massi che sovrastavano quelle due ombre nella coltre spessa. Non pensò, agì e con lo scudo riuscì a proteggerle. Due ragazze. Ricordava solo il colore rosso, il volto era come sfocato, ma i capelli.. sembravano di fuoco. Avrebbe voluto sfiorare quei capelli. Il fumo si diradava lievemente, il rumore di crollo attorno era la colonna sonora di quel luogo, di quel momento. I suoi occhi erano puntati sul viso di lei, quei lineamenti leggeri. Tutto era avvolto da una spessa nebbia che gli impediva di ricordare quel volto. Allungò la mano verso quella figura femminile invano...
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Natasha Romanoff, Nick Fury, Nuovo personaggio, Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era lì, poco distante da lei, con lo scudo aveva deviato dei detriti che rischiavano di travolgerla assieme a sua sorella.  Una stella troneggiava al centro di quel cerchio metallico.
Rimase immobile con gli occhi chiusi, intenta a proteggere sua sorella, usando sè stessa come barriera.
“tutto bene?” chiese il ragazzo con la tuta blu. La ragazza si voltò e solo allora lo guardò.. Fui come trafitta da una freccia immaginaria, l’azzurro degli occhi del ragazzo erano dannatamente penetranti.
 Di un azzurro mai visto prima.
Senza parole al ragazza si limitò ad annuire per poi rivolgere la sua attenzione alla sorella, constatando che stava bene.
“andate via, siete libere. Correte al riparo. presto” disse abbassandosi verso di loro e porgendo una mano alla ragazza più grande. La accettò senza esitazione sentendo a quel tocco come una scarica elettrica lungo la schiena.
Il volto era parzialmente celato da un elmetto che gli lasciava scoperto la parte inferiore del viso.
 Si chiese chi fosse e da dove provenisse, ma Jennifer la strattonò per un braccio ricordandole che dovevano scappare.
“grazie” disse soltanto la ragazza per poi iniziare la sua corsa verso il lato opposto. Con la coda dell’occhio  notò che il ragazzo mascherato le guardava fuggire.
La ragazza pensò che mai avrebbe dimenticato quegli occhi azzurri come il cielo.
 
Era avvolta nel buio e ciò che ricordava era solo quegli occhi azzurri, così intensi .. Come il ghiaccio che le immobilizzava ogni arto, ogni muscolo, ogni tendine era come sospeso nel tempo.
Un giorno lei e sua sorella furono portate in quel luogo sotto terra. Nelle viscere del diavolo, è così che lo chiamava la sorella più piccola quel luogo. Esperimenti, visite. Poi tutto divenne buio e freddo.  In quel luogo ormai spento e silenzioso, lurido e cadente a pezzi.
Un rombo. Un grosso rumore, così assordante da distruggere tutto.
 Percepiva qualcuno attorno a se, tutto però era così lontano, così ovattato.  Che importava ormai, non sapeva più dove era.
Riuscì ad aprire gli occhi, finalmente dopo così tanto tempo. Persino la penombra di quella stanza era accecante.  Si tirò su a fatica, ma il corpo le obbedì.
La stanza era strana. I muri color del metallo, lucenti. Pochi mobili attorno al letto in cui era stesa.  Si alzò posando le mani sulla parete, era fredda.  Poteva muoversi, camminare, respirare.  Di nuovo dopo tanto.  
La porta si aprì dietro di lei.
 Un uomo della pelle scura e il vestito nero la stava guardando. Aveva sull’occhio sinistro una benda nera.
“ ti sei svegliata. Come ti senti?” chiese serio, la voce era ferma.
“ come se avessi dormito per troppo tempo” rispose lei riavvicinandosi al letto, stanca. Il suo corpo sembrava come stremato dal semplice gesto di alzarsi da un letto. Poggiò le mani sul materasso morbido. “ sei ancora debole. È normale dopo quasi 70 anni di riposo” disse serio e impassibile. “70 anni?” domandò lei sgranando lo sguardo.
“cosa ricordi?” chiese fissandola. Distolse lo sguardo da quella figura autoritaria e così ambigua al tempo stesso. La ragazza di sedette sul materasso con lo sguardo nel vuoto in cerca dei ricordi. Tutto le era così annebbiato. “ricordo un uomo dall’accento strano parlava di nuova generazione, noi avremmo creato qualcosa di nuovo, qualcosa di innovativo e potente.”   Lui si mise a sedere su una sedia poco lontano dal giaciglio della ragazza. “ricordi altro?” insistette con persuasione. Voleva che ricordasse “ con me c’era mia sorella, morì. Quello lo rammendo bene. Fu colpa del signore dai capelli folti e il lungo camice bianco. Sbagliò qualcosa e lei non resistette. Provarono poi su di me, quel liquido che scorreva nelle mie vene, viscido, lento.. ricordo la sensazione disgustosa che percepivo. Bruciava. Non so poi cosa mi accadde. Ero stanca, il sonno e il bruciore mi divorava.… sentii solo freddo. Non ricordo altro” rispose abbassando lo sguardo il dolore che provava per quei ricordi le bruciava sulla pelle.
“è normale essere in questo stato confusionale. Presto ricorderai tutto, la tua mente deve solo riattivarsi completamente” cercò forse di rassicurarla. “tu sai cosa mi hanno fatto?” chiese lei improvvisamente “forse” fece una pausa “ma non ne siamo ancora certi completamente”  altra pausa più lunga della prima “su di te sono stati fatti esperimenti grandiosi e al tempo stesso terribili. Le tue analisi lo dimostrano, non sei una comune mortale come tutti noi, ma partiamo con calma, prima devi ambientarti. Credo troverai strano ciò che vedrai al di fuori di qui.” Disse con un lieve sussulto della voce come se sorridesse.
La ragazza non capiva a cosa si riferisse, ma poi una domanda si insinuò nella sua mente, pulsando per essere formulata “il fuhrer ha vinto?” Nick fury la guardò senza stupirsi del quesito appena posto “no ha perso.. è morto, molti anni fa” rispose.
Un sospiro di sollievo attraversò il suo corpo minuto. Quell’uomo era finalmente morto e oltretutto aveva perso.
“partiamo per bene ragazza mia.. innanzi tutto come ti chiami? Lo ricordi?” si sistemo meglio, il volto sempre di pietra. 
“si, lo ricordo. Mi chiamo Mason Elisabeth, figlia del comandante Thomas Mason.” Disse chiara e con convinzione. Ricordava bene quelle informazioni.
“bene Elisabeth io sono Nick Fury, sono il comandate di questo luogo. Gestisco lo SHIELD, che è una organizzazione spionistica e anti-terroristica internazionale. Molte cose sono cambiate in questi 75 anni in cui sei stata ibernata, perché è questo che ti hanno fatto. Hanno mantenuto il tuo corpo proprio come era a quei tempi.”  “non siamo più negli anni 40?” chiese sconcertata. “no, siamo nel 2015” le spiegò
Per un attimo la terra le manco sotto ai piedi e si sentii come sprofondare in un pozzo profondo e scivoloso.
“ questo significa che… la mia famiglia… mio padre..” le mancavano le parole, era rimasta sola.
Ripensare alla sua infanzia in quel momento rese tutto più ironico, da piccola sognava di viaggiare nel tempo per gioco. Di poter andare a vedere il futuro, scoprire cosa ci sarebbe stato dopo. Ora poteva vederlo. Lei era nel futuro. “si sono morti, mi dispiace.” Espresse la sua condoglianza con serietà a malincuore.
Elisabeth rimase in silenzio, doveva assorbire quella notizia così pesante, con calma. Suo padre, sua madre erano morti. Poi un leggero ricordo attraversò il suo cuore, e ripensò al ragazzo dagli occhi azzurri che le aveva salvato una volta la vita, se tutti erano morti, anche lui forse lo era. Non ricordava molto solo gli occhi, ma le dispiaceva saperlo morto pure lui.
Distolse i pensieri da lui e si concentrò  su altro “voglio vedere il mondo..” disse decisa. “ appena sarai in forze ti verrà mostrato, ora dobbiamo fare degli esami e capire se il tuo corpo sta bene o no.” Disse alzandosi “presto conoscerai qualcuno che ti mostrerà cosa è cambiato in questi anni, è la persona più adatta per questo compito.” Aprì la porta e senza girarsi disse “ sei al sicuro ora, non devi temere, non ti sarà fatto nulla di male” non le diede il tempo di rispondere, rimase sola in quella stanza grigia.
Tornò a letto, altro non sapeva che fare, si sentiva ancora debole e aveva molte cose su cui riflette. Molti ricordi da far riaffiorare. Incubi si sarebbero impossessati di lei.
  
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