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Autore: Jordan Hemingway    17/07/2015    3 recensioni
Dal testo: Era una sera d’estate, gelida e luminosa, quando hai finalmente conosciuto il colpevole della tua paura di andare a letto. Nel sogno, guardavi il sole splendere sopra un mondo senza neve, e ad un tratto lui è apparso, ammantato di scuro, ferito e sgualcito come un vecchio tappeto.
E’ stata quella la volta in cui hai incontrato l’Uomo Nero.
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Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Let Them Fear Your Name


“Elsa.” Ti supplica Anna, ma la sua voce è lontana.
Sapevi che questo momento sarebbe arrivato, lo hai capito dalla prima volta in cui hai chiuso gli occhi per risvegliarti in un incubo.

Era una sera d’estate, gelida e luminosa, quando hai finalmente conosciuto il colpevole della tua paura di andare a letto. Nel sogno, guardavi il sole splendere sopra un mondo senza neve, e ad un tratto lui è apparso, ammantato di scuro, ferito e sgualcito come un vecchio tappeto.
E’ stata quella la volta in cui hai incontrato l’Uomo Nero.

“Ti prego.” Sai che ti stanno guardando tutti: Olaf, il caro e dolce Olaf, Kristoff con i suoi occhi troppo pieni di compassione, i consiglieri di Arendelle, l’intero paese.
Una volta avresti avuto timore delle loro reazioni.

L’Uomo Nero era un’ombra, dimenticato dalla maggior parte dei bambini, privato del nutrimento essenziale: la paura. Quella stessa sensazione che ti è sempre stata familiare, con cui hai imparato a convivere in anni di reclusione volontaria.
Nascondere, trattenere, nessuno mai dovrà sapere.
Perché?

La risposta era semplice: non potevi rischiare di uccidere la tua famiglia, la tua gente, il mondo intero con una tempesta di ghiaccio, quindi dovevi controllarti. Pensavi fosse giusto, credevi di essere un’eroina nascosta per il bene dell’umanità.
Peccato che nessuno ti avesse detto che le tue regole non valevano per gli altri come te.
Nessuno ti ha mai spiegato perché Jack Frost potesse volare nel vento e tu no.

Forse è stato questo il motivo che ti ha spinto ad avvicinarti all’Uomo Nero dei tuoi incubi: forse era lui il cambiamento che aspettavi. E lui ti ha usato, non lo neghi: si è nutrito delle tue paure più profonde, spingendoti a riflettere sulle loro origini, ha minato le tue sicurezze per cibarsi del tuo vacillare, ha estratto informazioni da ogni vostra conversazione.

Perché avete parlato, e tanto.

Dopo la morte di tuo padre non avevi più avuto questo conforto: Anna era troppo giovane, gli altri non dovevano sapere. Pitch non è diventato il sostituto di tuo padre, questo no, se avessi provato a suggerirlo ti avrebbe deriso fino alla morte, ma ha gradualmente assunto un ruolo più importante.
Era un amico.

“Non puoi farlo, Elsa.” Di nuovo Anna. Ti accorgi ora di quanto sia ingenua con le sue convinzioni che il Bene vinca il Male in chiunque, che il Vero Amore esista, e tante altre definizioni con la maiuscola.
Il mondo invece è molto più simile a un cristallo di ghiaccio: all’apparenza uguale agli altri, in realtà composto da migliaia di tonalità di bianco, grigio, azzurro e trasparente, unite in strutture geometriche mai identiche. Non esiste un Bianco e un Nero, non esiste il Bene e il Male.
Esistono solo persone diverse tra loro, e alcune di esse sono più speciali di altre, e sono destinate a strade che Anna e la sua normalità non potranno mai capire.
Strade che non sempre sono facili da scegliere.

In fondo Jack non ha colpe: anche lui, sotto la maschera, è solo un altro sognatore idealista votato alla felicità dei più piccoli. Ha sempre creduto che l’esistenza dell’Uomo Nero fosse un errore a cui rimediare. Peccato che alla gioia debba corrispondere il dolore, alle risate il pianto: a volte è necessario che la parte oscura prevalga, che l’equilibrio venga rotto momentaneamente per poi tornare ad apprezzare la Luce.
Questo è quello che hai capito da Pitch, colui che ti ha aperto gli occhi e ti ha insegnato ad accettare te stessa e il tuo destino.

Perciò ora lasci che la rabbia per la perdita del tuo mentore si trasformi in gelo.

La vendetta va gustata fredda, diceva lui.

Alzi la mano, senza fretta, raccogliendo il tuo potere. Ai tuoi piedi Jack ha già capito, forse già nel momento in cui ha ucciso Pitch sapeva a che destino stava andando incontro. Conoscendolo, non è da escludere.
Anna singhiozza.

Per un attimo vorresti scusarti, vorresti farle comprendere i tuoi pensieri, vorresti abbracciarla e mentire dicendo che andrà tutto bene, ma quel tempo è ormai passato.
L’infanzia è finita, e tu scagli le tue lame di ghiaccio nel cuore di Jack, il quale si frantuma in mille schegge iridescenti.

Senti il potere scorrere nel tuo sangue, più forte che mai, percepisci il momento in cui si unisce a quello del ragazzo morto e a quello di Pitch.

Chi uccide una Leggenda ne eredita il Dono.

“Addio, Anna.” Richiami a te le ombre, che da adesso in poi scintilleranno come il più puro dei ghiacciai, e svanisci tra di esse, pronta a rivestire il nuovo ruolo di Regina delle Nevi e Signora degli Incubi.

La paura, dopotutto, è sempre stata parte di te.
 
  
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