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Autore: MoonyS    23/07/2015    5 recensioni
« Weasley aspetta», stavolta accelera il passo e in un istante l'ha raggiunta, fermandola per il braccio.
Presa com'ero da loro due, non mi sono neanche accorta di James che, a modo suo, cerca di proteggere mia sorella. Si scaglia frapponendosi tra i due e guardando minacciosamente Scorpius.
« Togli le mani da lei»
« Potter sparisci» risponde pacato lui.
James fa un passo verso Scorpius come per allontanarlo, ma lui non si muove di un millimetro.
« Potter, non è con te che voglio parlare»
« Tu non devi parlare proprio con nessuno» ringhia James come un cane che difende il suo territorio.
Vedo una scintilla accendersi negli occhi glaciali di Scorpius, ma poi mi accorgo che incrocia lo sguardo di Rose sopra la spalla di James e sembra calmarsi. Gira i tacchi e va via senza aggiungere altro.
(Tratto dal Capitolo 10)
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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10


« Ma ti dico che c’è qualcosa che non torna nel ragionamento»
Andromeda alza gli occhi al cielo e con voce sofferente mi dice « Ti prego non ricominciare, è mattina»
« Lo so, ma prova a seguirmi»
« Emy, è da una settimana che ripeti le stesse cose. Tra un po’ inizierò a sognare Kiraly e la Shade»
Si volta, apre la lucida porta nera della Sala Comune ed esce. La seguo a ruota e provo ad attirare nuovamente la sua attenzione.
« Ma stanotte ho avuto un’illuminazione»
Una mano mi afferra il braccio e io salto in aria dallo spavento. 
« Rose», mi porto una mano sul petto come ad assicurarmi che il cuore non salti fuori.
« Emy, puoi venire con me?»
« Grazie Merlino, grazie!» esulta Andromeda concedendosi un sospiro liberatorio.
Le mando un’occhiataccia e sto per dire a mia sorella che al momento sono impegnata, quando mi accorgo che c’è qualcosa che non va. Rose sembra non riuscire a stare ferma sul posto e si tormenta le mani in preda all’agitazione. 
« Rose, tutto bene?»
Annuisce nervosamente e prendendomi per il braccio mi trascina via, salutando distrattamente la mia amica.
« Ma», provo a ribellarmi, « Non ho ancora fatto colazione»
Mi trascina a tutta velocità per qualche metro e appena svoltiamo l’angolo si blocca. Si appoggia con la schiena al muro e mi guarda come se aspettasse qualcosa da me. Io davvero non so a cosa appigliarmi per capire cosa stia succedendo a mia sorella.
« Ti hanno scagliato un incantesimo confundus?», è l’unica cosa che mi viene in mente.
La sua occhiata torva mi fa capire che almeno non è stata affatturata.
« Devi accompagnarmi»
« Dove?»
Inizia a camminare avanti e indietro, giocando nervosamente con una ciocca dei suoi splendidi capelli fiammeggianti.
« È una pessima idea, non dire niente. Ma non ho scelta, capisci?»
« Ehm, veramente no» provo a dire, ma lei neanche mi sente.
« Abbiamo fatto una scommessa e ho perso. Ero sicura di poter vincere, altrimenti non avrei mai accettato le condizioni. No, non è vero, avrei accettato lo stesso», prende un grande respiro e poi mi guarda negli occhi, « Dobbiamo andare alla partita»
« Aspetta, quale scommessa?» chiedo confusa.
« Lascia stare la scommessa, dobbiamo pensare alla partita»
« Ok, hai ragione», provo ad impegnarmi nel seguire i suoi pensieri aggrovigliati, « Quale partita?»
« La partita, Emy », sbuffa spazientita, « Quante partite di Quidditch ci sono oggi?»
« Oggi iniziano le gare?»
« Le… cosa?», stringe gli occhi incredula, « Il campionato! Merlino, ma dove vivi?»
« Non prendertela con me adesso» ribatto sulla difensiva.
Si copre gli occhi con le mani per un secondo e poi riappare con un’espressione più calma. Si fa per dire. 
« Oggi c’è la prima partita della stagione, Serpeverde contro Tassorosso»
Finalmente colgo l’anello mancante nelle informazioni sparse che mi ha dato Rose.  « Scorpius!»
« Ma sei pazza?», mi mette una mano sulla bocca, « Non urlare»
« Non stavo urlando» mi difendo. Mia sorella oggi sembra completamente fuori di testa.
« Non parlare allora»
Apro la bocca per ribattere ma ci ripenso. Sarebbe inutile, non è in condizioni di ragionare come una persona normale.
« A che ora inizia la partita?», mi sforzo di sembrare gentile nonostante la sua follia.
« Ora», ricomincia a camminare avanti  indietro, « Tra un’ora in realtà, ma ora inizia il riscaldamento»
Sbarro gli occhi. « Sono pazzi secondo me»
Rose mi guarda come se avessi appena detto un’eresia e capisco che forse per oggi è meglio evitare i miei commenti sul Quidditch.
« Quindi che dobbiamo fare?» 
« Non lo so», e sembra davvero che stia per andare in crisi, « Ci vieni?»
« Certo» sorrido sperando di riuscire a fingermi entusiasta, anche se preferirei dare da mangiare agli Schioppodi Sparacoda piuttosto che sprecare un’intera mattinata a guardare gente che si insegue e si prende a Pluffe in testa e a colpi di Bolide. 
« Andiamo?» chiedo, vedendo che Rose si è di nuovo appoggiata al muro come se sperasse di essere risucchiata dai vecchi mattoni di pietra.
« Si», ma la sua sembra più una domanda che un’affermazione.
« Rose, perché sei così agitata?»
« Perché è una pessima idea»
« Perché? È solo una partita»
Ricomincia a giocare con la solita ciocca di capelli. « Non è solo una partita. Io ho sempre visto tutte le sue partite, ma mai dallo stadio»
« E da dove?» chiedo confusa.
« Dalla guferia»
Guardo Rose sempre più sconvolta dall’assurdità di tutta la situazione. 
« Ma che cambia?»
« Cambia, cambia tutto. Stavolta sarò là, fisicamente là. E ho dei brutti presentimenti. Se mi parla? E se mi guarda?»
« Rose, respira», cerco di calmarla, « Credi davvero che qualcuno possa accorgersene?»
Mi guarda e nei suoi occhi leggo la speranza che la risposta implicita alla domanda sia un no. 
« Ogni giorno a scuola correte lo stesso rischio, però nessuno vi ha mai notati. Neanche io c’ero riuscita quando cercavo di scoprire il tuo segreto. Andrà bene anche oggi»
Rose respira in modo un po’ più tranquillo e capisco di essere riuscita a calmarla un po’. 
« Hai ragione. Non devo ascoltare i brutti presentimenti, sono solo paranoie»
Le sorrido per darle fiducia e prendendola per il braccio la trascino con me lungo il corridoio. Non è di certo la domenica mattina che avevo progettato, ma per una volta che Rose chiede il mio aiuto non posso tirarmi indietro. Quando arriviamo nella sala d’ingresso scorgo i biondi capelli ricci di Amelia e stranamente mi sento un po’ più tranquilla anche io. Almeno posso dividere con lei la responsabilità di supportare mia sorella. 
« Ce ne avete messo di tempo», ci accoglie con espressione annoiata, « E come immaginavo nessuna delle due è pronta per uscire»
« Uscire?» chiede confusa Rose.
« Tesoro, le partite di Quidditch si giocano al chiuso?», noto che sul braccio sta tenendo due mantelli, « Fuori nevica e voi indossate solo l’uniforme»
Ci passa i due mantelli e le sono davvero grata per aver previsto la nostra sbadataggine, altrimenti non credo che sarei riuscita a sopravvivere lì fuori. 
« Nella tasca interna ho messo anche i cappelli» dice con naturalezza mentre indossa il suo, rosa antico.
Prima di dire qualsiasi cosa do una sbirciata nella tasca e mi sento sollevata intravedendo della lana blu elettrico. Lo indosso e mi volto verso Rose. Dalla sua espressione potrei dire con certezza che è meno pronta ad ogni minuto che passa. 
« Grazie Amelia», dico sincera, « Andiamo? Non vorrei fare tardi»
« Ragazza mia, non so se ci conviene avere tanta fretta», prende sotto braccio mia sorella e inizia a camminare, « Sarà una giornata infinita»
Rido insieme a lei intuendo che neanche Amelia deve essere un’appassionata di Quidditch. Ci dirigiamo verso il grande portone di quercia e l’impatto con il vento gelido del cortile mi fa rimpiangere di aver lasciato il caldo del mio letto. Il parco è interamente ricoperto di neve e si riescono a distinguere le impronte lasciate dagli studenti per raggiungere lo stadio. Il panorama è da mozzare il fiato. Lo apprezzerei molto di più se solo non stessi per morire congelata. La strada mi sembra infinita, ma riconoscendo la figura ferma davanti all’ingresso del pubblico preferirei fermarmi e trasformarmi lentamente in un pupazzo di neve. La cosa peggiore è che non so se avvisare Rose o fingere di niente e sperare di riuscire ad entrare passando inosservate. Ma naturalmente tra la mia propensione alla sfiga e i capelli di Rose che spiccano a contrasto con il paesaggio, lui ci riconosce a distanza e vedo che inizia a venirci incontro.
« Rose», chiamo con voce nervosa, « Rose, c’è un problema»
« E voi che ci fate qui?»
Vedo Rose rabbrividire, e sono certa che non sia per il freddo. 
« James» dice in un sospiro che sembra rimanere scritto nell’aria gelida. James ci guarda con aria sospetta e attende una risposta.
« Noi stavamo… stavamo andando a guardare la partita» rispondo io.
« La partita? Voi?», e si mette a ridere.
« È un luogo pubblico» dico con veemenza, iniziando ad infervorarmi.
« Cosa siete venute a fare?»
« È per Emy » dice di getto Rose, come se le parole le fossero appena scappate dalla bocca contro la sua volontà. 
« Cosa?» esclamiamo in coro sia io che James.
Incrocio lo sguardo di Rose e tremo, sembra che i suoi occhi mi stiano chiedendo perdono.
« Emy è venuta a vedere un ragazzo»
Ancora una volta io e James reagiamo allo stesso modo, solo che lui poi scoppia a ridere mentre io continuo a guardare mia sorella sconvolta.
« E chi sarebbe lo sfortunato?» chiede tra le risate.
« Rose, andiamo», prendo mia sorella per il braccio e provo ad oltrepassare la barriera umana di mio cugino.
« Perché tanta fretta? Non è ancora iniziata la partita»
« Sai, ci tengo a vedere anche il riscaldamento» rispondo acida e riesco a farlo spostare con una spallata.
Quando ormai siamo lontane da lui, mentre salgo furiosa su per le scale di una delle torri, Rose arranca alle mie spalle per raggiungermi.
« Emy, mi dispiace!», dice mortificata, « Ero nel panico, non sapevo cosa inventare»
Mi fermo e prendo un respiro, poi mi giro verso di lei. « Perché io e non Amelia?»
« Perché altrimenti non si sarebbe spiegata la tua presenza»
Ci rifletto per un istante, poi decido che non posso prendermela con mia sorella se in un momento di panico ha scelto la bugia peggiore a cui potesse pensare.
« Sappi che me la pagherai» dico con espressione minacciosa prima di ricominciare a salire le scale.
Quando arriviamo sugli spalti il colpo d’occhio fa davvero effetto. Noi ci troviamo poco più a sinistra degli anelli in cui Scorpius si sta allenando con i compagni Serpeverde.
« Guarda un po’ che caso», lancio un’occhiata maliziosa a mia sorella che arrossisce, « Siamo capitate nei posti migliori»
Troviamo dei sedili liberi più o meno a metà della tribuna e ci andiamo a sedere. La preoccupazione negli occhi di Rose crea uno strano contrasto con il sorriso che sono ormai abituata ad associare alla presenza di Scorpius. Come se lui l’avesse sentita arrivare, appena prendiamo posto si volta nella nostra direzione, ma Rose proprio in quel momento è assorta nella contemplazione delle proprie scarpe.
« Rose, ma che fai? Ti ha appena guardata» la rimprovera Amelia.
« Non dire sciocchezze Amelia» risponde imbarazzata.
« Vieni Kurt, da questa parte» 
Tutte e tre ci voltiamo verso il punto da cui proviene quella voce familiare.
« Non lo farà, vero?» chiede Rose probabilmente a sé stessa.
Naturalmente per la solita teoria per cui se una cosa può andare male andrà sicuramente peggio, James prende posto nei sedili dietro di noi. Ci guarda con quel ghigno soddisfatto e nelle vene sento l’improvvisa voglia di picchiarlo alla Babbana. Si appoggia con le mani sulle spalle di Rose, come per salutarla con eccessivo affetto. Fortunatamente lui non riesce a vedere l’espressione sul suo viso perché altrimenti penserebbe che mia sorella stia per avere un collasso. Credo di non averla mai vista così pallida in tutta la mia vita. 
« È sempre bello passare un po' di tempo in famiglia, non trovate?» ghigna verso di noi. 
« Sono sicura che potresti trovare qualcosa di meglio da fare» rispondo acida.
« Fino a prova contraria siete voi ad aver invaso il mio territorio. Noi siamo qui per studiare le squadre di quest'anno»
Uno a zero per James. Mi costa ammetterlo ma ha ragione. Contagiata dall'ansia di Rose non avevo pensato alla possibilità di poter incontrare i giocatori delle altre squadre e quindi James o Fred, rispettivamente Cacciatore e Battitore di Grifondoro. E Dominique, se non ricordo male, frequenta il Cercatore di Tassorosso quindi sarà sicuramente da qualche parte qui tra il pubblico. Per la prima volta realizzo che probabilmente tutta la nostra famiglia è presente alla partita. Guardo mia sorella e inizio a capire davvero parte dei suoi timori. 
Il riscaldamento termina dopo una decina di minuti e le squadre rientrano negli spogliatoi per indossare le divise ufficiali. 
« Buona giornata e benvenuti alla prima partita di quest'anno», annuncia allegramente la voce dello speaker.
« Chi è?» chiedo indicando la sua postazione.
« Paul Wright», risponde prontamente Amelia, « Credo che tu sia l'unica della scuola a non conoscerlo»
« È la mia prima partita»
Amelia mi guarda come se non avessi afferrato un dettaglio tanto semplice quanto fondamentale. « Ma lo hai visto bene?»
« Amelia è cotta di lui dal primo momento in cui ha messo piede a Hogwarts» la prende in giro Rose.
« La partita di oggi vedrà a confronto i rinnovati Tassorosso contro i temibili Serpeverde . Si prospetta una partita dalle mille sorprese. Chiunque  voglia sbilanciarsi in un pronostico sa che questa mattina nulla può essergli d'aiuto. L'organico quasi imbattibile che l'anno scorso stava per portare i Tassorosso vicino alla vittoria della Coppa ha subito un ricambio generazionale quasi completo, mentre i Serpeverde hanno rinforzato la rosa con degli innesti davvero di alto livello. Ma prepariamoci ad accogliere le squadre. A destra, facciamo sentire il nostro calore ai TASSOROSSO!» 
Dalle torri si alzano applausi, grida di festa e cori dai tifosi della squadra che sta facendo il suo ingresso in campo in una corsa cadenzata.
« A sinistra prepariamoci ad accogliere i SERPEVERDE!» grida Paul con un po’ meno entusiasmo.
La curva verdeargento esplode in cori ed inni dedicati alla propria squadra, sovrastando ogni tentativo  modesto di applauso da parte degli altri studenti. Uno alla volta i giocatori sfrecciano fuori dal tunnel degli spogliatoi in groppa alla scopa, concedendosi un giro trionfale lungo tutto il perimetro del campo. Quando riconosco dei familiari capelli color platino non resisto alla tentazione di sbriciare il volto di Rose con la coda dell’occhio. Sorride come una bambina che vede la neve per la prima volta e le sue guance sono arrossate, di certo non per il freddo. In cuor mio so quanto le stia costando lo sforzo di contenere l’applauso per il suo amico. Quando Scorpius passa davanti a noi si volta e sorride con un ghigno. 
« Malfoy, che hai da guardare?» gli urla di rimando James, notando quello sguardo. Il frastuono è tale, però, che a stento noi riusciamo a sentire quell’imprecazione a pochi passi da loro. Vedo Rose irrigidirsi e istintivamente mi volto a guardare velenosa quel guastafeste di mio cugino. Lui neanche se ne accorge, intento com’è a dire al suo amico che Scorpius aveva passato il riscaldamento a girarsi verso di loro.
« Cos’è, ha paura? Teme che noi Grifondoro possiamo batterlo anche semplicemente stando seduti in tribuna?», la sua risata fiera mi riempie le orecchie e sento la rabbia montare.
« Malfoy, ti conviene smetterla di guardarci e concentrarti sulla Pluffa perché nella prossima partita non la vedrai neanche passare» 
Respingo con difficoltà l’istinto di prendere James per il colletto dell’uniforme e scagliarlo giù dalla torre su cui siamo sedute. Mi avvicino all’orecchio di Rose e le sussurro « Se Scorpius continua a guardarti ho paura che James possa combinare qualche disastro»
« Speriamo che continui a credersi la prima donna della situazione» commenta a bassa voce Amelia e tutte e tre ci mettiamo a ridere. 
Le formazioni si dispongono in campo e al fischio di Baston si alzano in volo dando inizio alla partita. 
« Ed ecco il fischio d’inizio. La Pluffa va subito in possesso dei Serpeverde. Roger passa a Bennet, che supera la metà campo, mentre O’Brian dei Tassorosso continua a stargli addosso. Un Bolide sta per colpire Bennet che – incredibile! – lo scansa lasciando esposto al colpo O’Brian. Bennet passa a Kobert che tira e segna. Dieci a zero per Serpeverde. Tassorosso conquista il possesso Pluffa con Brown che, ostacolato da Roger, tenta di raggiungere la metà campo avversaria. Gran colpo di Brown! Proprio mentre Roger sta per rubargli la Pluffa, lancia al capitano Shaw che con grade velocità riesce a dribblare la difesa delle Serpi. Show tira e – straordinario! – finta il tiro e passa la Pluffa a Brown che, completamente smarcato, carica il braccio e… no! Peccato, un’azione magistrale dei Tassorosso conclusa con la parata a dir poco spettacolare di Malfoy. Ragazzi, che inizio! Ho l’impressione che il campionato di quest’anno rimarrà nella storia di Hogwarts»
Con la coda dell’occhio, quando Scorpius si lancia per parare quel tiro impossibile da prendere, vedo un’impercettibile smorfia di esultanza sul viso di Rose e quasi mi viene da ridere. Non so che darei per essere nella sua testa e sentire i cori da stadio in cui, sono certa, si stanno esibendo i suoi neuroni. Amelia sembra non aver capito che la partita si sta svolgendo proprio davanti a noi e continua a stare girata verso la postazione dello speaker con aria sognante. Mi stringo un po’ di più nel mantello e sistemo il cappello, respingendo un brivido di freddo. Non ci tornerei di mia spontanea volontà, ma in fondo non posso dire che sia uno spettacolo noioso. Provo a concentrarmi sulla partita, anche se a volte fatico a capire cosa stia succedendo lì in mezzo. Probabilmente senza la dettagliata telecronaca di Wright mi sembrerebbe di guardare una mischia di ragazzi in scopa che si incrociano e si scontrano senza sosta, tutto per prendere una stupida Pluffa. Sentendo parlare Paul, invece, sembra quasi che tutto questo abbia un senso. 
« Bennet e Roger stanno letteralmente trascinando la loro squadra in attacco. Ecco l’ennesimo goal di Bennet che porta i Serpeverde al punteggio di centotrenta a zero. Gli anelli delle Serpi rimangono incredibilmente ancora inviolati dopo più di un’ora di gioco. Professoressa McGranitt siamo sicuri che non sia stato fatto un incantesimo… no, no, va bene. Scherzavo! Se Serpeverde oggi dovesse vincere, metà del merito andrebbe alle parate spettacolari del loro portiere. Wallace di Tassorosso intercetta la Pluffa e si dirige verso la metà campo avversaria senza perdere la speranza. Ma Bennet lo marca stretto, non gli lascia spazio per i movimenti e riesce a recuperare il possesso, risalendo in contropiede. Shaw fa il possibile per fermarlo, ma Mike Bennet è attento e si accorge del taglio di Roger, che penetra la difesa dei Tassi. Effettua, allora, un passaggio teso al compagno e - Ah! Brutto colpo per Brown, preso in pieno da un bolide scagliato da Boyl – Serpeverde segna ancora. Un appello per McRian: se Tassorosso vuole conservare la speranza di vincere, devi trovare il Boccino adesso! I Cacciatori gialloneri ormai sembrano disorientati, hanno provato ad andare a segno in ogni modo senza trovare mai il goal e intanto Serpeverde segna di nuovo e si porta a centocinquanta. La Pluffa è in mano a Brown che tenta un altro disperato – Attenzione! McRian scatta all’inseguimento di qualcosa! Avrà visto il Boccino? – Bennet ruba la Pluffa a Brown e passa a Kobert, che trova la resistenza di Wallace. Intanto anche il Cercatore verdeargento si lancia all’inseguimento del Boccino. Che spettacolo! È un testa a testa! Roger, libero dalla marcatura di Brown, passa alle spalle del compagno ricevendo la Pluffa e segna proprio mentre McRian serra le dita intorno al Boccino. Non riesco a crederci, mai visto nulla del genere! Serpeverde vince la partita con il punteggio di centosessanta a centocinquanta»
Al mio fianco Rose fa un sospiro di sollievo e la sua schiena finalmente si rilassa, anche se in modo impercettibile. 
« Non ci credo» esclama l’amico di James coprendosi la bocca con le mani.
« Ma che ha fatto McRian per tutto il tempo? Io stesso ho visto il Boccino più volte e lui che fa? Si guarda la partita e regala la vittoria alle Serpi?» commenta irritato James, come se il Cercatore di Tassorosso gli avesse recato un’offesa personale.
Intanto in campo i Serpeverde danno inizio ai festeggiamenti, incitati dai cori assordanti della loro curva. Tutta la squadra corre incontro a Malfoy e per un istante temo che stiano per travolgerlo nella loro carica animalesca, ma poi lo circondano e lo issano su di loro trionfante. Scorpius si gode ogni singolo momento di quella celebrazione, anche se gli occhi di mia sorella mi fanno sorgere il dubbio su chi dei due sia quello più felice. L’unica nota stonata in quel contesto è James con le sue frasi irritanti, ma provo con tutta me stessa ad ignorarlo.
« Emy, tu resti qui ad aspettare il tuo amato?» chiede mio cugino con un ghigno.
Impiego qualche secondo per ricordare la storia che aveva inventato Rose e, quando sto per rispondere, è proprio lei a rubarmi la parola.
« James, non fare il cretino»
Lui si mette a ridere e aggiunge « Allora andiamo, qui non c’è più nulla da vedere»
Rose con la coda dell’occhio guarda i festeggiamenti in campo e a malincuore annuisce. Seguiamo James e Kurt verso le scale, ma procediamo lentamente a causa della folla. 
« Quello spaventapasseri?», James si sbellica dalle risate dopo una frase sussurratagli all'orecchio dall'amico, « Contento tu»
Si volta verso di noi che ci troviamo due gradini più su e guarda me.
« Emy conosci il mio amico Kurt?»
Guardo entrambi con aria confusa. « Lo vedo» rispondo come se fosse ovvio.
« Tonta, te lo stavo presentando», si gira verso l'amico, « Ne sei proprio sicuro? Io te lo sconsiglio»
Kurt ride e con una spallata supera James e mi porge la mano. « Kurt Avery» sorride cordiale.
Ha dei bellissimi occhi blu che risaltano anche grazie alla carnagione molto scura. 
« Emy Wesley» mi presento con diffidenza. Da un amico di James non può uscire niente di buono. 
Kurt prova a fare il simpatico mentre lentamente scendiamo verso l'uscita dello stadio, ma la sola presenza di James non mi permette di giudicarlo in maniera obiettiva. Al momento so solo che mi fa antipatia quasi quanto mio cugino. Quando finalmente riusciamo a riconquistare l'aria aperta, lasciamo che i due ragazzi si allontanino di qualche metro da noi.
« Rose sei più tranquilla adesso?», chiede Amelia, « É andato tutto bene, non c'era motivo di preoccuparsi»
« Dirai che me lo avevi detto?»
« È l'unica ragione per cui sono venuta con te alla partita» risponde e tutte e tre ci mettiamo a ridere.
« Weasley» 
Ci blocchiamo all'istante, come congelate. I secondi successivi sembrano scorrere nei miei occhi a rallentatore. Rose impallidisce e tutte e tre ci voltiamo verso la direzione da cui proviene la voce. Amelia porta le mani alla bocca, io istintivamente mi faccio un passo indietro e, Rose, lei sembra pietrificarsi. Intanto a pochi metri da noi Scorpius cammina con passo tranquillo per raggiungerci. 
« No» sussurra Rose tra sé e sé, poi si gira e ricomincia a camminare come se quello fosse stato un miraggio da ignorare. 
« Weasley aspetta», stavolta accelera il passo e in un istante l'ha raggiunta, fermandola per il braccio. 
Presa com'ero da loro due, non mi sono neanche accorta di James che, a modo suo, cerca di proteggere mia sorella. Si scaglia frapponendosi tra i due guardando minacciosamente Scorpius.
« Togli le mani da lei»
« Potter sparisci» risponde pacato lui.
James fa un passo verso Scorpius come per allontanarlo, ma lui non si muove di un millimetro. 
« Potter, non è con te che voglio parlare»
« Tu non devi parlare proprio con nessuno» ringhia James come un cane che difende il suo territorio. 
Vedo una scintilla accendersi negli occhi glaciali di Scorpius, ma poi mi accorgo che incrocia lo sguardo di Rose sopra la spalla di James e sembra calmarsi. Gira i tacchi e va via senza aggiungere altro. Tiro un sospiro di sollievo, ci è mancato poco.
« Scappa Malfoy» gli urla dietro mio cugino.
« No, James», Rose si aggrappa al suo braccio per implorarlo di smetterla. Persino io che non conosco Scorpius so che esagerare nelle provocazioni non può portare a nulla di buono. 
« Non voglio rivederti mai più vicino a nessuna di loro», continua ad urlargli dietro, « Altrimenti la prossima volta...»
Ma nessuno saprà mai cosa avrebbe minacciato di fare James. Scorpius si ferma e in meno di un istante è già tornato indietro. Tiene James per il colletto della camicia e lui, dopo la sorpresa iniziale, sembra già pronto a reagire.
« Smettetela voi due!»
Mia sorella prova ad allontanarli ma Scorpius le riserva un'occhiata di fuoco. « Rose, stanne fuori tu»
È in quell'istante che James capisce, lo si vede dallo sguardo. Scivola via dalla presa di Malfoy, poi guarda lui, lei e di nuovo lui.
« Che significa?»
« Significa che non sono fatti tuoi, Potter»
« Rose, cos'è questa storia?» 
Mia sorella non riesce a parlare. Sembra che voglia dire così tante cose da non poter formulare neanche una frase di senso compiuto, però lancia uno sguardo a Scorpius, una sincera richiesta di aiuto. Una di quelle cose che ci si concede solo con le persone di cui ci si fida ciecamente. E James lo sa.
« Voi due» commenta esterrefatto.
« Cosa succede qua?», la voce della professoressa Shade si fa largo attraverso la folla che incuriosita da quel teatrino è disposta tutta intorno a noi. 
« È quello che mi sto chiedendo anche io», James riserva un'altra occhiata disgustata ad entrambi e poi gira i tacchi. La folla si apre davanti a lui come se tutti temessero anche solo sfiorarlo. 
La Shade esita giusto un paio di secondi poi, vedendo che la situazione è sotto controllo, va via insieme a parte degli spettatori - delusi probabilmente dalla mancata rissa. 
Scorpius fa un passo verso Rose ma lei si tira indietro e lo guarda furiosa. 
« Rose», il suo tono è a dir poco sorpreso.
Gli riserva un’ultima occhiata in cui riconosco un miscuglio esplosivo di emozioni e poi va via. Lui rimane a guardarla per qualche secondo, probabilmente il tempo di realizzare cosa stia accadendo.
« Rose, dove vai?» le corre dietro fermandola di nuovo per il braccio, « Rose, ma che ti prende?»
Mia sorella si guarda intorno, scrutando uno per uno i volti di chi è rimasto a curiosare e capisco che Scorpius sta solo peggiorando la situazione.
« Tu», lo guarda negli occhi e i suoi cappelli sembrano prendere fuoco davvero, « Non avresti dovuto»
« Ma prima o poi…», Malfoy non completa la frase, « Cosa vuoi che succeda?»
« Io non lo so. E tu?»
Ma Rose non aspetta una risposta, gli dà le spalle e stavolta va via davvero lasciandolo lì impalato. Amelia si affretta a raggiungerla, mentre io per un attimo resto indietro. Il parlottare della gente inizia a farsi più forte man mano che Rose si allontana, incuranti della presenza di Scorpius che dopo qualche secondo sembra svegliarsi e torna verso lo stadio imprecando frasi incomprensibili contro se stesso. Ad un tratto vedo una ragazza correre incontro a lui dalla direzione opposta a quella in cui si trova il gruppo di spettatori curiosi. Non riesco a riconoscerla da questa distanza ma dal modo di muoversi sembra che voglia gettargli le braccia al collo, forse per festeggiare la vittoria e la sua strepitosa prestazione. Lui la guarda e, prima che lo raggiunga, entra nel corridoio che conduce agli spogliatoi sbattendo energicamente la porta. Decido di aver visto abbastanza e corro per raggiungere Amelia e Rose. Quasi stento a riconoscere mia sorella, agitata com’è. Ha lo sguardo fisso nel vuoto, le guance rosse e cammina spedita verso il castello. Io e Amelia fatichiamo a tenere il suo passo. Nessuna delle due osa dire una sola parola.
« Stanno parlando tutti di noi, vero?» chiede improvvisamente quando si accorge della mia presenza.
« Ehm, no» mento senza troppa convinzione.
« Gli sta bene», quasi urla furiosa, « Quando uno dei suoi amichetti andrà a dire tutto alla sua famiglia saranno problemi suoi»
Accelera il passo ulteriormente e noi due per poco non dobbiamo correre per starle dietro. In men che non si dica siamo al castello e decido di seguire Rose verso la sua Sala Comune. Lei neanche se ne accorge. Sento i pensieri andare a mille giri nella sua testa. Solo quando ci fermiamo davanti al ritratto di una signora grassa con un vestito rosa, mia sorella sembra notare che sono ancora con loro.
« Puoi anche andare, voglio solo fare una doccia»
Non le rispondo, so che sarebbe inutile ribattere in qualsiasi modo, servirebbe solo a farla arrabbiare ancora di più. Mi limito a stare ferma e quando il dipinto si apre entro con loro nella torre di Grifondoro. Come prevedevo James la sta aspettando, percorrendo la Sala Comune a grandi falcate avanti e indietro. Appena la vede entrare dal buco del ritratto si blocca e incrocia le braccia aspettando forse che lei vada da lui. Ma Rose lo ignora e punta dritto verso le scale che portano al suo dormitorio. Seguendola e cambiando visuale noto che Albus è seduto con aria preoccupata proprio alle spalle di suo fratello.
« Rose!» la chiama James con autorità.
Per un attimo credo che mia sorella stia per proseguire per la sua strada, ma a sorpresa si ferma voltandosi alla chiamata. Se non fosse per lo sguardo incandescente come i suoi capelli, sembrerebbe tranquilla come sempre.
« Dobbiamo parlare» aggiunge lui.
Rose torna indietro di qualche passo e si siede con determinazione sul divano di fronte al punto in cui si trova James, quasi in un gesto di sfida. Se non lo conoscessi abbastanza bene potrei insinuare che questo atteggiamento stia mettendo in crisi James, ma di certo lui è sorpreso tanto quanto me e Amelia.
« Hai dimenticato di chiamare qualcun altro per la riunione di famiglia?» chiede lei, alludendo alla presenza visibilmente forzata di Albus.
« Dipende da quanti altri segreti devo scoprire oggi», il suo sguardo è quasi di sfida, « Se non ci sono altre sorprese direi che basta Albus»
Solo in quel momento James si accorge della mia presenza e sembra che gli dia ancora più fastidio, probabilmente perché capisce che anche io sono al corrente di ogni cosa. 
« Albus non parla», sbotta James irritato, « Ma è ovvio che sa tutto»
« Non vedo perché torturare lui quando puoi chiedere a me se vuoi sapere qualcosa» 
La voce pacata ma decisa di Rose sembra stonare in quell’atmosfera così carica. Ancora una volta scopro un lato di mia sorella che sconoscevo. 
« Che cosa ti salta in mente?», urla James dando fuoco alle scintille inespresse che aleggiavano in quella conversazione così tirata. Persino Rose sussulta impercettibilmente dallo spavento. « Adesso te la fai con i Malfoy?» 
« Anche se fosse, non sono affari tuoi» risponde sempre con tono controllato. Da dove ha preso tutta questa forza la fragile e timida Rose?
« Non sono affari miei?», sbotta lui, « Non sono affari miei se quella che per me è sempre stata una sorella fa gli occhi dolci al pupillo di una delle famiglie più oscure della storia della magia?»
« No, non lo sono» 
« Quindi cosa dovrei fare? Dovrei lasciarti commettere l’errore più grande della tua vita?»
« Ma che ne sai tu?», adesso anche Rose esplode in tutta la sua ira, « Come fai tu a sapere che è un errore se non lo so neanche io? E anche se fosse sbagliato come dici, perché dovrei privarmene? Non faccio del male a nessuno e non ho niente a che fare con la sua famiglia. Non stiamo andando a sposarci, siamo solo amici. Che male c’è?»
« Ma tu credi che solo perché non conosci la sua famiglia non hai a che fare con loro? Da chi credi che sia stato cresciuto Malfoy? Lui è la sua famiglia»
Rose si alza di scatto e guarda James negli occhi come se potesse entrarci così a fondo da bruciarli con i suoi. « Non sai neanche di cosa stai parlando», e per la prima volta qualcosa di impercettibile si incrina nella sua voce, « Scorpius può anche essere cresciuto in una famiglia oscura, ma lui…»
« Scorpius», sottolinea James con voce quasi disgustata, « Lo conosci così bene da dire che non sia come loro?»
« E tu? Lo conosci così bene da dire che lo sia?» gli urla di rimando. 
Per un istante tutto si ferma in quella Sala Comune. 
« Come fai ad essere così cieca da non accorgerti di chi sia?» continua James.
« Tu noti solo quello che sei disposto a vedere e non ti sforzi di andare oltre i pregiudizi. Hai mai pensato che Scorpius Malfoy possa essere una persona migliore di te?»
« Migliore di me? Tu hai idea di cosa la sua famiglia abbia fatto ai nostri genitori? Non lo sai che il papà del tuo Scorpius lavorava per il Signore Oscuro mentre frequentava Hogwarts e ha sempre preso di mira tua madre? Come pensi che prenderebbe la notizia lei?»
Rose si irrigidisce all'istante e anche il fuoco dei suoi capelli sembra spegnersi.
« Loro se la prendevano con la mamma perché la definivano sanguesporco nonostante fosse la strega più brillante a Hogwarts, per uno stupido pregiudizio», dice con voce spenta, « Tu stai facendo la stessa cosa con lui solo perché porta un cognome che non ti piace. Ti credi ancora tanto migliore di loro?»
Senza neanche guardarlo negli occhi si allontana da lui e in silenzio sparisce su per le scale del dormitorio. L'espressione di James è indescrivibile. Sembra che le parole di Rose abbiano centrato il segno, lasciando il suo viso livido come segnale di una bomba pronta ad esplodere nuovamente. E io lo capisco quando lo sguardo di James si posa su di me. 
« Tu», esclama con quella che sembrerebbe una risata isterica, « Tu sei sempre in mezzo quando ci sono delle catastrofi»
« James non mi tirare dentro questa storia» lo avviso. Io non sono Rose, dovrebbe saperlo.
« Ci sei già dentro», si gira verso Albus, « E tu pure. Ci siamo tutti dentro dal momento in cui quella sconsiderata ha deciso di fare la ribelle»
« Merlino, ma davvero sei così ottuso?», inveisco perdendo quel briciolo di pazienza che mi aveva tenuta in silenzio fino a quel momento, « Credi che sia una cosa che ha scelto?»
« È una cosa che avrebbe dovuto soffocare sul nascere anziché portarla avanti nascondendosi come i topi di fogna. Quelle sono abitudini per gente come i Malfoy»
« Rose ha ragione quando dice che tu sei peggio di loro», lo accuso puntandogli il dito contro, « Ti vanti tanto di tenere a lei come ad una sorella e di doverla proteggere a tutti i costi, ma cosa stai facendo? Prima di aggredirla per aver scoperto il suo segreto ti sei chiesto perché teneva così tanto a nasconderlo?»
« È ovvio il motivo»
« No invece! Rose ti ha chiesto di non dirlo ai nostri genitori? No. Se credi che la sua paura sia quella di deludere la mamma o essere sgridata ti sbagli di grosso. Lei sa chi sono i Malfoy e conosce perfettamente i rischi di questa storia, soprattutto quelli che corre lui. Tu che sai sempre tutto, riesci ad immaginare cosa farebbe il signor Malfoy a Scorpius se la sua famiglia venisse a sapere la verità? Rose affronta questa consapevolezza ogni giorno quando si concede dieci minuti per poter stare con lui. E ha paura, ha sempre paura per lui. Ma tu non puoi capire perché non hai idea di cosa significhi tenere talmente tanto ad una persona da sacrificare tutto ciò che di più caro si ha al mondo, persino la libertà di fare una passeggiata all'aperto anziché rinchiudersi nei sotterranei per non rischiare di essere trovati da qualcuno o rinunciare anche solo alla speranza di poter vivere un rapporto normale, senza dover lottare con le etichette date dai cognomi. Per te è tutto bianco o nero e se una cosa è difficile vuol dire che è sbagliata. Chi dice che sia così? Albus potrebbe essere il prossimo Signore Oscuro tanto quanto Scorpius, cosa possiamo saperne? Non puoi prendertela con Rose perché tu sei limitato nei sentimenti. E non puoi venire a prendertela con me solo perché ti da fastidio che lei abbia ragione»
James - confuso, arrabbiato, preoccupato, ormai non si capisce - sta per rispondere ma io lo blocco. « Devi solo farti gli affari tuoi, come ti dico da anni»
Nei suoi occhi vedo la furia di chi non riesce più a trattenersi, ma in un impeto di contegno e dignità James tace. Tace e il suo silenzio esprime la sua rabbia meglio di qualsiasi altra parola. Volta le spalle a tutti e sparisce lungo le scale del dormitorio maschile. Un botto assordante ci comunica che è entrato in stanza sbattendo energicamente la porta e, se lo conosco abbastanza bene, sono certa che adesso stia prendendo a calci e a pugni tutto ciò che intralci il suo cammino.
« Che vuoi?» chiedo con veemenza ad Albus, che continua a fissarmi con aria confusa e spaventata. Amelia, fino a quel momento imbambolata come lui, distoglie rapidamente lo sguardo e fa per andare via biascicando frasi confuse in cui mi sembra di capire che stia andando a vedere come sta Rose. Mi avvicino ad Albus puntandogli contro il dito con fare minaccioso.
« Tieni d'occhio tuo fratello e vedi di fare in modo che non crei altri problemi a Rose»
Senza attendere una risposta giro i tacchi ed esco dal buco del ritratto. 
 
 
*Note dell’autore: Le cose iniziano a farsi complicate! Scorpius è un tipo che non pensa mai alle conseguenze delle sue azioni quindi la conclusione mi sembra abbastanza ovvia… problemi, problemi e ancora problemi! Non lo fa per male ma è più forte di lui, non riesce a non essere spontaneo e non sempre Rose riesce a tenere tutto sotto controllo…
Il litigio tra Rose e il cugino è un po’ pesante, lo so, ma James ha un carattere “infiammabile” e una volta partita la scintilla è difficile spegnerlo. Spero comunque che non sia stato banale… non sono mai statabrava nei litigi ahahah quindi datemi un parere o qualche consiglio in proposito perché so di dover migliorare tanto in questo!
Grazie mille a chi ha recensito e anche a chi mi ha inserita tra le seguite/preferite… spero che mi possiate lasciare un commentino per darmi qualche consiglio anche voi ^^
  
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