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Autore: MoonyS    26/07/2015    5 recensioni
« Weasley aspetta», stavolta accelera il passo e in un istante l'ha raggiunta, fermandola per il braccio.
Presa com'ero da loro due, non mi sono neanche accorta di James che, a modo suo, cerca di proteggere mia sorella. Si scaglia frapponendosi tra i due e guardando minacciosamente Scorpius.
« Togli le mani da lei»
« Potter sparisci» risponde pacato lui.
James fa un passo verso Scorpius come per allontanarlo, ma lui non si muove di un millimetro.
« Potter, non è con te che voglio parlare»
« Tu non devi parlare proprio con nessuno» ringhia James come un cane che difende il suo territorio.
Vedo una scintilla accendersi negli occhi glaciali di Scorpius, ma poi mi accorgo che incrocia lo sguardo di Rose sopra la spalla di James e sembra calmarsi. Gira i tacchi e va via senza aggiungere altro.
(Tratto dal Capitolo 10)
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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« Pensi di venire a pranzo almeno oggi?»
« Devo finire questa ricerca» 
Lo sguardo di Dora mi fa capire che questa scusa non è mai stata credibile, ma continuo a sperare che sia solo una mia impressione. Si siede sul mio letto e mi regala un sorriso pieno di affetto e comprensione, quindi mi arrendo e chiudo il libro. 
« Continuerai a nasconderti per i prossimi cinque anni di scuola?»
« Non mi sto nascondendo», provo a giustificarmi, « Sono davvero indietro con i compiti»
« Sei un po' più lenta negli ultimi giorni. Come mai?» chiede conoscendo già la risposta.
Con sguardo corrucciato mi concedo una pausa di silenzio. Dora è una delle mie più care amiche e mi dispiace che sia venuta a conoscenza del mio segreto tramite altre persone. Mi sento in colpa con lei e avrei bisogno di un suo consiglio, ma non so come scusarmi per il comportamento che ho avuto nell'ultimo anno. Sospiro e mi sporgo verso il comodino aprendo il primo cassetto. Estraggo una manciata di piccole pergamene e le appoggio sulla coperta. Sul viso della mia amica è dipinta un'espressione interrogativa.
« Leggi» e con un gesto della mano la invito a sceglierne una a caso. 
Dora fa come le dico e pesca dal mucchio un foglietto ancora arrotolato su se stesso, leggendo ad alta voce. « Come mai oggi non eri a cena? Tutto bene?» 
Ne prende un altro. « Mi sembra troppo persino per la Shade. Buona fortuna!»
Mi guarda confusa, ma credo che stia iniziando a capire. Apre un terzo bigliettino. « Weasley, devi assolutamente vedere una cosa»
« Cosa?» chiede curiosa Dora.
Faccio spallucce. « Non lo so, gli ho detto che avevo troppo da studiare»
La mia amica mi guarda con occhi truci. « Da quanto tempo lo eviti?»
Abbasso lo sguardo su un punto indefinito della coperta. « Dal giorno della partita»
Dora strabuzza gli occhi e sta per urlarmi contro quando la blocco dicendo « Ma ho risposto a tutti i gufi»
Sembra rilassarsi impercettibilmente, quindi aggiungo « Solo preferisco non vederlo»
« Ma perché?»
« Hai visto i bigliettini? Per lui è come se non fosse successo niente»
« Non è meglio?»
Tentenno per un istante. « No! Su pergamena sono tutti bravi a fingere - persino io – ma se poi di presenza non riuscissi ad ignorare il fatto che adesso tutti sappiano di noi?»
« Non credi che possa essere lo stesso per lui?»
« No», ma la mia sicurezza sbiadisce all’istante, « Non credo. Lui è così» indico i bigliettini ammassati sul letto.
« Così come?» chiede Dora.
« Così», faccio spallucce senza sapere come spiegarmi, « Scorpius è Scorpius. Non si crea problemi per questo genere di cose e quindi pensa che anche gli altri siano come lui»
« E se invece sapesse anche troppo bene cosa ti passa per la testa e questo fosse solo un modo per sminuire il tutto?»
La guardo per qualche secondo soppesando le sue parole, poi scoppio a ridere. « No, decisamente no»
Dora incrocia le braccia al petto e con finto tono autoritario sentenzia « Non mi interessa, in ogni caso tu adesso rimetti tutto nel cassetto, finisci questa benedetta ricerca, fai una doccia e stasera scendi al Banchetto di Natale»
Esito. « Ho ancora un bel po’ di lavoro da fare»
« Rose!», impreca, « Non costringermi a prenderti con la forza e a buttarti sotto la doccia»
« Stai dicendo che puzzo?» chiedo per sdrammatizzare.
Dora alza gli occhi al cielo, sapendo perfettamente che quando inizio a dire frasi del genere significa che la conversazione sta andando alla deriva, poi si mette a ridere e si sporge in avanti per abbracciarmi. 
« Studia» conclude prima di lasciarmi e scendere in Sala Grande per il pranzo. 
Quando sono sola riesco solo a fissare inerme la pergamena su cui ho scritto l’inizio della mia relazione di Difesa Contro le Arti Oscure. È da giorni che sono ferma allo stesso punto perché mi riesce impossibile concentrarmi su qualsiasi cosa. Le lezioni in comune sembrano durare in eterno e sono talmente concentrata ad essere invisibile da isolarmi del tutto, come se tutte le mie energie si dedicassero a creare una sorta di campana di vetro non permettendo neanche alle parole dei professori di penetrare la robusta corazza. E nelle altre occasioni non va meglio. Studiare significa leggere una frase e perdersi in chissà quale pensiero per ore ed ore, senza neanche rendersi conto dello scorrere del tempo. La presenza costante di James, poi, non mi aiuta. Non ci rivolgiamo la parola ma è come se avesse deciso di tenermi d'occhio, quasi si aspettasse di vedermi andare dalla McGranitt a chiedere di essere trasferita a Serpeverde. Albus cerca di starmi sempre accanto ma non ha mai accennato a quello che è successo il giorno della partita perché mi conosce e sa che può aiutarmi solo trasmettendomi la sua tranquillità d'animo. Amelia, come sempre, sembra capirmi con uno sguardo e a modo suo ha passato gli ultimi giorni facendo da mediatrice tra me e il mondo esterno, mentre Emy sembra quasi sorvegliare la situazione da lontano, pronta ad intervenire in caso di necessità. Faccio un sospiro e mi lascio andare con la schiena sul cuscino. La cosa che odio maggiormente in questa situazione è la calma apparente che mi circonda in questo groviglio di continue attenzioni nascoste. Mi sembra di essere una malata che potrebbe cedere da un momento all'altro, ma non è così. Ho solo paura, credo sia lecito, e se ultimamente ho evitato i luoghi pubblici è più per sfuggire  ai loro sguardi preoccupati che per Scorpius. Ma Dora ha ragione, non posso passare i prossimi cinque anni di scuola nel dormitorio e inoltre stasera c'è il Banchetto di Natale. Lei non sa cosa significhi per me, non sa che in fondo non potrei perderlo per nulla al mondo pur sapendo che quello dell'anno scorso non potrebbe mai essere superato. Soprattutto adesso. Sento lo stomaco ridursi ad una nocciolina, carico di aspettative ma allo stesso tempo consapevole di andare incontro ad una cocente delusione. Prendo un respiro profondo e chiudo il libro, pienamente cosciente di non essere capace di andare avanti con la ricerca. Vado a fare la doccia e mentre l'acqua bollente scivola sul mio corpo sento le mie amiche rientrare in stanza. Per un attimo spero di poter rimanere in eterno sotto quel getto che sembra portare via ansia e preoccupazioni, ma il mio sogno viene bruscamente interrotto dal suono di nocche che bussano sulla porta.
« Rose, ne hai ancora per molto?» chiede Hannah con una certa fretta nella voce.
« Ho finito» rispondo sbuffando l'ultimo soffio d'acqua. Chiudo il rubinetto, mi avvolgo nell'asciugamano e quando esco dal bagno faccio appena in tempo a vedere Hannah sfrecciare dentro e chiudersi la porta alle spalle. Guardo sconcertata il punto in cui pochi istanti prima si trovava la sagoma della mia amica.
« È stata invitata da Fred al Banchetto» mi spiega Terry.
Mi scappa una mezza risata mentre raggiungo il mio letto, poi mi blocco. « Fred chi?»
« Weasley», risponde Terry come se fosse la cosa più ovvia, « Tuo cugino »
« Ma», balbetto sorpresa, « Da quando le piace Fred?»
« Da quando siamo tornate a Hogwarts», confessa Dora, « Non che lo abbia mai ammesso, ma trovava sempre una scusa per passare del tempo con lui»
Sto per ribattere ma le parole mi si fermano sulle labbra: non sono nella posizione più indicata per lamentarmi di non essere stata informata e probabilmente se non fossi stata sempre impegnata a scappare nei sotterranei me ne sarei accorta da sola. 
« Stasera ci saranno scintille in Sala Grande», sghignazza Amelia lanciando a tutte noi uno sguardo complice, « Tu che intenzioni hai?»
Quando nessuno risponde capisco che Amelia sta parlando con me e arrossisco. « Ho già detto che verrò»
Scosta i ricci biondi con fare spazientito, come se le stessi facendo perdere tempo prezioso, e porta le mani sui fianchi. « Questo lo so», e il suo tono mi fa capire che anche se non fosse stata una mia scelta mi avrebbe comunque costretta a prendere parte al Banchetto, « Hai già deciso cosa mettere?»
Inarco le sopracciglia non cogliendo il punto della questione e faccio spallucce lanciando un'occhiata distratta al mio guardaroba.
« Non vorrai...», la sua frase viene completata da un'espressione carica di disgusto. 
Alzo gli occhi al cielo ed esclamo « Ma che importa?»
Amelia mi ignora e si tuffa a capofitto in mezzo ai suoi mille vestiti, uscendone fuori con un ammasso di lana rossa. « Metti questo» e il suo più che un consiglio è un ordine. Mi zittisce con un gesto della mano quando sto per opporre resistenza e alla fine per disperazione cedo. Appena indosso l'abito Amelia fa un balzo nella mia direzione e mi trascina davanti allo specchio.
« Ma ti vedi? Sei stupenda»
Arrossisco e sorrido imbarazzata portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lo scollo a barca mette in risalto il contrasto tra la lana rossa e le mie spalle candide, animate solo dai boccoli fiammeggianti. Istintivamente provo a far scendere un po' la gonna arricchita da eleganti ghirigori dorati, ma Amelia mi blocca con uno schiaffetto sulla mano.
« Sei assolutamente perfetta» dice con tono ammirato e per un attimo temo che stia per commuoversi. Mi allontano dallo specchio giocando nervosamente con una ciocca di capelli e torno a sedermi sul letto.
« A Malfoy prenderà un colpo» ride Dora.
« Nessuno potrebbe resisterti stasera» afferma Amelia con il tono compiaciuto di chi ammira la propria opera.
Con sguardo sconvolto faccio saettare i miei occhi da un viso all'altro per capire come poter uscire da questo equivoco in maniera delicata. « Ragazze», provo a dire, « Guardate che non...»
« Oh Merlino!», esclama Hannah uscendo dal bagno, « Sei bellissima! È per Malfoy, vero?»
Porto le mani sul viso e poi sbotto. « Ragazze piantatela con questa storia!» 
Nel dormitorio scende il silenzio, solo Amelia sembra continuare ad andare avanti con i preparativi. Gli occhi di tutte le altre sono puntati su di me e sui loro volti leggo espressioni confuse. 
« Questo non è per nessuno», strattono un lembo del vestito e Amelia mi lancia un'occhiata minacciosa, « A me non piace Malfoy e a lui non importerebbe se indossassi un sacco o un abito da sera perché siamo solo amici»
« Ma tutta questa storia allora...» inizia a dire Hannah prima che io la zittisca scuotendo il capo.
« Avete fatto tutto da sole. Nessuno ha mai parlato di nulla di più di un'amicizia»
Le mie amiche si scambiano qualche occhiata confusa, poi Amelia rompe il silenzio. « A me non interessa per chi o per quale motivo, ma se togli quel vestito ti affatturo»
 
 
 
 
* * * *
 
 
 
« Emy»
Malvolentieri alzo la testa dal mio libro di Storia della Magia e rivolgo un'occhiata scocciata a Calum.
« Sicura che quello non sia tuo?», indica la grande finestra a qualche metro dal tavolo in cui ormai ho l'abitudine di studiare in biblioteca. Stringo gli occhi per aguzzare la vista e impiego qualche secondo per distinguere i contorni della figura che sta picchiettando contro il vetro impazientemente. Appena riconosco Asso mi alzo di scatto e corro ad aprire la finestra. Mi becca affettuosamente il dito - sospetto che sia anche una sorta di mezzo rimprovero - e quando sciolgo il nodo che gli legava la pergamena alla zampa vola subito via, senza aspettare una risposta. Torno al tavolo per avere un po' di luce in più.
« Tutto bene?» chiede Calum più curioso che preoccupato.
Annuisco distrattamente, senza aver realmente sentito la sua domanda, mentre leggo il messaggio che mi è appena stato recapitato.
 
Aula di Trasfigurazione, se non ti rubo troppo tempo.
 
Mi lascio sfuggire un sorriso e rapidamente raccolgo tutte le mie cose infilandole a casaccio nella borsa per poi scappare via dalla biblioteca, lasciando il povero Calum a dir poco allibito. Ma non ho tempo di pensare a lui mentre corro giù per le scale fino a raggiungere il piano terra. Distinguo subito la figura inconfondibile di Teddy anche in lontananza. 
« Ce ne hai messo di tempo, ho inviato Asso quasi un'ora fa», mi accoglie con un sorriso e mi abbraccia, « Ero convinto che mi avessi appena dato buca»
Mi metto a ridere e respiro a fondo il profumo di Teddy.
« Potevi venire a chiamarmi di persona anziché mandare Asso»
« Testina di giuggiola, evidentemente non potevo», mi da un buffetto sulla testa.
« Che ci fai qua?» chiedo curiosa.
« Avevo un appuntamento»
« Di nuovo con la McGranitt?» 
« Secondo te chi altro potrebbe farsi raggiungere nell'aula di Trasfigurazione?» mi risponde a tono.
« Secondo me sei stato bocciato ai M.A.G.O.»
Mi guarda senza riuscire a capire dove voglia arrivare, quindi spiego « Ti sei messo d'accordo con la McGranitt per recuperare l'anno in segreto, per questo continui a venire a scuola e non ti lasciano fare niente al corso per Auror»
Mi fissa per un paio di secondi e poi scoppia a ridere talmente forte da doversi tenere la pancia con le mani. 
« Emy», si asciuga una lacrima con il dito, « Sei assurda»
Faccio uno sforzo enorme per non ridere e incrocio le braccia al petto. « Sei il peggior cugino del mondo»
« Non la penserai così quando saprai cosa devo dirti»
Sbarro gli occhi per la curiosità. « Cosa?»
« Doveva essere una sorpresa per il tuo compleanno ma i tempi si sono accorciati»
« Cosa?» ripeto con un tono più insistente.
La porta dell'aula si apre e una folla di ragazzi del quarto anno si riversa in corridoio, seguita dalla longilinea figura della McGranitt.
« Lupin», saluta con un cenno della testa prima di posare gli occhi su di me, « Weasley, c'è qualche problema?»
« No, professoressa», quasi balbetto presa alla sprovvista, « Stavo solo salutando...»
« Non dovresti essere nel dormitorio a prepararti per il Banchetto?», il suo tono cortese ma autoritario sembra celare un sottinteso invito a lasciarli soli.
« A dopo» ammicca Teddy facendo qualche passo verso l'aula. Saluto entrambi chinando la testa e mi avvio verso la Sala Comune.
 
 
 
* * * *
 
 
 
Il brusio della folla nel salone d'ingresso copre qualsiasi tentativo di conversazione all'interno del nostro insolito gruppo. Questa sera Fred si è unito a noi e Hannah sembra avere occhi solo per lui. Amelia, bellissima nel suo vestito dorato, cerca di individuare Paul Wright tra le centinaia di teste assiepate nei pressi del portone della Sala Grande in attesa che si apra. Terry e Dora commentano tutte le stranezze che riescono a notare, come la ragazza di Tassorosso che ha usato due palle dell'albero di Natale come orecchini. Riconosco la voce di Scorpius a distanza quando arriva, nonostante sia complicato sentire anche chi mi sta a pochi centimetri, ma mi sforzo di concentrare la mia attenzione sul discorso di Terry a proposito di stile e decorazioni. Mi fanno notare come tutti indossino abiti tendenti al rosso o al dorato, ma del resto non potevo aspettarmi che Amelia avesse scelto il nostro abbigliamento senza sapere quale fosse il tema di questo Banchetto. Passano pochi minuti prima che le porte della Sala Grande si aprano consentendoci di entrare a far parte di quell'atmosfera incantata. È un tripudio di calore, dalle migliaia di tiepide candele che illuminano ogni millimetro della sala con un bagliore tenue ma avvolgente alle stupende decorazioni rosso fuoco, arricchite da dettagli color oro. 
« Il nostro era più bello» 
Un brivido mi percorre la schiena quando il suo fiato mi accarezza il collo. Mi volto e non riesco a trattenere un sorriso quando incrocio gli occhi critici di Scorpius.
« Il mio vorrai dire»
Alza gli occhi al cielo e mi da un buffetto sul braccio.
« Se avessi saputo che sareste stati tutti eleganti mi sarei messo in tiro anche io» scherza squadrandomi dalla testa ai piedi. Con la coda dell'occhio vedo Amelia dare una gomitata compiaciuta a Dora. Porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la libero subito dopo, mentre sorrido e mi guardo intorno.
« Hai visto Digg di Tassorosso?» chiedo con tono divertito.
« Miss Albero di Natale vuoi dire?» e ci mettiamo a ridere insieme. 
Improvvisamente non ricordo più il motivo per cui avevo paura di trovarmi in sua compagnia, non riesco neanche a preoccuparmi degli sguardi che ci seguono incuriositi. L'unica differenza che avverto è quell'elettricità che attraversa la mia pelle nel poter stare in sua compagnia senza nascondermi. Sembra tutto così naturale, come se avessi passato l'intera vita a fare solo questo.
« Hai visto quelle?», gli indico delle lunghe trecce di vischio e nastri appese lungo le pareti mentre lui si china un po' su di me per seguire con gli occhi la direzione del mio dito, « Avrebbero potuto chiederti una mano per sistemarle»
Scorpius si mette a ridere di gusto e il suono della sua risata sembra riscaldare l'ambiente più della tenue luce delle candele.
« Così ci sarebbe stato il mio cadavere impiccato lì tra le decorazioni»
Faccio spallucce. « Nessuno ne avrebbe sofferto particolarmente»
I suoi occhi grigi si assottigliano e, con troppa facilità, penetrano nei miei. « Tu ne moriresti»
Sostengo il suo sguardo senza mostrare il minimo segno di cedimento mentre gioco distrattamente con una ciocca di capelli e proprio mentre sto per rispondergli a tono vengo urtata bruscamente. 
« Uno di voi ha sbagliato zona», dice con acidità James, « Non so chi dei due però»
C'è un istante in cui gli sguardi di James e Scorpius si incrociano e l'aria si fa pesante. James si ferma, quasi per sfidarlo a violare ancora il suo territorio, e quando vedo che Scorpius accenna un movimento per andargli incontro gli appoggio una mano sul braccio. 
« Malfoy» 
Scorpius rimane ancora un secondo a fissare James, prima di voltarsi verso la voce cavernosa che lo ha appena chiamato. Boyl si erge massiccio a pochi passi da noi, guardando la scena con un misto di sorpresa e disgusto.
« Una ragazza ti sta aspettando vicino al nostro tavolo»
« Arrivo subito» risponde lui. Lancia un'occhiata minacciosa a James, mi regala un ultimo sguardo ammiccante e si allontana perdendosi tra la folla. 
« Non dirmi che sei stupita», commenta James velenoso, « Ti ha già rimpiazzata»
Sento le guance avvampare dalla rabbia. « Quella è la sua ragazza», sibilo tra i denti, « Non parlare se non sai le cose»
James strabuzza gli occhi. « Quindi cosa sei tu? La sua amante?», fa una mezza risata di scherno, « Quanto ancora calpesterai la dignità tua e della nostra famiglia per quell'essere viscido?» 
« James adesso basta» interviene Albus, prendendo le mie difese.
« Lascia stare», lo blocco con un gesto della mano, « Non mi importa quello che dice»
Volto le spalle a tutti e mi dirigo verso il tavolo dei Grifondoro. Albus mi segue in silenzio, quasi tema che io possa esplodere da un momento all'altro.
« Rosie», prova a chiamarmi ma lo ignoro. « Rosie, aspetta»
Prendo un respiro profondo e mi volto sorridendo. Albus mi osserva spiazzato.
« Come va con Dora?»
Arrossisce all'istante e balbettando nervoso mi chiede « C-cosa? Che c'entra Dora?»
« Ti ho visto», ammicco, « Non puoi nascondermi nulla»
Si gratta la nuca con aria rassegnata prima di cadere a peso morto sulla panca di legno. Mi siedo al suo fianco per ascoltarlo e tiro un sospiro di sollievo per essere riuscita a dirottare la sua attenzione. Non c'è modo migliore di risolvere un problema che ignorarlo e pensare ad altro.
 
 
 
* * * *
 
 
 
« Ti ho mai detto che adoro il Natale?», sorride Andromeda mentre addenta un biscotto a forma di renna.
« Circa un milione di volte da quando siamo entrate nella Sala Grande» rispondo quasi esasperata.
« Ma guardati intorno», osserva con occhi sognanti tutto ciò che ci circonda, « Questa atmosfera non ti mette allegria?»
« Sai cosa mi metterebbe allegria?», chiede Izzie con tono retorico, « Essere seduta là»
Ci voltiamo per seguire il suo sguardo che, prevedibilmente, ci conduce alla ragazza seduta al fianco di James. Con Izzie e Medea i rapporti sono ancora un po' tesi da quando abbiamo avuto quella mezza discussione l'altro giorno, quindi mi sento quasi in dovere di farmi perdonare.
« Non stanno più insieme»
Izzie strabuzza gli occhi come se le avessi appena detto che Mielandia ha deciso di dar via tutti i dolcetti gratis. « Dici sul serio?»
« Si, forse erano state solo delle voci ma in ogni caso non stanno insieme» dico quasi con indifferenza, anche se in realtà mi sento un po' in colpa per averle mentito su questa storia. Il sorriso raggiante di Izzie mi comunica di essere appena stata perdonata per tutto e lo sguardo di Medea me lo conferma. 
Quando anche i dolci spariscono dai piatti la McGranitt si alza e nella Sala Grande cala il silenzio. 
« Prima di lasciarvi alla parte musicale della serata devo darvi una comunicazione», fa una breve pausa per accertarsi di avere l'attenzione di tutti, « La carica che ricopro rappresenta per me un grandissimo onore, ma anche un pesante onere in quanto ruba tempo ed energie al ruolo di insegnante. La mia età ormai non mi permette più di portare avanti entrambi i compiti garantendo a voi tutti la qualità che questa scuola ha sempre assicurato»
Un brusio sorpreso e allarmato si sparge in tutta la Sala alla sola idea che la McGranitt possa rinunciare alla cattedra di Trasfigurazione. Basta un suo cenno della mano per ristabilire il silenzio, denso di curiosità e attesa.
« Non mi reputo ancora pronta per andare in pensione ma un vecchio preside di Hogwarts mi ha insegnato che la saggezza sta nel saper chiedere aiuto», si volta leggermente verso il tavolo dei professori e con un impercettibile cenno del capo comunica a qualcuno di raggiungerla. Nessuno, fino a quel momento, aveva notato quella figura insolita seduta quasi nell'ombra. È un uomo alto e trasandato. I capelli brizzolati sembrano formare delle chiazze disomogenee e la pelle scura è segnata da macchie e cicatrici. Gli occhi cisposi fanno da cornice ad un naso grosso e cadente. Cerco lo sguardo di Andromeda e leggo nei suoi occhi il mio stesso disappunto.
« Dalla ripresa delle lezioni, dopo le vacanze di Natale, sarò affiancata e all'occorrenza sostituita dal professor Lupin»
L'uomo in piedi alla sua destra improvvisamente inizia a ringiovanire. I capelli dal grigio passano ad un nero corvino animato da sfumature blu, la pelle diventa liscia e candida, mentre il naso si rimpicciolisce e compaiono quegli occhi intrisi di mille sfumature diverse che riconoscerei anche tra milioni di persone. Trattengo il respiro in un rantolo e per un istante sento cedere il centro della mia gravità. 
« Emy, stai bene?» chiede preoccupata Andromeda.
Annuisco in modo automatico, senza realmente sapere cosa stia accadendo.
« Ted Lupin è stato uno dei migliori studenti di Trasfigurazione che questa scuola ricordi e sarà mio compito prepararlo affinché un giorno possa essere il mio degno sostituto», rivolge impercettibilmente lo sguardo verso di lui, « Il primo professor Lupin ha dato tanto a questa scuola, sono sicura che renderai fiero tuo padre»
Teddy sorride con un misto di affetto e riconoscenza e credo di notare, anche a distanza, un luccichio commosso nei suoi occhi. 
La McGranitt torna a rivolgersi alla Sala Grande con il suo consueto tono autoritario « Che abbia inizio il concerto del Coro di Hogwarts»
Quasi non mi accorgo di quello che succede intorno a me: i tavoli che si spostano verso i lati della Sala per lasciare spazio libero al centro, noi che ci alziamo per lasciare che i sedili si dispongano in ordinate file parallele, il Coro che prende posto dove prima c'era il tavolo dei professori e un tumulto generale di persone che migrano per unire gruppi di Case diverse. Io mi muovo come un automa, troppo presa dai pensieri nella mia testa che non lasciano spazio per nient'altro. Teddy, il mio Teddy, mi farà da professore. Sono contenta, orgogliosa di lui e felice all'idea di poterlo vedere sempre e poter imparare da una persona che stimo così tanto. Ma ho anche paura di non riuscire ad accettare di vederlo sotto un ruolo così diverso da quello a cui sono abituata. Teddy è l'unica persona al mondo che mi ha sempre fatto sentire su un piedistallo, ma da oggi per lui potrò essere solo Emy, una qualsiasi tra le mille ragazzine con cui dovrà rapportarsi. 
« C'è qualcosa che non va» osserva a bassa voce Andromeda guardandomi con occhi comprensivi.
Mi mordo un labbro perché vorrei tanto che lei potesse capire, ma ancora una volta non posso spiegarle quale sia il problema. 
« Il professore nuovo, Lupin, si chiama Ted giusto?»
Annuisco distrattamente fissando la punta delle mie scarpe. 
« Non vorrei dire una stupidaggine, ma tu non mi aiuti», quasi balbetta con quella sua aria timida, « C'entra qualcosa con il Teddy delle lettere?» 
Per un istante il cuore mi si ferma e rimango a fissarla stupita. Proprio non riesco a capire come abbia fatto ad arrivarci senza che io abbia mai detto niente in proposito. Andromeda però sembra interpretare male quel mio sguardo e le sue guance si tingono di rosso come di consueto quando si trova in difficoltà. 
« Lo so che sembra una cosa assurda», inizia a dire a tutta velocità, « Ma hai cambiato faccia nel momento in cui la McGranitt lo ha presentato e in genere chiunque provi a chiedere qualcosa sul misterioso Teddy viene linciato, quindi il collegamento tra i due è stato tanto automatico quanto azzardato. Forse non avrei dovuto...»
La interrompo prima che la sua lingua prenda tanta velocità da incendiarsi. « È lui»
Si incanta con la bocca ancora aperta e mi sfugge una mezza risata. 
« È mio cugino, sono solo sorpresa» spiego tentando di sminuire le voci nella mia testa.
Si limita a sorridermi, ma nei suoi occhi leggo che ha capito più di quanto voglia farmi credere. Dentro di me la ringrazio per non aver aggiunto altro e sento scaldarsi un angolino del mio cuore che, probabilmente, è appena diventato il suo posto. Può un semplice sorriso sancire l'inizio di una vera amicizia?
 
 
 
* * * *
 
 
 
« Tu sapevi già che Teddy sarebbe diventato l'assistente della McGranitt?»
Scuoto la testa facendo spallucce di fronte all'espressione ancora stupita di Albus.
« Ora mi ricordo», esclama Dora seduta al mio fianco, « È vostro cugino! Quello che si è diplomato l'anno scorso, giusto?»
« Si, ma non stava frequentando il corso per Auror?»
Ancora una volta non sono in grado di fornire ulteriori informazioni ad Albus, quindi mi stringo nelle spalle. « Al, ne so quanto te»
« Come?» chiede lui stringendo gli occhi per concentrarsi e cercare di sentire la mia voce al di sopra della musica.
Dora si tappa le orecchie con le mani e implora « Vi prego, mettiamoci più in fondo almeno»
Tutti e tre ci alziamo per cercare un posto in cui la musica suoni meno assordante così, mentre camminiamo, cerco con lo sguardo le parti mancanti del gruppo. Amelia ha costretto Terry a farle da spalla mentre cerca di attirare l'attenzione di Paul Wright civettando con uno dei suoi più cari amici. Appoggiati al davanzale di una finestra individuo Fred e una sognante Hannah immersi in chissà quale conversazione. Poco distante da loro un gruppetto attira la mia attenzione. Una ragazza con i capelli dai riflessi ramati si avvicina a Scorpius e gli schiocca un bacio sulle labbra. Le amiche la seguono a breve distanza come per assicurarsi di non lasciarla troppo sola, mentre gli amici di Scorpius sghignazzano alle sue spalle. Anche a me scappa una mezza risata nel vedere l'espressione dipinta sul volto del mio amico.
« Perché ridi?» chiede Dora svegliandomi da quella contemplazione.
« Niente, guardavo in giro»
« Conosco quel sorriso, può significare solo Malfoy» commenta Albus per farsi bello agli occhi di Dora.
Gli do un pizzicotto sul braccio e con un cenno del capo indico la zona che stavo osservando. « Credo che quella sia la sua ragazza», trattengo a stento una risata, « Non sembra molto contento di essere stato raggiunto mentre è con i suoi compari»
Entrambi mi fissano con aria stranita. 
« Che c'è?» chiedo facendo saettare gli occhi da uno all'altro.
« Io ci provo, ma proprio non ti capisco», sbotta Dora, « Prima ti comporti come se ti piacesse, pur dicendo il contrario, poi lo vedi con la sua ragazza e non ti scomponi minimamente, anzi ridi»
Albus alza le mani in segno di resa e commenta « Io ho rinunciato a capirla da tempo, come tutte le altre ragazze del resto»
Rido divertita e mi stringo nelle spalle. « Nel tuo discorso non vedo nessuna contraddizione» 
Con la coda dell'occhio mi accorgo che Scorpius mi sta guardando da quando mi sono messa a ridere, così mi volto nella sua direzione incrociando il suo sguardo. Con un cenno mi fa segno di raggiungerlo, ma io faccio di no con la testa. Con la mano poggiata sul fianco di Jolie, mentre lei si fa abbracciare, muove l'indice verso il basso per specificare il punto esatto in cui secondo lui dovrei spostarmi, proprio accanto a lui. Dal modo in cui corruccia le sopracciglia il suo sembra un ordine, non un invito. Non riesco a trattenere una risata e cerco di coprire il viso con le mani per non sembrare più folle di quanto già sia. 
« Stanno parlando con lo sguardo», sottolinea Dora, « Vorrebbe farci credere che è normale?»
« Io trovo difficile capirla anche quando usa le parole» la appoggia Al. 
« Finitela voi due» li sgrido senza troppa convinzione.
Scorpius con un gesto delicato si sgancia dall'abbraccio di Jolie e congedandosi con un altro bacio si allontana dal gruppo, venendo nella mia direzione. Roger, suo compagno di squadra, lo intercetta mentre attraversa la Sala e lo trattiene parlando. Basta una sola occhiata per farmi capire che, sì, sta venendo da me e non accetterà scuse. Scatto in piedi come se uno spillo mi avesse punto e rivolgo ai miei amici uno sguardo innocentemente malandrino. 
« Va bene, ho capito», punto i miei occhi su Albus, « Vi lascio soli così potete parlottare alle mie spalle con più libertà»
Al arrossisce all'istante, mentre Dora sembra non capire cosa stia accadendo tra noi due. Cerco a fatica di non ridere e mi allontano da loro, camminando senza una meta ben precisa per la Sala. Per la prima volta rimpiango l'aula dei sotterranei. Lì, in mezzo all'intera scuola, non riesco a trovare neanche un posto che possa andare bene per stare un po' in pace. Quando mi accorgo che Roger è andato via, vedo che Scorpius è fermo a braccia incrociate studiando le mie traiettorie irregolari nell'attesa che mi decida a raggiungerlo. Sorrido divertita incrociando il suo sguardo spazientito e mi dirigo verso di lui a passi lenti, senza riuscire ad alzare lo sguardo dal pavimento mentre cammino imbarazzata. 
« Quando ti dico di venire da me devi scattare» mi accoglie con tono serio. 
Io mi metto a ridere e, come sempre, tutto l'imbarazzo svanisce nel nulla. Gli do un buffetto sul braccio e rispondo « Dovresti sentirti onorato per il tempo prezioso che spreco con te» 
Inarca un sopracciglio con espressione poco convinta e si allontana di qualche passo per sedersi in un posto libero. Guardo con rassegnazione il posticino riservato sulla scala di marmo che avevo puntato e deglutisco a fatica accettando quella sistemazione così centrale. 
« Siediti» mi fa segno battendo la mano sullo spazio vuoto al suo fianco.
Scuoto la testa allungando le maniche del vestito fino alla punta delle dita e sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. « Preferisco stare in piedi» 
Alza gli occhi al cielo e si mette più comodo occupando entrambi i posti. « Come vuoi»
Lo guardo per un istante mentre gioca con i capelli appiattendoli e tirandoli su con le dita. « Sei sparita ultimamente»
Abbasso istintivamente lo sguardo e rispondo « Ho avuto molto da studiare, te l'ho detto»
« Lo so», gli scappa una mezza risata, « Anche se all'inizio credevo che Potter ti avesse vietato di vedermi»
« Anche se fosse, non mi importerebbe», le parole mi scivolano fuori in un impeto quasi incontrollato. 
Scorpius sorride, con quel modo di fare che solo lui ha. « Quindi lo ha fatto»
Sbuffo fingendomi spazientita. « Quello che fa o non fa James non ti riguarda»
I suoi occhi sono attraversati da una scintilla di serietà che fa irrigidire i muscoli del suo collo sotto la camicia. « Invece si, se...»
Lo interrompo, consapevole del fatto che lasciarlo parlare significherebbe addentrarsi in un discorso che non voglio affrontare con lui. « Non importa quello che succede ormai»
Si blocca osservandomi con sguardo confuso. 
« Ci siamo dentro, va bene così»
« Io non ho intenzione di lasciarmi tiranneggiare da Potter», il suo tono di voce inizia a diventare irrequieto. 
« Sei stato tu a dare inizio a questa storia con la brillante idea di parlarmi davanti a lui» sottolineo con altrettanta determinazione.
« Io non mi nascondo, lo sai»
« Visto che hai deciso per entrambi non puoi pretendere che non ci siano effetti collaterali»
« A me non importano» dice con espressione forzatamente rilassata incrociando le braccia dietro la testa.
« A me magari si», gli lancio un'occhiata torva, « Quando non ti rivolgerò più la parola almeno fammi il favore di non venire a lamentarti»
Scorpius scoppia a ridere in un modo così spontaneo da risultare contagioso, ma mi sforzo di resistere per assumere un atteggiamento imbronciato.
« Sei ridicola» commenta tenendosi lo stomaco per le troppe risate.
« Bene», dico altezzosa, « Allora addio»
Gli volto le spalle e faccio per andare via, ma dopo appena un passo sento le sue dita stringersi intorno al mio braccio.
« Ehi» mi richiama con autorità.
Lentamente volto il viso verso il suo inarcando un sopracciglio.
« Dove vai?» 
« Non ero ridicola?» chiedo scimmiottandolo.
« Lo sei e lo sei sempre stata», sorride affettuoso, « Ma non è mai stato un problema»
Con le dita ancora sul mio braccio mi tira per farmi sedere al suo fianco. Mi libero dalla sua presa e continuando ad interpretare la parte dell'offesa chiedo « Non dovresti essere con la tua ragazza?»
Alza gli occhi al cielo e si appoggia con il braccio sulla mia spalla. « Preferisco passare il mio tempo con te, non sei contenta?»
Sbuffo come se la cosa mi infastidisse, mentre un piacevole calore si diffonde a partire dal mio stomaco. « Non dovrebbe essere così, lo sai?»
« Non è colpa mia», fa spallucce con aria innocente, « Mi danno fastidio le persone opprimenti»
Mentre mi volto guardandomi intorno per non fargli capire che mi viene da ridere, vedo che Jolie sta venendo proprio nella nostra direzione. Volutamente aspetto qualche secondo, in modo che lui non possa sfuggirle, poi mi alzo.
« Vado via, hai compagnia», rapidamente mi allontano di un passo prima che lui possa riacciuffarmi o anche solo capire.
« Scorpius sono stanca, ti andrebbe di farmi compagnia fino in Sala Comune?» gli chiede Jolie raggiungendolo pochi istanti dopo. Con la coda dell'occhio vedo l' espressione con cui Scorpius accetta l'invito e non riesco a trattenere una risata. Soddisfatta faccio per dirigermi verso la zona in cui avevo lasciato Albus e Dora, mentre Jolie fa qualche passo verso l'uscita della Sala. Scorpius per un attimo esita, poi le fa segno di aspettare. 
« Rose» mi chiama.
Rabbrividisco e valuto rapidamente se convenga far finta di nulla e andare avanti oppure voltarsi ed evitare che urli di nuovo il mio nome attirando ulteriormente l'attenzione su noi due. Decido di voltarmi e l'espressione malandrina dipinta sul suo volto conferma che sia stata la scelta giusta. 
« Non si saluta?»
Strabuzzo gli occhi non sapendo dove voglia arrivare. Con una corsetta copre la breve distanza che ci separa.
« Ciao bellezza» dice in modo da farsi sentire, poi energicamente mi tira a sè e mi da un sonoro bacio sulla guancia. Gli lancio un'occhiataccia mentre, tutto soddisfatto, torna da Jolie che mi riserva uno sguardo omicida. Quando i due spariscono tra la folla fatico a resistere all'impulso di prendere a testate qualcosa di molto duro e appuntito. Cammino alla ricerca di Albus e Dora, ma il peso degli sguardi su di me sembra rendere il tragitto quasi infinito. Se prima avevamo dato un po' nell'occhio, adesso siamo sulla bocca di tutti.
« Non dite niente» ordino con tono autoritario ai miei due amici prima di sedermi in mezzo a loro e incrociare le braccia al petto con aria infastidita. Albus e Dora si scambiano un'occhiata complice e io alzo gli occhi al cielo sbuffando. Amelia e Terry ci raggiungono dopo un paio di minuti, dandomi l'occasione di distrarre i miei pensieri da ciò che era appena accaduto.
« Salutate la regina indiscussa del flirt», si auto annuncia lei, « Ho trascorso tutta la sera con Jim, Jimmie o come si chiama quello biondo. Ormai è fatta»
« Ma a te non piaceva Paul?» chiede Albus confuso.
« Se faccio interessare l'amico, Paul inizierà a guardarmi in men che non si dica»
« Secondo quale teoria?» 
« È così e basta», sbotta Amelia, « Vedrai»
Poi si volta verso di me. « E tu non fare quella faccia, non ci crede nessuno»
Inarco un sopracciglio non capendo cosa voglia dire. 
« Ti ho vista, sai?», ridacchia divertita, « Tutti ti hanno vista in realtà», si schiarisce la voce tornando seria e autoritaria come sempre, « Non prendi in giro nessuno con quel broncio»
« Lo ha fatto apposta» esclamo irritata.
« Oh poverina!», mi scimmiotta portandosi le mani sul viso, « Eri così triste, affranta, umiliata...»
Interrompo il suo finto melodramma prima che arrivi all'apice, anche perché non voglio darle la soddisfazione di mettermi a ridere. «  Si», affermo con decisione, « Anzi, sai che ti dico? Torno in camera»
« Non c'è più niente che le interessi qui» mi schernisce Dora.
Lancio un'occhiata velenosa a tutto il gruppo. « Sono stanca»
« Buonanotte allora», dal tono con cui Albus mi saluta capisco che ormai anche lui è dalla loro parte. 
« Visto che potere ha un bel vestito?» sento dire ad Amelia mentre vado via. Decido di ignorare lei, Albus, Dora e tutti quelli che mentre passo mi indicano, si scambiano occhiate o fanno commenti fastidiosi. Spero che le vacanze di Natale servano a far scemare l'interesse nei nostri confronti. Appena mi ritrovo sola nel salone d'ingresso respiro una boccata di libertà e i miei nervi iniziano già a rilassarsi.
« Weasley», la sua voce mi chiama quando sto per poggiare il piede sul primo gradino della scala di marmo, « Vai già via?»
« Non dovresti essere nella tua Sala Comune?»
« Jolie non era di ottimo umore, era poco di compagnia»
« Immagino fosse arrabbiata» dico con il tono di chi sta per esplodere.
« Un pochino» sorride consapevole della sua colpa.
« Non farlo mai più!», sbotto furiosa andandogli incontro. Scorpius rimane immobile con gli occhi sbarrati, a dir poco sorpreso dalla mia reazione. 
« Che ho fatto?» chiede sinceramente confuso.
« Non provare più a mettermi in mezzo», sento le guance avvampare mentre mi avvicino minacciosa, « Il modo in cui ti comporti con lei o con le altre ragazze non mi riguarda, fa quello che vuoi, ma non mettere in mezzo me»
« Ma perché stai facendo così?», la sua espressione anziché essere allarmata è visibilmente divertita.
« Perché mi da fastidio!» quasi urlo alzando gli occhi al cielo. Sento un rumore a qualche metro di distanza ma quando mi volto non vedo niente nell'ombra. Scorpius approfitta della distrazione per avvicinarsi ma con un gesto allontano la sua mano.
« Non mi toccare»
Fa una mezza risata, divertito da questa situazione, e quasi con aria di sfida afferra il mio braccio.
« Scorpius, ho detto che non devi toccarmi», provo a liberarmi dalla presa ma lui mi attira a sé e mi abbraccia. Istintivamente trattengo il fiato rimanendo immobile. 
« Dovresti essere contenta» sussurra tra i miei capelli.
Punto le mani sul suo petto e faccio forza per allontanarlo. « No che non sono contenta», con un ultimo sforzo riesco a spezzare l'abbraccio, « Non mi interessa se stai con me quando c'è lei, non ho intenzione di essere sfruttata per i tuoi giochetti quindi...»
Mi interrompo quando si mette a ridere, così forte da doversi appoggiare alla balaustra. Vorrei avere la forza di continuare ad urlargli contro ma è un sorriso contrariato a prevalere. 
« Dovresti vederti, te la prendi così tanto per una che neanche conosci» 
« Va bene, ho capito, è meglio se vado a letto», finalmente mi decido a dare un taglio alla situazione, « Buonanotte»
Mi volto per salire il primo gradino e con la coda dell'occhio mi sembra di scorgere una figura nell'ombra, proprio dove poco prima avevo sentito un rumore. Qualcuno ci sta osservando o sono solo le mie paranoie? Scorpius mi afferra nuovamente per il braccio.
« Finirai per lasciarmi un livido se continui così» mi lamento mentre mi tira per l'ennesima volta verso di sé. Mi stringe tra le braccia premendo affettuosamente la mia testa nell'incavo del suo collo. 
« Buon Natale» dice con le dita tra i miei capelli. Per abitudine porto le mani sul suo petto, pronta a spingerlo via, ma lui china il viso sul mio e stringendomi sempre più forte mi da un bacio sulla guancia, poi un altro e un altro ancora  fin quando perdo il conto. Un odore di menta e pesca mi invade le narici e ogni mia terminazione nervosa si rilassa improvvisamente. Solo allora mi accorgo che le mie dita stanno stringendo il suo maglione. 
Una figura nell'ombra si schiarisce la voce e d'un tratto riesco a distinguere chiaramente il suono di passi. Controvoglia mi stacco da quell'abbraccio e sperando che il buio nasconda le mie guance arrossate sussurro « Buon Natale» prima di scappare su per le scale.



*Note dell’autore:  Amo il Natale *.* è strano iniziare un discorso con questa frase il 26 luglio, ma fidatevi se vi dico che questo caldo asfissiante mi fa amare l’idea del Natale anche più di quanto facciano gli alberi e le lucine accese a dicembre. Detto questo… amo il Natale *.* Amo questa festa e tutto ciò che ne consegue perché poi si sa, indipendentemente dal credere o no, quel periodo rende tutto un po’ più magico. E cosa può esserci di più magico di una festa di Natale a Hogwarts? Come se non bastasse, poi, si tratta anche di una ricorrenza speciale per i nostri cari Rose e Scorpius: il loro primo anno di amicizia. Non mi reputo una persona romantica ma, scusate, è stato più forte di me… non ho resistito alla tentazione di inserire un piccolo riferimento al giorno in cui si sono conosciuti perché credo che per loro fosse inevitabile tornare con la mente a quel giorno. Rose è scesa in Sala Grande con la consapevolezza che il Banchetto dell’anno prima fosse insuperabile… io al suo posto non riuscirei a confrontare due eventi così diversi. Il primo è intoccabile per tutta una serie di motivi, ma anche il secondo le ha regalato mille emozioni tanto diverse quanto intense.
Per quanto riguarda Emy, be’, ha preso un po’ male la notizia del nuovo assistente della McGranitt. Voleva tanto scoprire cosa stessero nascondendo quei due… credo che si sia un po’ ricreduta. È combattuta tra la gioia di poterlo vedere sempre e la paura nei confronti di questo enorme cambiamento. So che è una scelta un po’ strana quella di fare diventare Teddy un professore, ma il figlio di due maghi così straordinari (soprattutto dal punto di vista umano) ha così tanto potenziale da dare agli altri che non riesco a vederlo in un ruolo diverso.
Come sempre le mie note rischiano di essere più lunghe del capitolo quindi provvedo immediatamente a tapparmi la bocca ahaha
Volevo ringraziare immensamente Acquamarine_, GiulyC92, Rox Weasley, Fede Malfoy e Mrs_Lupin per avermi lasciato delle recensioni così belle… ragazze voi mi fare morire *.*
Grazie anche ai lettori silenziosi e a chi mi ha inserita tra le seguite/preferite. Grazie grazie grazie!!
  
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