Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Kilian_Softballer_Ro    29/07/2015    2 recensioni
(Sequel di "School,friends...and family")
Shadow è tornato nella città dove frequentava il liceo, e quando a una cena rincontra i suoi vecchi amici di allora, sembra che nulla, figli a parte, sia cambiato...Ma è davvero così?
Quattordici anni prima qualcos'altro era successo, e rivangare il passato potrebbe non essere piacevole. Cosa accadrà? Scopritelo qui!
***GRANDE RITORNO A SORPRESA PER TUTTI. ANCHE PER ME.***
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si ritrovarono tutti a casa di Sonic. Tutti, non ne mancava uno, neanche dei bambini, che vennero prontamente mandati a giocare in giardino nonostante l’ora tarda.
Seduti sui divani, appollaiati sui braccioli, in piedi, comunque fossero sistemati, tutti gli adulti stettero immobili, senza emettere suono, mentre Tails e Meike raccontavano la loro storia. Beh, per la verità fu più che altro Tails a parlare. La gatta sedeva nervosamente su un divano, agitata e quasi fuori di sè, mentre Roxy la abbracciava e cercava di calmarla.
- ...E così vi abbiamo chiamati subito tutti – concluse la volpe gialla. Nella stanza calò il silenzio. Tutti stavano riflettendo sul significato di quello che avevano appena sentito.
Fu Knuckles a rompere il silenzio. – Merda – commentò.
- Puoi dirlo forte, amico – replicò Sonic. – E adesso?
- Già, e adesso? – Ripeté Denise. – Se avete idee brillanti tiratele fuori subito.
Tutti tacquero di nuovo. Evidentemente nessuno aveva idee brillanti. Anzi, nessuno sembrava sapere che pesci pigliare.
- Okay. Ricapitolando tutto. – Dodgeball si avvicinò a Tails al centro della stanza. – Nel posto in cui, un secolo fa, un dottore pazzo ha fatto degli esperimenti su di voi...
- Esperimenti che hanno causato mutazioni strane nei nostri figli – aggiunse Shadow.
- Ecco, quello, è tornata una qualche entità misteriosa che sballa tutto il territorio, nello stesso periodo in cui, per chissà quale motivo, in quasi tutti i bambini saltano fuori nuovi poteri. Coincidenza? Io non credo.
- Grazie per questo finale molto da Adam Kadmon, Dodge, ma dimentichi che non si sono manifestati così tanti poteri ultimamente. – Cream sospirò. – Voglio dire, qualcuno sì, ma...
Il giovane riccio guardò Sonic. – Diglielo. Potrebbe aiutare.
E così Sonic raccontò al gruppo cosa era successo mentre loro due e alcuni dei piccoli erano fuori a pattinare. Dopo aver sentito di come Shinichi e Night avevano salvato Iron, molti si fermarono a riflettere, ma le proteste si fecero sentire lo stesso. Dodge e Sonic le ascoltarono senza parlare, ma alla fine il riccio più giovane alzò le mani per interrompere tutti.
- Sentite, potete dire quello che volete, ma prima che Shin e Night tirassero via Roy dalla strada è successa una cosa strana, okay? Una cosa che mi ha fatto rivalutare tutta la scena.
- Cosa?
- Allora, seguitemi. E’ complicato, io non me ne ero reso conto prima, ma riflettendoci sopra ho ricordato e ho capito.
- Senti, non farla tanto lunga – lo spronò Shadow – dì quello che devi dire e basta.
- Ecco, subito prima che arrivasse la macchina, Night ha guardato Shin con gli occhi sbarrati, poi Shin ha spalancato gli occhi a sua volta, ha annuito, e dopo, insieme, hanno tirato via Iron.- Fece una pausa. -  Avete capito? Avevano la faccia spaventata prima di vedere la macchina. Per come erano messi, non avrebbero potuto accorgersi che stava arrivando.
- E....e quindi? – Amy fu l’unica a parlare. Tutti gli altri tacevano, increduli.
- E quindi l’unica possibilità è che uno dei bambini sapesse cosa stava per succedere. – Lasciò che l’idea raggiungesse i cervelli di tutti, poi continuò: - Quale dei due potrebbe essere?
- E’ Night. – Tutto il gruppo si voltò a guardare Shadow. Il riccio aveva un’espressione indecifrabile, ma era stato sicuramente lui a parlare.
- Cosa?
- E’ Night. E’ già successa una cosa del genere. Mentre lavoravamo alla mia moto, lui sentiva che sarebbe caduta e mi ha spinto via prima che mi cadesse addosso. Quindi sì, è lui.
- Oh, Shadow, perché non me l’hai detto? – Chiese Rouge, sconcertata.
- Non volevo farti preoccupare. E poi mi dicevo che doveva essere stata una mia fantasia, un’impressione.
- Okay, va bene, Night prevede il futuro, però come ha fatto Shin ha capire cosa avesse visto, se loro due non si sono parlati? – Chiese Aster.
- Probabilmente Shin legge nel pensiero o qualcosa del genere. Non stupirebbe nessuno, a questo punto – rispose Dodgeball.
Tutti tacquero. Visibilmente stavano analizzando la questione, ma c’erano dei problemi molto più urgenti, e Tails fu il primo a mettere fretta. – Sentite, a questo punto scoprire uno o due poteri in più non fanno differenza. Se Eggman è tornato, e ha qualche legame con cosa sta succedendo ai bambini, dobbiamo scoprirlo subito e trovare una soluzione.
- Non è che possiamo fare molto. Sì, okay, potremmo cercare di entrare nella base di Eggman e sconfiggerlo, ma sono cose che non facciamo più da quando eravamo adolescenti. E se già allora non abbiamo mai annientato del tutto quel tipo, adesso che sono passati tanti anni, siamo cresciuti, siamo meno in forma eccetera....Cosa potremmo fare?
Blaze aveva ragione, naturalmente, così tutti sprofondarono di nuovo nel silenzio, riflettendo sulle loro possibilità. La preoccupazione era palpabile, e ognuno di loro la sentiva. Non tutti, però, erano in grado di sopportarla. Tikal ne era un esempio. Infatti, dopo pochissimi minuti, si alzò dal divano dov’era seduta. – Vado a controllare i bambini. Non mi sento tranquilla, è un po’ che non li si sente.
Nessuno protestò, anche se era probabile che fossero in un punto lontano del cortile e per questo non li si sentisse più fare baccano. L’echidna uscì dalla porta, mentre suo marito si appoggiava allo schienale della sedia, sospirando. – Nessuna idea.
- Idem, Knux. L’unico metodo che abbiamo mai usato è stato attaccare senza pensare, però non possiamo più farlo. Ha ragione Blaze, siamo invecchiati. – Disse Sonic.
- Non solo – interloquì Denise – ma l’ultima volta che siamo partiti all’attacco è finito tutto in un macello e ci siamo ritrovati con una porcheria iniettata nelle vene che ha trasformato i nostri figli in fenomeni da baraccone. Direi che ci serve un piano migliore.
Amy aprì la bocca, forse per replicare o suggerire qualcosa, ma non riuscì a dire nulla, perché prima che potesse emettere un suono Tikal irruppe nella stanza, stralunata e con gli occhi fuori dalle orbite.
- I bambini! – Gridò. – Sono spariti tutti!
 
 
Dieci minuti dopo la situazione era nel caos più completo.
Avevano frugato dappertutto. I piccoli non erano nel giardino, né in garage o in una qualunque stanza della casa. Scomparsi nel nulla. Quando gli adulti si riammucchiarono in una stanza, erano sconvolti e pieni di ansia.
- Non possono essersene andati da soli! – Esclamò Rouge, che continuava a sfregarsi le mani, preoccupata. – Non lo avrebbero mai fatto, sono piccoli!
- Li hanno presi. Qualcuno li ha presi – sussurrò Silver, gli occhi spalancati e persi.
- E’ stato Eggman. O chiunque si sia installato al suo posto. – Tutti si voltarono verso Dodgeball, che aveva parlato. Il giovane riccio era scosso come tutti, ma stringeva i pugni con forza. – Non può essere una coincidenza, se nel momento in cui lo scopriamo i nostri bambini spariscono.
- Ma certo. Dev’essere così. – Sonic digrignò i denti.
- A questo punto dobbiamo attaccarlo. Non c’è altro da fare, ci sono i nostri figli in ballo – disse Shadow.
Il gruppo annuì all’unisono. – Andiamo.
- Siamo pronti.
- Abbiamo anche i giovani con noi, possiamo farcela.
- Facciamolo a pezzi, quel bastardo.
- Sarebbe un rischio andare tutti insieme, però – disse Silver, alzando la voce per farsi sentire sopra le varie esclamazioni di assenso. – Forse qualcuno dovrebbe restare qui, per sicurezza.
- Già. – Lo appoggiò Charmy. – Forse noi dovremmo andare, e le donne...
- Te lo puoi anche scordare, Charmy Bee – gridò Tikal. Era stata la più devastata dalla scoperta, ma ora negli occhi le brillava una luce selvaggia. – Non resterò qui mentre mia figlia è in pericolo.
- Esatto – aggiunse Rouge. – Siamo più leggere e abbiamo meno poteri, è vero, ma non per questo non ci batteremo fino alla fine. Possiamo fare delle squadre che attacchino in momenti diversi, ma nessuna di noi resterà qui.
- La ragazza ha parlato molto bene – concluse Denise. – Ho fatto un parto gemellare, non mi faccio tirare giù da quel tipo.
E così fu deciso. La loro missione di salvataggio cominciava.
 
 
Beverly aveva molta paura. Si diceva di avere coraggio, certo, perché lei era già grande, e la sua mamma non avrebbe avuto paura, ma non ce la faceva proprio.
Non capiva dove fosse. Era accaduto tutto troppo in fretta. Era lì che giocava con i suoi amici nel giardino, quando qualcosa di grosso, nero e molto spaventoso era comparso sotto la luce dei lampioni e aveva iniziato ad acchiapparli. In pochi secondi lei si era sentita afferrare e tutto si era fatto buio. Forse era svenuta, non lo sapeva. Sapeva solo che quando aveva potuto vedere di nuovo qualcosa, era stesa nella stanza dove si trovava ora, una camera tutta bianca, con le pareti coperte di piastrelle di uno strano materiale bianco e luci abbaglianti sempre accese. Non c’era quasi nessun oggetto, a parte un sottile materasso bianco e un specie di vaso. Nel complesso, quindi, una stanza sconosciuta e abbastanza inquietante.
Bev aveva sete. Era capace di manovrare l’acqua, ma non di farla apparire dal nulla, così era persa. E quelle luci le davano un gran fastidio. In più voleva capire dove fosse, e soprattutto dove fossero gli altri. E Roy. Voleva che il suo fratellino stesse bene, ma lo aveva perso di vista nella confusione.
Non sapeva neanche da quanto tempo fosse lì, ma le sembrò che fossero passate ore prima che una parte della parete si muovesse e si spostasse di lato. Quando lo vide, la gattina si drizzò istintivamente in piedi, stringendo i pugni.
Dove prima c’era un pezzo di muro uguale a tutti gli altri era tesa una specie di rete, come una zanzariera, e dietro di essa stava un umano molto grasso e del tutto calvo, con gli occhiali e dei baffi grigi. Sorrideva, ma era un sorriso che non le piaceva. Proprio per niente.
- Salve, piccola – disse lo sconosciuto. – Spero che tu ti sia sentita a tuo agio, finora. Presto avrai da mangiare e da bere, non preoccuparti. Non voglio che i miei ospiti siano a disagio.
- Chi sei tu? – Gridò Beverly. – Dove sono? Dov’è mio fratello?
L’uomo rise. – Quante domande! Saprai tutto quello di cui avrai bisogno al momento giusto.
La gatta non pensò. Voleva che quel tizio le desse delle risposte. Soprattutto voleva andarsene da lì, trovare suo fratello e tornare da mamma e papà. Così alzò le braccia e cercò di usare la sua telecinesi per spostare la rete e il vecchio ciccione.
Con sua grandissima sorpresa, non successe niente. Né l’una né l’altra cosa si mossero. L’uomo rise più forte. – Mi dispiace, signorina, ma queste stanze sono fatte apposte perché i poteri tuoi e dei tuoi amici non abbiano effetto. Né quelli che vi hanno passato i vostri genitori né...gli altri.
Beverly lo fissò. Non capiva più niente. L’altro le strizzò l’occhio. – Non preoccuparti, piccola Beverly. Non ti mancherà niente, finché sei ospite del Dottor Eggman. E voi bambini mi sarete...molto utili.
E con una terza risata se ne andò, lasciandola lì, spaventata e sconvolta, a fissare la parete che tornava al suo posto.

 
*respiro profondissimo* RAGAZZI NON SO COSA IO STIA FACENDO IN QUESTO MOMENTO MA LO STO FACENDO.SONO TORNATA.
Okay, cerchiamo di calmarci. Diamo un senso a queste note.
Sì, ho deciso di aggiornare FINALMENTE 14 years later. L'idea c'era sempre stata: tuttavia non mi ritrovavo più con questa storia e perciò l'ho abbandonata. Ma dato che non mi piace lasciare le cose a metà, che A whole new world era ormai chiusa e finita (a proposito, se la state seguendo, non perdetevi la conclusione; se no amen, mi sono fatta pubblicità gratuita) e che voi fremevate COSI' TANTO all'idea di riavere indietro i vostri amichi e i loro figli, ho deciso di riprenderla. Non è stato facile: mi sono trovata in situazioni veramente assurde (tipo alle undici di sera seduta davanti al computer a ridere istericamente perché non sapevo da che parte girarmi); e oltretutto, siccome il mio stile è cambiato sì, ma non so quanto nè come, non sapevo come fare. Per questo , il capitolo qui sopra e i prossimi saranno probabilmente un misto dello stile che avevo prima e di quello che ho ora. Sta a voi dirmi se vi piace ancora, ma possiamo fare un patto: voi avrete con me un' IMMENSA pazienza e io porterò a termine questa storia, nel bene o nel male. Okay? Okay.
Detto ciò, so che in questo capitolo non viene detto molto, ma almeno ci siamo sbloccati; nel prossimo (che si farà attendere molto meno, spero) ci sarà un po' più di movimento.
A presto (sul serio)!
^Ro

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Kilian_Softballer_Ro