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Autore: Alexiel Mihawk    03/08/2015    5 recensioni
Raccolta di AU a tema Zoro/Nami, slegate tra loro.
1. L'isola dei famosi!AU "Io sono qui per i soldi, tu cosa speri di ottenere?"
2. Modern!AU «Nami, quella sarebbe prostituzione»
3. Noir!AU Al momento tutto quello che mi interessa è la ragazza e lei pare averlo intuito.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Labili alleanze e gente confusa

Parole: 587

Prompt: Zoro/Nami, L'isola dei famosi!AU "Io sono qui per i soldi, tu cosa speri di ottenere?"

Generi/Warning: Modern!AU, commedia

Note: scritta per la notte bianca di maridichallenge con il prompt AU; ispirata a un "vecchio" prompt di littledarkrin.



Labili alleanze e gente confusa



Non aveva ancora capito se a irritarla maggiormente fosse la sua supponenza o il modo irritante di atteggiarsi con tutti, come se lui fosse l’unico in grado di sopravvivere sull’isola. Era davvero una scocciatura perché si presentava bene: un aspetto piacente, ottime capacità di relazionarsi in un ambiente ostile e dei pettorali da far invidia a un nuotatore.

Di lui Nami sapeva solamente che era un pugile, un uomo di poche parole che non amava le interviste televisive, ma che aveva vinto innumerevoli premi; Roronoa era conosciuto nell’ambiente come lo scapolo d’oro e la giovane cominciava a pensare che l’avessero incastrato in quello stupido reality show con l’obiettivo di spingerlo verso una relazione in diretta nazionale.

Così lo aveva preso da parte, trascinandolo in un angolo in cui le telecamere non sarebbero riuscite a riprenderli. Zoro l’aveva fissata, dedicandole lo stesso sguardo che si riserva ai deficienti, sulla sua fronte si poteva leggere a caratteri cubitali quanto fosse perplesso.

«Non le faccio queste cose in diretta» aveva detto subito, mettendo le mani avanti.

«Stai zitto, imbecille» Nami gli pestò un piede, lanciandogli un’occhiata astiosa «Vediamo subito di chiarirci, io sono qui per i soldi, tu cosa speri di ottenere?»

«Ah, quello. Boh, mi pagano e mi annoiavo a casa mia» fu la laconica risposta a seguito della quale la donna fece roteare gli occhi verso l’alto.

Nami Coco era una modella, o meglio, era stata una modella molto nota, aveva posato per riviste di ogni genere e aveva viaggiato quasi dovunque, e ora si ritrovava lì, in quella stupida isola di merda, con troppo sole e troppo caldo, senza crema solare, senza olio per i capelli e, soprattutto, circondata da idioti. Il motivo era semplice, consapevole del declino veloce della carriera di chi, come lei, si basava sulla propria bellezza per guadagnare, Nami aveva deciso di mettere da parte più denaro possibile, in questo modo sperava di potersi dedicare, una volta chiusa la sua carriera nella moda, ad altro, magari investendo in una piccola attività personale.

«Sentimi bene, demente» sibilò avvicinandosi pericolosamente in avanti con il capo «Io ho intenzione di vincere e tu mi aiuterai».

«Cosa? Perché dovrei? Ma chi ti conosce?!»

«Tutti, Roronoa, letteralmente tutti mi conoscono. Molta più gente di quanta sappia chi sei tu! E lascia che ti dica un’altra cosa, la prossima volta mi voterai come leader nella prova della settimana».

«Ancora non capisco perché dovrei farlo».

«Sarò molto chiara e te lo dirò in modo che anche un beota come te possa capire» disse Nami chinandosi a prendere un bastoncino «Questo legnetto è la tua carriera adesso, sottile e fragile, quasi secca, basta un colpo di vento e crack! Si spezza» mimò il gesto, rompendo in due piccoli pezzi lo stecchino polveroso «Ora, immagina che al tuo fianco ci sia una figura amata e brillante come me, che per inciso sono molto più intelligente di quanto non pensino tutti, e immaginaci mentre collaboriamo per guidare una serie di deficienti e per scavalcarli nella corsa alla vittoria. Immagina, ancora che, dopo avere vinto, tutti ti vedano sotto una nuova virilissima luce e che tu riesca ad ottenere il 40% del premio...»

«Non so mica quanto sia il 40%»

«Oh Santo Cielo! Sei senza speranza. Facciamo così, ora ti giri, mi prendi in spalle e mi riporti in spiaggia, dove fingerai che mi sia storta la caviglia e la medicherai».

«Ma non ti sei storta la caviglia… Oh. Sei un vera strega!»

«Taci e prendimi in braccio!»

   
 
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