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Autore: ___Page    04/08/2015    5 recensioni
Contraggo le dita stringendo quello che ho ormai capito essere uno stelo e mi porto il fiore davanti al viso mente mi rimetto supina, un braccio abbandonato sulla fronte.
Sorrido felice, come raramente lo sono stata nella mia vita, come ancora non mi sono abituata a essere da un anno a questa parte.
Un tulipano rosso.
Un fiore romantico di per sé ma che per me, per noi, ha un significato ancora più bello.
*Seguito di 'Amazon Lily- My favourite flowers shop in town' di cui si consiglia la lettura per apprezzare meglio questa storia*
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lascio vagare la mano sotto le lenzuola verso di lei, senza aprire gli occhi e affidandomi al tatto.
Le accarezzo la coscia e sguscio un attimo tra le sue gambe prima di posarla sul suo ventre morbido e trascinarmela addosso, schiena contro torace.
Immergo il naso nei suoi capelli e faccio appena in tempo a inspirare un po’ di gelsomino che la sento rigirarsi per voltarsi verso di me.
Le sue mani accarezzando il mio petto risalendo verso il collo, mentre mi si stringe addosso, facendo combaciare i nostri bacini e intrecciando la gamba al mio polpaccio.
Socchiude gli occhi e mi trova a guardarla già ghignante.
-Buongiorno…- mormora roca strusciando il naso sulla mia clavicola.
-Buongiorno, signora Trafalgar- la saluto sommessamente, baciandola sul capo.
Sbuffa una risata cristallina, mentre torna a sollevare gli occhi su di me.
Abbandono immediatamente la mia maschera di freddezza, lasciandole leggere quanto la amo nei miei occhi.
Con lei non ho bisogno di nascondermi, non ho bisogno di difendermi e non voglio.
Il nostro improvvisato matrimonio ieri è stato uno degli eventi più surreali della mia vita.
Alla fine la persona che a suo dire meritava di partecipare era Baby, e non mi sono che potuto trovare d’accordo, e a officiare ci ha pensato Franky.
Inutile dire che ha pianto per tutto il tempo, ma, stranamente, non ho provato nemmeno una volta l’impulso di ucciderlo.
Ero troppo impegnato a sorridere a Margaret e tenerla d’occhio per avere la certezza che fosse tutto assolutamente vero e non un sogno, con il girasole in mano e l’anello al dito.
È stata la prima volta che mi sono ritrovato a essere più emozionato di Lamy e ancora mi sento fremere dentro al pensiero di quello che è successo.
Perché non è cosa da poco quello che è accaduto ieri.
No, ieri la mia vita è cambiata radicalmente e io sono l’uomo più felice del mondo.
Le promesse, poi, sono state la parte più assurda.
Quando è stato il mio turno il mio cellulare si è messo a squillare in modo insistente e quando ho visto chi era ho deciso di rispondere.
È stato senza staccare gli occhi da quelli di Margaret che ho informato zia Alvida che non mi fregava un accidente del lavoro a Punk Hazard e che io e Margaret ci sposiamo e lei non è invitata.
Poi è stato il suo turno e, per l’ennesima volta, mi ha portato via anche l’anima.
Ha detto, tra le altre cose, che mai si è sentita così protetta e al sicuro come tra le mie braccia.
Quello che non sa è che quello che si sente al sicuro quando posso tenerla tra le braccia sono proprio io.
Il mio cuore è al sicuro tra le sue mani e accelera mentre le accarezzo la schiena e lei mi bacia sul collo, fino a raggiungere lo spigolo della mia mandibola.
-Mi piace come suona…- soffia sensuale e io sento un immediato calore pervadermi.
Le infilo una mano tra i capelli e la bacio, lento ma deciso, obbligandola a sdraiarsi sotto di me, intenzionato a farla cedere alle mie carezze.
Si arrende subito, protestando debolmente tra un bacio e l’altro, nei pochi attimi in cui ci separiamo per prendere fiato e cambiare la posizione dei volti.
-Amore…- sospira, mentre le sue mani mi implorano di ignorarla e continuare a farla mia, premendo sulle mie spalle -Non… fai tardi al… al lavoro…-
Le poso la mano sulla testa, accarezzandole la guancia con il pollice, perso almeno quanto lei.
-Oggi… inizio le ferie…- le ricordo in un soffio, prima di allargarle le gambe e mettermici in mezzo.
Affonda le dita tra le mie ciocche, emettendo un gemito, arrendevole e mia.
-Ma non… non le hai… appena finite?-
-No- mormoro a fatica, immergendomi nel suo collo e rischiando di graffiarle la gamba, i polpastrelli che affondano nella sua coscia burrosa.
Ancora qualche attimo di pura estasi e poi succede qualcosa che non mi riesco a spiegare.
Smette di rispondere e appoggia la nuca sul cuscino, spalancando gli occhi.
-Law!- mi chiama, un po’ agitata ma io non la sento quasi, mentre mi abbasso  a marchiarla tra i seni -Law, Law, Law! Fermati!- mi chiama, tirandomi per i capelli attenta a non farmi male.
La guardo stranito a occhi un po’ sgranati, agitarsi sotto di me, per districarsi dalle coperte e liberarsi dal mio peso.
Senza una parola sguscia via e corre fuori dalla camera, zampettando sulla punta dei piedi.
Fisso la porta qualche istante, cercando di capire cosa diavolo le possa essere preso, per poi abbandonarmi sul materasso, una braccio posato sulla fronte.
Che si sia dimenticata di annaffiare qualche pianta?!
Devo attendere solo pochi minuti per avere la risposta.
La sento riaccostarsi alla porta, per quanto sia agile e silenziosa, e quando sollevo il busto per guardarla con una muta domanda negli occhi la trovo con una mano posata sullo stipite e l’altra che picchietta sulla coscia.
Ha lo sguardo perso nel vuoto e stranamente luminoso e un sorriso lieve sulle labbra che si allarga quando si riscuote e posa gli occhi su di me.
Sollevo un sopracciglio ancora in attesa e la guardo prendere fiato al colmo dell’emozione.
-Law… Sai ieri quando mi hai chiesto chi è Maya?!-
Sempre più perplesso annuisco piano.
Margaret si morde il labbro inferiore, fremendo appena.
-Forse tra nove mesi la conoscerai-
Ci mette qualche istante per capire ma quando lo faccio l’emozione mi travolge e io sgrano gli occhi all’inverosimile, mettendomi a sedere bene sul letto.
-Margaret…- la chiamo a corto di fiato e con il cuore che pesta contro la cassa toracica.
-Non è una certezza!- si affretta a dire, alzando il palmo verso di me come a volermi frenare -Ma io sono sempre regolarissima e ho un ritardo di due settimane, quindi… forse…-
Deglutisco a vuoto e la vedo quasi saltellare sul posto in attesa della mia reazione.
E tutto quello che riesco a fare è allungare il braccio verso di lei e un secondo dopo eccola fiondarsi tra le mie braccia, felice come non mai.
La ribalto sotto di me, baciando ogni centimetro di pelle che riesco a raggiungere mentre lei continua a regalarmi la sua meravigliosa risata.
E mentre la sento ridere ancora e ancora, mentre la guardo scoppiare di gioia, contagiandomi e regalandomi nuova vita, ho l’assoluta, totale certezza che, finché lei sarà al mio fianco, nulla potrà andare storto. 







Angolo dell'autrice: 
Ciao ragazzi!!!! 
Oggi niente schede dei fiori! La storia è finita e dedico alcuni minuti a ringraziarvi tutti di cuore. Chi conosce la ff precedente a questa sa quanto per me questa storia, con questa coppia e questo background sia incredibilmente importante. Ho dato tutta me stessa anche nel seguito e vorrei ringraziare tutti voi che avete continuato a sostenermi. 
In particolare vorrei dire grazie a Luna_Oscura, ThatOneEyedFlamingo, Karter, Lucy, Gil, Gibutistan e naturalmente ma soprattutto ad Emy, senza cui non l'avrei mai nemmeno scritta! 
E' stato bellissimo continuare quest'avventura con voi. 
Alla prossima e un bacio grande! 
Piper. 
  
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