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Autore: moonlight97    08/08/2015    0 recensioni
Siamo tra la 5x09, dopo la morte di Rory, e il finale di stagione. Si tratta di una sorta di momento di "intimità" fra Amy e il Dottore. Amy non ha ricordi di Rory, ma c'è qualcosa nel profondo che la turba, che l'angoscia. Il dottore la sente urlare nel sonno e si reca da lei per confortarla, come solo il Dottore sa fare.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Something to believe in

Non riuscendo a chiudere occhio quella notte, il Dottore si era messo a leggere e, non trovando niente di abbastanza interessante (per quanto un libro possa apparire interessante dalle prime tre pagine), si era ritrovato a scaraventare volumi in mezzo alla stanza con sorprendente nonchalance. Ad un tratto un urlo lacerò il silenzio. Amelia. Balzò in piedi e corse subito da Amy; la trovò a sedere sul letto, i capelli rossi incollati alla fronte, madida di sudore, e le mani che stringevano le lenzuola.
“Dottore...” disse lei, ansimando.
“Va tutto bene?” domandò lui, entrando nella stanza.
“Oh, andiamo! È soltanto un incubo. Non è che non ne abbia mai avuti...” replicò con decisione.
Il Dottore rimase in silenzio per qualche istante: pensava a tutto e a niente nello stesso momento. Temeva che potesse trattarsi di Rory, che Amy nel profondo non l'avesse rimosso. Non che fosse un male, ma se, per una qualche straordinaria coincidenza, si fosse ricordata di lui, il dolore l'avrebbe distrutta.
“Allora? Hai intenzione di rimanere lì impalato?”
Il Dottore trasalì.
“Andiamo, Pond! Ti porto in un posto che sicuramente ti piacerà”
La tirò su dal letto, senza nemmeno darle il tempo di cambiarsi, e in men che non si dica i due uscirono dal TARDIS e si ritrovarono davanti qualcosa di veramente spettacolare. Davanti ai loro occhi si estendeva uno sconfinato viale, che sembrava fatto di acqua e che riluceva di tutti i colori dell'arcobaleno. Muovendo un passo, Amy notò che veramente il suolo produceva le identiche increspature di uno specchio d'acqua, quando vi viene gettato un sasso. Guardandosi attorno, la ragazza vide gemme preziose incastonate nelle chiome degli alberi, come brillanti in un anello o in una collana, mentre, volgendo gli occhi al cielo, era tutta un'esplosione di colori, quasi fossero piccoli e perenni fuochi d'artificio.
“Ti piace?” le chiese il Dottore, che era rimasto qualche passo indietro.
Dal sorriso enorme sul volto di Amy, capì che era così.
“Ti va di raccontarmi cos'hai sognato?” chiese il Dottore, mentre passeggiavano.
La voce gli uscì lievemente incrinata.
“Perché dobbiamo rovinare...” si zittì, vedendo lo sguardo serio di lui. “Va bene.”
Si appoggiarono a una ringhiera che delimitava la piazza in cui si trovavano.
“Non ricordo dove fossi. Era un posto chiuso e soffocante. Io correvo insieme ad un'altra persona, un uomo e... Qualcosa ci ha attaccati e...” si fermò. Sembrava che il solo ricordo le facesse male.
“Questa persona è stata ferita a morte per proteggermi. È morta tra le mie braccia e... e.... ho avuto l'orribile sensazione che una parte di me stesse morendo con lui.”
Una lacrima le rigò la guancia sinistra.
“Poi tutto è cominciato a svanire e io sentivo che anche i miei ricordi di lui si stavano dissolvendo, come se non fosse mai esistito. Cancellato dalla storia.”
A quelle parole il Dottore ebbe un sussulto e rimase senza fiato.
Rory.
Pur essendo un Signore del Tempo, c'erano cose che nemmeno lui potev fare. Una di quelle era portare in dietro Rory. L'avrebbe fatto, anzi, avrebbe preferito morire al posto suo, purché Amy fosse felice. Non disse niente e si incamminò verso il TARDIS, seguito dalla ragazza che a questo punto si chiedeva cosa il Dottore non le stesse dicendo.
Di nuovo in camera di Amy, la ragazza si rimise a letto.
“Be', allora io...” disse il Dottore, facendo per uscire dalla stanza.
“No, ti prego. Resta.”
Stupito dal suo tono flebile e quasi supplichevole, il Dottore si avvicinò al letto con passo incerto.
Vide che la ragazza gli stava facendo posto e, lievemente imbarazzato, si sdraiò.
“Giurò solennemente di non avere cattive intenzioni!” esclamò Amy in una risata, rompendo il silenzio fin troppo eloquente che si era venuto a creare.
“Sai,” proseguì. “da piccola, negli anni in cui aspettavo che tornassi, quando facevo un incubo, pensavo a te, uomo stropicciato, per tranquillizzarmi. So che può sembrare ridicolo ed infantile, ma con me ha sempre funzionato. Ho sempre creduto in te e ho sempre creduto che mi avresti protetto. Mi hai dato speranza, Dottore. Anche quando non ne avevo... “ s'interruppe.
“Oh, Amelia Pond...” sussurrò, abbracciandola.
“E credo che l'uomo che ho sognato sia tu. So per certo che senza di te una parte di me se ne andrebbe per sempre".
Il Dottore sentiva il cuore di Amy battere più velocemente.
La ragazza avvicinò il suo volto al suo e gli diede un bacio. Era un bacio dolce e semplice. Le labbra di Amy erano come delicati petali di rosa. Eleven sapeva che non era giusto, che era come fare un torto a Rory, ma non voleva interrompere quel momento, non voleva frustrare Amy proprio ora che sembrava di nuovo tranquilla e felice. Nemmeno quello sarebbe stato giusto.
La ragazza appoggiò la testa sul petto del Dottore. Entrambi respiravano lentamente e la stanza era avvolta in un morbido silenzio, quasi ovattato.
Senza guardarlo, Amy sussurrò:
“Uomo stropicciato, buonanotte".


Spazio Autore
Salve a tutti! 
Questa fanfiction l'ho scritta a dicembre come regalo di Natale ad una mia amica (Benedetta, di nome e di fatto, perché senza lei non avrei passato praticamente l'anno senza scrivere). Dovete sapere che sì, shippo in parte Amy e Eleven, ma non per questo odio Rory, anzi. Dovete anche sapere che in realtà com'era mesi fa e come l'ho lasciata: non l'ho né riletta né niente perché, conoscendomi, avrei finito col non pubblicarla, ma VOLEVO pubblicarla(ho velleità suicide, plus, the struggle intensifies). Non so che altro dire. Spero che vi sia piaciuta e che non vogliate lapidarmi. 
A presto!
Moonlight97

   
 
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