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Autore: alessiacroce    11/08/2015    6 recensioni
"Riemersi con la testa e presi di nuovo fiato, ma Harry era pesante, non ci riuscivo. Mi chiesi se sarebbe stato meglio non averlo mai conosciuto. Tutto questo sicuramente non sarebbe mai successo. Adesso non starei per morire. Adesso lui non starebbe per morire."
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Trailer ufficiale:
 http://www.youtube.com/watch?v=w8YIoKs97YQ


Capitolo 28


Un flash, come un fulmine nel pieno di un temporale estivo.
Mille rumori attutiti.
Grida, sirene, voci sconosciute sempre più vicine.
Lampeggianti, luci soffuse, ombre affianco a me.
Poi, il nulla.
 
***
 
Apro gli occhi, lentamente, come se ormai fossero incollati alle pupille.
La luce che inonda la stanza mi costringe a stringerli, riducendoli a spiragli. Pian piano la vista si abitua all’atmosfera luminosa del luogo così li spalanco sempre più. Mi strofino una mano sulla fronte. All’improvviso noto vari tubi che percorrono le lenzuola fino a collegarsi al mio corpo, una maschera respiratoria è posata sulla mia bocca. D’istinto mi alzo velocemente seduta sul letto. Mi trovo in un ospedale, ma come ci sono finita?
Tolgo cautamente la maschera respiratoria e chiamo aiuto. Nel giro di pochi secondi un’infermiera si presenta nella mia stanza.
 
“Dio sia lodato, si è risvegliata!” urla la donna verso il corridoio.
 
Non riesco a capire.
Improvvisamente vedo mamma e Patrick entrare nella camera. Mamma piange e si getta affianco a me, Patrick si avvicina e mi accarezza i capelli, all’orlo delle lacrime.
 
“C-che è successo?” riesco a chiedere, restando immobile sotto le carezze di mia madre e del mio patrigno.
 
Mamma sembra non aver sentito, così provo a ripeterlo, inutilmente.
Dopo alcuni minuti sento la voce di Patrick dire: “eri caduta in coma, Less. Un coma profondo di ben 5 mesi. Non si sapeva se ti saresti mai risvegliata”
 
Coma?!
All’improvviso tutti mi ritornò alla mente.
La prigionia, il ricatto, gli spari, la fuga, un altro sparo, Harry in acqua, io in acqua, due braccia che ci salvano all’ultimo.
Una fitta mi percorre l’intero torace. Harry.
 
“Dov’è Harry? Dov’è?!” esclamo, con voce stridula che lascia trasparire note di panico.
 
Mamma e Patrick tacciono.
 
“Ditemi dov’è, vi prego. Sta bene? Rispondetemi!” comincio a piangere, in preda ai brividi.
 
Silenzio.
 
Mi alzo, divincolandomi dalla stretta dei due adulti e corro verso il corridoio, fuori da quella stanza troppo luminosa per me.
Sento voci che chiamano il mio nome ma non mi fermo. Entro in ogni stanza, fuggendo subito dopo se non vedo la testa del riccio all’interno.
Una morsa mi tiene intrappolato lo stomaco, nella mia testa rimbombano solo due parole, è morto.
Ed eccolo, quando ormai sono affaticata dalla mia continua corsa, lo trovo.
Entro nella stanza, meno illuminata della mia. Mi avvicino lentamente al letto e lo fisso. È così pallido. Capisco che, in quel momento, le uniche cose che lo tengono in vita sono le macchine a lui collegate. Capisco che questa volta non c’è nulla da fare. Non si sveglierà. Mi lascio cadere ai piedi del letto, in silenzio.
Resto semplicemente così, gli occhi pieni di lacrime che, pian piano, mi ricoprono il volto e offuscano la vista, cadendo sulle mie gambe come sassi.
Resto così, a fissare la chioma riccioluta che tanto avevo amato, scombinata e senza più volume.
Resto così.
Sola.
 
***
 
Due mesi dopo
 
“Mamma, il telefono suona!” urlo dalla mia stanza.
 
Non ho voglia di andare a rispondere ma so già cosa mi dirà mia madre.
 
“Amore, rispondi tu che io sto lavando la verdura e ho le mani tutte bagnate!”
 
Sbuffo e mi alzo dal letto, camminando velocemente prima che il telefono smetta di squillare.
 
“Pronto?” soffio all’apparecchio con tono spento.
 
“Buongiorno. Parlo con la famiglia Morgan?”
 
“Si, dica pure”
 
“Volevamo avvisarvi riguardo la situazione di un nostro paziente, Harry Styles”
 
Una fitta mi stringe il cuore improvvisamente.
 
“P-parli”
 
“Siamo lieti di comunicarle che il paziente ha subito dei miglioramenti, abbiamo notato dei progressi significativi. Crediamo ci sia un’alta possibilità che possa risvegliarsi. Un miracolo. Sembrava fosse un caso di coma irrevers-“
 
Non riesco a capire altro, il telefono cade ai miei piedi mentre mi sfogo in un pianto liberatorio.
 
Patrick e mamma mi accompagnano all’ospedale e, nel giro di una decina di minuti dalla chiusura della telefonata, mi trovo di fronte alla porta che conduce alla stanza di Harry.
Una dozzina di medici sono presenti nella camera quando entro, con il fiatone. Mi guardano straniti, poi capiscono, sistemano le ultime cose, affinché i macchinari collegati al riccio funzionino al meglio, ed escono dalla stanza.
Mi avvicino lentamente al letto dove riposa la sagoma del ragazzo. Il silenzio ci circonda, le finestre spesse attutiscono le voci al di fuori dell’edificio, provenienti dalla strada.
 
“Ehi” sussurro, come se Harry potesse rispondermi.
 
Mi abbasso ai bordi del letto, inginocchiandomi ai suoi piedi. Resto zitta, come se anche solo il rumore del mio respiro potesse disturbarlo.
Prendo la mano del ragazzo tra le mie, sudate e calde. Capto un movimento. Le dita si sono leggermente mosse, come per ricambiare la mia stretta. Una fitta di gioia mi riempie il petto, inondando in poco tempo tutto il mio corpo. Con la punta delle dita percorro i lineamenti delle sue mani, correndo tra una vena in rilievo e l’altra, delineando ogni suo particolare.
Lo fisso, con gli occhi inumiditi e il respiro trattenuto. Scruto ogni sua caratteristica, ogni piccolezza, ogni sciocchezza mai notata prima. È bello, in ognuna delle sue imperfezioni. È bello come un temporale estivo, improvviso e impetuoso, di quella bellezza cattiva e spaventosa, ma allo stesso tempo così pura. È bello e basta.
Mi alzo e mi chino sul suo viso, accarezzandogli le guance morbide e tiepide. Tocco le sue labbra, semiaperte e ormai ruvide. Lo bacio, semplicemente.
 
“Anche io ti amo, Harry” mormoro, infine.
 
Ce n’è voluto di tempo per rispondere al suo primo Ti amo, al quale ero rimasta zitta, quasi spiazzata.
Ma ora eccomi qui. Ti amo Harold Edward Styles.
 
All’improvviso una luce accecante illumina tutta la stanza, costringendomi a chiudere gli occhi, coprendoli con le mani, spaventata.
Quando quel lampo inaspettato sembra essersi placato apro gli occhi. Resto sconvolta da ciò che vedo davanti a me.
Una sagoma luminescente alleggia nell’aria, per poi posare i piedi a terra.
 
“Liam” sussurro, con voce spezzata.
 
È a qualche passo da me, in piedi, un sorriso stampato sulle labbra. Resto impietrita a guardarlo, l’uomo che aveva influito di più nel corso della mia vita, il fratello che avevo perso per mano di assassini crudeli e senza ritegno.
Comincio a piangere, l’unica cosa che riesco a fare in quel preciso istante.
Liam si avvicina, sfiorandomi i capelli. I singhiozzi mi percuotono come scosse, mentre sorreggo il suo sguardo sereno.
Si allontana da me, raggiungendo il letto del riccio. Gli accarezza la fronte, spostando i riccioli ridotti, ormai, a onde mosse e scomposte.
 
“Sono sempre vicino a te, Lessy. Sempre il tuo Liam. Non ti abbandonerò mai” dice infine, svanendo gradualmente, sotto il mio sguardo implorante.
 
La luce di poco prima mi acceca nuovamente, confondendomi.
 
“Less. Ehi, Less” avverto una voce chiamarmi.
 
Scuoto la testa. Mi risveglio seduta sul pavimento freddo della camera, con la testa appoggiata a bordo letto.
Alzo lo sguardo.
Harry mi fissa, un sorriso stanco sulle labbra, gli occhi vitrei e socchiusi.
 
“Oddio”
 
Mi alzo di scatto, mettendomi le mani davanti alla bocca.
 
“Harry!” urlo.
 
Si è risvegliato. Sta bene. È vivo.
 
Nel giro di pochi secondi accorrono un paio di infermiere, sorprese e gioiose.
Non riesco a descrivere ciò che provo in questo momento, mi sento come un attimo prima di affrontare la discesa più ripida sulle montagne russe, il mondo svanisce attorno a me, tutti i rumori diventano un eco lontano.
Piango di gioia, per la seconda volta nel giro di poche ore.
 
 
EPILOGO
 
Dopo una settimana dimisero Harry dall’ospedale. Lo tennero dentro per dei semplici accertamenti sulle sue condizioni fisiche. Non posso descrivere l’ansia che mi assalì quella settimana. Un’ansia positiva e piena di speranza.
Venni a sapere che, colui che aveva salvato da una morte certa nelle acque dell’oceano me e il riccio, era un cinquantenne che lavorava nella zona e che, allertato dagli spari, si era recato al porto. Se non fosse stato per quell’uomo e il suo tempismo perfetto non sarei qui a raccontarvi questa storia né Harry si sarebbe ricostruito una vita come aiutante della polizia antidroga. Ha ancora un esame da superare prima di conseguire il ruolo di parte completa nel comando. Sono così fiera di lui.
Alexander Algan Jenkins venne arrestato e accusato di duplice omicidio, oltre a spaccio di droga e sequestro di persone. Finì in cella, seguito da tutta la sua compagnia di traffici.
Nonostante inizialmente mi sembrasse solo un sogno, sono tuttora convinta di aver visto Liam quel giorno, quando Harry, dopo un coma durato più di 7 mesi, si risvegliò.
Sono sicura che sia opera sua, un miracolo. Lui ci guarda da lassù, il mio fratellone. Ne sono certa.
Mi manca da morire ma mi sento protetta dalla sua presenza.
Ora un altro uomo ha preso il suo posto principale nella mia vita. Voglio costruirmi un futuro con Harry, non voglio più rischiare di perderlo. Lo desidero al mio fianco sempre, per sempre.
La sera in cui lo dimisero dall’ospedale andai a casa sua. Quella notte la passammo a fare l’amore. Due innamorati, che si cercano, si sfiorano, si toccano, si vogliono. Si appartengono. L’amore come nessuno l’aveva mai fatto prima d’ora.


Spazio Autrice.

TADAAAN. Siamo giunti al termine di questa ff.
Non ci credo ancora che, dopo più di un anno, io sia riuscita a concluere finalmente questa storia, la mia prima su efp.
Anche se negli ultimi capitoli non vi siete fatti sentire più di tanto, spero che abbiate continuato a seguire questa ff.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno supportato, hanno letto e recensito Alive, grazie davvero.
Siete stati voi a incitarmi ad andare avanti con la scrittura.
Non credo di pubblicare altre ff qui su efp.
Penso di trasferire Alive su wattpad, appena avrò un po' più di tempo mi iscriverò.
Detto questo, spero che il mio modo di scrivere e la mia ff in sè vi sia piaciuta.
Alla prossima.
twitter: @aspettamiharry

un bacio x

-Alessia
  
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