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Autore: Little Wings    11/08/2015    6 recensioni
[Solangelo]
Se all'inizio Nico gli era sembrato estremamente imbarazzato davanti a tutta quella gente, adesso era completamente a suo agio mentre chiacchierava e raccontava loro qualcosa. No, non qualcosa in generale, stava parlando di loro, rispondendo a tutte le domande che prima Will aveva evitato.
Se Will pensava che i suoi parenti fossero terribilmente insopportabili da soli, deve ricredersi quando il suo fidanzato Nico si allea con loro.
[...]
Aveva davanti a sé il padre del suo ragazzo. Personalmente, avrebbe aspettato un altro po' - giusto un anno o due - prima di incontrare l'inquietante genitore del suo fidanzato, ma evidentemente l'universo aveva dei piani diversi per lui.
Le cose per Will non fanno che peggiorare e la visita inaspettata del suo futuro suocero non migliora la situazione.
Sequel di "Quando i parenti diventano pettegoli, le cose iniziano a mettersi male"
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pranzi di famiglia con tragici risvolti'
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A Ester,
che ha delle idee tanto brillanti
quanto fuori del comune
– e che mi sopporta da anni.
 






 
 
#A cena dai tuoi
 
Will ispirò a lungo prima di suonare il campanello. Si trovava davanti al portone di casa Di Angelo ormai da cinque minuti, ma non si era ancora deciso a suonare il campanello. Il fatto era che era letteralmente terrorizzato da quello che sarebbe potuto venir fuori da quella serata. In primo luogo, il padre del suo fidanzato era la persona più inquietante che avesse mai visto. Poi, stava per avventurarsi in una cena di famiglia - e aveva avuto una brutta esperienza con la sua famiglia nemmeno una settimana prima. Dulcis in fundo, il biondo sembrava attirare la sfiga e l'imbarazzo come il miele le api.
Inoltre, quel giorno, aveva già dovuto sorbirsi l'imbarazzante lezione di suo padre su come fare una buona impressione - sospettava che Apollo avesse conosciuto più genitori di quelli che si presentano in un anno ai colloqui con gli insegnanti. Quindi la sua dose quotidiana di imbarazzo l'aveva già avuta - e non è che smaniasse dalla voglia di riceverne una extra.
Fece appello a tutto il suo coraggio e suonò, cercando di preparasi psicologicamente a quella serata. Nemmeno dieci secondi dopo, la porta si spalancò, offrendo a Will una splendida visione del suo fidanzato - con addosso una camicia che gli stava particolarmente bene, tra l'altro. Il biondo non ebbe nemmeno il tempo di salutarlo, perché Nico lo afferrò per la camicia per poi baciarlo. Quando si staccarono, Will era a corto di fiato.
"Wow... Mi piace questa accoglienza" gli disse, sorridendo.
"Sarà l'unico bacio che riusciremo a darci stasera, perciò accontentati"
Il sorriso di Will svanì all'istante. "L'unico? Nico, sii sincero, devo preoccuparmi?"
"Dipende da come risponderai a mio padre" rispose quello in tono lugubre. "Tu cerca di stare calmo e non dare risposte che potrebbero non piacergli"
Detto questo, Nico rientrò in casa. Will prese un lungo respiro prima di seguirlo e imbattersi in quella nuova - e sperava poco imbarazzante - avventura.
La casa del suo ragazzo era più accogliente e colorata di quanto si fosse aspettato, perciò, probabilmente, non era stato Ade a decidere come arredare la casa. Magari non era lui a portare i pantaloni in quella casa... Questo pensiero lo rincuorò un po'.
Raggiunse Nico, che lo aveva preceduto nella sala da pranzo, dove Ade, seduto in poltrona, li scrutava attento. Will deglutì vistosamente prima di salutarlo.
Poco dopo, fece il suo ingresso una donna sorridente che doveva avere sette-otto anni meno di Ade e Will pensò che fosse la madre di Nico.
"Mamma" disse infatti il suo ragazzo "questo è Will. Will, lei è mia madre, Maria"
"Tanto piacere, signora" disse il biondo, sorridendo cordiale - ed evitando di pensare allo sguardo perforante di Ade sulla sua nuca. "Questi sono per lei" aggiunse, porgendole i fiori che aveva tenuto in mano fino a quel momento.
Maria li prese con un sorriso. "Caro, vai prendermi un vaso?" chiese, rivolta al marito - Will sospirò interamente quando vide l'uomo lasciare la stanza.
Allora fece il suo ingresso una ragazza che doveva avere circa la sua età: Bianca Di Angelo.
"B, questo è..." iniziò a fare le presentazioni Nico.
"Il tipo che si è rovesciato il cappuccino addosso? Molto lieta. Io sono Bianca" disse lei, per poi strattonare il biondo per la mano che gli stava stringendo e avvicinarlo a sé. "Se provi a far soffrire Nico, ti ucciderò con le mie mani" lo avvertì, mettendo su un'espressione tremendamente seria e intimidatoria.
Will deglutì vistosamente. "No-non ho intenzione di farlo soffrire"
La ragazza gli lanciò una lunga occhiata prima di allontanarsi e sedersi sul divano.
Il giovane Solace, dopo nemmeno dieci minuti, era già pronto a fare marcia indietro, fregandosene altamente della figura da codardo che avrebbe fatto. La cena con i suoi parenti sembrava quasi piacevole, in quel momento, visto che quella sera non solo avrebbe dovuto affrontare l'imbarazzo, ma avrebbe anche dovuto fare una buona impressione ai signori Di Angelo - ad Ade, più che altro, Maria sembrava una donna dolcissima. Ovviamente, se fosse scappato, la buona impressione che voleva fare sarebbe andata a farsi benedire, perciò si costrinse a rimanere in salotto con Nico e sua sorella. Quest'ultima lo stava fissando assorta, come se stesse tentando di ricordare qualcosa.
"Sono sicura di averi già visto da qualche parte" iniziò.
"Magari a scuola?" suggerì Nico, visto che, seppur Bianca stesse ormai frequentando il college, aveva studiato nella stessa scuola superiore di Will e Nico.
La ragazza scosse la testa. "No, non penso"
"Forse mi confondi con qualcun'altro"
Lei schioccò le dita, soddisfatta. "Ti aggiravi qui intorno! Sono sicura. Lo facevi per spiare Nico? Perché, devo dirtelo, se hai tendenze da stalker, ti caccio via"
"Bianca! Lascialo in pace. Non è uno stalker e non è pericoloso, veniva qui intorno solo per vedermi. Ma non azzardarti a dire qualcosa a papà!" disse Nico in italiano, in modo che solo la sorella potesse capire.
Bianca si limitò a scrollare le spalle.
A salvare Will da quella situazione ci pensò Maria, annunciando che la cena era pronta e che potevano sedersi a tavola. Il tavolo della sala era rettangolare, con sei sedie disposte lungo i lati più lunghi, in modo che nessuno si sedesse a capotavola. Will si sedette di fianco a Nico, a sua volta seduto vicino alla sorella. Ade prese posto di fronte al biondo.
La donna di casa portò subito in tavola le lasagne e, mentre aspettavano che distribuisse il primo a tutti, Ade parlò.
"Allora, Will, come vi siete conosciuti tu e Nico? "
Il biondo sentì Bianca trattenere una risata a quella domanda. "Andiamo a scuola insieme e da quest’anno seguiamo il corso di matematica insieme, visto che lui è così bravo da poter stare con quelli più grandi"
La sua era una mezza verità, visto che il loro primo incontro era avvenuto grazie a un cappuccino, e solo dopo avevano sfruttato il corso in comune per conoscersi meglio.
"Quanti anni hai?"
"Ne compio diciotto il prossimo mese. Ho solo qualche mese più di Nico"
"Non che avrebbe cambiato qualcosa, se fosse stato più grande, vero? " disse il moro, lanciando un’occhiata al padre – una di quelle che significano "Piantala di fare domande e lascialo in pace". Ovviamente, l’uomo ignorò bellamente l’occhiata del figlio.
"Gradisci del vino, Will?" gli chiese Ade, mentre si versava un po' di Pinot nel bicchiere.
"No, grazie. Preferisco la birra" rispose scherzando il ragazzo.
"Davvero?" gli chiese, inarcando un sopracciglio.
Will, che, povera e innocente creatura, non aveva capito che quello era solo un tranello per capire se tendeva a bere e ubriacarsi, rispose scherzando. "Oh, certo! Il mio amico Jake ha una scorta di Jack Daniel’s e ogni volta che vado da lui beviamo"
Nico avrebbe voluto sbattere la testa sul tavolo. Non gli aveva detto di non dire cose che avrebbero potuto far arrabbiare suo padre?
L'occhiata raggelante di Ade però fu abbastanza eloquente e Will cercò di rimediare.
"... è una scorta di Coca Cola, in realtà. Non bevo, anche perché mio padre è fissato con l'alimentazione"
"Vuoi altra pasta, caro?" gli chiese Maria, con un dolce sorriso sulle labbra.
Will rispose al sorriso e accettò un'altra porzione di pasta.
Per un po', nella sala da pranzo regnò il silenzio, ma poi Ade lo interruppe con un'altra domanda rivolta al biondino.
"Hai già deciso cosa fare all'università?"
Will annuì. "Mi iscriverò a medicina, è da quando sono piccolo che voglio fare il medico" rispose, evidentemente orgoglioso.
Ade abbozzò un microscopico sorriso, segno che era soddisfatto della sua risposta.
"Oh, quindi è per questo che praticavi la respirazione bocca a bocca a mio fratello sulla porta, prima" aggiunse Bianca, con un sorriso malandrino.
Il biondo boccheggiò e guardò Nico. Era riuscito a strappare un minimo di assenso da quell'infernale uomo, e adesso ci si metteva pure lei a mettergli i bastoni tra le ruote? Non era già abbastanza imbarazzato di suo?
"La sua camera dà sul vialetto di ingresso" spiegò, piatto, Nico, continuando a fissare il suo cibo.
"Ed è una rompiscatole. Potresti anche farti gli affaracci tuoi, B" le disse, passando all'italiano.
Ovviamente, Bianca fece finta di non sentire e continuò a ghignare. "La mia era solo un'innocente constatazione, fratellino"
"Perché non ci racconti le cose innocenti che fate tu e R..."
La frase di Nico fu interrotta dal calcio che gli diede sua sorella sotto il tavolo. Il senso della frase era, tuttavia, fin troppo chiaro per lei. Quel mostriciattolo alludeva alla sua relazione con Reyna - una ventitreenne che faceva la barista nel bar dove Bianca andava sempre - di cui i suoi genitori non sapevano assolutamente niente.
Maria approfittò di quel momento per servire il secondo, che non venne condito da altre imbarazzanti domande o buttute - se non si contano le battuttine di Bianca quando sua madre portò in tavola le patate.
Fu mentre mangiavano il dolce, che Ade ritirò fuori la sua aria minacciosa. Will si stava portando alla bocca il terzo cucchiaino di tiramisù, quando Ade, con tutta la nonchalance di cui disponeva, gli fece presente che possedeva un'arma.
"Tesoro, pensavo di andare al poligono, domani. Sai, Will, nel tempo libero mi piace fare tiro al bersaglio, è un ottimo modo per scaricare lo stress e usare la mia 9 millimetri. Questo dolce è ottimo, cara, questa volta ti sei superata"
Will impallidì e per poco non si strozzò con il dolce, attirando l'attenzione del suo fidanzato, che prese a battergli sulla schiena mentre lanciava un'occhiata infuocata al padre - che, ovviamente, non lo calcolò nemmeno di striscio.
Finito di mangiare, i cinque rimasero a chiacchierare per un altro po’ del più e del meno e solo verso le 21 Bianca annunciò che andava in camera sua per cambiarsi. Ritornò poco dopo, pronta per uscire.
"È stato un piacere conoscerti, Will, ma ricorda quello che ti ho detto prima" lo salutò cinguettante, prima di scompigliargli i capelli e uscire.
Un’oretta dopo, il biondo si alzò da tavola annunciando che doveva tornare a casa. Ringraziò i coniugi per averlo invitato e si complimentò profusamente con Maria per le ottime pietanze.
"Torna a trovarci quando vuoi!" gli disse, salutandolo affettuosamente.
Poi fu la volta di Ade di salutarlo. Will si era aspettato una stretta di mano e invece l'uomo lo coinvolse in un abbraccio. Inizialmente scioccato, quando Ade gli disse qualcosa all'orecchio, capì il perché di quella stretta.
"In futuro, se penserai anche solo per un momento di far stare male Nico, ricordati della mia pistola"
"Voglio bene a Nico e non ho intenzione di farlo soffrire"
Il suddetto Nico dovette letteralmente strappare il suo fidanzato dalle braccia del padre.
"Okay, pa', io lo accompagno fuori"
Solo quando furono sul vialetto, Will si concesse il lusso di respirare.
"Oddio"
"Non è andata così male, no?" gli disse Nico, abbozzando un sorriso.
"Credo che tuo padre voglia uccidermi"
Il moro ridacchiò. "Ti assicuro che con alcuni fidanzati di Bianca è stato anche peggio"
"Questo non toglie che tuo padre sia davvero inquie…"
L’ovvia frase di Will, venne interrotta dalle labbra di Nico, che si posarono sulle sue. Il biondo ricambiò subito il bacio, lambendo il labbro inferiore dell’altro con la lingua, e i due rimasero abbracciati a baciarsi, nonostante il "Solace, hai tre secondi per staccarti da mio figlio! " di Ade.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono ancora viva! Sorprendente, vero?
E sono anche in ritardo. Questo non è sorprendente, già.
Comunque, ora sono tornata, grazie a EstherAlyaDelos - mia beta barra migliore amica barra pazza che mi sopporta -, senza la quale questo capitolo non sarebbe qui, visto che metà delle idee sono sue - ovviamente il fatto che era a un passo dal minacciarmi di una morte lenta e dolorosa non c'entra niente, eh. E, ovviamente, non mi ha chiesto - ordinato - di ringraziarla pubblicamente, nooooo. Ma la adoro, perciò mi lascio convincere facilmente. Okey, ora basta sentimentalismi e passiamo al capitolo.
Cena a casa Di Angelo. Sembra il titolo di un film horror, ma amen. Comunque Will è sopravvissuto, quindi può continuare a sbaciucchiarsi Nico (beato lui).
Comunque, come avevo già detto, questo è l’ultimo capitolo, anche perché altrimenti Will farà girare una petizione per farmi cacciare da qui.
Ci si vede a settembre/ottobre con la mia nuova fic – spero.
Little Wings





 
  
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