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Autore: Mary P_Stark    14/08/2015    3 recensioni
Anno 2034. Cameron e Domenic Van Berger, rampolli della famiglia omonima e giovani di brillante talento, si ritrovano loro malgrado nel mezzo di un intrigo internazionale. Sarà Cameron a farne le spese in prima persona, e Domenic tenterà di tirarlo fuori dai guai, utilizzando tutte le sue conoscenze tecniche... e non. Un segreto che, ormai da anni, cammina con lui, si rivelerà determinante per la salvezza del fratello. E della donna che ama. Antiche amicizie si riveleranno solo meri inganni, e questo porterà Domenic e Cameron a confrontarsi con una realtà che non avrebbero mai voluto affrontare. Chi è veramente il nemico, di chi possono fidarsi, i due gemelli? - SEGUITO DI "HONEY" E "RENNY" (riferimenti nelle storie precitate)
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Honey's World'
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Epilogo
 
 
 
 

«Di tutte le cose strambe che potevate inventarvi, questa le batte tutte, lo ammetto» celiò Domenic, guardando dabbasso, dove si poteva intravedere la fitta vegetazione boschiva dell’Hokkaido.

Erano a circa tremilacinquecento metri di altezza, su un biplano affittato proprio per poter sorvolare la zona.

E per lanciarsi col paracadute.

Non che la zona lo permettesse, visti i fitti boschi e le stradine montane sparse come come capelli tra la vegetazione, ma tant’era.

Quando, una cosa simile, avrebbe fermato un Van Berger?

Sophie e Yuki ridacchiarono, mentre Cameron dava una pacca sulla spalla al fratello.

«Ti pareva possibile che noi potessimo fare qualcosa di normale

«Sciocco io ad averlo pensato» ammise Dom, scuotendo il capo per l’esasperazione.

«Ecco, bravo. Dillo che anche tu, ogni tanto, sbagli.»

Dom ghignò all'indirizzo del fratello e, nel sistemargli il colletto della tuta, replicò serafico: «Solo perché penso sempre che, prima o poi, uno di voi ritroverà la sanità mentale.»

«Ammetti che ti stai divertendo anche tu, e piantala di fare il noioso» replicò Cam, imitando le movenze del gemello.

Yuki, strizzando l'occhio a Phie, esalò: «Ma fanno sempre così?»

«Se così non fosse, probabilmente Cameron si sarebbe già schiantato contro una montagna. Dom deve dargli una regolata, ogni tanto, sennò Cam perde il senso della misura.»

«Grazie, tesoro, sempre molto gentile» borbottò il diretto interessato, fissandola di straforo mentre il pilota virava per portarli in posizione di lancio.

«Beh, io vi lascio ai vostri battibecchi. A dopo!» li sorprese tutti Domenic, lanciandosi per primo.

«Ehi!» esclamò Yuki, buttandosi subito dietro a lui.

Sghignazzando, Cam puntò i pugni contro i fianchi e dichiarò: «Lo sapevo che l'idea gli era piaciuta fin dall'inizio.»

«Siete gemelli. Che ti aspettavi?» ironizzò Phie, afferrandolo a una mano per attirarlo verso il portellone ancora aperto.

«Pronta per il grande passo?»

«Sì» disse soltanto Sophie, attirandolo con sé nel vuoto.

Cameron gridò estasiato mentre, sotto di lui, la terra si avvicinava sempre più velocemente.

Phie si staccò per maggiore sicurezza mentre, sotto di loro, Domenic e Yuki aprivano i loro paracadute.

Con il vento sulla faccia e l'aria fresca e umida che lo circondava come un mantello, Cameron gridò il suo amore a Phie prima di aprire, a sua volta, il paracadute.

Lei lo imitò un attimo dopo mentre, sotto di loro, iniziavano a prendere forma le sagome di diversi gazebo bianchi, sistemati nel bel mezzo dell’enorme giardino della villa sotto di loro.

Quando Nickolas li aveva condotti lì, la prima volta, per Domenic e Cameron era stato chiaro tutto, immediatamente.

La loro proposta era giunta per diretta conseguenza, e né Phie né Yuki si erano tirate di indietro, di fronte a quella sfida degna di loro.

Sorridendo, Sophie ammirò ancora un momento le linee slanciate e ricurve dei tetti grigi, le scalinate coperte da lunghe tettoie, il bel giardino in stile retrò.

Nulla era stato lasciato al caso, nel creare quella villa in stile giapponese, ma dai confort del tutto attuali.

Come una pista di atterraggio per elicotteri, poco distante dal laghetto dove diverse carpe koi1 stavano nuotando placide, e del tutto ignare di quello che stava succedendo sopra le loro teste.

Scrutando la pista – e sperando di non sbagliare mira – Phie gridò con allegria e aspettativa e tirò le corde del suo paracadute.

Sotto di lei, a una ventina di metri di distanza, Cam stava atterrando. Dom e Yuki avevano già raccolto i propri paracadute e li stavano attendendo ai lati della pista.

Presto sarebbero stati da loro.

Beh, da loro…  e da tutti gli altri invitati all’evento.

Con un ultimo strattone alle corde, Phie toccò infine terra, mentre la tela del paracadute si sgonfiava, accompagnata dal battere di mani dei presenti.

Tutto era andato come previsto, niente era andato storto.

E, in tutta onestà, un po' di quiete dopo quei lunghi mesi di concitato nervosismo, se l’erano anche meritata.

Il processo a Noboru Tashida e Jason Tyler aveva scatenato l'opinione pubblica e, per mesi, Cameron e tutta la sua famiglia erano stati impegnati con avvocati e tribunali.

Molto di ciò che la CIA sapeva era stato secretato, così come il coinvolgimento effettivo di tutti loro.

La Tashida Group aveva subito un tracollo, e molte affiliate erano state vendute per coprire i costi esorbitanti derivanti dal processo.

Nonostante tutto, però, Ekaterina e i suoi figli avevano tenuto duro e, con il sostegno della stessa V.B. 3000, si era evitato il fallimento.

Era passato più di un anno, da quando Cameron e Domenic erano stati dimessi dall’ospedale, e Dom aveva lasciato la CIA assieme a Yuki.

Phie sorrise al suo fratellone, scacciando per l’ennesima volta il terrore che aveva provato al pensiero di perderlo e, nel prendere la mano di Cam, si avviò verso i padiglioni.

Ora, tutto poteva dirsi concluso, chiuso per sempre alle loro spalle.

Nessuno avrebbe più tentato di far loro del male e, da quel momento in poi, solo loro sarebbero stati i fautori del destino che li attendeva.

Sorridendo lieta quando Cam si scostò da lei per abbracciare il fratello, Phie si avvicinò a Yuki per prenderla sottobraccio.

Chi poteva contare su una sorella come lei? Ben poche persone, da dir la verità.

Nel frattempo, un po' sorpreso da quel gesto impulsivo, Domenic restituì l'abbraccio del gemello e mormorò: «Ehi, fratellino, tutto bene?»

«Sì, va tutto meravigliosamente bene.»

Nickolas, da uno dei gazebo, fece loro segno di sbrigarsi e, ridente, esclamò: «Ragazzi, non vorrete arrivare in ritardo proprio oggi, spero?!»

Strizzando l'occhio al gemello, Dom celiò: «E far aspettare tutti? Neanche per idea. Tu che dici?»

«Che non mi passa neanche per l'anticamera del cervello. A chi arriva primo?»

«Ci sto.»

Ridendo, i due gemelli iniziarono a correre il camminamento in pietra, identici sorrisi a illuminare i loro volti, come identica la missione che si erano prefissati per quel giorno.

Sposare le loro anime gemelle.

Nessuno li avrebbe fermati, nessuno si sarebbe più messo dinanzi a loro, nessuno avrebbe tentato di ostacolare il loro amore.

Il loro momento era infine giunto.

 






Note: Qui si conclude ogni cosa. Spero che la scelta di dare un taglio leggermente spionistico a questa avventura vi sia piaciuto. Volevo variare un po' sul tema, visti i precedenti due racconti su Hannah e Rena. Come preannunciato, non mi dedicherò ad altre avventure a lungo termine, sulla famiglia Van Berger ma, occasionalmente, se l'ispirazione o i vostri consigli me lo permetteranno, aggiungerò qualche OS alla cartella di 'Honey's World'
Ora mi dedicherò completamente alla serie sui fratelli mac Lir, di cui sto raccontando le gesta nella raccolta 'Saga dei Fomoriani'. Per chi non la stesse seguendo, e fosse incuriosito, può iniziare con 'The Story of a Dolphin', che è la prima storia di questa nuova tetralogia.
Cosa dirvi, ora, se non grazie, e ancora grazie? E' per merito vostro se questi racconti prendono forma e vita, perciò è giusto tributarvi il giusto ringraziamento.

  
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