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Autore: Lyneea    18/08/2015    14 recensioni
Quattordici anni dopo la fine della Seconda Guerra Magica.
Draco, padre single, ha mandato il figlio Scorpius a Hogwarts. Il ragazzo, come ogni Malfoy che si rispetti, è stato smistato a Serpeverde e sta frequentando il suo secondo anno.
Hermione è anche lei una madre single, ma ha deciso di trasferirsi a Parigi e tagliare i ponti con tutti. Ha mandato il figlio Altair a Beauxbatons, soprattutto per proteggerlo dal suo più grande segreto. Ma cosa succederebbe se il destino, un destino chiamato Silente, avesse deciso diversamente?
Dal primo capitolo
Altair si avvicinò pensando ingenuamente di poter fare amicizia anche con quel ragazzo che tanto gli somigliava. Ma quando fu vicino lo sguardo del Serpeverde, così freddo e duro, lo fece desistere dall'aprire bocca. Ci pensò quindi il giovane Malfoy a rompere il ghiaccio: «Che hai da fissare tu?»
Altair fortemente a disagio rispose quasi balbettando:
«Beh ti fissavo stupito, non hai notato quanto ci rassomigliamo?»
Scorpius con un ghigno stampato in faccia si avvicinò e ruotando il viso del ragazzo disse:
«Vediamo, mettiti di profilo...
Te lo dico io a chi assomigli, quell'espressione così intelligente...
Sei proprio uguale a un troll di montagna!».
Spero di avervi incuriosito...
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Eccoci arrivati all'epilogo di questa fanfiction. Sono un po' dispiaciuta di mettere la parola fine a questa storia, ma tutte le cose prima o poi devono avere una fine...
Vi lascio alla lettura di  "E vissero felici e contenti..." sperando che sia di vostro gradimento.
Lyn




 
Capitolo 22
E vissero felici e contenti...



Draco ed Hermione avevano deciso, con rammarico di Narcissa, di sposarsi il trentuno agosto, il giorno prima dell'inizio dalla scuola dei ragazzi. La matrona di casa Malfoy avrebbe voluto organizzare il matrimonio del secolo perché voleva rimediare alle mancanze da lei avute durante la prima cerimonia. In quell'occasione infatti la donna aveva consigliato alla futura nuora e al figlio di fare una cerimonia intima e riservata, adducendo come scusa il fatto che la guerra fosse appena terminata e che per questo motivo non ci fosse  il clima giusto per ostentare la propria ricchezza organizzando un matrimonio sfarzoso. In realtà all'epoca Narcissa, non aveva voluto pubblicizzare troppo l'unione del casato dei Malfoy con una nata babbana. 
Draco, nonostante avesse compreso le buone intenzioni della madre, non aveva nessuna intenzione di aspettare sei mesi per permettere alla donna di organizzare un matrimonio sfarzoso. Anche Hermione aveva lo stesso pensiero. Avevano sprecato troppi anni lontano per perdere tempo ad organizzare ricevimenti sontuosi. Così avevano deciso di organizzare una cerimonia intima, nei giardini del Manor. Narcissa si offrì di organizzare i pochi preparativi e spedire gli inviti sollevandoli anche da quell'incombenza.
Per questo motivo Hermione decise di andare a Parigi per sistemare le cose che aveva lasciato in sospeso. Voleva liberare al più presto l'appartamento francese in modo da poter passare  quanto più tempo possibile con la sua famiglia prima di settembre. I ragazzi sarebbero presto tornati a scuola e mai come quell'anno sia lei che Draco sentivano di non voler sprecare nemmeno un secondo di quell'estate. Logicamente sia il pozionista che i ragazzi decisero di accompagnare la donna per aiutarla a impacchettare tutto. 
Mentre i ragazzi radunavano le cose nella stanza di Altair, Draco ed Hermione cominciarono a sgomberare la camera della riccia. Il biondo osservava silenziosamente le foto che adornavano le pareti della camera, geloso di quei frammenti di vita che si era perso negli anni di lontananza. Hermione percepì il suo stato d'animo e nel tentativo di dargli conforto lo abbracciò da dietro, baciandolo sul collo. «Hai ragione hai perso tanti momenti, che purtroppo non posso restituirti.»
L'uomo si girò tenendo la donna tra le sue braccia. «Anche tu hai perso ricordi che non ti posso ridare. L'unica cosa che possiamo fare adesso è cercare di non sprecare più un solo secondo.» Disse baciandola con passione.
«C'e una cosa che vorrei mostrarti.» Sussurrò la donna timidamente, prendendo il compagno per mano e conducendolo fino alla parete davanti al letto. Draco la seguì titubante, senza dire una parola.
Giunti davanti alla parete Hermione agitò la bacchetta mormorando un "rivela i tuoi segreti" e sul muro apparvero tanti ritagli di giornale. Erano tutti articoli apparsi sulla Gazzetta del Profeta che parlavano di lui e della sua carriera di pozionista. In una foto il biondo veniva ritratto di spalle intanto che salutava Scorpius alla stazione, il primo anno di scuola.
«Allora non mi avevi rimosso completamente dalla tua vita!» Esclamò lui, sorpreso.
«I primi anni in realtà ho cercato di evitare di leggere notizie su di voi. Ma con il passare del tempo mi risultava sempre più difficile e doloroso farlo. Così alla fine ho deciso di tenere gli articoli veritieri su di te e quando Altair era lontano mi concedevo un po' di sano masochismo.» Confessò la riccia in imbarazzo.
«Cosa intendi dire per "articoli veritieri"? Come facevi a distinguere quelli veri dal gossip?» Chiese Draco riabbracciandola avidamente.
«Beh la spazzatura di Rita Skeeter finiva sempre in cenere. Quella donna si meriterebbe di essere rinchiusa nuovamente in un barattolo... Anzi qualche tempo fa avevo progettato di  andarla a trovare per liberare il mondo magico da quel parassita.» Rispose lei presa dai ricordi.
«Grazie per avermelo mostrato.» Sussurrò il biondo indicando il muro. Con un colpo di bacchetta rimpicciolì tutti i ritagli e li fece volare nella borsetta della compagna.
Il colloquio che ebbero Hermione e Draco con la preside Maxime fu molto tranquillo. La mezzogigante sperava che il piccolo complotto organizzato con Silente avrebbe dato i suoi frutti e immaginava quindi che avrebbe potuto perdere uno dei suoi migliori studenti.  «Anche se per me è un dispiacere perdere uno studente come Altair, sono felice che vi siate riuniti.» Esordì la donna dopo averli fatti accomodare nel suo studio.
«Dica la verità preside Maxime, non è stato un caso che Altair sia stato scelto per far parte della squadra di Quidditch della scuola?» Chiese la riccia sorridendo.
«Suo figlio è molto portato per questo gioco, si è meritato il posto in squadra. Anche se l'idea di organizzare questo torneo interscolastico non è stata mia, io sapevo del piano di Albus e l'ho appoggiato senza riserve.» Rispose lei ricambiando il sorriso.
«Beh allora la ringrazio per il suo appoggio.»  Disse la riccia sincera. 
«Credo che Altair si ambienterà molto bene a Hogwarts. Nei pochi mesi passati lì ho notato quanto vostro figlio fosse uscito dal guscio in quella scuola. Con rammarico devo ammettere che qui a Marsiglia invece non sembrava felice.»
«Le assicuro che non è stata colpa dell'ambiente scolastico. Sapevo quanto desiderasse andare a Hogwarts ma per evitare che incontrasse il suo gemello non ho mai voluto concedergli nemmeno una visita. Sono stata troppo protettiva e anche se allora pensavo di avere delle ragioni legittime per questa scelta ho reso i suoi primi anni qui più solitari di quello che avrebbero dovuto essere.» Ammise Hermione dispiaciuta.
«Sa, dicono che i gemelli abbiano tra loro un legame speciale, una simbiosi che si crea fin nel grembo materno. Può essere che in realtà questa sorta di malinconia fosse una sensazione di incompletezza. Un vuoto che poteva essere colmato solo dalla presenza del gemello. Io penso che lei abbia fatto tutto quello che era in suo potere in quella situazione per rendere felice Altair.»
«Ha ragione la preside Maxime. Anche Scorpius, nonostante i miei sforzi era un ragazzino malinconico e problematico prima di incontrare il fratello. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per renderli felici.» Intervenne Draco, mettendo una mano sul braccio della compagna.
«Bene sono contenta che alla fine si sia risolto tutto per il meglio per la vostra famiglia. Portate i miei saluti al giovane Altair e ditegli che qui a Beauxbatons sentiremo la sua mancanza l'anno prossimo.»
«Certamente preside Maxime. La ringrazio per averci ricevuto.» Disse Hermione congedandosi.


Prima di tornare a casa Hermione e Draco passarono dall'ospedale perché lei potesse presentare ufficialmente le dimissioni.
Il Dottor Dubois sembrava molto a disagio per quella visita. Non aveva perso d'occhio nemmeno per un istante Draco. «Dottoressa Granger, non si doveva disturbare a venire fin qui. Le avrei spedito tutte le sue cose a Londra.» Disse l'uomo facendoli accomodare nel suo studio.
Hermione si stupì del modo cortese, ma distaccato con cui le aveva parlato l'ex collega. «Mi sembrava giusto venire di persona per rassegnare le mie dimissioni. Mi hanno detto che sei stato così gentile da venire a trovarmi al San Mungo.»
Il moro sgranò gli occhi a disagio per quell'affermazione. «L'avrei fatto per chiunque dottoressa Granger.»
«Beh, grazie comunque. Prima di andare volevo chiederti se era possibile avere una lettera di raccomandazione.»
L'uomo rise istericamente, sempre più a disagio. «Dottoressa Granger, sono sicuro che non avrà bisogno di una mia lettera di raccomandazione. Dopotutto presto diventerà nuovamente la signora Malfoy. Immagino che non avrà più bisogno di lavorare e in ogni caso non si abbasserà sicuramente a cercare un impiego presso un comune ospedale. Non è d'accordo con me signor Malfoy?»
Hermione stava per esplodere. "Come si permetteva quell'invertebrato di un primario ad insinuare quelle assurdità? " pensò stizzita. Il biondo le mise una mano sul braccio, fermando la sua reazione. «Non ho mai impedito ad Hermione di perseguire i suoi sogni. Sono fiero che sia un ottimo medimago e la sosterrò in tutte le sue scelte. In ogni caso sono sicuro che non abbia bisogno di raccomandazioni per ottenere un buon incarico, specialmente da un essere viscido che ha usato per anni la sua posizione per cercare di portarsi a letto una collaboratrice.» Replicò duro.
Il moro divenne rosso come un peperone. «Come si permette di fare queste basse insinuazioni!» Disse alterandosi.
«Direi che non sono insinuazioni come le chiama lei, ma dati di fatto. Solo poco tempo fa ha chiesto a mio figlio di dargli consigli su come portarsi a letto la mia compagna.» Rispose il biondo alzandosi e porgendo la mano alla riccia per aiutarla ad alzarsi. «Ora, visto che abbiamo espletato tutte le formalità per le dimissioni di Hermione direi che possiamo andare via.»
La donna si alzò e uscì dall'ufficio senza rivolgere al primario nemmeno un cenno del capo.

Hermione chiese udienza a Silente non appena tornata da Parigi. Voleva definire quanto prima possibile il trasferimento di Altair ad Hogwarts e sperare di convincere l'anziano preside a far fare nuovamente lo smistamento al figlio.
Silente convocò Hermione e Draco a Hogwarts qualche giorno prima delle nozze. I ragazzi erano rimasti a casa con Narcissa. Erano rimasti indietro con i compiti e la riccia li aveva messi agli arresti domiciliari fino a quando non li avessero terminati.
«Non pensi di essere stata troppo severa con i ragazzi?» Domandò Draco mentre varcavano il portone del castello. «Oggi erano stati invitati a casa dei Potter, sembravano così affranti di rimanere a casa quando li abbiamo salutati stamattina.»
«Capisco che sono successe molte cose quest'estate ma hanno trascurato troppo lo studio e ormai mancano meno di dieci giorni all'inizio del nuovo anno.» Spiegò la riccia.
«Ma proprio per tutti gli avvenimenti successi quest'estate penso che i ragazzi siano giustificati per non aver completato i compiti assegnati.»
«No, i ragazzi devono incominciare l'anno con il piede giusto.» Sentenziò la donna mettendo fine alla discussione.
Nel corridoio che conduceva allo studio del preside la coppia incontrò il professor Lupin, rientrato per sistemare alcune cose prima dell'inizio dell'anno scolastico. 
«Professor Lupin.» Lo salutò Hermione abbassando lo sguardo in imbarazzo. Non vedeva l'uomo dalla fine della guerra. Quando lei ed Harry avevano litigato alla fine della guerra il licantropo si era schierato dalla parte del Bambino Sopravvissuto, non volendo più avere nulla a che fare con lei. Al suo precedente matrimonio Remus e Nymphadora erano stati invitati, essendo la giovane Auror cugina di Draco, ma solo la donna era intervenuta.
«Hermione, Draco, è un piacere vedervi.» Disse Remus avvicinandosi. «Ho saputo da Harry quello che ti è successo e sono contento che tutto si sia risolto nel migliore dei modi.» Aggiunse l'uomo accompagnandoli verso l'ufficio di Silente.
«La ringrazio per l'interessamento professor Lupin. Ora se vuole scusarci abbiamo un appuntamento con il preside.» Intervenne il biondo sorpassando la statua del Gargoyle.
Il professor Silente accolse con calore la coppia nel suo studio. «Bentornati ad Hogwarts miei cari. Accomodatevi.» Esclamò gioviale il preside.
«Signor Preside grazie per averci ricevuto.» Rispose Hermione dopo che si furono seduti. «Siamo venuti qui, come lei immaginerà, per richiedere il trasferimento di Altair a Hogwarts. Devo ringraziarla perché senza il suo intervento non ci saremmo mai ritrovati.» Aggiunse Draco sorridendo.
«Sono contento che non ve la siate presa per il mio inganno e che vi siate ritrovati. A quanto pare la Casa di Grifondoro l'anno prossimo si arricchirà di un nuovo membro molto capace. Minerva sarà al settimo cielo per questa notizia.» 
«Preside Silente vorremmo chiederle se è possibile ripetere lo smistamento di Altair?» Chiese il pozionista.
«Oh, mi spiace darvi una delusione ma lo smistamento può essere effettuato solo una volta.» Rispose dispiaciuto il professore.
«Non potrebbe fare un'eccezione nel caso di Altair? Dopotutto quando ha fatto lo smistamento al Cappello Parlante era stato chiesto di non scegliere Serpeverde per nessun partecipante al torneo, visto che la Casa di Salazar era la rappresentante di Hogwarts al Torneo. Altair stesso mi ha detto che il Cappello era dubbioso su dove collocarlo per questo motivo.» Esclamò Draco contrariato.
«Si, lo smistamento del giovane Granger non è stato tradizionale ma ciò non toglie che purtroppo una volta effettuato lo smistamento questo non possa essere ripetuto.» Disse il Cappello Parlante dall'alto della libreria dove era stato riposto.
«Professor Silente la prego di ripensarci. I miei figli sono stati separati per undici anni della loro vita. Penso che sarebbe giusto se potessero vivere gli anni di scuola vicini e sa meglio di me che se fossero in due Case diverse non avrebbero la possibilità di stare vicino come invece meriterebbero.» Spiegò la riccia.
«Capisco i vostri sentimenti, ma il regolamento impone che lo smistamento venga fatto una sola volta e Altair Granger è stato collocato a Grifondoro.» Chiarì il preside, osservando pensieroso le facce deluse dei suoi ex alunni.«Tuttavia...» Aggiunse enigmatico come sempre.
«Tuttavia?» Domandarono in coro Draco ed Hermione.
«Io ho ricevuto questo invito.» Disse Albus sventolando l'invito alle nozze che aveva ricevuto qualche giorno prima. «Il trentuno agosto voi due vi risposerete e volevo sapere se Draco ha intenzione di riconoscere Altair e se lui prenderà quindi il cognome Malfoy?»
«Si, è mia intenzione riconoscerlo e prenderà il mio cognome.» Esclamò sicuro il biondo. Lui ed Hermione ne avevano discusso molto ed erano d'accordo su questa decisione.
«Allora il discorso cambia. Altair Granger non può eseguire nuovamente lo smistamento ma Altair Malfoy non è mai stato smistato quindi se le pratiche di riconoscimento del ragazzo saranno state espletate per il primo settembre non ci saranno problemi.» Concluse più sereno il preside.


Il matrimonio era stato organizzato velocemente da Narcissa. Come la prima volta avevano optato per allestire il ricevimento nei giardini del Manor. Hermione aveva chiesto a Ginny e Daphne di fare da testimoni e ad Harry di accompagnarla all'altare al posto di suo padre. In effetti la riccia in quei giorni era pensierosa e malinconica. Aveva tirato fuori quel pomeriggio il vecchio abito da sposa per vedere se riusciva ancora ad infilarselo. Anche se Narcissa si era offerta di accompagnarla a cercare un nuovo abito Hermione non aveva voluto sentire ragioni. Quel vestito l'aveva scelto insieme alla madre e non aveva intenzione di indossarne uno diverso. Tutti i ricordi della vecchia cerimonia erano tornati a galla. "Perché non poteva avere la cerimonia perfetta?" Si chiedeva amareggiata. Al suo primo matrimonio aveva avuto entrambi i suoi genitori presenti ma non c'erano Harry e Ginny . A questa cerimonia invece avrebbe avuto accanto i suoi migliori amici ma i suoi genitori erano morti.

La donna si stava preparando per uscire con le amiche. Daphne, Ginny e Pansy le avevano organizzato una festa di addio al nubilato, mentre Draco sarebbe uscito con Theo, Blaise ed Harry.
Il biondo non era molto contento di quelle feste. Secondo lui ormai erano troppo adulti per quel genere di uscite e avrebbe preferito passare la sua ultima serata da single in compagnia della futura moglie invece che in qualche locale equivoco. Soprattutto perché conosceva Daphne e aveva molta paura di quello che avrebbe potuto organizzare per Hermione.
«Non avrai intenzione di uscire con quello addosso?» Chiese il biondo osservando il vestito che la donna aveva appoggiato sul letto.
«Beh veramente pensavo proprio di mettere quel vestito. Me lo hanno regalato le ragazze per questa serata.» Rispose Hermione spazzolandosi velocemente i capelli. 
«Ma è poco più che una sottoveste!» Esclamò oltraggiato il pozionista sventolando l'abito succinto.
La loro discussione venne interrotta da Altair. «Mamma, scusa prima di uscire potresti passare in camera nostra. Scorpius non mi sembra molto in forma e mi ha chiesto di te.»
La donna, ancora in vestaglia, lasciò la spazzola sul letto per andare in camera dei figli.  
Il ragazzo, steso sul letto, era molto pallido e tremava. «Scorpius, tesoro, come ti senti?» Chiese la donna tastandogli la fronte. Per fortuna non sembrava che avesse febbre.
«Ho lo stomaco sottosopra e ho vomitato.» Disse il figlio imbarazzato.
«Devi aver mangiato qualche schifezza che ti ha fatto male. Vado a prepararti acqua calda con limone. Se poi non farà effetto attingeremo alle riserve di pozioni di tuo padre.» Sussurrò la donna accarezzandogli dolcemente il volto.
Draco osservava la scena dall'ingresso della stanza. «Draco puoi avvertire Daphne che stasera non potrò uscire e chiederle di avvisare anche le altre?» Domandò quando lo vide.
«Sei sicura? Posso sempre rinunciare io alla mia serata.» Propose il biondo.
«No, non me la sento di uscire visto che non sta bene. Sono sicura che le ragazze capiranno.» Rispose lei prima di dirigersi verso la cucina.
Scorpius dopo aver bevuto l'acqua calda con il limone si sentì meglio e si addormentò. La donna restò seduta accanto a lui tenendogli la mano fino a quando non fu sicura che stesse dormendo. Quando si alzò si accorse che il futuro marito era ancora lì ad osservarli. «Draco, ma sei ancora a casa? Pensavo che a quest'ora fossi ormai al locale.» Mormorò la donna sorpresa. 
«Preferisco restare a casa anche io.» Rispose il biondo abbracciandola. «Se uscissi sarei in pensiero tutta la sera. Daphne e le altre hanno deciso di venire qui a casa per passare la serata con te ed io ho proposto ai ragazzi di fare lo stesso in modo da passare la serata tutti insieme.»
«E Daphne è d'accordo? Pensavo fosse irremovibile riguardo alla sua regola che gli sposi non possono dormire insieme la notte prima del matrimonio.» Esclamò stupita la riccia.
«Infatti il programma rimane invariato. Ad una certa ora io andrò a dormire da Theo come stabilito.»
Il pozionista stava per dirigersi verso le scale quando venne trattenuto dalla compagna. «Prima di raggiungere gli altri posso sapere cosa hai costretto Scorpius a mangiare per farlo sentire così male?» Chiese la donna affilando lo sguardo.
«Non capisco di cosa tu stia parlando. Avrà esagerato con i dolci.» Rispose il biondo, apparentemente tranquillo.
«Draco, non mi inganni. Tu non eri d'accordo fin dall'inizio con l'idea di Daphne della festa di addio al nubilato e stranamente nostro figlio Scorpius, che ha notoriamente uno stomaco di ferro, si sente male proprio cinque minuti prima che io esca.»
«Magari ha finto perché non voleva che uscissi stasera.» 
«No, stava male davvero. Tuttavia sono sicura che tu c'entri qualcosa.» Disse Hermione mettendo le mani sui fianchi.
«Può essere che inavvertitamente Scorpius abbia mangiato un piatto di lumache...» Confessò il biondo a disagio.
«Hai costretto nostro figlio a mangiare l'unica cosa che lo fa vomitare?» Esclamò la donna arrabbiata. «Ma cosa hai al posto del cervello Malfoy? E se domani stesse ancora così male da non poter partecipare al matrimonio?»
«Sono sicuro che con le amorevoli cure del medimago più bravo d'Inghilterra si riprenderà del tutto per il matrimonio. Come hai detto tu Scorpius ha lo stomaco di ferro.» Rispose Draco accennando un sorriso malandrino.
«Per questa tua geniale trovata dovrei lasciarti a bocca asciutta fin dopo il ritorno dalla luna di miele...» Mormorò la riccia indispettita.

La serata passò in allegria per tutti. Era molto tempo che gli ex Serpeverde non si ritrovavano insieme, senza figli. Anche i coniugi Potter riuscirono ad integrarsi senza problemi con i vecchi compagni di scuola. Finalmente i vecchi dissapori fra le Case sembravano essere stati superati. Draco tuttavia aveva l'impressione che qualcosa turbasse la compagna. Avrebbe voluto prenderla da parte per chiederle spiegazioni ma non riuscì a trovare il momento giusto.
Alle undici e mezza Daphne cacciò via lui e gli altri uomini in modo che Hermione e le altre potessero andare a riposarsi.
Hermione si rintanò nella stanza che condivideva con il biondo. La donna era malinconica, stava ancora pensando a quanto avrebbe voluto che i suoi genitori potessero assistere al matrimonio. Si sedette alla toletta per spazzolarsi i ricci ribelli e vide accanto alla spazzola il pettinino d'argento che sua madre le aveva regalato quando si era sposata la prima volta.

Hermione era andata insieme alla madre a scegliere l'abito per le nozze. I signori Granger avevano insistito per comprare loro l'abito alla figlia e quindi le due donne erano andate in una boutique babbana di abiti da sposa per fare acquisti.
La signora Malfoy si era raccomandata di non scegliere abiti troppo appariscenti, visto che sarebbe stata una cerimonia intima. Arrivate alla boutique la commessa aveva cominciato a far provare tantissimi abiti alla riccia. Erano tutti vestiti ingombranti ed Hermione pensava che la facessero assomigliare ad una meringa. Per non scontentare la futura suocera la ragazza aveva pensato di comprare un tailleur bianco classico ma sua madre non era d'accordo con questa decisione.
«Hermione posso capire che sarà una cerimonia intima, ma ti sposerai solo una volta nella vita e voglio che tu abbia l'abito da sposa che desideravi da bambina.» Esclamò Jane Granger con decisione. «Questo abito da sposa sarà il nostro regalo di nozze per te e non mi interessa cosa vuole quell'aristocratica della tua futura suocera, tu avrai l'abito che hai sempre sognato.» Quando la signora Granger si metteva in testa qualcosa era difficile farle cambiare idea. Hermione aveva preso la testardaggine che l'aveva sempre contraddistinta proprio da lei.
«Va bene mamma, niente tailleur. Ma sinceramente vorrei evitare di aver bisogno che tre paggetti  mi aiutino a camminare. Questi vestiti sono troppo ingombranti.» Rispose la riccia guardando la sfilza di abiti che aveva appena finito di provare.
Jane la lasciò sola nel camerino tornando pochi minuti più tardi con in mano il più bell'abito che la ragazza avesse mai visto. Era un abito bianco ghiaccio stile impero, che traeva ispirazione dalle tuniche delle divinità greche. Sotto il seno c'era un delicato ricamo fatto con fili d'argento e leggere pieghe ed increspature davano all'abito leggerezza e volume. Hermione se ne innamorò a prima vista e quando lo provò decise che la ricerca era giunta al termine. Quando le due donne tornarono a casa Jane aveva un'altra sorpresa per la figlia. Le regalò un pettinino d'argento con incastonati degli zaffiri. La tradizione della famiglia di Jane voleva che quel monile passasse di madre in figlia come regalo di nozze. 
Hermione guardò stupita lo splendido gioiello. Ricordava che da piccolina molto spesso era andata a frugare nel portagioie della madre e si era messa a rimirare quel pettinino. «Mamma, è stupendo! Non ricordavo che fosse così bello. Sei sicura di volermelo regalare?» Chiese la ragazza ammirando l'oggetto.
«Certo, mia madre me lo ha regalato quando ho sposato tuo padre e mia nonna ha fatto la stessa cosa quando mia madre si è sposata. Così avrai qualcosa di vecchio e qualcosa di blu.» Rispose la donna accarezzando il viso della figlia. «L'abito è qualcosa di nuovo e questo è qualcosa di prestato.» Aggiunse porgendo alla figlia un astuccio con un piccolo zaffiro da mettere al collo.
«Mamma, è tutto stupendo. Ti ringrazio.» Rispose Hermione abbracciando la madre.



Aprendo il cassetto del suo comodino la donna trovò un portagioie che non vedeva da tanti anni. Curiosa di sapere cosa contenesse, Hermione lo aprì scoprendo che lo scrigno conteneva tutti i gioielli che Draco le aveva regalato durante il primo fidanzamento, tutti tranne la fede nuziale. Lei quando era scappata, non volendo apparire venale, aveva lasciato tutti i doni del marito al Manor. Da allora non li aveva più rivisti e pensava che l'uomo in preda allo sconforto si fosse liberato di quegli oggetti. Accanto al portagioie trovò una pergamena.

 "Ti restituisco tutto quello che è sempre stato tuo. Tutto tranne il mio cuore, quello non l'hai mai perso. Ti amo Hermione Granger e non vedo l'ora di diventare nuovamente tuo marito. D" 

Hermione sorrise commossa, leggendo il biglietto.   
In quel momento il camino si illuminò di verde e la faccia di Draco apparve al suo interno.
«Ciao Draco. Tutto bene?» Disse la riccia vedendolo comparire.
«Si va tutto bene. Solo che ti ho visto strana questa sera. C'è qualcosa che ti turba?»  Chiese il biondo preoccupato.
«Niente, tranquillo è tutto a posto. Ho trovato il portagioie, grazie.» Rispose la donna cercando di mascherare il suo stato.
«Hermione, non prendermi in giro e non cercare di cambiare discorso. Qualcosa stasera non andava. Te la sei presa perché ho dato le lumache a Scorpius? Non pensavo ci tenessi così tanto ad uscire con le ragazze. Scusami.»
«Draco, non c'entra nulla il tuo boicottaggio dell'addio al nubilato. Anche se devo dire che il tuo è stato un comportamento sconsiderato ed immaturo...» 
«Allora dimmi, cosa succede. Hai qualche ripensamento sulle nozze?» Chiese sperando che non fosse quella la spiegazione allo stato d'animo della della compagna.
«No. Draco nessun ripensamento.» Esclamò con convinzione la riccia. «Stavo solo pensando che nemmeno questo matrimonio sarà perfetto. Al precedente avevo litigato con Harry e Ginny e quindi loro non erano presenti. Questa volta invece non ci saranno i miei genitori. Tirare fuori il vestito e il pettinino che mamma mi ha regalato l'altra volta mi ha messo un po' di nostalgia addosso. Sono sicura che domani una volta terminata la cerimonia starò meglio.»
Draco si diede dell'idiota per non aver intuito prima il problema. Era normale che la compagna sentisse la mancanza dei genitori. Purtroppo lui per quel problema non poteva fare nulla se non starle vicino. «Torno a casa subito. Ti terrò abbracciata tutta la notte.» Propose il biondo.
«Lascia stare. Porta male vedere la sposa la notte prima del matrimonio, e poi Daphne non ti permetterebbe di entrare.» Rispose la riccia sorridendo.
«Va bene, come vuoi tu. Anche se io penso che siano tutte stupidaggini babbane. Anche l'altra volta abbiamo rispettato tutte queste tradizioni e non mi sembra che la sorte ci abbia sorriso.» Rispose il pozionista infastidito di non poter alleviare in nessun modo lo stato d'animo di Hermione. «Ora mettiti a letto e cerca di dormire qualche ora. Domani sarà una giornata molto lunga.» Aggiunse prima di congedarsi.

Cinque minuti dopo il biondo arrivò all'ingresso del Manor. Daphne, conoscendo il suo migliore amico, aveva messo un incantesimo d'allarme silenzioso che l'avrebbe avvertita se Draco avesse varcato il portone d'ingresso. «Malfoy, vedi di tornare a casa mia prima che decida di usare una maledizione senza perdono su di te.» Mormorò la bionda scendendo le scale del Manor in vestaglia.
«Questa è casa mia, non puoi cacciarmi. » Rispose sicuro il pozionista. L'uomo conosceva gli incanti che erano stati messi a protezione del castello dai suoi antenati. Uno di questi non permetteva che ad un Malfoy fosse impedito di entrare in casa se lo avesse voluto.
«Per favore Draco. So che pensi che siano tutte sciocchezze, ma non vogliamo che ci sia nemmeno una possibilità che qualcosa vada storta questa volta.» Mormorò l'amica addolcendo lo sguardo.
«Non voglio andare da Hermione ma vorrei parlare un attimo con i gemelli, poi tornerò a casa tua.»
«Va bene, ti accompagno nella loro stanza.» Rispose la bionda più serena.

Hermione si mise a letto, guardando il soffitto rassegnata a non chiudere occhio quella notte quando sentì bussare alla porta. Andando ad aprire si ritrovò davanti i suoi due figli. «Ragazzi, come mai ancora in piedi?» Chiese la donna facendoli entrare in stanza. «Per caso non ti senti ancora bene Scorpius?»
«No mamma, adesso mi sento meglio ma volevamo chiederti...» Disse il ragazzo in imbarazzo.
«Cosa volevate chiedermi?» Domandò la donna addolcendo lo sguardo.
Scorpius, era imbarazzato per la richiesta che volevano fargli così s'intromise Altair. «Abbiamo pensato che sei qui tutta sola, visto che papà è a casa dei Nott e fra due giorni noi rientreremo a Hogwarts...»
«Volete rimanere a farmi compagnia stanotte? Mi sento sola senza vostro padre in questo grande letto.» Chiese Hermione togliendoli dall'imbarazzo.
«Beh se la cosa ti fa stare meglio va bene mamma.» Disse Scorpius andando a sdraiarsi da un lato del letto. Altair prese l'altro lato e la donna si mise in mezzo. Dopo pochi istanti tutti e tre si erano addormentati abbracciati.

La mattina delle nozze Hermione fu svegliata brutalmente da Ginny e Daphne che avevano deciso di farle un restyling completo. Quando videro le profonde occhiaie che solcavano il viso dell'amica si maledirono per non averle fatto prendere una pozione soporifera la notte precedente. Avrebbero dovuto faticare per far sparire quei segni. Dopo più di tre ore di tortura e quintali di creme e lozioni spalmate sulla faccia le due donne furono finalmente soddisfatte del risultato conseguito.
La cerimonia sarebbe stata celebrata, come la volta precedente dal Ministro della Magia Shacklebolt. Narcissa aveva deciso di usare il suo roseto come location. In quel periodo dell'anno le rose erano al massimo della fioritura e davanti a dove si sarebbero posizionati gli sposi aveva fatto allestire un arco con piccole rose bianche rampicanti. La matrona di casa Malfoy era contenta di essere riuscita a creare un'atmosfera intima e romantica per gli sposi e i pochi invitati.
Oltre ai Potter, ai Weasley agli Zabini e ai Nott erano infatti pochi gli invitati a quella cerimonia. Narcissa aveva invitato la sorella Andromeda  con la sua famiglia. Anche Nymphadora e Remus erano stati invitati. Gli unici altri invitati erano alcuni docenti di Hogwarts, Silente Severus e Minerva e la preside Maxime.
Harry rimase di stucco quando vide la sua migliore amica uscire dalla camera da letto. «Hermione, sei bellissima. Sembri una dea.» Disse avvicinandosi e prendendola sottobraccio. «Sei pronta oppure vuoi che ti crei una via di fuga?» Scherzò per alleggerire la situazione.
«Grazie Harry, ma sono pronta da undici anni. Andiamo.» Rispose la riccia avviandosi verso i giardini del castello.
La donna si commosse quando vide Draco che l'aspettava in fondo al sentiero fiorito. Sulle prime panche erano seduti i suoi figli che le sorridevano entusiasti e accanto a loro anche i genitori del compagno sembravano felici ed emozionati per la cerimonia. Avanzando verso il futuro marito Hermione si ritrovò a pensare che quella sarebbe stata veramente una cerimonia perfetta se solo ci fossero stati i suoi genitori. Ad un tratto la riccia scorse dietro a Draco tre ombre. Sembravano tre fantasmi. Avvicinandosi intanto che avanzava lei poté riconoscere i tratti somatici dei tre spettri. Erano Sirius ed i suoi genitori. Il malandrino gli strizzò l'occhio sorridendo mentre sua madre la guardò con gli occhi pieni di lacrime, rivolgendo uno sguardo anche ai nipoti. Il suo spettro custode, ormai l'aveva soprannominato così, aveva compiuto l'ennesimo miracolo. 
Hermione sorrise ai tre fantasmi e non smise di guardarli fino a quando non fu davanti al compagno. «Tutto a posto tesoro?» Mormorò il biondo al suo orecchio. «Sembra quasi che tu abbia visto un fantasma.»
«Veramente ne ho visti tre.» Rispose la donna ridacchiando.

La cerimonia era stata perfetta e i festeggiamenti si erano protratti fino  a tarda notte. Il mattino seguente fu un vero miracolo arrivare in orario al binario 9 e 3/4. Hermione e Draco dopo aver abbracciato i figli e dopo aver dato le ultime raccomandazioni si congedarono dai ragazzi. «Mi raccomando Altair scrivici per farci sapere in che Casa sei stato smistato.» Mormorò la riccia all'orecchio del secondogenito. «Visto che la mia torta vi è piaciuta tanto ne ho fatta un'altra. L'ho  rimpiccolita e messa nel baule di Scorpius. Mi raccomando non mangiatela tutta insieme e offritela anche ai vostri amici.» Aggiunse la donna stritolandoli per l'ennesima volta.
Non appena il treno si fu allontanato dal binario il biondo si avvicinò alla moglie. «Come mai hai chiesto ad Altair di farci sapere dove sarà smistato? Silente come regalo di nozze ci ha concesso di vedere lo smistamento di nostro figlio in diretta.»
«Si, ma ha detto che non dobbiamo farci vedere quindi lui non lo deve sapere.» Spiegò la riccia.
Dopo qualche minuto si avvicinarono i coniugi Potter e gli amici di Draco.
«Allora siete in partenza piccioncini?» Chiese il salvatore del mondo magico.
«Si Sfregiato. Abbiamo già fatto i bagagli. Saremo di ritorno giusto in tempo per vedere la prima umiliazione di Grifondoro con Serpeverde.» Rispose Draco alludendo alla prima partita di Quidditch che avrebbe visto fronteggiarsi la Casa di Goldric contro quella di Salazar.
«Bene allora divertitevi e tu Furetto preparati ad incassare una bella umiliazione. Visto che quest'anno giocheranno due Potter nella squadra le serpi non avranno possibilità» Rispose Harry ridacchiando.
«Non ci contare. Visto che a Serpeverde giocheranno due Malfoy sarà molto difficile che riusciate a batterci.»
«Sempre che Altair venga smistato tra i verdi argento. Secondo me ci sono buone possibilità che il Cappello Parlante confermi la scelta che ha fatto l'anno scorso e lo smisti a Grifondoro.» Rispose il moro convinto.

Quella stessa sera Draco ed Hermione giunsero via camino fino ad Hogwarts per assistere in diretta lo smistamento del figlio.
«Sei sempre sicuro che Altair verrà messo a Serpeverde?» Chiese la riccia guardando lo sgabello dove era posizionato il Cappello Parlante.
«Ci scommetterei tutti i galeoni che ho alla Gringott.» Rispose sicuro il pozionista.
La professoressa Mc Granitt chiamò Altair Malfoy e il ragazzo si posizionò incerto sullo sgabello. Il suo desiderio più grande era essere smistato nella Casa di Salazar. In questo modo avrebbe potuto stare accanto sia al suo gemello, sia ad Eloise.
«Altair Malfoy.... Serpeverde.» Esclamò sicuro il logoro cappello.
Il ragazzo corse felice fino alla tavolata dei suoi compagni dove venne accolto con calore.
«Visto Mezzosangue. Io non sbaglio mai Altair è nato per essere un Serpeverde.» Ghignò compiaciuto il biondo.
«O forse il desiderio di stare accanto a Scorpius ha prevalso su tutto il resto.»  Rispose Hermione per il gusto di contraddire il marito. In realtà la riccia sapeva dentro di sé che in parte Draco aveva ragione. Suo figlio Altair era nato per stare a Serpeverde. Era però  vero che i suoi figli sarebbero stati altrettanto bene a Grifondoro. Avevano preso la testardaggine da lei, l'astuzia dal compagno e da entrambi avevano preso il coraggio. Perché senza il coraggio che aveva avuto Draco nel cambiare il destino che Lucius aveva tracciato per lui. Senza il coraggio che aveva avuto nell'andare contro tutto quello che gli era stato insegnato e innamorarsi di una sanguesporco. Senza il coraggio che aveva dimostrato nel non smettere di credere nel loro amore dopo undici anni di lontananza e di inganni. Senza tutto quel coraggio, nessuno di loro in quel momento sarebbe stato lì.


 
Fine



Bene, siamo giunti ai titoli di coda... Ho pubblicato il primo capitolo di questa storia il 18 agosto del 2014, esattamente un anno fa. Mi sembrava quindi simbolico scrivere la parola fine di questa fanfiction un anno dopo, nello stesso giorno.
Ho notato  che ultimamente ci sono stati pochi commenti, spero quindi che questo epilogo non abbia deluso le vostre aspettative. 
Qualche capitolo fa Barbarak mi aveva chiesto se ci sarebbero stati altri flashback nella storia. Quando questa storia ha preso forma nella mia testa non pensavo che ne avrei più inseriti, ma questa richiesta mi ha fatto venire voglia di inserirne ancora uno (quello sull'abito e sul pettinino di Hermione) che dedico a lei, una bravissima autrice di fanfiction.
Ringrazio immensamente tutte le persone che hanno inserito questa storia nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite e in modo particolare chi ha dedicato qualche minuto del suo tempo per commentare questa fanfiction. Era la prima volta che pubblicavo qualcosa sul web e devo dire che mi avete fatto sentire tra amiche. 
Vorrei esprimere la mia gratitudine ad Andrea che mi ha dato un’idea su che stile dovesse avere l’abito da sposa di Hermione.
Un ringraziamento particolare infine è per la mia migliore amica Nadia, che ho sempre considerato come la sorella che non ho mai avuto. La ringrazio per essersi messa a seguire questa storia anche se non era una fan di Harry Potter e della coppia Draco/Hermione.
Come vi avevo promesso pochi minuti fa ho pubblicato il primo capitolo del seguito di questa storia. Si chiama "Double Secret" e spero di ritrovarvi in questa nuova avventura. (Per vedere direttamente la nuova storia cliccate
qui)
Ultima comunicazione di servizio. Nell'ultimo periodo ho lasciato indietro "Un Messaggio dal Futuro" per dedicarmi al finale di questa storia, vorrei rassicurare chi segue questa storia che non è mia intenzione abbandonarla. Presto mi rimetterò in pari anche con questa storia.
Un grosso abbraccio 
A presto
Lyn
  
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