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Autore: KatherineSwan    18/08/2015    5 recensioni
Colin e Jennifer. Jennifer e Colin. Due anime unite dal proibito. Due colleghi che pian piano scoprono l'importanza che l'uno ha per l'altro, e iniziano a chiedersi: e se la mia vita fosse sbagliata? e se potessi avere di più?
Jennifer e Colin che fanno colazione insieme. Jennifer e Colin che fanno l'amore. Jennifer e Colin che si tengono per mano. Jennifer e Colin che si amano.
E se tutto questo potesse far parte della loro vita?
Succederà? Vi basta leggere per scoprirlo.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi, in tremendo ritardo, lo so.
Purtroppo ho passato l'estate lavorando qua e là e non ho avuto tempo per scrivere but... ora sono qui con il nuovo capitolo.
Perdonate eventuali errori, saranno corretti in serata.
Detto ciò, buona lettura e.. R E C E N S I T E. <3

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Due settimane.
Erano passati esattamente quindici giorni da quando avevano dormito insieme per l’ultima volta, prima di svegliarsi e spezzare quell’incantesimo per poi tornare alle loro vite di sempre.
Si erano evitati per un po’ ma poi, una volta smaltito l’imbarazzo, erano tornati a punzecchiarsi come facevano sempre, come facevano un tempo, con la naturalezza di chi aveva ormai voltato pagina.
Dentro di loro sapevano che non era affatto così, preferivano evitare di trovarsi in una stanza da soli per non perdere il controllo ma almeno a lavoro le cose erano tornate più o meno alla normalità.
«Ehi Jen. »
«Ehi Colin. Già qui? Non avevi la mattinata libera?»
«Si ma lo sai che mi annoio da solo a casa. Ho pensato di venire prima qui così posso tenere d’occhio la situazione.»
«Quale situazione?»
Lui voltò istintivamente lo sguardo verso Sebastian che stava parlottando con Lana e Robert.
L’aveva accompagnata sul set per salutare gli altri prima di ripartire nuovamente per un nuovo progetto top-secret di cui non voleva parlare nemmeno a lei.
«Colin..»
«No, lo so, lo so. Non devi dirmelo, davvero. Solo che a me non piace che lui ti giri intorno, ecco. »
«E a me non piace quando mi guardi con quegli occhi accusatori, okay? »
«Continuerò a guardarti in questo modo comunque.»
«Fantastico.»
Jennifer allargò le braccia per poi agitarle appena in segno di resa, scosse la testa e lo superò con una manciata di passi per poi incamminarsi verso gli altri.
«Posso rubarvi il mio fidanzato per un momento?»
Lei apparve all’improvviso dietro le spalle di Sebastian e Colin, a pochi passi da loro, trasalì appena quando lei pronunciò quella parola. Fidanzato. Era seria, terribilmente seria allora, non stava semplicemente provando a farlo soffrire, a fargliela pagare per una colpa che nessuno aveva.
Era seriamente intenzionata a rimanere con lui e, per un attimo soltanto, Colin si sentì l’unico responsabile per tutto quella faccenda.
Lui, inconsapevolmente, l’aveva spinta di nuovo tra le braccia di un altro perché non poteva dargli ciò di cui lei aveva bisogno, non poteva amarla come meritava di essere amata ed ora Jennifer era lì, a pochi metri da lui ma distante chilometri e chilometri, come se un oceano intero li stesse dividendo.
«Solo per un momento.»
Lana rispose sorridendo, osservando l’irlandese che se ne stava in disparte ad osservare la scena, chiedendosi cosa gli stesse passando per la testa.
Si avvicinò a lui, mentre gli altri si disperdevano e Jennifer e Sebastian parlottavano tra di loro, cogliendo l’occasione per dire a Colin quello che aveva taciuto per troppo tempo.
«Devi smetterla di fare - qualunque cosa tu stia facendo adesso. Lei pensa di essere forte ma tu l’hai spezzata, tu l’hai distrutta in mille piccoli pezzi e, ogni volta che ti avvicini a lei, uno di quei pezzi vola via e lei si svuota. E’ un incidente stradale vivente, si trascina a stento e se tu non le stai lontano prima o poi si schianterà nuovamente contro di te.»
Lui afferrò il concetto chiaramente ma, con il suo solito sorrisetto sghembo, evitò di rispondere alla collega perché sapeva di doverle dare ragione e – al momento – non ne aveva voglia.
Si voltò verso Jennifer, ritrovandosi davanti lei e Sebastian abbracciati, lei e Sebastian che si baciavano, lei e Sebastian così complici e allora abbassò lo sguardo, fece l’unica cosa che sentiva fosse giusto fare  e si allontanò, tornando all’interno del capannone dove stavano girando alcune scene al coperto.
Decise di rintanarsi lì, anche se lui non doveva lavorare, solo per far sentire alla bionda collega la pressione della sua presenza, come se amasse torturarla a tal punto da sprecare persino le sue giornate libere pur di vederla crogiolarsi nel tormento e incespicare nervosamente contro di lui in ogni occasione.
 
 
 « Sapete cosa dicono di voi, ragazzi? »
Eddy irruppe nella stanza mentre, in silenzio, il cast stava leggendo il copione del finale di stagione.
Aveva stralci di giornali tra le mani, pagine di siti internet stampati, un tablet con milioni di tweet da leggere e non riusciva a frenare l’euforia.
« Siete ormai diventati un fenomeno mediatico. I fans vi amano, Emma e Uncino sono tra le coppie più ‘’in’’ del momento. Dobbiamo cavalcare l’onda, dovete dare il massimo nel finale di stagione. Deve essere una bomba, deve tenere tutti incollati agli schermi. E’ dalla scalata alla pianta di fagioli che progettiamo questo momento. Nessuno pensava che tra questi due potesse nascere qualcosa. Beh, abbiamo smentito tutti. Ora tocca a voi. Rendete questo finale speciale. »
Insomma, come non mettere pressione addosso – pensò Jennifer, non appena Eddy lasciò la sala insieme ad Adam per discutere degli ultimi dettagli prima di iniziare a girare.
Colin si voltò e, per un istante, credette di aver beccato Jen a fissarlo, ma lei si era già voltata dall’altra parte, parlottando all’orecchio con Emily e Robert che le sedevano accanto.
Ormai le loro vite procedevano parallelamente l’una all’altra: lei stava  con Sebastian e scappava via da Vancouver appena poteva, per evitare incontri imbarazzanti o proibiti con l’irlandese e Colin, lui cercava di distrarsi come poteva, uscendo insieme a Josh e Sean o volando da Helen ed Evan quando aveva tempo.
Si incontravano raramente fuori dal set e sempre in compagnia degli altri, mai da soli, mai in luoghi appartati o compromettenti.
Tornò con lo sguardo sul copione: ultima scena, Hook ed Emma seduti fuori al Granny’s, lui che le confessa di aver abbandonato la sua nave, la sua casa, pur di ritornare da lei. Lei che lo bacia – finalmente – senza paura e senza pensare alle conseguenze.
Comico. Il suo personaggio aveva abbandonato l’unica cosa che possedeva, l’unica cosa a lui cara per avere la possibilità di rivedere Emma ancora una volta e Colin non potè far a meno di chiedersi cosa sarebbe stato disposto a fare per Jennifer, se solo avesse avuto metà del coraggio e della forza d’animo del pirata che interpretava.
Probabilmente avrebbe smosso mari e monti per lei, avrebbe dato via tutto per un suo sorriso, tuttavia c’era sempre il fantasma di Helen a tormentarlo nei suoi pensieri e nel suo cuore.
Era sempre stato un uomo devoto, un uomo fedele e sincero ma – adesso – faticava a riconoscersi allo specchio per quanto si sentiva vigliacco e traditore.
Iniziò a pensare che – forse – il lui c’era qualcosa di sbagliato, di profondamente sbagliato.
Non era Jennifer quella in torto, non lo era affatto. Lei era una donna libera che aveva deciso di stare con un uomo che l’amava e la metteva al primo posto e, per quanto lui detestasse Sebastian, doveva dargli merito di questo, i pochi sorrisi che riusciva a scorgere sul viso di lei erano merito suo.
Ora se ne stava andando, sarebbe partito per chissà dove per lavoro e quei pochi sorrisi Colin non li avrebbe visti nemmeno più perché lui era capace solo di ferirla e farle del male ed ogni cosa che faceva non era altro che sale su quelle ferite che lei portava addosso a causa sua.
 
Jen si alzò, all’improvviso, avvicinandosi a lui in silenzio, come se si sentisse forzata a compiere i suoi stessi passi e preferisse starsene comoda sulla sua poltroncina.
« Hai letto il copione? »
« Si, l’ho letto. Viaggio nel tempo, eh? »
« Già. Ascolta.. »
« Sarò professionale, okay? E’ questo che volevi sentirti dire? Ti preoccupa il pensiero del tuo fidanzato quando ti vedrà baciare me? »
« Volevo solo chiederti se sei pronto per le lezioni di ballo ma, ehi, sentiti libero di fare il bastardo. Una volta in più cosa vuoi che sia. »
« Scusa. »
« Non importa. »
« No, Jen. Davvero. Mi dispiace. »
Lei annuì senza rispondere davvero, forse troppo stanca per perdonargli quelle uscite poco eleganti.
Un po’ si sentiva soddisfatta, percepiva l’enorme fastidio che Sebastian e la sua presenza gli procuravano, suonava come una ventata di gelosia incontrollabile e ne era fiera, ma non lo avrebbe mai detto ad alta voce, anche perché si stava cucendo addosso il ruolo di fidanzata modello, anche se nessuno sapeva ancora nulla di quel ritorno di fiamma, a parte la crew e i familiari.
Forse era meglio così, in cuor suo aveva paura di ferire nuovamente Sebastian e non si sarebbe mai perdonata un’ennesima rottura pubblica, sarebbe stato troppo per entrambi, anche se lei sperava con tutta se stessa che quella fosse la volta buona per essere felice.
« Mi hai sentito? Ho detto che mi dispiace. »
« Non me ne faccio nulla delle tue scuse se – puntualmente – mi ferisci. Perché lo fai? »
« Perché io ti amo anche quando ti odio. Ti odio, ogni volta che sei con lui ma ti amo lo stesso. Non riesco a smettere di farlo, quindi mi dispiace. »
 
 
PRIMO GIORNO DI RIPRESE – EPISODIO 3X21
Jennifer si recò sul set di buon mattino, si sentiva felice e serena quel giorno, nessuno avrebbe potuto rovinargli quello strano stato d’animo che sentiva di avere, nemmeno Colin e i suoi continui silenzi.
Ultimamente parlavano poco, più la sua relazione con Sebastian procedeva, più lui si allontanava da lei, tentava di stargli lontano il più possibile per preservare la felicità di lei, anche a discapito della sua.
Insieme ad Helen non era felice da un po’, non che ci stesse male o roba simile, semplicemente non era più felice, non come lo era quando Jennifer gli girava intorno.
Lei volteggiava per gli studi con il telefono tra le mani, mostrando a tutti le foto dell’enorme mazzo di rose rosse che Sebastian le aveva regalato per il compleanno.
In realtà mancava ancora una settimana ma lo avevano festeggiato prima perché lui era partito nuovamente per lavoro e non avrebbe potuto passarlo insieme a lei.
Romantico – per molti – per Colin uno stupido contentino per non essersi liberato in tempo per un’occasione così importante come il compleanno della propria donna.
Evitò di esporre i suoi pensieri a voce alta e si addentrò nel locale di Granny’s dove dovevano girare una scena di gruppo, indossando i pesanti abiti di Uncino.
Si era sempre chiesto quando glieli avrebbero cambiati o modernizzati, visto che il pirata ormai viveva a tutti gli effetti a Storybrooke, ma non era un dettaglio fondamentale, ormai aveva imparato a convivere con quel giaccone di pelle di 20 kg e l’eyeliner.
« Colin! Ehi, Colin! Di qua. »
Qualcuno della crew lo richiamò a gran voce, costringendolo a dirigersi verso l’esterno dell’edificio.
« Gli altri non sono pronti quindi gireremo per prima la tua scena con Jennifer. L’ultima, quella del bacio. Avete gli stessi abiti quindi tenetevi pronti, il tempo di montare l’attrezzatura per oscurare e delimitare il set. Questa scena deve essere una sorpresa e.. dateci dentro ragazzi! »
Adam riprese a correre qua e là, dando disposizioni a chi di dovere per sistemare gli enormi pannelli neri che avrebbero coperto l’area in cui avrebbero girato.
Colin si andò a sistemare – come da copione – seduto al tavolino, in attesa della sua Emma.
Quando tutti furono pronti e fu dato il via, Jennifer percorse il sentiero tracciato che la portava dall’ingresso del Granny’s fino al tavolo, per poi sedersi di fianco a lui.
« Allora, pensi che Tremotino abbia ragione? Ora nel libro ci sono anche io. Ha detto che – a parte la nostra avventura – sarebbe tornato tutto a posto. Credi sia vero? »
« Aveva ragione, altrimenti ricorderei i baci alla sgualdrina della locanda. »
« Questo cosa dimostra? »
« Io  conosco i tuoi baci. Le sarei corso dietro ma non l’ho fatto. La mia vita è andata avanti nella stessa maniera. »
« Già, sarà stato il rum. »
« Tutto è tornato alla normalità. Siete una maledetta eroina, Swan.»
« E anche tu. Volevo ringraziarti.. Killian. Prima di tutto, per essere tornato a New York, per me. Se non l'avessi fatto.. »
« Era la cosa giusta da fare. »
« Come ci sei riuscito? Come sei arrivato da me? »
« Beh, il sortilegio stava arrivando, ho mollato la mia ciurma e ho navigato con la Jolly Roger il più lontano e veloce possibile per seminarlo. »
« Hai seminato un sortilegio? »
« Sono un signor capitano. »
Lei sorrise di gusto, sembrava quasi aver assunto le sembianze di Emma in quell’esatto momento e sorrise in un modo tale da fargli tremare la voce.
Poi riprese a recitare le sue battute.
« E una volta fuori dalla portata del sortilegio, sapevo che non c'erano più ostacoli, il passaggio tra i mondi era di nuovo possibile. Quel che mi serviva era un fagiolo magico. »
« Non sono facili da trovare. »
« Lo sono, se hai qualcosa di valore con cui scambiarli. »
« E tu cos’hai usato? »
« Beh, la Jolly Roger, ovviamente. »
Jennifer si bloccò per un attimo, pensando al grande gesto che Hook aveva fatto per Emma, pensò di essersi sentita veramente toccata nel profondo e il modo in cui Colin lo aveva detto, beh, l’aveva colpita quasi quanto un pugno nello stomaco.
«Hai scambiato la tua nave per me? »
«Aye. »
La voce aveva tremato anche a lei e adesso, adesso veniva il bello.
Jen si avvicinò lentamente a lui, doveva baciarlo con dolcezza ma – allo stesso tempo – doveva essere passionale, un gesto di liberazione e di accettazione per Emma.
Lei stava abbracciando, per la prima volta, i suoi sentimenti per Uncino e non era qualcosa di semplice da mostrare, non era semplice come poteva esserlo per altri personaggi, no. Emma era complicata, una marea di sfaccettature e sfumature, una valanga di emozioni e sentimenti e Jennifer stava provando ad attingere a tutte quante queste cose messe insieme.
Titubante poggiò la mano sulla nuca di Colin, non sapendo se quello potesse o meno essere un gesto da Emma, alla fine decise di fregarsene e si lasciò andare.
Sentì la mano di lui sfiorarle i capelli, posizionandosi nello stesso punto in cui lei aveva messo la sua e si sentì grata al collega perché quel semplice gesto un po’ impacciato, adesso, era diventato più intimo.
Quando avvertì le labbra di Colin sulle sue, dimenticò tutto il resto, tutto ciò che c’era lì intorno, tutta la crew, Adam ed Eddy, gli altri attori, i fans al di là degli enormi teli scuri.
Non avvertiva quel calore da troppo tempo, ormai aveva perso il conto, quando lo aveva baciato l’ultima volta? Quando si erano scambiati il loro ultimo bacio?
Nessuno dei due portava il conto anche se, segretamente, entrambi contavano i giorni che – ormai – li separavano da troppo.
Jennifer sospirò leggermente sulle labbra di lui, era in debito d’ossigeno ma lui non le diede tregua.
Voleva godersi quel momento attimo dopo attimo, senza perdersene nemmeno un secondo, senza sprecarne nemmeno una goccia, come se fosse una medicina per ogni male.
Quel bacio azzerava ogni litigio, ogni sguardo cupo, ogni urla e ogni dolore, semplicemente li stava portando al punto di partenza, in quella stanza d’hotel a Vienna dove tutto era iniziato.
Colin non voleva separarsi da lei, continuò a baciarla finchè lei non mise una mano sul suo petto, costringendolo a fermarsi per un istante, uno solo, soltanto per guardarsi negli occhi, lui le accarezzò il mento e – successivamente – la guancia con la punta delle dita e si rituffò nuovamente su quelle labbra, deciso a divorarle fino a quando non avessero stoppato la scena.
Dio, quanto voleva durasse in eterno, sarebbe rimasto tutta la vita lì, seduto a quel tavolino con lei che, ormai, era quasi appallottolata su di lui con tutto il corpo, in un incastro perfetto.
«STOOOP. Era buonissima ragazzi, ottima. Mi avete commosso, dannazione. Forse dobbiamo ripeterla per riprenderla da altre inquadrature ma, g r a z i e. Era esattamente quello che io ed Eddy volevamo. Esattamente come l’avevamo immaginata. Perfetta. Facciamo tutti 10 minuti di pausa! »
Jennifer sorrise appena alle parole di Adam, incredibilmente imbarazzata e provò a ricomporsi, tornando sul suo posto ma Colin la teneva stretta per un braccio, impedendole di allontanarsi da lui e da quell’incastro perfetto dei loro corpi.
« Colin. Lasciami andare, ci vedono tutti. »
« Non m’importa. Che guardino pure. »
Le spostò una ciocca di capelli dal viso, portandogliela dietro l’orecchio e la guardò, completamente assuefatto da lei e dalla sua bellezza.
Dio se gli era mancata. Gli era mancata come l’aria.
  
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