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Autore: giulietta sprint    20/08/2015    4 recensioni
Sappiamo tutti come si sono conosciuti i nostri carissimi All Hanshin Kyojin, giusto?
Bene, dimenticatevi tutto e mettete al posto della scuola, dei banchi e dei professori una nave, il mare e un'isola.
Cosa potrebbe accadere se una gigantessa alta un metro e settantadue dovesse naufragare insieme ad un nano alto un metro e cinquantasei?
Appena conosciuti su una nave, e già costretti a sopportarsi a vicenda per sopravvivere... riuscirà a sbocciare l'amore fra i due oppure ci saranno solo litigi e complessi sull'altezza?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20: Vacanza con sorpresa! (POV OTANI)

Erano passati ormai quattro anni dal naufragio. Io e Koizumi fra un mese avremmo festeggiato il nostro anniversario, e da qualche giorno un pensiero mi passava per la testa: chiederle di sposarla.
L’idea mi era venuta in mente quando avevamo deciso di andare a convivere insieme ma, avendo avuto paura che fosse troppo presto, decisi di aspettare un momento migliore.
Così, chiesi aiuto ai miei carissimi amici e, in assenza di Koizumi, li invitai a casa per tirar fuori qualche idea- Non saprei... – cominciò Nobu con fare pensieroso- In fondo è un passo molto importante e non può essere fatto male!-
Gli altri annuirono mentre io cominciavo a diventare rosso per l’imbarazzo- Che cosa potrei fare? Conoscendo Risa si aspetterebbe un principe azzurro in sella ad un cavallo bianco!-
- Perché non chiederglielo in un viaggio?- chiese Suzuki mentre scriveva qualcosa sul mio computer. Lo guardammo completamente scioccati- Ma sei un genio!- esclamò la sua ragazza sorridendogli- Ma dove?- chiese Nakao. Gli altri cominciarono ad elencare vari posti famosi in Giappone finché non parlai- Io... Avrei un’idea- E mi spuntò un piccolo sorriso sulle labbra- Che ne dite delle Hawaii?-
 
Finalmente era arrivato il giorno del nostro anniversario. Portai in macchina le grosse valigie e cercai di infilarle nel bagagliaio- Ma cosa ci hai messo dentro?!- esclamai dopo aver infilato la sua ed essermi quasi rotto la spina dorsale- Lo stretto necessario!- rispose Risa  allegramente, chiudendo il cancello della palazzina e salendo sulla macchina- Oddio sono troppo felice! La nostra prima vacanza insieme!-
Sorrisi nel sentirla così euforica e infilai la mano nella tasca stringendo la scatoletta di velluto dove all’interno vi era il famoso anello e pregai mentalmente che andasse tutto liscio come l’olio.
Come non detto.
Arrivammo all’aeroporto con quasi dieci minuti di ritardo. Dopo aver parcheggiato ci dirigemmo verso l’entrata principale dove ci stavano aspettando i nostri amici- Alla buona ora! Siete proprio una coppia di ritardatari!- esclamò Nobu sospirando
- Tutta colpa di questa spilungona! Non sa manco mettere le indicazioni sul navigatore!- esclamai scocciato, guardando l’orologio.
- Ma se tu hai inserito come lingua principale l’inglese! Nanetto!- rispose lei infuriata.
- Grattacielo-
- Tappetto!-
- Palo della luce!-
- Micr...- ma non finì la frase perché Nobu  e Nakao ci diedero uno scappellotto sulla testa- Basta voi due e comportatevi come una coppia normale!- detto questo Nobu mi prese per il braccio allontanandomi dal gruppo- Hai tutto l’occorrente?- sussurrò
Arrossì leggermente, tirando fuori dalla tasca la scatoletta- E sorridi che sembra che stai andando ad un funerale!- scherzò.
Dopo averli salutati e aver imbarcato le nostre valigie, salimmo sull’aereo che ci avrebbe portato alla nostra destinazione. Koizumi tentò diverse volte di farmi rivelare il luogo della vacanza ma per mia grande fortuna si addormentò durante il viaggio e ne approfittai per prepararmi il discorso.
Sette ore dopo essere partiti finalmente intravidi dal finestrino le prime isole- Koizumi sveglia...- sussurrai scuotendola leggermente. In risposta mugugnò qualcosa continuando a dormire. Rimasi incantato a guardare il suo viso rilassato e le guance leggermente arrossate. Lentamente mi avvicinai e, quando  poggiai le mie labbra sulle sue, lei si svegliò. Appena mi accorsi di essere osservato, scattai sul mio posto diventando rosso come un peperone. Ma cosa mi era saltato per la testa?!
Lei sorrise e stiracchiandosi mi chiese- Siamo arrivati?-
Annuii continuando a tenere lo sguardo abbassato e lei si avvicinò a me. Prima che potesse solo sfiorarmi le labbra, spalancò gli occhi e scansandomi si avvicinò al finestrino- Non posso crederci! Siamo alle Hawaii!!- esclamò euforica mentre io mi toccavo il naso per il dolore- Ma sei scema?! Mi hai fatto male!- urlai incavolato ma lei non ci badò continuando a guardare fuori.
Arrivati alla stazione di Honolulu, prendemmo un pullman e ci dirigemmo verso il nostro Hotel situato a Nanakuli.
Koizumi per tutto il tragitto si esaltava per ogni piccola cosa mentre io cominciavo a sudare freddo per la tensione. Il momento si stava avvicinando e mi ero dimenticato tutto il discorso che avevo preparato- Qualcosa non va?- mi chiese lei leggermente preoccupata.
- E’ solo il caldo...- risposi guardando altrove- Ma se c’è l’aria condizionata! Sei proprio strano...- sussurrò pensierosa.
- Ho un po’ di mal di male tutto qui...- mentii- Ma non ti devi preoccupare! Siamo quasi arrivati!-
 
L’hotel era un piccolo villaggio, e le stanze erano sospese su dei paletti nell’acqua. Koizumi rimase incantata ed io sorrisi: Avevo fatto la scelta giusta.
Dopo essere arrivati in stanza ed esserci rinfrescati, decidemmo di andare a fare un giro sulla spiaggia prima della cena.
Il sole stava appena tramontando, colorando il cielo con sfumature tendenti all’arancione e al rosa. Ecco, era il momento perfetto.
Ci allontanammo un pochino dallo stabilimento- Koizumi ti devo parlare- cominciai leggermente nervoso.
- Cosa succede? Qualcosa non va? Lo sapevo che questo vestito era troppo corto e...-
- Ma no tranquilla stai benissimo...- sussurrai imbarazzato.
Koizumi arrossì per quel complimento e abbassò lo sguardo- E allora cosa mi vuoi dire?-
Aprì la bocca ma d’un tratto la sentii secca. Maledetta tensione! Feci un profondo respiro ed incominciai- Ecco... Ti stai chiedendo perché ti ho portata qui....-
- In effetti... E’ stata una scelta particolare-
Mi sedetti sulla sabbia e lei mi seguì appoggiandosi sulla mia spalla. Dovevo avere un po’ di tempo... Dovevo trovare le parole giuste- Mi ricorda l’isola...- sussurrai facendo dei piccoli disegni sulla bianchissima sabbia- Quella del naufragio-
- Anche a me ricorda l’isola... Specialmente questo tramonto...-
Che si sia ricordata della nostra prima volta sulla spiaggia? Ci fissammo intensamente per poi scambiarci un piccolo bacio.
Le sue mani si posizionarono dietro la mia nuca mentre le mie sui suoi fianchi. Il bacio diventò pian piano molto più profondo, lasciando che i nostri gusti si mischiassero e si rincontrassero per chissà quante volte. La sdraiai sulla sabbia e mi posizionai sopra di lei. Senza manco pensarci le sussurrai sulle labbra- Sposami- e la baciai.
Koizumi spalancò gli occhi e scostandomi esclamò- Che hai detto?!- era molto sorpresa.
Mi alzai e le porsi la mano- Bé ecco... La proposta non doveva essere così...- ma non riuscì a finire perché mi baciò di nuovo e stavolta con più dolcezza- La mia risposta sarà sempre si, ricordatelo- Mi sussurrò con un enorme sorriso stampato sulla faccia.
Perciò feci quello che doveva essere fatto: Presi dalla mia tasca la scatolina di velluto e tirai fuori l’anello con un dimantino al centro. Afferrai la sua piccola mano e glielo infilai- Ora sei mia-
Con un grosso sorriso, intrecciò le dita delle nostre mani e stampandomi un dolcissimo bacio sulle labbra rispose- Io sono sempre stata tua-

 
 
Fine
 
 
 
***spazio autrice**
Ed eccoci finalmente alla fine. Precisamente il giorno in cui ho iniziato questa storia. ( Cavolo! Un anno è volato molto in fretta!)
Come regalo per voi ho voluto farlo con i pensieri di Otani, confusi e molto impacciati... In fondo non si chiede tutti i giorni la mano della propria gigantessa ;)
Hanno affrontato mille avventure ed ora ne affronteranno una più grande e più difficile... Ma abbiamo visto che si amano... e questo li aiuterà in ogni ostacolo.
Come dice Sid dell’era glaciale “Anche se le cose sembrano andar male, c’è sempre un arcobaleno dietro ad ogni nuvola  […]” Insomma frase perfetta per questa storia non trovate?
Detto questi care lettrici e cari lettori... La mia storia finisce qui e spero di farne altre su Lovely Complex
Vi ringrazio... Davvero tanto.
Un bacione
Giulia
Ps: Se volete rimanere aggiornati sulle mie storie seguitemi qui: http://giuliettasprint.tumblr.com/

 
   
 
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