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Autore: AlexVause    20/08/2015    1 recensioni
Cosa accadrebbe se Emma si mettesse a studiare magia, assieme a Malefica, nel mausoleo di Regina?
Il ritrovamento di un diario appartenuto a Cora porterà nuove avventure nella famiglia dei Reali.
Swan Queen
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12
 
Sulle labbra di Regina si dipinse un sorriso che stava visibilmente trattenendo una sfuriata.
- Un uccellino? E scommetto che la finestra era già così.
Sbottò indicando un buco enorme sulla parete dove prima c’era la finestra della biblioteca.
- In mia difesa posso dire che era aperta.
Asserì la bionda con fare innocente.
L’Evil Queen a quella risposta non seppe trattenersi.
- Ma quando l’hai generata, il cervello ti sei dimenticata di farglielo?
Domandò poi afferrando Biancaneve per le spalle scuotendola leggermente.
Si scostò dalla figliastra, serrò le mani a pugno lungo i fianchi e uscì dalla voragine creata dal drago.
Il paesaggio, tutto sommato, sembrava tranquillo come al solito. Ormai aveva smesso di piovere e i cittadini di Storybrooke passeggiavano sui marciapiedi. Chi andava da Granny, chi da Marco…ognuno per la sua strada come se nulla fosse accaduto.
Questo insospettì la mora.
Belle, Snow ed Emma la raggiunsero incuriosite.
- Niente urla, nessun palazzo distrutto né gente che scappa terrorizzata o con forconi e torce alla mano. Ciò significa una sola cosa.
Disse l’Evil Queen svanendo in una nube viola.
 
Regina sapeva benissimo, dove trovare la sua amica di vecchia data. Si sedette così ad attenderla nel più impensabile dei luoghi…la baita abbandonata di Rumplestiltskin.
Una nuvola porpora comparve poco distante dall’ex Sindaco.
- Immaginavo che centrassi qualcosa e sai perché? Il silenzio.
Malefica rise a quelle parole.
- Io mi ero presentata come un piccolo e innocente Storno.
Un sorriso si dipinse sulle labbra di Regina.
- Naturale…per via del piumaggio verde e porpora. Poi come sei finita drago?
Le chiese incuriosita, aspettando di sentire qual danno aveva provocato Emma-disastro Swan.
- Ah quello è colpa della biondina. Me ne stavo tranquilla su di uno scaffale e mi sono ritrovata trasformata in criceto. Nemmeno dopo averle morso la mano mi ha lasciata in pace. Poco dopo mi ha mutata in drago senza che me ne accorgessi…ero un po’ troppo voluminosa per quella biblioteca.
Regina rise seguita da Malefica.
- Io so il perché.
- Illuminami.
La spronò la bionda strega.
- La figlia di Biancaneve è un’ottima osservatrice. Di certo non le sarà sfuggito il fatto che guardavi la lettera iniziale di ogni scaffale, prima di percorrerlo in tutta la sua lunghezza o di cambiare corsia velocemente. Avrai fatto lo stesso da uccello e da criceto. Ha pensato a te, anche se non so perché non le sia venuta in mente la tua forma umana, e ti ha colta in flagrante mia cara…senza volerlo oserei dire.
La mora fece una pausa per poi alzarsi dalla poltrona su cui era seduta e puntare lo sguardo dritto verso la bionda strega, avanzando lentamente verso di lei.
- Cercavi qualcosa. Ma cosa?
Domandò poi.
Malefica sogghignò.
- Bene, bene. Noto con piacere che nemmeno a te è sfuggito tal particolare.
Tra le mani di Regina comparve una fiala, la stessa che il drago raccolse dal pavimento della biblioteca prima di sfondare la finestra.
Malefica fulminò con lo sguardo la mora davanti a sé, spingendola contro il muro e bloccandole i polsi con le mani, riprendendosi così la boccetta in vetro.
- Non c’è bisogno di esser così aggressivi.
Disse poi l’Evil Queen senza distogliere lo sguardo dalla bionda strega ancora su di sé.
- È una cosa importante che mi appartiene.
Ringhiò la donna.
Un sorriso beffardo si dipinse sulle labbra di Regina.
- Tecnicamente apparterrebbe a mia madre. Quando te ne sei andata ho notato che una seconda pagina del diario è stata strappata. Inutile chiedere chi sia stato.
Malefica sembrò frugare nello sguardo profondo della mora prima di lasciarla andare e allontanarsi guardando la fiala nella sua mano.
- È questa la causa del mio comportamento. Ho dovuto fingere, per cercarla ovunque senza destare sospetti.
La bionda strega estrasse dalla tasca la pagina strappata dal diario di Cora, porgendola a Regina che la lesse.
- La fiala del “Figlio Perduto”?
Regina guardò l’amica indicandole di sedersi insieme a lei sul sofà.
- Puoi parlarmene?
Malefica sospirò come se si stesse per liberare di un enorme peso.
- Ora sì.
Si schiarì la voce prima di affrontare quell’argomento di cui solo lei era a conoscenza.
- Ho trovato questo scritto nel diario, il giorno stesso in cui l’ho dato a Emma. Ho indotto io la biondina a fare quell’incantesimo trasformandomi in una bambina.
La strega rise.
- Non è così sciocca e smemorata di suo, ho usato l’ipnosi, per questo ogni domanda fattale aveva una risposta da lasciar perplesso il più paziente degli ascoltatori.
La donna si alzò andando verso il mobile bar. Prese due bicchieri, versò al loro interno del sidro di mele e poi tornò verso il divano porgendone uno all’amica in ascolto.
- La fiala è magica, e non parlo solo del liquido che contiene ma della boccetta in sé. È legata a un incantesimo che non ne facilita di certo il ritrovamento. Se qualcuno viene a conoscenza che la stai cercando, basta anche solo un accenno, la fiala cambia luogo. Con le sembianze di una bimba potevo cercarla ovunque senza che gli altri facessero domande.
Bevve un sorso dal bicchiere che teneva stretto fra le mani per poi sospirare nuovamente.
- Credevo fosse a casa tua. Dall’enigma scritto lì sopra, sapevo si trovasse in un luogo con molti libri ma, ahimè, le opzioni erano davvero molte. Poi, però, quel giorno in biblioteca, dalla mia statura bassa di topolino notai un particolare che mi fece capire di essere sul luogo giusto. Una A scarlatta indicava il primo scaffale, una M color del mare volgeva a est il suo sguardo ma… all’improvviso Emma mi trasformò in pachiderma. Capii che la mia ricerca in quel momento era finita. Sentii il tuo telefono squillare. Attesi che ti allontanassi e mi trasformai in uno Storno. Entrai e andai dritta alla meta.
- Nello scaffale dove “i Regni di ogni popolo trovano la quiete del silenzio”…la R.
Bisbigliò Regina leggendo le indicazioni sul foglio.
- Esattamente. Ero intenzionata a cercare “Fra gli antichi splendori e i vecchi rancori” ma nuovamente la biondina si è messa in mezzo. Peggio di una tortura quella ragazza.
Malefica rise e a Regina sfuggì un sorriso.
- Beh, poco male…quando mi ha trasformata in drago e lo scaffale si è ribaltato ho visto la fiala, l’ho afferrata e me ne sono andata.
- Ora però, vorrei mi parlassi dello scopo di tutto ciò. Perché non mi hai detto che avevi un figlio?
Chiese l’Evil Queen celando tristezza nelle sue parole.
- Un po’ perché se l’ho perso lo devo a te.
Per Regina quelle parole furono un pugno allo stomaco.
- Scusami?
Chiese la mora fingendo di non capire.
- E un po’ perché c’entrano i Charming.
L’Evil Queen alzò un sopracciglio perplessa.
- Cosa possono mai c’entrare quei due, l’emblema della sacrosanta e alquanto smielata bontà fiabesca, con tutto questo?
- Desidererei che ne parlassi con loro.
Asserì Malefica.
- Per qual motivo non me ne parli tu?
Domandò Regina sospettosa.
- Vorrei sentire con le mie orecchie come il “Bene” giustifica ciò che ha fatto.
- Accusa pesante amica mia. Ho bisogno di un chiarimento e tu, tu hai bisogno di trovare tuo figlio. Questa sera stessa verrai all’appartamento dei “Soliti Idioti”. Risolveremo questa faccenda.
- Non volevo coinvolgerti.
Borbottò Malefica celando tristezza.
- Sono già coinvolta.
Rispose la mora reprimendo rabbia verso se stessa.
 
Regina aveva chiesto a Emma di chiamare i suoi e far sì che si trovassero tutti a casa, al loro arrivo…e così fu.
Appena Malefica e l’Evil Queen misero piede in casa Charming, li trovarono tutti e tre seduti in sala da pranzo in silenzio.
Sembrava che i due piccioncini, simbolo dell’Enchanted Forest, si aspettassero quel momento sin dal ritorno di Malefica.
Emma si alzò dalla sedia.
- Ogni tuo desiderio…
Disse indicando i due seduti accanto a lei.
Regina accennò un sorriso che si smorzò subito. Ciò fece preoccupare la bionda che le si avvicinò.
- È successo qualcosa?
Chiese lo Sceriffo in apprensione.
La mora sospirò.
- Siediti…ti prego.
Emma eseguì senza dire una parola. Lo sguardo preoccupato.
I Charming erano chiusi nel più assoluto dei silenzi. I propri sguardi sul tavolo davanti a sé. Malefica invece li guardava…non riusciva a distogliere lo sguardo da quei due.
- Sono venuta a conoscenza, di una cosa che mi ha tolto il respiro…in primis perché in parte è colpa mia…ed essere artefice di altra infelicità…
La mora fece una pausa come se davvero quel fatto pesasse su di lei come un ulteriore macigno da sopportare.
- …in secondo luogo perché la colpa è anche vostra.
Regina guardò i due che alzarono lo sguardo verso di lei.
- Ho chiesto spiegazioni a Malefica, ma lei vuole sentirle provenire proprio da voi. E come darle torto.
Le due maghe si sedettero al tavolo con i tre.
- Come potevate immaginare, il drago uscito dalla biblioteca ero io. La tua intuizione inconscia, biondina, era esatta…anche se davvero non capisco, perché non hai pensato alla mia forma umana… ma questi son dettagli trascurabili. Ero andata in biblioteca per parlare con Regina, ma dopo esser stata trasformata in topo, scoprii che quello era proprio il luogo dov’era nascosta una fiala di vitale importanza…per me. La fiala contiene un incantesimo atto a ritrovare il figlio perduto.
La bionda strega fece una pausa e i Charming abbassarono i propri sguardi.
Nel vedere quella reazione Malefica sogghignò.
- Avevo appreso di quella fiala nel diario di Cora, poco prima di darlo a vostra figlia e venir così trasformata in bimba. Atto voluto e indotto con ipnosi a Emma. Nelle vesti di una piccola peste, nessuno avrebbe fatto caso alla mia ricerca né posto domande su essa. Ad ogni modo, quando Emma mi trasformò in drago, feci accidentalmente cadere alcuni scaffali. Trovai la fiala e ma ne andai.
- Non sapevo che avessi un figlio.
Disse Emma sinceramente stupita.
- Già…e come potevi.
Rispose amaramente Malefica.
Regina si schiarì la voce.
- Perché non partite dall’inizio a spiegarmi ciò che è accaduto? Essendone responsabile, credo di avere il diritto di sapere.
Disse poi la mora seppur a fatica. Emma vide quanto faceva male a Regina dover apprendere di aver causato altro dolore.
Malefica guardò i due Reali, attendendo forse che iniziassero loro la discussione su tal argomento, ma ciò non avvenne. Prese un respiro profondo e cominciò.
- Tutto iniziò quando tu, Regina, mi rubasti la maledizione oscura. Mi alleai con Ursula e Crudelia e insieme indimmo una riunione con i tuoi genitori…Emma. Proponemmo di andare all’Albero della Saggezza, situato nel folto della foresta. Esso risponde a ogni domanda che gli viene fatta, incluso un quesito su come sconfiggere la Regina e la sua maledizione.
- Perché non ci siete andate voi ma l’avete proposto a loro?
Chiese Emma incuriosita. Malefica sorrise. Era la stessa domanda posta loro dai Charming, in un passato che ormai sembrava davvero troppo lontano per essere ricordato.
- L’albero della Saggezza è protetto. Possono accedervi solo due dei più valorosi eroi.
Rispose la bionda strega.
- Noi abbiamo accettato così da poter sconfiggere Regina una volta per tutte…e appena arrivati all’Albero e posto la nostra domanda…
S’intromise Biancaneve. Udire la sua voce dopo tutto quel silenzio, risultò strano alle orecchie dei presenti.
- ...siamo stati rifiutati.
Aggiunse David.
- Perché? Perché mai?
Emma era sbalordita.
- È stato in quel momento che abbiamo scoperto…
Riprese Snow.
- Che tua madre era incinta di te.
Concluse il Principe.
- E perché l’Albero vi ha rifiutati?
Emma sembrò non capire.
- Perché i tuoi genitori sono degli eroi, ma non è detto che lo sia anche il figlio. In quanto  prodotto del Vero Amore, potrebbe essere un potente eroe capace di compiere grandi gesta oppure essere dotato di un’Oscurità latente e diventare il cattivo più oscuro di qualunque creatura del regno.
Spiegò gentilmente Malefica.
- Poi cos’è accaduto?
Domandò Regina interessata.
- Malefica è venuta a farmi visita a palazzo, dicendomi che aspettava un figlio. Mi disse che dovevamo fermare la maledizione per le creature che portavamo in grembo..che insieme ci saremmo riuscite collaborando. Ma io rifiutai.
Emma fissò la madre contrariata e al contempo interrogandosi sul perché di quel rifiuto…risposta che non tardò ad arrivare da Malefica.
- Rifiutò perché sono malvagia e se avessero ceduto all’oscurità per eliminare la Maledizione anche il proprio sarebbe stato condannato.
A quelle parole seguì il silenzio, interrotto dopo alcuni minuti dalla figlia di Biancaneve. Lo sguardo torvo.
- Vi ascolto.
Disse poi in un tono che non ammetteva repliche.
- Un modo sicuro per sapere se tu potevi essere buona o cattiva era avere un assaggio del tuo futuro toccando il corno dell’unicorno.
Riprese Snow.
- Lo toccammo entrambi. Ciò che vidi era il tuo lato buono. Sorrisi a tua madre ma lei purtroppo aveva visto il tuo lato cattivo.
- E siete rimasti al dubbio che avevate in partenza.
Constatò la figlia.
- Esatto. Nella foresta Infinita a est, incontrammo un vecchio a cui raccontammo i nostri dubbi sul tuo futuro. Egli ci disse che c’era un modo per relegare la tua oscurità latente..ma, ci ha anche giustamente ricordato, che ogni magia ha un prezzo.
- Ed eravamo disposti a pagarlo qualunque esso fosse.
- La tua oscurità non poteva esser semplicemente “mandata via” bensì doveva venir assorbita da un altro essere vivente…un altro bimbo…non ancora orientato né verso il bene né verso il male.
- Perché il vecchio potesse compiere l’incantesimo dovevamo fornirgli l’essere vivente che avrebbe assimilato la tua oscurità.
I Charmings si guardarono trovando estremamente difficile pronunciare le parole che stavano per dire dinnanzi a Malefica e alla propria figlia. Era un’ammissione di colpevolezza. Una presa coscienza di quell’atto infame che avevano compiuto.
- Scelsimo così di usare il…tuo…
- L’uovo che avevi deposto.
David terminò la frase al posto della moglie.
Emma era costernata.
- Crudelia e Ursula erano fuori dalla caverna di Malefica. Le addormentammo con della polvere magica. Entrammo nella caverna…
Aggiunse poi l’uomo.
- Presero l’uovo, dicendo che non era un bambino ma era destinato a diventare un mostro come me. Li supplicai di avere pietà…non potevo perdere mio figlio…ma se ne andarono e con loro anche l’uovo.
Ricordò Malefica tristemente.
- Lo portammo al vecchio e mentre eseguiva l’incantesimo ci disse che l’uovo sarebbe stato allontanato dall’Enchanted Forest.
Continuò il Principe.
- Malefica non lo sapevamo. Gli abbiamo detto che avevamo promesso di riportarlo alla madre ma ormai era troppo tardi. L’incantesimo era stato eseguito e quindi… irreversibile.
Disse Biancaneve guardando negli occhi la bionda strega.
- Si aprì un portale. L’uovo si dischiuse mostrandone un bimbo. Corremmo verso di lui per salvarlo ma Crudelia e Ursula s’intromisero, cadendo nel portale assieme al piccolo.
Informò David seriamente dispiaciuto e provato al ricordo di quanto successo.
Malefica si alzò uscendo dall’appartamento. Regina la seguì.
Emma irrigidì la mascella.
- Non so davvero che dire.
Calde lacrime bagnavano le guance di Snow.
- Ti giuro che non lo sapevamo…non sapevamo che lo mandasse in un altro mondo.
- Non avreste nemmeno dovuto considerare quell’opzione.
Urlò Emma alzandosi in piedi di scatto.
- Cercavamo solo…di proteggerti.
- Devo andare.
Disse la giovane sconvolta.
- Per favore, fermati.
Biancaneve la rincorse ma Emma ormai si era già allontanata uscendo dall’edificio.



Nota di Alex: Lo so, lo so, ma è più forte di me. Se non metto del caos o del tragico nelle mie storie non son contenta.
Spero vi piacia comunque.
Un grazie infitite a tutti voi lettori, sempre più numerosi. Siete una soddisfazione unica.
Recensite in tanti che amo leggere i vostri punti di vista.
Grazie e alla Prox :)
  
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