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Autore: mamie    20/08/2015    3 recensioni
[Città del fuoco celeste]
Edward Longford è stato costretto, durante l'attacco alla Città di Diamante, a uccidere il suo parabatai trasformato in Oscuro da Sebastian. Subito dopo, per la disperazione, si toglie la vita. Per la legge degli Shadowhunters andrebbe sepolto lontano dalla città, in terra sconsacrata (come è stato fatto per la madre di Jace), ma il Conclave, date le circostanze, decide di onorarlo con una pira funebre, come gli altri caduti in guerra. Jem Castairs, che da poco non è più un Fratello Silente, va a rendere omaggio al suo funerale. Questi sono i suoi pensieri.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, James Carstairs
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CENERE ALLA CENERE

Una scena vista fin troppe volte. Il fumo delle pire che si alza verso il cielo limpido. L’odore acre che si stende fino alla città.
Cenere. Noi diventiamo cenere. Cosa c’è di più bello? E con la nostra cenere costruiscono mura, bastioni, difese. Serviamo da morti non meno che da vivi. Non è forse una fine da augurarsi a chiunque?

E tu chi eri Edward Longford? Chi è quella donna vestita di bianco che ti guarda bruciare, senza lacrime, come un fiume disseccato per sempre? Forse tua madre? E gli altri, attorno, chi sono? Fratelli, amici, gente con cui hai condiviso le gioie, il dolore, il lutto? Era così grande, il tuo dolore, che loro non ti sono bastati. Era così grande che sapevi di non poter vivere insieme a quello.

Hai dovuto guardarlo negli occhi, vero, per ucciderlo? Hai dovuto guardarlo negli occhi e non trovarci più lui, non trovarci più niente. Un demone ti guardava da quegli occhi che avevi sempre seguito con fiducia, che ti davano il coraggio di essere quello che eri. Hai sentito la runa bruciare  e un grido… no, non un grido, qualcosa di ancora più disperato che urlava liberami.
Dove hai trovato allora il coraggio di uccidere colui che più amavi? Gli hai affondato la spada nel cuore e poi sei rimasto lì, a guardare quella cosa che si spegneva, senza sentire le lacrime che ti scorrevano sul viso come pioggia. Sei caduto in ginocchio accanto a lui e allora hai capito che non potevi più vivere, che se il tuo parabatai era all’Inferno, allora anche tu saresti andato là, e hai rivolto verso te stesso la spada ancora bagnata del suo sangue. Quanto ci hai messo a morire, Edward? Cos’hai pensato alla fine? Sei stato felice allora? Forse hai persino sorriso.

Ti hanno decretato gli onori degli Shadowhunters, invece di seppellirti a lume spento in terra sconsacrata. Altri non hanno avuto questa clemenza, perché il nostro credo, che sia giusto o meno, è resistere sempre, a qualsiasi cosa. Ma anche loro sanno che c’è un limite che non si può superare.
Parabatai, gemelli in battaglia. Io lo so cosa vuol dire.

Ave atque vale, Edward Longford. 
  
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