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Autore: Freya Crystal    23/08/2015    6 recensioni
A un osservatore esterno la ragazza sarebbe sembrata pazza, ma in realtà non stava parlando da sola. Gli impercettibili cambi d'espressione facciale del fidanzato costituivano dei commenti verbali che lei aveva ormai imparato a interpretare alla perfezione. Parlare con i sordomuti, a confronto, sarebbe stata una passeggiata.
- Pai, mi abbracci? -
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Pai Ikisatashi, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La luce artificiale del monitor illuminava di bianco la stanza, sovrapponendosi alle macchie lunari proiettate sulle pareti. Una ragazza giaceva raggomitolata sul suo futon, schermandosi gli occhi da quella fastidiosa fonte che, unita all'incessante ronzio del pc, disturbava il suo sonno.  
L'uomo seduto alla scrivania continuava a trascrivere formule matematiche in un file rimasto aperto da ore, pigiando i tasti senza sosta, la postura dritta e le dita scattanti, gli occhi che saettavano dal taccuino al monitor con ostinata concentrazione. Nessun rumore esterno era stato capace di distrarlo da quel meticoloso progetto, nemmeno il televisore sintonizzato su un canale di musica rock — il massimo della trasgressione che la sua fidanzata si era potuta concedere alle due del mattino. 
Il display della sveglia ora segnava le tre e ventiquattro, orario improponibile per occuparsi del lavoro.
<< Pai... >>, mugolò la biondina, riemergendo dalla fortezza del suo cuscino, << spegni quell'affare e vieni a dormire, dai. >>
Il monotono ticchettio dei tasti proseguì indisturbato.
L'uomo non si voltò neppure a guardarla, per un attimo sembrò che non l'avesse nemmeno sentita, poi replicò con un poco convincente: << Arrivo. >>
Sì, certo. Avrà persino dimenticato dove si trova. Mi tocca passare al piano C anche questa volta. 
La ragazza sgusciò fuori dalle coperte e, con un'agilità sorprendente nonostante la stanchezza, balzò sulla sedia del fidanzato, arpionando lo schienale pieghevole assieme alle braccia di lui. 
<< Ma che...! Mollami! >>
Lei gli appoggiò la testa sulla spalla. << No, o vieni o a dormire o resto abbarbicata qui finché non hai finito. >>
<< Allora ti toccherà passare la notte in bianco. Andiamo, non fare il koala! >> protestò Pai in tono scocciato, sbuffando e massaggiandosi le tempie. 
<< Questa koala l'ami, anche se le dimostri sempre il contrario. Perciò adesso farai come vuole lei. >>
<< Scendi. Subito. Conto fino a tre, poi non rispondo più  di me. >>
Lei gli mostrò obbedienza stringendo ancor più la presa sulle sue braccia. << Sono quasi le tre e mezza... Hai bisogno di riposarti e io mi sento sola nel letto, se non ci sei tu. >>
Il modo spontaneo e immediato di manifestare i suoi sentimenti, unito a un tono di voce che era un misto tra pretenzioso e velatamente infantile, era ormai diventato capace di toccare le robuste corde del cuore di Pai. Quella ragazza si comportava come una bambina, era appiccicosa e perennemente agitata, ma era anche in grado di suscitargli tenerezza nei momenti più inaspettati, proprio quando la sua pazienza minacciava di esaurirsi. Udendo quelle parole, Pai si rimangiò il conto alla rovescia e si limitò a sospirare. La sua rabbia defluì via quando lei allungò il collo per baciargli innocentemente una guancia. << Mi lasci sempre da sola, sei cattivo. >>
Lui trattenne una risata di fronte a quella dichiarazione melodrammatica. 
Risata? ... Tenerezza?... 
Era proprio ammatito. Quella ragazzina tutto pepe e allegria, alta sì e no un metro e una mentina, gli aveva fatto scoprire emozioni che mai avrebbe immaginato di poter provare, soprattutto per lei.
Erano così diversi, loro due, lontani come l'estate e l'inverno, il sole e la luna, il bianco e il nero. 
Eppure si erano innamorati. 
Lui, per primo, si era accorto di desiderarla, di provare emozioni insospettabili, al punto tale da averle rifiutate, negate, scacciate con inamovibile perseveranza. Lei, invece, non aveva mai sospettato nulla, almeno finché lui non aveva iniziato ad arrossire se lo prendeva scherzosamente a braccetto o gli ronzava attorno per stuzzicarlo. Ciò che era cominciato come un ignaro gioco per rompere l'iceberg di Pai, si era poi tramutato in profondi sentimenti di ammirazione, attrazione e infine amore reciproco, superando la decennale differenza d'età che intercorreva fra loro.  
<< Ma non mi hai sentito? Sembri caduto in trance, devo chiamare un medico? >>
L'uomo si distolse dai suoi pensieri e reclinò la testa all'indietro, facendo aderire la sua guancia a quella di lei. 
<< Sì, stavo pensando che nella mia vita la parole distrazione non era contemplabile, finché tu non ti sei messa in mezzo. >>
Ed era vero, lei era prepotentemente entrata a far parte delle sue giornate, dei suoi pensieri e infine del suo cuore senza che lui avesse potuto rendersene conto  — non vista, inconsapevole, fastidiosa, esplosiva meteora che aveva finito per travolgerlo con forza inesorabile.
<< Ma tu sei felice quando ti distraggo, non è vero, mio adorato musone? >> lo canzonò lei, ridacchiando sommessamente. 
<< Scendi? >> fu il commento seccato di Pai. 
<< Solo se vieni a dormire. >>
<< Va bene. >>
<< Cosa!? >>
<< Perché diamine urli!? >>
La ragazza saltò giù dalla sedia e gli si parò di fronte, rivolgendogli un luminoso sorriso contento. 
<< È che di solito ci metto più tempo per convincerti. Ma allora ti stai proprio sciogliendo! >>
Pai la ignorò deliberatamente, armeggiando con la tastiera per salvare il file e spegnere il pc. 
<< Sei proprio adorabile quando ti tolgo le parole di bocca! >>
<< Tu non mi togli le parole di bocca, sono io che non ne ho >>, replicò l'uomo in tono stanco. 
La stanza piombò nel buio e assieme alla luce se ne andò anche l'incessante ronzio del pc in uso da troppo tempo. 
<< Oh oh... Non vedo niente.>>
<< Ferma. Sta ferma o sfascerai la nostra camera >>, intervenne tempestivamente Pai, afferrandola per il polso. << Ti porto io a letto. >>
Per qualche strana ragione non la sentì cianciare quando la sollevò in braccio e l'adagiò sul futon. 
<< Che cosa intendevi dire, esattamente, con l'ultima frase? >>
Aveva parlato troppo presto.
La ragazza prese a disegnare cerchi concentrici sul suo torace, accarezzandolo in modo tutt'altro che provocatorio nonostante la sua battuta, finchè Pai non le afferrò le mani e le allontanò dal suo corpo con un gesto eloquente. 
<< Ah, giusto. Tu odi dormire con la maglietta. >>
Non appena lui ebbe finito di spogliarsi, lei lo spinse sul futon. 
La sua forza fisica, confrontata a quella del fidanzato, era pari a quella di un cucchiaino da tè che cerca di abbattere una porta, ma la biondina non aveva avuto difficoltà a piegarlo al suo volere, poiché lo aveva colto alla sprovvista e la stanchezza aveva contribuito a diminuire i suoi riflessi. 
Il profilo austero di Pai venne illuminato dai raggi lunari che entravano dalla finestra. Ciò le permise d'intravedere le sue labbra serrate in una linea rigida e gli occhi fissi su di lei. 
<< Lo sai che mi diverto a giocare alla lotta >>, si giustificò.
Una piccola ruga si formò sulla fronte dell'uomo. 
<< Ma che domande fai? È divertente arpionarti, punto e basta! >> 
A seguito di quella constatazione gli allacciò la vita con la gamba sinistra e si strinse più che poteva contro il suo petto. 
<< Hai ragione, tesoruccio, ma devi farti perdonare per avermi trascurata. Uffa... cos'hai contro la parola tesoruccio!? >>
A un osservatore esterno la ragazza sarebbe sembrata pazza, ma in realtà non stava parlando da sola. Gli impercettibili cambi d'espressione facciale del fidanzato costituivano dei commenti verbali che lei aveva ormai imparato a interpretare alla perfezione. Parlare con i sordomuti, a confronto, sarebbe stata una passeggiata.
<< Pai... mi abbracci? >>
Lui la osservò intensamente per un lungo istante, respirando il profumo di arance emanato dai suoi capelli -- quei corti capelli biondi che formavano un piccolo solo attorno al suo viso. Meravigliandosi di se stesso, l'accontentò senza farsi pregare, senza fingere che gli desse noia assecondarla. Gli occhi ambrati della ragazza lo fissarono colmi di sorpresa e tenerezza, accesi da una luce nuova, non appena le sue braccia le cinsero saldamente la vita. 
Rimasero a specchiarsi l'uno negli occhi dell'altra, in silenzio, finché le palpebre di Pai non iniziarono ad abbassarsi, cedendo al sonno. Lei gli sfiorò le labbra con le proprie  
e mormorò: << Non sono stati Kisshu e Taru Taru a cancellare la tua ricerca sulle specie marine in evoluzione. Sono stata io. >>
Gli occhi di Pai si aprirono di colpo, rimanendo inquietantemente fissi nel vuoto. 
<< Ops... credevo che ormai fossi andato nel mondo dei sogni... >> 
Il silenzio durò a lungo, al punto tale da sembrare surreale. << Farò finta di non aver sentito niente. >>







Spazio dell'autrice: 
Sì, lo so che sono fuori come un balcone, ma giuro, posso giustificarmi in modo convincente prima che decidiate di mandarmi a quel paese! Questa strana coppia è nata circa un mese fa, grazie a un'idea che avevo ideato per voi scrittrici del fandom: un contest su coppie crack! Sfida impegnativa e originale per il fandom, a mio avviso. Io stessa alla fine ho voluto cimentarmi con questi due e, vi dirò, non mi dispiacciono per niente, nonostante ami le Purin/Taruto! L'idea delle coppie crack è poi finita in secondo piano nel contest, ma se siete interessate a partecipare sappiate che appena finisco di pubblicare questa shot andrò a postarlo sul forum. Spero che sarete in tanti! ;)
P.s al momento non mi è possibile ingrandire il testo e modificare il font, scusate.  Alla prossima! 
  
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