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Autore: adelhait13    23/08/2015    1 recensioni
Correva nella pioggia battente.
Lui l'aveva richiamato a corte.
Una missiva urgente che imponeva la sua presenza a palazzo...
Ritornare in questo mondo, dopo una lunga...lunghissima pausa.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, izayoi, Sesshoumaru, Signora Madre
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Okey! Molti voi non hanno ancora compreso chi io sia, giusto?
Ebbene sono una vecchia conoscenza del sito.  Il mio nick rende l'idea vero? Anche se ho un nuovo account,  sono ritornata. La vecchia Adelhait è rinata ;)
Beh, dopo anni di assenza mi son decisa a tornare a scrivere. Chiedo perdono, ma c'è un motivo valido per la mia assenza.  
Primo: devo chiedere scusa a tutto il sito per aver commesso un errore. Un grave errore, quello di scrivere una fan fiction ispirata a una nota opera "L'amante" di Marguerite Duras. Ho commesso un  plagio punibile con il blocco dell'account per un periodo breve sul sito. Chiedo mille volte perdono, giuro che non accadrà mai più.
Secondo: purtroppo i guai vengono sempre in coppia. Ahimè,  ho avuto un grave problema con la mia vecchia mail e quindi non riesco più a riattivare il mio vecchio account. Me tapina!
So che alcune gic sono incomplete e chiedo scusa nuovamente,  anche per questo,  ma alcune rimarranno così,  incomplete,  eccetto una. "The awakening of the soul lost" il seguito di un'altra mia fic, "Presenze", disponibile sul mio vecchio account.
Non temete presto la rimetterò sul sito completa per gli utenti rimasti delusi dall'interruzione.
Per ora vi presento un nuovo volo fantasioso.  Una mia idea ipotetica dell'inizio del manga.
Non sarà il solito incontro del Gran Generale e Izayoi, ma con la sua prima compagna, la Madre di Sesshoumaru.
Spero che sia di vostro gradimento.
Un bacio e buona lettura.
 




INU YOUKAI MONOGATARI
(Racconti dello Spirito dei Cani)


***

1
Ritorno







 
Correva nella pioggia.
Lui l'aveva richiamato a corte.
Una missiva urgente che imponeva la sua presenza a palazzo. Ignorava il perché, ma doveva accorrere.
L'anziano Tatsuo lo rivoleva in quell'enorme maniero sospeso nelle nebbie delle Terre dell'Ovest.
Mentalmente sorrise, mentre la pioggia accarezzava il suo manto candido. Un odore familiare invase le sue narici.
"Sono a casa".
Pensò, intanto i suoi muscoli erano tesi. Frementi.
Sì, era tornato dopo anni di lungo peregrinare nelle vaste terre, per ampliare la sua forza.
Assottigliò lo sguardo. Il grande palazzo si ergeva tra le vaste nebbie di fronte a lui.
Sorrise era arrivato. Poggiò le zampe sulla grande scalinata in pietra, mentre riprendeva le sue sembianze antropomorfiche.
Cominciò a salire velocemente, doveva sapere il motivo. Comprendere il perché di quella chiamata urgente.
Camminò con passo spedito nei lunghi corridoi, intanto le guardie s' inchinavano al suo passaggio, come anche le ancelle. Alcune di loro sorridevano imbarazzate. Lui il bel Principe delle Terre dell'Ovest.
"Bentornato Taisho-sama".
Lui si fermò di botto, di voltò e sorrise nel vederla chinata in segno di rispetto.
"Chie".
Sussurrò. Lei alzò il capo e gli sorrise. Un sorriso materno, di colei che lo aveva visto nascere e divenire adulto.
Un fruscio lento di seta rimbombò nel lungo corridoio. Si era alzata.
"Sono lieta che non vi siete dimenticato di me". Sorrise."Dell'anziana Chie".
Taisho sorrise di fronte a quell'affermazione. Mai l'avrebbe dimenticata. Mai avrebbe cancellato dalla mente il volto materno di colei, che devozione l'aveva allattato e cresciuto come un figlio.
Scosse il capo facendo ondeggiare i lunghi capelli albini intrisi di pioggia.
"Tu sei un punto cardine della mia vita, Chie. Mai dimenticherò il tuo volto".
Le afferrò la mano rugosa e le pose un leggero bacio in segno di rispetto. L'anziana yasha sorrise e con l'altra mano accatezzò il capo, bagnato, del giovane. Del suo giovane.
"Bentornato a casa, Figlio mio".
Rimasero per qualche istante a guardarsi. Erano anni che erano divisi. Lei era invecchiata. I lunghi capelli neri erano divenuti grigi. I suoi occhi azzurri, un tempo limpidi e forti, ora erano attraversati da un velo di stanca tristezza. Presto la Nera Signora l'avrebbe portata via con sé.
Taisho sorrise tristemente, sapendo che presto l'anziana amica lo avrebbe lasciato solo. No, non doveva pensare a questo ora. Doveva andare da chi lo aveva richiamato a palazzo.
"Figlio mio lui ti attende".
Chie lentamente si allontanò da lui. Taisho annuì e si diresse verso le sue stanze. Ormai erano anni che si era rintanato lì dentro.
Dentro le grandi stanze del kyuden.
Arrivò di fronte le sue porte. Fece un cenno con il capo alla guardia di farlo passare. Lui lesto le aprì. Sospirò a pieno. Era tempo di sapere il perché della sua chiamata.
Di quella missiva così urgente...



Continua....

   
 
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