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Autore: Mad Genius    28/08/2015    0 recensioni
Una storiella sull'universo di PKNA venutami in mente dopo aver riletto "Frammenti di Autunno". La storia tratta di ben tre punti di vista su un unico avvenimento che occorre pochi giorni dopo la storia sopracitata. E' un raccontino dai tratti dolci ma che evita di sfociare nel romanticismo vero e proprio e che vede per protagonista la coppia PK/Lyla che invece di vederla come una coppia di fatto lascia solo presagire del tenero tra i due personaggi principali. Vi auguro una piacevole lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lyla Lay, Paperino aka Paperinik, Uno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorriso

 

 

 

 “Uno”

 

 

 

 

Sono davvero strani questi biologici. Ormai, quasi mi viene da pensare che lo facciano apposta a rendersi tanto complicati. Sono l’intelligenza artificiale più avanzata e perfetta mai creata a memoria d’uomo, collaboro al meglio col mio socio, umiliando a più riprese le tecnologie umane e aliene che gli rendono la vita difficile, ho un potenziale che neanche tra trecento anni potrà mai essere battuto… e mi ritrovo comunque interdetto  dalla stranezza dei biologici: più li conosco e meno li capisco.

Che poi non sono neanche tanto male… alcuni di loro, perlomeno. PK è senza ombra di dubbio un papero coraggioso, forte e buono di cuore; certo è molto tardo e non sarà mai al mio livello intellettivo, ma è un biologico: non posso proprio pretendere certe cose da lui. E anche quell’aliena bollente non sembra male, anche se non ritengo si il caso paragonarla a PK e alla sua razza. Tuttavia, malgrado la mia sconfinata intelligenza, dono di Padron Ducklair, non comprendo davvero cosa diavolo stiano combinando quel testone del mio Socio e… lei.

 

Lyla.

 

Una droide, una macchina costruita nel futuro, dalla società che io stesso fonderò, da me medesimo e un altro geniale scienziato; in realtà, piuttosto recentemente, PK ha scoperto che era un pazzo, rimasto solo troppo a lungo e che aveva costruito Lyla in memoria di qualcun’altra e sperava che ella potesse amarlo, ma non è questo il punto che più mi preme ricordare.

Questa storia, tra le tante che mi ha raccontato il mio socio e quelle in cui l’ho aiutato personalmente, è quella che più mi è rimasta impressa in memoria. Non solo perché, modestamente, il mio futuro corrispondente, il distinto e più che affascinante Signor Odin Eidolon, mi ha reso fiero di ciò che farò per aiutare le intelligenze artificiali e ha aiutato PK in modo esemplare, ma anche per le azioni stesse del mio socio. E’ penetrato in casa di un candidato governatore, ha minacciato di lanciare giù da un mezzo aereo l’attuale governatore, ha urlato in un’aula di tribunale a più riprese e, in generale, stando alle sue parole, ha… com’è che dicono i biologici? Ha… Mmh!  Oh, si, giusto! Ha fatto il diavolo a quattro per salvarla dalla riprogrammazione.

Ho visto i suoi occhi: brillavano come quando, malgrado le ustioni al becco, ha provato il bacio dell’aliena fiammeggiante… ma erano più  intensi; era felice, era lampante; era felice di averla salvata da quel destino orribile. Era felice come poche altre volte l’ho visto da quando lavoriamo insieme per salvare il mondo. Da quel giorno, PK osserva Lyla con occhi diversi; o forse no? Ricordo ancora la delusione con cui mi aveva parlato della finta Lyla con cui era andato a cena e che poi lo aveva spedito in un’altra dimensione al fine di recuperare uno strano artefatto dalle mani del Razziatore. Era una delusione forte, che cozzava violentemente contro la gioia manifestata prima dell’appuntamento.

Mmh, forse dovrei rifare l’arredamento… oh no, non devo distrarmi o non riuscirò a terminare il mio pensiero su quei due.

Come stavo dicendo, PK ha sempre emozioni intense quando si ritrova a cooperare con lei… anche se suppongo che l’aspetto tanto avvenente della bella droide non lo aiuti: sarà anche un supereroe, ma una bella donna lo stende come stende qualunque altro biologico.

E anche lei è diversa: in un primo momento, era interessata al mito di cui aveva tanto sentito parlare nel suo, tremendamente lontano, secolo, ma dopo era diventata un’amica sincera del mio socio organico.

Sorride davvero, si preoccupa davvero e… gioisce davvero. Sembra sempre meno robotica ad ogni giorno che passa qui. Non sono cieco, malgrado i miei occhi siano puramente cibernetici: gli sguardi, le intese e la naturale gentilezza e rispettosità del mio socio nei confronti di Lyla non passa per niente inosservata al sottoscritto. Come non passa inosservata a lei: malgrado PK appartenga ad un passato, o sarebbe meglio dire presente…? Oh, dannati paradossi temporali: chissà se sono più qui o più là; devo calcolare bene i dati e… ah, giusto: devo ultimare la mia idea su Lyla e PK.

Dicevo: malgrado il mio socio viva in un’epoca segnata dall’odio e dal razzismo, egli è sempre stato apertissimo mentalmente sulla faccenda dei droidi. E Lyla apprezza moltissimo la sua bontà d’animo, più di quanto lascia trasparire; molto di più. Mi chiedo però perché non siano più aperti l’uno con l’altra: Lyla lancia delle strane frecciatine ogni tanto, lui la invita a uscire… ma non c’è altro. Possibile che la lettera di Urk abbia cambiato qualcosa tra loro? No, non credo; PK non sembrava triste a riguardo.

Eppure, stando alle conoscenze che ho sulle relazioni umane, non dovrebbe esservi una qualche sorta di dichiarazione? Forse è ancora presto? Non capisco: è così logico! Basta dirselo, no? Perché tergiversare tanto? Questi biologici non riescono ad agire logicamente nemmeno pregandoli.

Oh, cosa vedono le mie cibernetiche pupille: quello è PK. E sta entrando nella redazione di Canale 00. Cos’è quel pacchetto?

 

 

 

                   

 

 

 

<< IGH IGH! >> Ghignò intanto Angus Fangus, mentre armeggiava col suo computer. << Questa volta lo incastro quel buffone mascherato! Vieni a vedere, Lyla! >>

Lyla non vi badò.

<< Non ho tempo di ascoltare gli ultimi sviluppi del tuo romanzo di fantasia, Angus. E poi sai bene che non approvo i tuoi modi per… trovare le notizie. >> Cinguettò lei, un po’ esasperata.

Il giornalista non troppo onesto, sbuffò disgustato.

<< Ehilà, Lyla! >> Salutò Paperino, con un sorriso sincero.

<< Ciao Paperin…o! >> Ci cascava quasi sempre: ogni volta rischiava di rivelare a tutti l’identità dell’eroe di Paperopoli.

 

 

 

                   

 

 

Oh, lo fa ogni volta. Ma suppongo sia normale: le sue direttive erano state impostate per trovare PK, non il semplice Paperino.

Uh? Che sta dicendo il mio socio? Perché le sta offrendo il pacchetto? E’ forse un regalo per lei? EHI! E’ da un po’ che non fa dei regali a me.

Oh.

Lei è imbarazzata, ma è felice, tremendamente felice. Il suo cervello tanto avanzato in realtà prova davvero delle emozioni, e ora che ha preso in mano il pacchetto sembra quasi sul punto di scoppiare dalla felicità.

Tuttavia preferisce, che io prenda un virus se capisco perché (!), rivolgergli di nuovo uno sguardo dolce, annuire e sorridergli senza andare oltre la squisita cordialità di cui è pregna la loro strana, e illogica, amicizia.

Tuttavia, PK sembra davvero felice; forse sono io a non capire, o forse il mio socio si è imbarazzato di nuovo a causa dell’espressione di Lyla.

E come non potrebbe, del resto?

Ha davvero un bellissimo sorriso.

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                        

“PK”

 

 

 

YAWN!

 

Che sonno tremendo. Se qualcuno si chiedesse com’è viaggiare nello spazio… avrei una o due paroline da riferirgli. Non è gradevole, non è comodo e non è neanche tranquillo come si crede! Evroniani, Xadhoom che fa esplodere gli Evroniani, mostri vari (magari asserviti agli Evroniani), esplosioni (Magari anche non di Evroniani) e tutta quella roba, rendono lo spazio pericoloso e spossante!

Non ci vedo più dal sonno! Ma no, non  posso andare a dormire o lo zione mi strappa tutte le piume una alla volta. Ed è anche sconfortante sapere che il caro zio Paperone, e con lui una stragrande maggior parte della famiglia, mi crede un pigrone nullafacente.

Beh, hanno i loro motivi per pensarlo… in fondo, sarebbe dura spiegare che dormo così tanto perché ogni notte mi premuro di salvare il mondo dagli alieni o di ripulire Paperopoli dai criminali di bassa lega da cui è infettata.

Se non altro, l’andare al lavoro mi permetterà di consegnare il mio regalo a Lyla. E’ da qualche giorno che non la vedo, ma purtroppo le responsabilità del nuovo PK mi assorbono. Tuttavia, dopo la brutta avventura che ha passato, ritengo che un regalino di bentornato sia d’obbligo. E una papera… ehm… droide davvero speciale. Avrei voluto farglielo prima, ma non potevo proprio: lo ziastro paga poco e quando dice lui; inoltre queste ultimi notti sono state davvero massacranti: probabilmente persino Xadhoom, che vanta una fonte di energia eterna e rinnovabile, si sarebbe stancata.

Già… che avventura. Non credo che il giudice avrà tanta voglia di rivedermi dopo la figuraccia che ho fatto, urlando in aula. E anche il governatore, che ho davvero spremuto come si deve, probabilmente preferirebbe che io gli stessi lontano… per due o tre vite. Tuttavia non mi pento di niente: il nome della mia amica è stato riabilitato, è di nuovo qui e può svolgere il suo lavoro al meglio. Senza contare che Odin Eidolon, potrà presto presentare la proposta di legge sui droidi al meglio: Lyla e i suoi simili non potranno mai più essere maltratti a causa del bigottismo di certi imbecilli.

Chissà se le piacerà il mio regalo: è una semplice collanina, ma la ritengo a tema con ciò che ha passato di recente.

Oh, ecco l’entrata della Ducklair Tower: accidenti se è lunga la strada da casa mia a… al mio nuovo rifugio.

 

 

 

                   

 

 

 

Paperino entrò con tranquillità: per lui era ormai abitudine andare in quel luogo. La postazione di canale 00, fornita all’emittente televisiva previo equo pagamento dal plurimiliardario Paperon De’ Paperoni, era affollata e colma di gente che correva in ogni dove. Gli occhi di Paperino zigzagarono ovunque: doveva trovare Lyla.

<< QUALCUNO MI TROVI FANGUS, O GIURO CHE OGGI UNO DI VOI DIVENTERA’ ADDETTO ALLE NOTIZIE SUI *GHIROBRADIPI CORNUTI! >> Ruggì il caporedattore, con un tono degno di un generale Evroniano, tornando dentro il suo ufficio sbattendo la porta.

Ma il Kiwi in questione, lo spietato e imbroglione Angus Fangus, approfittando della copertura di una scrivania, aveva bellamente ignorato le parole del suo superiore.

Il giornalista disonesto infatti, dopo ore e ore di lavoro, era riuscito a disporre le immagini di alcune riprese in modo esemplare: nessuno avrebbe mai potuto confutare la sua teoria sul fatto che il Pikappero fosse un bandito terribile.

Inserì prontamente il cd con le immagini ne lettore del suo computer e cominciò subito a lavorarci con ardore.

Intanto Paperino vide finalmente la ragazza che cercava con tanta abnegazione. Lyla Lay, vestita con i suoi tipici abiti color porpora, lo salutò allegramente con la mano e fece per avvicinarsi al suo amico tanto eroico.

<< IGH IGH! >> Ghignò Angus Fangus, mentre armeggiava col suo computer. << Questa volta lo incastro quel buffone mascherato! Vieni a vedere, Lyla! >>

Lyla non vi badò.

<< Non ho tempo di ascoltare gli ultimi sviluppi del tuo romanzo di fantasia, Angus. E poi sai bene che non approvo i tuoi modi per… trovare le notizie. >> Cinguettò lei, un po’ esasperata.

Il giornalista non troppo onesto, sbuffò disgustato.

<< Ehilà, Lyla! >> Salutò Paperino, con un sorriso sincero.

<< Ciao Paperin…o! >> Ci cascava quasi sempre: ogni volta rischiava di rivelare a tutti l’identità dell’eroe di Paperopoli.

Il nipote di Paperone represse un sospiro di sollievo.

<< Come stai? Hai avuto… ricadute? >>

Lei scosse il capo e rise calorosamente.

<< Non mi sono mai sentita meglio, Paperino. Cosa ti porta qui in redazione? >> Chiese divertita la bella droide.

Paperino tirò fuori dalla tasca della sua blusa una scatolina dal colore sanguigno. Non gli era costata tanto, un pizzico di fortuna, per una volta, lo aveva aiutato a trovarla ad un prezzo abbordabile persino per le sue tasche sempre al verde.

Lyla arrossì: in realtà non sapeva come mai le capitasse, ma probabilmente  era una reazione dei suoi circuiti mimetici che si attivavano non appena i suoi sofisticatissimi processori biotecnologici rilevavano le pulsazioni elettriche attinenti all’imbarazzo o ad un piacere inaspettato.

<< Che cos’è? >> Chiese la bella droide, nascondendo la gioia a fatica.

Paperino scoperchiò la scatoletta, rivelando una collanina formata da una catenina in acciaio e un pendente dello stesso materiale a forma di sole radioso.

Lyla restò a bocca aperta.

<< Ma… perché? >> Chiese lei, prendendo tra le mani la squisita collana.

<< Beh, dopo tutto ciò che è successo, mi sembrava carino farti un regalo di bentornato. E poi… l’autunno non mi fa davvero impazzire. Non fa per te, a mio avviso. Preferisco l’estate e tutta la solarità che la contraddistingue. >> Dopodiché, Paperino esplose in un’espressione tanto fanciullesca e contenta, che il rossore di Lyla non fu più occultabile.

<< Io… non so che dire, grazie. >> Mormorò la droide, mentre indossava subitamente la collana.

Paperino la guardò negli occhi.

<< Ehi, hai da fare stasera? Ti andrebbe di bere qualcosa? >>

Lyla annuì imbarazzata e poi il volto le esplose in un sorriso radioso almeno quanto il sole estivo di cui le aveva parlato Paperino.

 

 

 

                   

 

 

 

Resto per un attimo imbambolato a fissarla: probabilmente sa dell’effetto che fa agli uomini e ai paperi a cui rivolge il proprio sorriso, ma mi rifiuto di credere che questo sia ammaliatore. No, è troppo vero per essere finto. Decido così di salutare e di voltarmi verso l’uscio.

Mi basta sapere che stasera io e lei saremo insieme e magari avremo occasione di parlare un po’. Mi piacerebbe sapere qualcosa del futuro e, in generale, su di lei.

Però accidenti… ha davvero un bellissimo sorriso!

 

 

 

 

 

 

 

 

“Lyla”

 

 

 

Che giornata che si prospetta. Avrei dovuto dormire…. Cioè avrei dovuto ricaricarmi di più e andare a letto presto. In questi giorni sono accadute troppe cose, avrei davvero bisogno di riposare un po’. Se ripenso alla vicenda che mi ha coinvolta a Leonard Vertighel… penso che farei bene a riposare almeno fino al ventitreesimo secolo. La storia che mi ha raccontato PK ha del tragico… e dell’inquietante. Non posso non provare pena per un tapino tanto solo, deve essere terribile, ma non posso non provare paura al pensiero di ciò che ha fatto per uscire dalla sua condizione. Probabilmente a farlo impazzire è stato il vedere migliaia di unità 5Y… PK mi ha detto che ha visto una foto di una papera che probabilmente era legata a Vertighel in gioventù. Sinceramente, però, più che al folle che ha rischiato di farmi riprogrammare sono interessata al mio amico mascherato.

 

Oh.

 

Ho pensato di dormire, al sentimento noto come paura e agli amici… devo stare più attenta. Se si venisse a sapere, sarei di nuovo sotto esame e stavolta non aspetterebbero di nuovo che PK possa salvarmi. Un droide non è un essere umano… non ha emozioni. Eppure… perché io mi sento tanto emotiva?

PK… lui non ha problemi con me: non si cura del fatto che io sia un robot o una papera  vera… mi tratta come un’amica e basta. In lui non ho mai scansionato tracce di menzogna quando ha affermato che il mio essere droide non mi rendeva meno umana.

E ha rischiato così tanto… mi ha salvata tante volte e non ha mai chiesto nulla in cambio. Lui è davvero un organico eccezionale. Buono di cuore, coraggioso e disinteressato: è davvero un grande supereroe.

E durante quest’ultima avventura ne ha combinate parecchie: credo che, se metà delle cose che mi sono state dette sono reali, il governatore non vorrà vederlo per almeno tre vite. Sono davvero… oh, al diavolo, se persino nella mia testa non posso pensare ciò che voglio vuole dire che davvero noi androidi siamo stupide macchine col solo scopo di agevolare gli umani.

Dicevo: sono davvero commossa da ciò che ha fatto per me… è una persona straordinaria.

Oh… ma quello è lui. Chissà cosa vorrà.

 

 

 

                   

 

 

 

<< Beh, dopo tutto ciò che è successo, mi sembrava carino farti un regalo di bentornato. E poi… l’autunno non mi fa davvero impazzire. Non fa per te, a mio avviso. Preferisco l’estate e tutta la solarità che la contraddistingue. >> Dopodiché, Paperino esplose in un’espressione tanto fanciullesca e contenta, che il rossore di Lyla non fu più occultabile.

<< Io… non so che dire, grazie. >> Mormorò la droide, mentre indossava subitamente la collana.

Paperino la guardò negli occhi.

<< Ehi, hai da fare stasera? Ti andrebbe di bere qualcosa? >>

 

 

 

                   

 

 

 

E ora come dovrei comportarmi? Perché deve essere sempre così buono e gentile? Mi sento così imbarazzata… per fortuna che è stato tanto discreto o il mio rossore sarebbe stato notato da tutti. Per un droide 5Y non è normale arrossire in tal modo… dovrebbe essere un semplice dispositivo mimetico… inoltre anche il provare imbarazzo è sbagliato… però in PK c’è così tanta bontà… non gli importa di essere di fronte a un droide.

Mi sento  come quando mi ha chiesto perché non lo avessi baciato sulla guancia: oggi, come quella volta, mi sono dovuta frenare… come avrei mai potuto giustificare un bacio sul becco con l’eroe più famoso della storia?

Però… però stasera magari potremo stare insieme. Non mi dispiacerebbe parlare un po’ con lui al di fuori dell’ambito eroico.

Eccolo che va via. Non ho avuto la forza di dirgli di no, non dopo tutto ciò che ha fatto per me. Anche lui sembrava molto contento della mia risposta… già, perché io sono davvero contenta del suo invito.

E poi… mi piace quando è contento. Potrebbe non essere noto a quelli che lo guardano con disattenzione, ma ai miei occhi, a meno che io non mi sbagli di grosso o per qualche motivo sconosciuto le mie capacità di giudizio siano offuscate, PK ha davvero un bellissimo sorriso!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ah però! Sono un fenomeno. Questa shot, con cui colgo l’occasione per salutare i lettori e i recensori di questo racconto, doveva uscire circa un mese fa. Perché non è uscita a quel tempo…? Perché mi è totalmente passato di mente che avevo una shot completa da pubblicare. Beh, eccola qui: inviata a voi esattamente com’era quando l’ho finita. Non l’ho riletta, indi perdonate eventuali orrori di ortografia, ma credo che non sia venuta eccessivamente male.

Grazie davvero a tutti coloro che la leggeranno o recensiranno o che faranno entrambe le cose. Alla prossima!

 

 

*Tali creature sono ovviamente inventate.

  
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