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Autore: Briseide12    30/08/2015    0 recensioni
Epoca giorni nostri, una ragazza come tante o quasi e origini di mitologia greca e nordica. L'utopia di una giustizia superiore, quello di cui sentiamo di aver bisogno oggi, dove troppe falsità, raccomandazioni e crudeltà ,ci impediscono di sognare.....
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17............ La pace ritrovata............ Odisseo chiamò Ares che non perse tempo ad arrivare l'idea che l'arciere vendicativo gli fosse offerto su un piatto d'argento era unica, appena arrivò vide il caos quello che lui amava, una guerra sanguinaria senza onore. Inspirò profondamente l'aria di morte inebriandosi e carico di adrenalina, scrutò il campo di battaglia fino a trovare Minerva, riconobbe che era diversa dall'ultima dikè e la sua forza nella battaglia era propria dei Norreni, ma non potè sfuggirli che era ferita e c'era un' altra donna con lei, una valchiria che le stava medicando la ferita. Si avvicinò incurante dei corpi sanguinanti e delle arpie urlanti, la valchiria con Minerva si girò ed Ares si vide guardare con odio profondo. Minerva si sentiva diversa qualcosa sulla spalla la infastidiva ed emetteva una luce intermittente, i sensi l'abbandonarono e svenne. Atena la guardò preoccupata , ma la preoccupazione lasciò il posto alla collera la vista di Ares fece nascere in lei il senso di protezione, si girò per vedere lo stato di Minerva e vedendo che era svenuta, decise di mostrarsi. Ares avanzava imperterrito e la voglia di uccidere quell'insolente valchiria cresceva in lui, ma quando quest' ultima si trasformò in Atena, il suo passo prima sicuro divenne titubante. Atena risplendé folgorante nelle sue vesti da guerra e guardando Ares, attese che attaccasse per primo, Lui ricoprì il poco spazio che lo divideva da Atena sguainando la spada sfolgorante e mentalmente chiamò Alexander di modo che durante la battaglia rapisse Minerva. Atena pazientò finchè Ares senza attendere i convenevoli di guerra la assalii, lo scudo di Atena fu prontamente posto a protezione e con la sua spada, ferì l'addome di Ares, fulminea lo superò e inginocchiandosi gli ferì le gambe. Lo sguardo concentrato << Ares fermati adesso o morirai, io non mi tirerò indietro , non toccherai più mia sorella >> , Ares respirava affannoso e sorrise quando vide Alexander portare via Minerva. Atena seguii la direzione dello sguardo di Ares e il terrore la invase Minerva era scomparsa, con un grido si piombò su di lui, ma lui rapidamente scomparve. Minerva aveva la testa pulsante, voleva privarsi di quello strano oggetto che gli dava i brividi, non si accorse neanche quando un uomo la portò via dal campo di battaglia, cercò di opporsi, ma aveva dentro di sé una battaglia che cercava di vincere, non aveva la forza. Si sentii trasportare in un luogo oscuro e tetro, aprii gli occhi e vide intorno a sé pareti rocciose e piccoli focolai negli angoli, la cui luce tremolante dardeggiava sopra di lei e due occhi la fissavano preoccupati, il battito accelerò ed rapido nacque in lei il ricordo e con preoccupazione disse << Alexander dove sono ? >> , Alexander era lieto che l'avesse riconosciuto, la Libra stava facendo il suo effetto, doveva agire prima che lei ricordasse quanto lui era ripugnante, vide lo sguardo di lei che fissava compassionevole l'arto mancante e disse << Cosa ti hanno fatto? >>. Alexander le accarezzò la testa e le disse << Non preoccuparti per me dobbiamo pensare solo a te adesso, sei al sicuro nel mio rifugio , ricordi qualcos'altro oltre me ? >> , Minerva chiuse gli occhi e cercò di ricordare qualcosa, il freddo della Libra pungente sulla spalla, la richiamava ad antiche memorie, ricordava di avere una missione che andava oltre quella Norrena di cui ricordava ogni dettaglio, quando la Libra s'illuminò il raggio di luce colpì il volto di Alexander che gli apparve mostruoso com'era in realtà e ad un tratto ricordò Atena e suo padre Zeus. Non poteva distruggere l' Olimpo, in lei vivevano entrambi, l' Olimpo e Asgard. Guardò Alexander e la sicurezza di un tempo ritornò insieme alla chiarezza lucida della dikè era rinata, conosceva entrambe le sue anime. Come nella sua resurrezione il suo corpo fu condotto verso l'alto, l'armatura della valchiria fu sostituita dal vestito della dikè un lungo abito greco, tipico delle divinità, con al centro una cintura con la Libra ed in mano la lancia di Odino e conservò l'elmo delle valchirie. Alexander ammirò rapito la rinascita della dikè, il suo corpo fu riportato a terra e delle fiamme emersero dalle sue vesti contornandola e con sguardo fiero guardò Alexander e disse << Sono tornata, ho dei conti da regolare e tu devi aiutarmi >>. Alexander era felice e prima che lei ultimò la frase con un gesto gli restituì il braccio un tempo reciso e con calore disse << Hai contribuito a riportarmi qui, per questo devi essere premiato, adesso ho bisogno del tuo aiuto, voglio che dici ad Ares che adesso sono il suo arciere vendicativo >> , il terrore s'impossessò di Alexander non voleva lasciarla, adesso non temeva più per la propria vita ma temeva esclusivamente per quella di Minerva, ma la decisione era forte in lei non poteva deluderla. Corse da Ares e gli disse ciò che la sua amata voleva che sapesse, Ares stava lucidando la spada dardeggiante insanguinata, alzò lo sguardo e vide l'odiato servo con un grido disse << Dov'è la dikè ? >>, << L'arciere vendicativo è ai suoi servigi , mio signore, Lei ha piena fiducia in me, come vede mi ha ridato il braccio >> , lo sguardo di Ares si poggiò sul nuovo braccio del proprio servo << Non sei inutile come pensavo, bene le buone notizie vengono sempre insieme. Vedi il sangue sulla mia spada è quello di Atena, mentre portavi via la sua amata sorella, mi ha girato le spalle credendo ingenuamente che avrei rispettato l' onore in guerra ed in quel momento le ho trapassato il cuore. Mai provata gioia più grande, volevo restare per vedere l'espressione di Zeus. Comunque chiama a me l'arciere vendicativo >>. Alexander chinò il capo in segno di assenso, fremeva di rabbia Ares aveva ucciso la nobile Atena, lo rincuorò solo il fatto che sarebbe morto presto. Minerva aveva sentito tutto, trattenne il grido di dolore che erompeva da lei, sua sorella morta per lei, cercò di fare affidamento al suo lato norreno e ritrovò l'apatia per uccidere Ares, l'avrebbe annientato. Camminò fiera e si presentò in ginocchio al cospetto di Ares, prese l'arco di Eracle in mano e disse << Mio signore , l'arciere vendicativo è al suo servizio >>, Ares si crogiolava nella sua felicità e con enorme felicità disse << Uccidi Zeus e dopo che hai terminato uccidi anche Odino ed abdica al trono Norreno in mio favore >>, Minerva s'inchinò nuovamente , impugnò rapida la lancia di Odino e con scatto fulmineo la conficcò nell' addome di Ares, gli occhi di Ares strabuzzarono dal dolore ed il colore della sua pelle sbianco, pose le mani sulla lancia e l'estrasse e con l'ultimo respiro che gli rimase, produsse una palla di fuoco contro Minerva. Alexander rapido si frappose tra i due e la palla di fuoco lo distrusse e come polvere si dileguò nell'aria. Minerva rimase immobile di fronte alla morte di colui che si era rivelato suo amico, l'ira dei Norreni la travolse e la lancia prima estratta da Ares fu conficcata più affondo nel cranio di Ares in fin di vita e con il fuoco negli occhi disse << Brucia nell' Ade , Ares !!!! >>. Ares conservava ancora un po' di lucidità quando la lancia lo colpii nuovamente , questa volta centrò il cuore e le fiamme dardeggianti che avvolgevano Minerva, lo investirono bruciandolo vivo. Minerva aveva più di uno scopo adesso, si concentrò e sperò di sentire l'amata sorella, un respiro tenue e la voce di lei proruppero nella sua mente e in veste divina si presentò di fronte ad Atena. Atena era riversa in una pozza di sangue, ma finalmente felice di vedere la sorella nella veste divina, le fiamme dardeggianti intorno a lei, erano qualcosa che non ricordava, pensò che fosse dovuto al sangue Norreno. Minerva corse da lei, le fiamme che la circondavano emisero un blu acceso, gli occhi di Minerva divennero bianchi, e con le mani giunte pronunciò parole che sembravano non sue << Divina Atena, massima rappresentante dell'onore, il tuo caso mi lascia interdetta. La giustizia sa che in te trova dimora, ma sei stata spinta dall' odio e dall' inganno ed hai tralasciato ciò che da sempre dimorava in te, cos'hai da dire ? >>. Atena cercò di tenere aperti gli occhi, l'emorragia non si fermava, il freddo si diffondeva in lei e il respiro rallentava affannoso, cercò di capire chi avesse di fronte era sconosciuta la voce che proveniva dalla sua Minerva, cercò di riposare e fornire la risposta alla domanda fatta, respirò profondamente e disse << Non c'è giustizia più grande che lottare per la propria famiglia, non avrei mai ucciso Ares, ma se ne fossi stata costretta non avrei esitato, quindi ha ragione merito la morte indegna che sto per subire >>. Lo sguardo diafano di Minerva la studiò con calma e disse << Atena, parli sempre con coscienza per questo ti concederò la vita e la concederò anche ad Ares, il principio dell'equilibrio, non dev'essere mutato mai. Gli opposti che rappresentate sono vitali. Svelta stringimi la mano. >> . Atena le strinse la mano e si trovarono nella caverna di Ares, temette di essere finita in trappola, ma Minerva la condusse dalle spoglie ormai polvere di Ares e capii. Minerva da un lato teneva Atena e dall' altro pose la mano sulle ceneri di Ares, chiuse gli occhi e le fiamme assunsero il colore dorato, l'elmo dorato dardeggio infiammato, la voce che aveva parlato prima riprese << Ripristino l'equilibrio che ho spezzato, quando non sapevo chi ero. Ramnasi o caida mon >> . Istantaneamente Ares ed Atena erano lì vivi come prima, Ares si guardò stranito , quando vide Minerva cercò di ucciderla ma lei << Frena le tue azioni Ares , o te ne pentirai amaramente. Di fronte a te c'è la Libra >> . Gli occhi di Ares tradivano paura, quelli di Atena stupore. La Libra era la giustizia cosmica, quella che dimorava prima della comparsa degli dei , secondo la leggenda si reincarnava solo quando la dikè aveva venduto la sua anima a lei, ciò voleva dire che Minerva non esisteva più. La Libra era apparsa ad Minerva quando lei aveva perso Alexander e credeva di aver perso anche Atena, per questo aveva deciso alla comparsa della Libra di venderle la sua anima. Solo un'anima come quella di Minerva , Norrena ed Olimpica poteva contenere la forza della Libra. Atena pianse amaramente aveva perso la sorella per sempre, era si diventata immortale ma al prezzo di perderla per sempre; ora lei era una divinità superiore oscura perfino a lei. Ares cercò di capire ma ciò richiedeva troppo sforzo per lui.
   
 
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