Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Irian    01/09/2015    2 recensioni
Norvegia. Medioevo.
La famiglia Arendelle è da anni la famiglia che governa sul Regno Di Norvegia, il regno più importante del Nord.
Orfani di entrambi i genitori, i giovani Arendelle sono cinque fratelli.
George, Elsa, Elias, Catelyn e Peter.
George è destinato ad essere l’erede al trono alla morte di suo zio Daniel, Elsa è destinata a sposare Thomas, erede delle montagne rocciose; mentre Catelyn è destinata a sposare Jòn, principe delle isole di ghiaccio.
 E se qualcosa andasse storto? Se una semplice crepa riuscisse a crearne una concatenazione senza fine?
Una storia di amore, combattimento, tradimento, sangue; vi mostrerà quanto non sia gradevole indossare un vestito di seta.
 
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Anna, Elsa
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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AVVERTENZE:
Allora…questa ff comprende in sé un certo numero di nozioni che devo propinarvi per farvici capire qualcosa.
Il mondo in cui è ambientata la fanfiction potrebbe essere intorno all’Alto Medioevo.
Non sono espertissima in materia quindi per eventuali errori mi scuso, mi appropinquerò a correggerli.
Detto ciò.
E’ un mondo di fantasia diviso in Nord e Sud.
A sud abbiamo il Grande Deserto e Le montagne Verdi, a nord abbiamo la Norvegia, le isole di ghiaccio e le montagne rocciose.
Nord e Sud sono divise dal Grande Mare.
Le isole del nord non sono altro che una specie di Islanda, per questo ho utilizzato il sistema dei cognomi Islandese.
Ovvero per i maschi “nome del padre unito al suffisso “son”” e per le femmine “nome del padre unito al suffisso “dottir””. Spero di essere stata abbastanza chiara, per qualsiasi cosa sono disposta a dare spiegazioni o a scrivere note esplicative più lunghe.
Il rating è arancione perché essendo ambientata nel Medioevo questa ff potrebbe contenere violenze/scene di sesso (che comunque non saranno troppo descritte), detto ciò, evito di inserire il rating rosso anche se nel corso della storia ci sarà uno stupro.
Alt alt alt! Non un vero e proprio stupro, un tentativo di stupro che verrà stroncato sul nascere, per dirla così. Comunque quando arriverà in cosiddetto capitolo lo scriverò nelle note e scriverò la parte in cui c’è il tentativo di stupro in corsivo, in modo che se volete possiate saltarla, senza perdervi nulla della storia.
Se avete notato ci sono alcuni nomi che potrebbero sembrare copiati dal Trono di Spade (Catelyn. Jòn ecc.), ma la verità è che Jòn è un nome comunissimo in Islanda (origine del personaggio), e Catelyn originariamente doveva avere un altro nome che però sarebbe stato troppo ovvio, quindi l’ho cambiato.
No perché…Jòn e Catelyn promessi sposi, potrebbe sembrare strano.
Come si leggono i nomi: Jòn si legge all’inglese come fosse “john”, mentre Ragnar, si legge con la g dura (una parola italiana per farvi l’esempio non esiste).
Elias non si legge Elias bensì Elaias, Friedrich si legge Fridrich, gli altri nomi si leggono tutti più o meno come sono scritti.
BUONA LETTURA

 
Questo capitolo è tutto dedicato a Manu,
mia collaboratrice, assistente (XD), compagna, ma soprattutto

una delle mie più care amiche.
 
                   
What is dead never dies

  'my pretty silk dress'
 
                                       

Sønnene til Nord

 
 
 
Jòn
 
Era un giorno di piena estate, il sole stava sorgendo in un’alba calma e silenziosa, colorata di tinte pacate e semplici, che tingevano il cielo di rosa, un rosa pallido.
Il cielo era di un azzurro puro, le nuvole lo macchiavano appena.
Jòn era un ragazzo, anzi un uomo, di 20 anni compiuti: capelli neri, ricci, bocca carnosa, occhi marrone scuro, magro e alto nella media, la barba appena accennata, i lineamenti morbidi, (passatemi questo termine, Jòn è pacioccone in viso, non avrei saputo come scriverlo in modo più diplomatico, scusate).
Da quando era in viaggio non aveva fatto che sentirsi inadatto, tutto il tempo.
Era su una nave, una ampia, enorme nave di legno scuro che lo avrebbe portato direttamente in Norvegia, dove avrebbe dovuto prendere in moglie la figlia minore della famiglia Arendelle, Catelyn.
Quella nave continuava a fare su e giù, avanti e indietro, soffiava un vento leggero, un viaggio tranquillo.
Quella prospettiva non lo allietava molto, sebbene la fama di Catelyn Arendelle fosse ottima, aveva paura comunque. Avrebbe dovuto vivere nel castello della suddetta famiglia, parlare con loro, mangiare con loro, vivere con loro.
Jòn era il figlio minore di Lord Ragnar, delle isole di ghiaccio.
Un lord freddo, distaccato, che rispondeva all’ingiustizia con la giustizia.
Aveva sempre desiderato essere un modello per suo padre e per sua madre, essere il figlio che avessero sempre desiderato; e invece suo fratello aveva occupato quel posto.
Friedrich era suo fratello maggiore ma anche il suo migliore amico; avrebbe voluto disprezzarlo, ma non ci riusciva, gli voleva troppo bene.
Era Friedrich l’erede, Jòn aveva solo il compito di sposare una lady e donare maggiore prestigio alla famiglia.
Spostò il suo sguardo dal cielo al mare, era blu ed estremamente profondo, se lo guardava bene riusciva a vederne il fondale.
Le montagne ghiacciate che gli si protraevano davanti gli fecero perdere il respiro per un attimo.
Meravigliose, forti, bianche, ghiacciate da millenni e millenni, da così tanto tempo che ormai né il sole né il fuoco avrebbero potuto sciogliere il duro ghiaccio che si era formato sulla cima.
Guardò i suoi abiti semplici: una casacca marrone scuro chiusa sul davanti, era pesante, ma non aveva nulla sul capo per proteggersi dal freddo, nemmeno dei guanti.
Quando la nave si poggiò sul terreno vide un volto sorridente ad aspettarlo su un cavallo.
Un ometto basso e anziano, con una barba bianca poco accennata.
“Mio Lord, sono Paul, vi scorterò fino al castello della nobile casa Arendelle. Benvenuto in Norvegia”.
Jòn annuì e salì sul cavallo che Paul aveva portato per lui: posò il suo sguardo un milione di volte su quel paesaggio innevato, rimanendone incantato ogni volta.
“Deve sapere, mio Lord, che servo la famiglia Arendelle ormai da quasi 30 anni, sono ragazzi forti. Ho visto la loro madre abbandonarli e il loro padre morire d’infarto poco dopo…sono ragazzi davvero forti, si fanno forza l’un l’altro. Oh aemh, scusate, vi starò sicuramente annoiando”
“No, continui, mi parli dei fratelli Arendelle”
“Oh beh…dunque” prese fiato e si lisciò la barba quasi inesistente “George è un bravo ragazzo, forte, deciso, un uomo devoto e un fratello grandioso, un pilastro della società, dico sul serio. Poi ci sono lady Elsa e lord Elias, che sono fratelli gemelli. Hanno tutti e due i capelli biondissimi, quasi bianchi, e i loro occhi…puro cristallo, sono entrambi gentili e devoti ai loro compiti nell’ambito familiare. Catelyn è…” si schiarì la voce “E’ gentile, forte, a volte introversa, ma ha una personalità complicata…beh, lo scoprirà.” Tossì leggermente “Mentre Peter…beh, è silenzioso, ma è affabile se lo si conosce bene.
Sono tutti molto chiusi, hanno la scorza dura, ma sono bravi ragazzi, si troverà benissimo, ah e poi non parliamo del palazzo! Un’abitazione così lei non l’ha mai vista, si fidi, e la servitù…sono tutti molto devoti, svolgono il loro lavoro in modo grandioso, pulito, quasi maniacale…per esempio c’è Anna, che è la governante di lady Catelyn e Gerda, che è la governante di lady Elsa…ma sono così tanti! Lì conoscerà uno ad uno…sa, noi siamo freddi, uomini del Nord.
Non ci piace il prossimo, la novità ci spaventa, ma lei mi sembra una persona buona.
Mi sembra un buon osservatore e un buon ascoltatore, il che favorisce molto in questi ambienti…mio lord…io…le auguro un buon soggiorno”
Uno scambio di parole, qualche centinaia di metri con il cavallo ed era lì: nel posto dove forse avrebbe passato il resto della sua vita.
Era un castello nero, imponente, con tre torri, gli scappò un “Uau” appena lo vide.
Entrando lo spettacolo era da togliere il fiato.
Un palazzo enorme, ogni cosa era in ferro battuto, fatta eccezione per alcune rifiniture in legno, legno intagliato finemente, levigato.
Un grande lampadario che emetteva poca luce mediante candele era posto al centro della grande sala, che doveva essere la sala da pranzo.
Paul lo guidò verso una sala nell’ala est, nel frattempo Jòn ammirò alcune armature ornamentali, nonché armi e opere in ferro battuto esposte insieme a tessuti ruvidi, colorati di bianco, grigio e azzurro.
Entrò in una sala più piccola, una biblioteca con un tavolo al centro.
Vi erano seduti George, il fratello maggiore della famiglia, e alcuni uomini anziani che dovevano essere consiglieri, tutti con la barba, alcuni lunga, altri appena accennata come Paul.
George si alzò immediatamente e gli porse i suoi ossequi, gli diede il benvenuto.
Aveva i capelli e la barba di un castano quasi rossastro, gli occhi scuri e la bocca carnosa, era molto slanciato e aveva i lineamenti pronunciati.
Lo invitò a sedersi accanto a lui al grande tavolo che avevano davanti.
“Scusami, lord George, cosa stiamo aspettando?”
“Il nostro consigliere di guerra” gli disse sorridendo “Vedrai, ti piacerà”
Si sentì il rumore della porta mentre si apriva, ne uscì una donna, di forse un paio di anni più giovane di Jòn. Paul si spostò dall’angolo in cui stava aspettando e stese sul tavolo una mappa con varie pedine, che evidentemente servivano per amministrare la guerra.
Erano perdine piuttosto grandi e finemente intagliate in legno; sulle prime pensò che la donna fosse un membro della servitù, ma poi la guardò bene.
Aveva un lungo vestito grigio che le copriva i piedi e lasciava qualche centimetro di stoffa ricaderle sui polsi, aveva i capelli di un rossastro quasi arancione, gli occhi grigio-verde, la bocca sottile e la pelle candida, quasi troppo pallida.
Aveva gli stessi lineamenti ruvidi tipici degli uomini del Nord, in alcuni angoli la sua pelle era scavata; riusciva ad intravedere qualche neo su un lembo di pelle scoperta dai capelli, che le arrivavano sotto le spalle, erano molto lisci.
Mosse qualche pedina, finchè non alzò lo sguardo su di lui.
“Lord Jòn, se ha intenzione di guardarmi in quel modo adesso, cosa pensa di fare quando saremo sposati?” gli disse con aria estremamente seria.
Sulle prime non seppe che rispondere, ma la risata di George ruppe la tensione, e in quel momento capì, che era, lei, Catelyn Arendelle, sorella minore di George Arendelle, sua promessa sposa.

 
 
Il titolo in italiano vuol dire: i figli del Nord

Angolo dell’autrice
*si scrocchia le dita*
Bonsoir, salve e benvenuti nella mia nuova fanfiction.
Visto che ogni volta che devo dire qualcosa nelle note poi me le scordo e non le scrivo dividerò queste note per punti.
1) Elias è la versione gender-bender di Elsa, ma sono comunque fratelli.
2) C’era anche un punto numero due…aspettateee…ecco perfetto l’ho già dimenticato.
Sono emozionata.
Questa è una ff che penso e ripenso da mesi, avevo pensato di farla revisionare da questo mondo e quell’altro, ma visto che sono una narcisista come poche, ho deciso di pubblicarla senza dare l’esclusiva a nessuno.
Eh, già, come andrà a finire questa ff lo sappiamo solo io...no beh…in realtà non lo so nemmeno io.
Questa è per me una nuova avventura, in un nuovo genere che non avevo mai trattato, e siccome queste cose mi piace affrontarle da sola, condividerò con il resto del mondo la pubblicazione di questa ff solo quando sarò la scrittrice più famosa al mondo, e la gente pagherà oro per averne una stampa.
Pfff.
Come se potesse succedere.
No dai seriamente, io voglio fare neurologia, quindi…è proprio impossibilissimo.
Ora basta sproloquiare, passiamo alle cose serie.
Che poi non so esattamente cosa siano queste cosiddette cose “serie”, perché non ho molto da dire.
Vi prego lasciatemi un parere piccolo piccolo, altrimenti mi offendoL.
No dai okay, però scrivetemi qualcosa.
Un bacio da me e dalla mia miciona Macchia Leslie (sì tutti i miei gatti hanno un cognome), che ormai è la star del mio account Snapchat.
Goodbye, and I LOVE U AS ALWAYS.

 
  
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