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Autore: Euterpe_Urania    02/09/2015    4 recensioni
Era l'unico uomo che fosse mai riuscito ad imporsi su di lei, a sottometterla. E lei era solo una sua seguace, la più fedele. Tutto qui. Era naturale che lei obbedisse ciecamente ad ogni suo ordine, era naturale che lei fosse a conoscenza di ogni missione in ogni minimo dettaglio, era naturale che lei non avesse occhi per nessun'altro -nemmeno per il proprio marito, il quale altro non poteva fare se non accettare la cosa-, era naturale che lui la volesse sempre al suo fianco, era naturale che condividessero quasi ogni notte lo stesso letto. Era naturale il loro amore. Perchè sì, di amore si trattava. E Bellatrix lo sapeva. Bellatrix sapeva tutto.
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Ispirata alla canzone "Young and Beautiful" di Lana del Rey.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Disclaimer: i personaggi e l'ambiente in cui agiscono non mi appartengono. Appartengono a J.K.Rowling e/o a chiunque ne possegga i diritti. Il testo della canzone citata -titolo incluso- non mi appartiene, appartiene a Lana del Rey e/o a chiunque ne possegga i diritti. Questa storia è stata scritta da una fan per i fan, senza alcuno scopo di lucro.
 
Young and Beautiful

Bellatrix sapeva tutto. O, almeno, conosceva con certezza tutto quello che era necessario sapere per ammirare la sua persona e tutto ciò che aveva fatto -il che equivaleva al non conoscere molto, ma le bastava. Il resto era semplice sensazione.
Non era semplice ammirazione la sua, ma si rifiutava di accettare che i suoi sentimenti andassero ben oltre. 
Lei lo ammirava, molto semplicemente. In fondo, come poter resistere al suo sguardo così profondo? Quello sguardo così freddo e distaccato che nascondeva quel suo animo di fuoco così tormentato? Quella sua gelida bellezza degna di una statua greca? Come resistergli quando parlava in quel modo dei suoi piani? Era l'unico uomo che fosse mai riuscito ad imporsi su di lei, a sottometterla. E lei era solo una sua seguace, la più fedele. Tutto qui. Era naturale che lei obbedisse ciecamente ad ogni suo ordine, era naturale che lei fosse a conoscenza di ogni missione in ogni minimo dettaglio, era naturale che lei non avesse occhi per nessun'altro -nemmeno per il proprio marito, il quale altro non poteva fare se non accettare la cosa-, era naturale che lui la volesse sempre al suo fianco, era naturale che condividessero quasi ogni notte lo stesso letto. Era naturale il loro amore. Perchè sì, di amore si trattava. E Bellatrix lo sapeva. Bellatrix sapeva tutto.
Sapeva tutto anche nel momento in cui, seduta sul bordo del letto di casa Black, lo aspettava. Sapeva che non sarebbe tornato da lei. Non subito, almeno. Restò per qualche minuto nel buio a fissare il Marchio Nero alla luce della bacchetta. Lo vide scolorire rapidamente per poi ritornare immediatamente nitido. Il suo corpo venne attraversato da un insopportabile bruciore, ma, nonostante il dolore, era un sorriso quello che affiorò sulle labbra rosse della donna. Quel bruciore era una promessa. Sarebbe tornato. Si sdraiò sul letto, mentre il dolore si dissolveva veloce com'era arrivato. Lui se n'era andato, non sarebbe uscito trionfante da casa Potter. Le autorità competenti, una volta scoperto quanto era successo, non avrebbero tardato a trovarla. Forse le avrebbero concesso un processo o forse l'avrebbero sbattuta direttamente ad Azkaban. Ma non v'era d'aver paura. Non per lei. Gli altri, quella feccia avrebbe dovuto aver paura. Perchè lui sarebbe tornato. Lui sarebbe tornato da lei. Una lunga risata risuonò tra le pareti della stanza, interrotto da un singhiozzo che non riuscì a trattenere.

 
Will you still love me when I'm no longer young and beautiful?
 

Dov'era finita la straordinaria bellezza di quella donna? Quel posto gliel'aveva strappata via, assieme alla sua lucidità. Gli occhi color carbone fuori dalle orbite e le ombre scure sotto di essi indicavano la stanchezza e il suo stato psicologico; le guance scavate, la pelle pallida e sottile che metteva in risalto le vene indicava malnutrizione e una lunga detenzione; la chioma una volta setosa ormai della stessa consistenza della sterpaglia e la lunga veste lacera e sporca indicavano le condizioni misere in cui viveva da lungo tempo. Accucciata in un angolo abbracciando le gambe con le braccia scheletriche, fissava il vuoto ripetendo un qualcosa che suonava come una litania.
"Ti prego, ti prego..."
 Si udì un boato. Pezzi di muro e polvere finirono dappertutto. Si rannicchiò per non essere colpita, ma qualcosa le ferì il volto. Avvertì il dolore della carne lacerata e sentì il sangue colare dalla ferita. L'aria si fece irrespirabile e faceva fatica a vedere. Ma lui era lì, lo sapeva. Il Marchio Nero riprese a bruciare dolorosamente come non succedeva da anni. Lui aveva sentito le sue richieste d'aiuto. Era tornato, come aveva promesso.
La donna si alzò e si diresse verso l'apertura nel muro. Gli spruzzi del mare raggiungevano la sua pelle nuda e creavano piccoli cerchi scuri sulla veste. I Dissennatori volteggiavano intorno alla torre come ombre oscure, senza opporsi all'evasione. Una risata le uscì dalla gola, mentre osservava il cielo e il mare color piombo di fronte a lei. Anche la bellezza della sua risata fresca che un tempo si poteva udire anche attraverso spessi muri di pietra si era spenta, lasciando il posto ad una risata rauca, graffiante e più acuta.
Will you still love me when I got nothing but my aching soul?
 

Avvertì un fremito attraversarle la schiena quando lo vide. Non era rimasto nulla di Tom Riddle. Anche la bellezza del più potente mago di tutti i tempi era sfiorita. Il volto sfigurato, gli occhi rossi, la pelle bianca, la bocca ridotta ad una fessura. Solo il suo animo era rimasto intatto, preservato dagli Horcrux da lui creati. 
Voldemort avvertì la sua sensazione di disagio e la fissò duramente. Lei sostenne lo sguardo con fermezza. Le lesse nella mente e lei non fece nulla per fermarlo. Rivide gli anni passati in quella maledetta cella. La vide perdere peso, perdere le forze, perdere la dignità, perdere il sonno, perdere la lucidità. Ma mai la speranza. La vide sussurrare il suo nome, supplicandolo di tornare. Bellatrix lo fissava ancora, timorosa della sua opinione: l'avrebbe giudicata debole, sciocca. Le tremavano le mani mentre lo sguardo di lui percorreva il suo corpo una volta sinuoso e ora decisamente più spigoloso e meno aggraziato. E tornò a guardarla negli occhi, dove brillava ancora forte il suo amore.
"Mio Signore...".
"Ora sono qui. Sono tornato".
Bellatrix lo scrutò attentamente, cercando di capire se fosse un modo per troncare tutte le domande che lei avrebbe voluto porgli o se era un'affermazione di vendetta, di rabbia. O se fosse semplicemente un modo per rassicurarla. Lo sguardo di Lord Voldemort era ancora freddo e indagatore come un tempo e ciò la confuse ancora di più. Ci pensò lui a chiarire i suoi dubbi. Si avvicinò con passo deciso al bordo del letto dove lei era seduta, come l'ultima volta. Le labbra di Tom -il suo Tom- si posarono con prepotenza sulle sue. Bellatrix chiuse gli occhi lasciandosi trascinare da tutte le emozioni che la travolsero. Ebbe un fremito quando le mani gelide di lui andarono a posarsi sulle sue spalle nude per poi scendere delicatamente fino agli avambracci, dove premette con forza sul Marchio. Il dolore fu talmente forte che Bella urlò. Sentiva la testa scoppiare e avvertiva un dolore lancinante al petto, come se vi fosse un pugnale conficcato. Aveva le lacrime agli occhi, ma, per orgoglio -per rendere lui orgoglioso-, le trattenne. E lui non mosse un muscolo, rimase col viso di fronte al suo, senza battere ciglio, lasciando che il dolore e le urla si prolungassero per qualche minuto prima di spostare la mano dall'avambraccio al suo viso, sfiorando con innata delicatezza il punto dove una piccola e profonda cicatrice attraversava la guancia della strega.
"Ora sono qui. Sono tornato", ripeté con voce fredda.
Ma Bellatrix non si fece ingannare dal tono, leggendo tra le righe tutto ciò che lui voleva dirle.
E le lacrime corsero finalmente per le sue guance, contro la sua volontà. Tom non se ne curò e cercò nuovamente le labbra di Bella -la sua Bella-, per dirle tutto ciò che a parole rifiutava di ammettere.

 
I know you will, I know you will, I know that you will.
Will you still love me when I'm no longer beautiful?
  
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